Una piccola scena di vita al 221b di Baker Street. Johnlock.
John, tormentato da un incubo, si sveglia di notte urlando, causando a Sherlock una reazione decisamente poco "tipica" per lui.
Dal testo: "John chinò la testa in preda ad un incontrollato moto di vergogna: come aveva potuto mostrarsi così davanti a Sherlock? Lo avrebbe sicuramente riempito di commenti sprezzanti, avrebbe … Il materasso si curvò dolcemente, accogliendo il nuovo arrivato che ora sedeva vicino a John e lo osservava in silenzio."

" Una lacrima cadde sull’inchiostro ancora fresco, sbavando le ultime parole della pagina. Una ragazzina di 11 anni restava accoccolata sulla sedia, il viso nascosto tra le mani. I capelli neri erano arruffati e si libravano nell’aria oziosa della sua stanza mentre le pale del ventilatore si muovevano veloci. Faceva caldo, un caldo che rendeva appiccicosi e che faceva soffocare. "
Una one shot composta sulle note di "il cielo è tuo" dei Sonohra, che descrive il reale inferno che molte ragazzine vivono.

Per questa One Shot mi sono ispirato ad una scena del secondo film e ho cercato di realizzare una parziale struttura frammentata ^_^ Spero vi piaccia!
Thomas prese l’orologio e lo guardò più da vicino. Aveva lo stesso profumo di Newt. Diede un piccolo bacio al quadrante prima di riporlo dov’era. Si guardò un’ultima volta allo specchio, si lavò la faccia e si asciugò, sperando che fosse stato solo un altro incubo, ma niente. Poi fece per uscire, quando una cabina si aprì e comparve Newt...

Avete mai fatto un sogno nel sogno?
Bhe Courtney si! Un sogno romantico che alla fine si trasforma in una tragedia!

Dal testo:
"Renly sorride ancora mentre con una mano carezza placidamente il braccio di Loras, ci scrive sopra canzoni che parlano di loro.
"Loras, tu mi ami vero?" chiede ad un certo punto il re. "Certamente" risponde subito il cavaliere. "E tu Renly, mi ami?" Il moro apre la bocca, ma prima che possa proferire parola la voce di sua sorella, Margaery, lo chiama."

Sono deviato, sono malato, sono così umano... e non ho vergogna nel raccontarlo

Quando il passato torna come un incubo.
In incubo a cui non si può scappare, poichè l'incubo è dentro di noi.

[fantasy]
"Come sarebbe se una persona ormai adulta tornasse nei mondi fantastici che con l'aiuto dell'immaginazione aveva varcato da bambina, e se questi cercassero di ferirla o peggio?"
un misto tra un crossover ed una storia originale ( non sapevo dove metterla). Spero vi piaccia. godetevi la lettura.

Null'altro che l'ennesimo incubo di John, anche se questa volta né la guerra né la Caduta ne sono i protagonisti.

Squarcio su delle vite violate. Questa storia è un pezzo di vita di due personaggi neri come l'oceano profondo. Non so se li userò mai in una storia più lunga, tuttavia esistono. Sono nati in un angolino della mia mente e non potevo non dar loro vita. Spero riescano a darvi i brividi che personaggi del genere meritano di suscitare

Ho paura che se mi addormento loro escano. Escano dalla loro prigione. La mia mente.

Entrando in quella che ormai era casa Thaur Zick si guardò intorno, cercando di capirci qualcosa…cosa sapeva per il momento? Casa sua era piena di Gorka, non capiva dove era finito, lo zerbino di quella casa era una trappola e, soprattutto, Elena e Teddy erano sposati. Guardò di striscio le fedi alle dita dei due, non c’era alcun dubbio e per qualche motivo questo gli creò una morsa al cuore tremendamente dolorosa, urlò per il dolore e infine…si svegliò.
(Presenti spoiler per chi non ha visto la seconda stagione di Monster Allergy).

- Grazie – asserì Lucy con timidezza, dopo aver liberato il fratello maggiore dalla sua calorosa stretta.
- E grazie anche a te, Ed – aggiunse in seguito, regalando ai due ragazzi Pevensie un sorriso che sapeva di dolce, di tenero, di abbracci, di taciti accordi. E ancora, quel sorriso sapeva di vita, di avventura, di sogni, di amore.

Ed eccomi con la mia terza Pandora x Diam, completamente diversa dalle precedenti.
Dal brano:
“Da cosa scappi Nozomi?” domandò scrutandola, la conosceva troppo bene per non notare la sua frustrazione.
“Non sono fatti miei me ne rendo conto, però mi piacerebbe una risposta” continuò incespicando sulle parole, torturandosi le mani nervoso.
Era difficile per la ragazza aprirsi con qualcuno, era troppo orgogliosa per ammettere di avere paura e troppo diffidente per fidarsi.
Davanti a quegli occhi limpidi, privi di falsità, però si lasciò andare, abbassando le proprie difese per la prima volta.
“Non posso fermarmi Diam” disse trattenendo le lacrime, troppo forte per cedere davanti a lui.

Dal prompt "Your nightmare comes to life", breve one shot, ambientata subito dopo che Armin ottiene il potere di Gigante Colossale.
[...] si porta davanti allo specchio appannato. Passa quindi il braccio a pulire un po’ la superficie dalla condensa e sobbalza di colpo quando su di esso, invece del proprio riflesso, vede il viso di Bertholdt.
«Fammi uscire!», lo sente esclamare con enfasi, mentre batte sull’altro lato del vetro.