Stingi i pugni e digrigni i denti, mentre il disco solare scende lentamente verso la superficie limpida dell’acqua. E, quando il mare si tinge di rosso, quando dinanzi a te non hai più l’immensità ma il sole della tua stessa casata, le sue grida ti giungono talmente strazianti da asciugare ogni lacrima.
Un fulmine di stelle ti sveglia e con la sera ti desti: esiti, ma poi ti alzi e cammini lentamente verso il parapetto del balcone. Fai un passo, il mondo non si muove.
Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere.