Poche parole per esprimere la dipartita della più fedele dei Mangiamorte.
Un corpo che considero mio, si avvicina al suolo con la grazia di una ballerina al suo ultimo passo.

“Hai un buon odore.”
“Non è questo il punto.”
“Infatti, hai un odore meraviglioso…”
“Malfoy…”
“…stuzzicante…”
“Dacci un taglio…”
“…così buono che ti mangerei…”
Pausa.
“MI HAI APPENA LECCATA?!”
“Stai bene così tesoro…”
“Non è trucco…è disinfettante.” Sbuffò con malumore Hermione. “Hai sentito quello che ho
detto?”
“Non è trucco…è…”
“Si! Grazie! Intendevo prima di quello!”
“Oh…intendi la parte in cui ti butti felicemente tra le mie braccia e mi dichiari il tuo eterno
amore, promettendo di passare il resto della tua vita a venerare la terra su cui cammino e di
portare nel tuo grembo i miei bellissimi bambini?”

Allora salve io mi chiamo Ninetta questo capitolo o meglio questa storia nasce per un Concorso eh si ... è la prima volta e non so veramente cosa io debba fare ... premetto che ancora non sono molto brava a scrivere quindi ci sono errori, il linguaggio ancora non è perfetto, i dialoghi corti e non troppo accurati, i luoghi non descritti con dettagli che anche se minimi devono essere detti ... ma comunque io sono ancora all'inizio e anche se consapevole di essere una frana voglio provare ringrazio chi commenterà perché è davvero importante sapere i vostri pareri grazie e buona lettura =)

Ecco un piccolo estratto di una storia chilometrica che sto scrivendo da giorni, fatta di capitoli, troppe pagine, impicci ma anche tanto amore.
Dato che non ho ancora intenzione di condividerla col mondo, prima di averla conclusa (e mi servirà del tempo perché sono una maniaca perfezionista) ho deciso di postare un piccolo stralcio della mia operetta, che spero possa attirare la vostra attenzione e invogliarvi a leggere quanto pubblicherò in seguito.
"«Va bene. Cosa vorresti fare?». Cosa Spadino volesse fare era chiaro, e non capiva perché girarci così intorno. Forse le pu***ne di Roma erano più intraprendenti di quelle bolognesi, o forse a Roma sembrava tutto scorrere sempre più veloce rispetto al resto del mondo."

Mai andare contro una donna arrabbiata...potrebbe essere letale. Non solo in senso metaforico, anche in senso letterale. Come è successo a questa donna. La sua storia raccontata in breve, in un episodio molto forte della sua vita.

Un criminale arrestato anni fa dalla Squadra Speciale Cobra 11 è stato rilasciato dal carcere prima del previsto per buona condotta. Gli anni che ha trascorso in galera hanno alimentato giorno per giorno il suo odio nei confronti di Semir e di conseguenza del suo collega Jan. Il criminale troverà un modo per vendicarsi senza sapere che,invece,farà loro un gran favore aiutandoli a comprendere una cosa che prima non riuscivano a capire…

Il destino scrive e tesse sempre il fato degli eroi ed ogni conto aperto è inevitabilmente in attesa di essere chiuso.
E Shepard è ormai l'eroina per antonomasia, pronta a fare i conti con il suo passato.
Oggi niente Alison Gunn, oggi c'è solo il comandante Shepard e tu sei spacciato!
Il fato non incombe solo su di lei.

Raccolta di flashfic incentrate sulla vendetta: perché i vampiri sono soprattutto esseri sanguinari. Ognuno di loro ha un buon motivo per vendicarsi.
Tratto dai capitoli:
Victoria: Quella famiglia avrebbe assaporato la stessa sorte che aveva colpito il suo amato: una condanna che li avrebbe straziati per l’eternità.
Jane: Vederli morire, consumati dalla sua vena omicida.
Fatemi sapere cosa ne pensate!!

One Shot basata sull'episodio The Celebration Reverberation
"Vedo che non perdi tempo" sottolineò Sheldon, una volta entrato anche lui e chiuso la porta a chiave.
Amy rise divertita, mentre si liberava della gonna, delle scarpe e delle calze.
"Non ne abbiamo molto" gli fece notare, saltando sul bordo del lavandino.

Uomini alle prese con le faccende domestiche!!!
come se la caverà Remus col suo piccolo Teddy?
Ricordi dal sapore agrodolce farciranno questa storia, arrivata sesta al contest di Robinki!!!
grazie a chiunque la legga!!!!

La vendetta è uno strumento bellissimo, ma pur sempre uno strumento: va usato con le persone giuste.

- Principessa - la voce di un giovane dal timbro inconfondibilmente maschile risuonò attraverso lo scouter, mentre lentamente una mano dalle dita sottili si apprestava a premere il tasto dello scouter per rispondere. - Si, che vuoi Kuro? - domandò con voce tagliente quanto irritata per quella che era un'interruzione fastidiosa alla sua missione. - Mi perdoni Lady, l'ho disturbata? - chiese con voce umile il giovane al tempo stesso velata di terrore per un'eventuale vendetta da parte della sua principessa quando sarebbe tornata alla base e qualora avesse interrotto i suoi "giochetti". La giovane storse il naso - Ovvio, idiota! Che cavolo vuoi? - Il ragazzo dall'altra parte dello scouter si prese alcuni istanti di silenzio mentre mandava giù il groppo che gli si era formato in gola. - Mi perdoni nuovamente, ma vede... il pianeta Tenebrus-3 è esploso, dovuto ad una pioggia di meteoriti di considerevoli dimensioni, non c'è nessun sopravvisuto Lady, compreso suo padre il Re... -

Seguito di: "Hard Games."
"Gli aveva giurato silenziosamente che avrebbe avuto la propria rivincita, per quella giornata di tempo addietro, ed ora la vendetta, ha il sapore del cioccolato."

"L’aveva scampata, si disse. Ma quella volta c’era mancato davvero un soffio. Rinfoderò il pugnale con mano tremante e fu proprio in quel momento che qualcosa gliel’afferrò.
Claire aprì gli occhi di scatto trovandosi a fissare quelli gialli e luminosi di Zoa. La demone la stava guardando con occhi trionfanti e sorrideva soddisfatta.
-Illusa.-
Fu l’ultima cosa che sentì Claire, prima che tutto diventasse buio."

A Maria Giulia, perché il SasuNaru non ti piace, ma ti convertirò, lo giuro!
Quando poi il moro si chinò all'orecchio di Naruto sussurrandogli qualcosa che lo fece fremere e avvampare - per quanto tremava ed era diventato scarlatto Kakashi aveva temuto che stava per liberare un'altra coda del Kyuubi -, si decise ad intervenire palesando il suo arrivo così che i due si separassero.
Si sarebbe aspettato che Naruto rendesse pan per focaccia con scherzi pressoché innocui, ma alla lunga fastidiosi, e invece il jinchuuriki se ne stette buono buono per tutto il giorno: non si lamentò quando dovette lanciarsi all'inseguimento del solito gatto fuggiasco di qualche ricca signora, né quando - dopo essere inciampato sui suoi stessi piedi - l'Uchiha lo apostrofò con il solito nomignolo, né perfino quando rovesciò per sbaglio la sua porzione di ramen istantaneo tascabile.