Mi voltai verso il fondo del giardino, dove in tutta la sua bellezza fece il suo ingresso il mio migliore amico, in smoking, che lentamente, e con un sorriso ebete sul volto, si avviava verso l'altare.
La marcia nuziale diede il via alla sposa, che con il suo vestito bianco, lungo e candido, entrò a tempo di musica. La guardai tutto il tempo. Osservai per bene ogni sua espressione, ogni suo gesto, movimento o sguardo. E per quanto i miei occhi e il mio cervello, che in quel momento erano la parte lucida di me stessa, mi dicevano che era entusiasta e felice, il mio cuore non ne era convinto.