Recensioni per
Pur
di Capo Rouge
Ciao Capo Rouge, trovare un nuovo capitolo dopo così poco tempo è stata una sorpresa graditissima, così come è stato bello leggere dell’affascinante Girodel. |
Ciao Capo Rouge, bello ritrovarti così presto! E con un capitolo davvero coinvolgente... è proprio un gusto leggerti, non si smetterebbe mai... |
Il rapporto tra Oscar e Girodel è ormai quasi consolidato. La stima reciproca ha fatto in modo che Girodel potesse lentamente entrare nella vita di Oscar. |
Allora, il silenzio che assorda, che impedisce di ascoltare il tempo che scorre e si dilata. Che lento ha allontanato lui, che inghiotte il passato trasformandolo in ricordi. Quasi vestigia di una vita che sembra non appartenere più a lei. |
Cara Capo Rouge, |
Ben ritrovata Capo Rouge con questo capitolo che, nel leggerlo, mi ha lasciato un senso di apprensione. L’ho provata lungo tutto il corso della lettura. Questa corrispondenza che lascia tanti dubbi, molti interrogativi, altrettante aspettative, un mare di congetture sia nella mente di Oscar che in quella di Nanny. Un capitolo nettamente diviso in due parti con assolute protagoniste Nanny prima ed Oscar poi. In questa prima parte hai fatto risaltare la figura della governante di casa Jarjayes, di come abbia iniziato ad osservare i fatti che accadevano a Palazzo e del posto che, giorno per giorno, stava lentamente ricoprendo il tenente Girodel nei confronti di Oscar. Lei osserva il tutto da dietro i suoi occhialini, ma qualcosa ancora non le è chiaro e le sfugge. Come ad Oscar, presa da altri pensieri, sembra essere sfuggito lo strano atteggiamento assunto sia da Nanny che da Girodel. Quest’ultimo sta tentando di insinuarsi sempre di più nella vita di Oscar, vuole cercare di fiaccare le sue difese, fino a quando, forse, lei si accorgerà di non poter fare a meno della sua presenza, di appoggiarsi a lui come faceva con qualcun altro. E questo “altro” continua ad essere costantemente nei pensieri di Oscar, una assenza assillante, che le fa guardare con altro occhio alla sua vita, che vede vuota e solitaria, come se lui avesse sempre fatto di tutto per preservarla da certe sensazioni, colmandole con il fatto di esserci sempre. Ora invece è talmente lontano da farle sentire quasi un dolore fisico. Talvolta lo cerca dietro di sé, sempre un passo dietro a sé, ma ciò che trova è un vuoto che si sta ingigantendo man mano che il tempo passa. La figura di Girodel viene fuori a tutto tondo, in questo tuo lavoro, un uomo che vuole avere un posto predominante nella vita di Oscar, però è disposto ad aspettare i suoi tempi, a seguirla senza irrompere e interferire nel suo modo di agire; per raggiungere i suoi scopi occorre pazienza e lui sta mettendo in campo una vera strategia della pazienza e della condiscendenza verso di lei. Mai una parola o un gesto fuori posto, tanto da far pensare alla vecchia governante che forse Madamigella, “la loro Oscar” potrà sempre essere al sicuro, anche se il compito di proteggerla era sempre stato di André. André che pensa non le abbia mai scritto ma che, per mezzo di Girodel, dimostratosi generoso nei suoi confronti, forse potrebbe riuscire a sapere se qualche lettera giunta dalle Americhe sia ferma presso le poste parigine. E poi nella seconda parte vediamo Oscar alle prese con la burocrazia del tempo, districandosi con i funzionari delle poste, e i loro modi di fare e di atteggiarsi, sfacciati e molto poco collaborativi, per cercare nuovamente una missiva diretta alla regina e che quest’ultima ha chiesto a lei, e solo a lei, di recuperare, per mantenere il riserbo più completo intorno a quella corrispondenza. Ma un tarlo si è insinuato nella mente di Oscar, la quale vuole provare a tastare con mano se esista della corrispondenza anche da parte di André indirizzata alla nonna, tanto per essere certa che sia ancora vivo, anche se le lettere restano depositate in quegli archivi per mesi da quando giungono e pertanto potrebbero recare notizie ormai non più fedeli alla realtà. Ma per lei c’è un imperativo che la muove a cercare, facendo scorrere le dita fra tutti quei nomi che compaiono nei vari registri messi a disposizione, con non tanto garbo da arroganti funzionari. Il non trovare nulla circa André la destabilizza notevolmente, creando una sorta di stizza, impotenza, rabbia e smarrimento. Smarrirsi tanto da ricordare un bacio, un abbraccio, nel quale aveva trovato una completezza mai provata. E poi quella visione di quel volto irriconoscibile che torna a ripresentarsi alla sua coscienza addormentata. |
Cara Capo Rouge, |
"André Grandier fino a quando le era stato accanto l’aveva di fatto tenuta al sicuro ma, soprattutto, aveva tenuto lontano da lei la solitudine. (...) Oscar François de Jarjayes intuì il progressivo disgregarsi delle forze". |
“La scortesia è un abominio intollerabile” diceva, più o meno, un uomo degno, più o meno, di stima. |
La lontananza di André sta facendo chiarezza dentro al cuore di Oscar, in modo doloroso. |
Contrasti e contrapposizioni evidenti contraddistinguono le pagine di questo nuovo e atteso capitolo: l’interesse di Giroledel per Oscar e l’evidente disinteresse di lei per lui, l’interesse di quest’ultima solo per André, per lui che non c’è ma che sembra non essersene andato anche se manca, il machiavellismo del conte e la sua presenza discreta ma asfissiante, il pressing stavolta palese e allo stesso modo asfissiante di Oscar su Amalie, il contrasto della calma del sonno e della culla con la rabbia del Colonnello e dell’amica che si sente tradita, del soldato con |
Carissima Capo Rouge, |
Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono. |
Cara Capo, |
La resa è proporzionale all'attesa; capitolo ricco che ci porta dentro i pensieri di lei. E sono pensieri da donna, sempre di più...da donna si chiede come sia possibile amare un uomo, stare con lui e non ricordare il suo viso, il suo tocco, il suono della sua voce. Lei che sente quel bacio bruciare sulle labbra, che riconoscerebbe il suo odore ad occhi chiusi, che lo "sente" così forte da percepire, a distanza, il pericolo. Eppure manca la consapevolezza di sè...non la sfiora nemmeno l'idea che potrebbe essere lei "quella donna", causa della partenza. |