Per una curiosa coincidenza, nascosta e rintanata tra le mura del castello di re Alfor, viveva una piccola famiglia di topolini spaziali. D'aspetto e dimensioni erano del tutto simili a quelli terrestri ma, grazie alle loro particolari capacità d'intelletto, questi erano sorprendentemente in grado di capire e comprendere il linguaggio umano.
I lamenti soffocati di Aurora, la quale piangeva ininterrottamente da diversi minuti, fecero accorrere i topolini, i quali erano incuriositi di capire perché quella bambina fosse così triste. All'inizio Aurora non si accorse neppure della loro presenza, dal momento che teneva il volto premuto contro entrambe le braccia, e ogni rumore giungeva soffocato alle sue orecchie. Poco dopo però, avvertendo distintamente un debole squittìo, sollevò la testa di scatto: davanti a lei vi erano quattro musetti grigi, con le orecchie rotonde e rossi occhietti scintillanti; erano così piccoli e dolci d'aspetto che Aurora non ne ebbe timore, anzi smise subito di piangere...