«Che cazzo di poliziotto è lei? Come si permette di prendere per il culo la mia condizione?!» provò ad urlare, ma tutto ciò che gli usciva dalle labbra era un lamento simile a quello di un animale agonizzante. Il secondo agente nella stanza stava per intervenire, ma il primo lo fermò con la mano alzata senza distogliere lo sguardo dal ragazzo con gli occhi lucidi davanti a sé.
«Se vuoi dimostrarmi di non essere davvero pazzo, raccontami nei dettagli l’accaduto,» allacciò lo sguardo di Harry, che perse per primo quella sfida a suon di sguardi, e si lasciò andare sulla sedia prendendo a stropicciarsi quel terribile camice che portava addosso.
«Va bene, d’accordo,» acconsentì, per nulla convinto.
[Harry/Louis]