Recensioni per
Di Ghiaccio e d'acciaio
di VanessaSpark

Questa storia ha ottenuto 939 recensioni.
Positive : 938
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
29/09/22, ore 16:07

E’ sempre un piacere ritrovarti, cara Vanessa, con questi capitoli così densi di emozioni, proprio come quello che ci hai appena sottoposto e con il quale entriamo pienamente nell’incubo che sta vivendo Sansa.
L’avevamo lasciata appunto con le attenzioni, non troppe gradite, di Lord Bolton, che erano sfociate in rapporti intimi ai quali doveva sottostare e che la stavano rendendo esteriormente insensibile a quanto le capitava, ma interiormente avrebbe voluto potersi ribellare e magari uccidere tutti coloro che erano gli assassini della sua famiglia.
Tramite le tue parole, nonché le ambientazioni che crei sempre con un tocco speciale, siamo riusciti a percepire le sensazioni e i pensieri che passavano nella mente di Sansa, la quale, non potendo sfuggire al suo attuale destino, e pertanto a quella tortura, perché tale per lei era, aveva deciso di piegarsi, poiché, comunque, su di lei incombeva sempre la paura che qualcosa di più terribile di quanto stava vivendo avrebbe potuto capitarle.
Il suo pensiero fisso era cercare di non rimanere incinta proprio dell’uomo che aveva ucciso Robb, e stava facendo di tutto per mettere in pratica questo suo proposito. Non sarebbe riuscita a sopportare di essere proprio lei, colei che avrebbe dato una discendenza di valore ai Bolton. Lord Roose infatti la trattava con distacco e cortesia insieme, svolgeva i suoi propositi con lei nella speranza che riuscisse a dargli l’erede sperato, che avrebbe avuto un significato ben più importante del figlio che sarebbe nato di lì a poco da Lady Walda. Un erede con sangue Stark gli avrebbe aperto le porte del Nord, mettendo a tacere le voci che si levavano contro lui e il suo casato.
Ed è questo che Sansa non può proprio accettare, e quindi, di qui i suoi tentativi per abortire, facendosi cadere sul pavimento dopo ogni incontro con il suo carnefice (facendo in modo che il suo corpo non rivelasse però quanto fatto, mediante l’uso provvidenziale di cuscini disposti a terra), dato che non poteva usare qualche altro strumento, come per esempio le erbe, di cui aveva appreso gli utilizzi tramite gli insegnamenti di Petyr (e che aveva visto essere stati messi in atto da lui con sua zia Lyza), dato che avrebbero potuto attirare su di lei attenzioni non volute.
L’incontro che ci hai descritto con Ramsay, mentre lei si trova al Tempio, dove sperava di ottenere un attimo di pace, mette i brividi perché la sua voce è insinuante e i suoi gesti creano e fanno paura. Lui deve sottostare alle decisioni e al comportamento del padre, ma tutto ciò non lo fa desistere dal volersi vendicare su Sansa, la quale, nel sentire le sue minacce, prova brividi di puro terrore lungo la schiena. Il suo rivolgersi a lei è volto proprio ad incuterle timore credendo, così, di poter avere la sua preda inerme nelle sue mani. Una frase continua a girare nella testa di Sansa, in qualunque momento del giorno e della notte e non la fa stare tranquilla. Per fortuna in quel frangente la presenza di Lady Walda ha permesso a Ramsay di contenere la sua ira, o meglio la sua follia, ma è tutto quello che Lady Walda ha fatto nei confronti di Sansa, con la quale non ha più alcun rapporto dal momento che suo marito si diletta con lei, ben conoscendo il suo proposito di fondo. Per lei, che è la moglie legittima, anche se non amata, è comunque un duro rospo da digerire, e nonostante Sansa abbia cercato di scusarsi, non sono valse a nulla le sue parole.
Ora poi ci sarebbe una nuova minaccia che incombe sul destino già tormentato di Sansa: Lord Roose potrebbe doversi assentare per andare a sedare un esercito di mercenari al soldo di Baratheon, e così lei potrebbe cadere in balia del figlio. Qualcosa che non deve assolutamente accadere, e allora Sansa cerca di aggirare l’ostacolo con il solo mezzo che ha a disposizione: il suo corpo e la soddisfazione che riesce a dare a Roose Bolton, cercando di estraniarsi completamente, tentando di non provare niente mentre è costretta a fare ciò che fa, e stranamente, ne è sorpresa persino lei stessa, Bolton le conferma che avrebbe allontanato il figlio. Quasi non riesce a credere di essere stata in grado di ottenere una piccola vittoria che, magari, le permetterà, se mai Baelish fosse giunto, di formulare un piano di fuga. Bolton, con i problemi contingenti, non si sarebbe di certo messo sulle sue tracce!
E’ sconvolta per quello che ha dovuto fare ma, al contempo, è incredula di aver raggiunto un piccolo risultato, usando il suo corpo e appagando i desideri dell’uomo che la tiene prigioniera perché ha bisogno di avere dei figli da lei. Le balzano pertanto alla memoria alcune parole di Cersei che suggerivano come le donne potessero riuscire a farsi valere usando le sole armi che avevano a disposizione, cioè loro stesse e il loro cervello.
La storia è sempre più interessante e la curiosità del lettore mai appagata.
Ti aspetto pertanto quando potrai con il prosieguo. Un caro saluto.

Recensore Master
23/09/22, ore 12:51

Ciao, ero davvero curiosa di leggere come sarebbe andata avanti la storia e un paio di idee me le sono fatte, comunque penso che di cose ne dovranno ancora succedere, da una parte sono impaziente e dall'altra vorrei che la storia durasse in eterno!
Petyr sta consolidando il suo potere nella Valle e credo di aver finalmente capito quale fosse il "favore speciale" che aveva chiesto a Roose Bolton e quale sia la sorte che ha riservato a Hardyng: il fatto che mandi proprio lui a guidare i soldati sul confine fa capire che proprio là troverà la sua fine, pulita e senza sospetti, e magari proprio per mano di Bolton. Mi chiedevo infatti come avesse pensato di eliminare Harrold, perché neanche per un secondo ho creduto che avesse davvero intenzione di tenersi accanto un giovane tanto ambizioso e pericoloso per lui. E, se mai Harrold avesse avuto una possibilità su un milione di cavarsela, se l'è giocata cercando di baciare Sansa: la scena ha fatto rivivere a Petyr l'umiliazione e il dolore subiti quando Catelyn gli preferì Brandon Stark e quindi Harrold si è firmato da solo la condanna a morte!
E guarda, ti devo fare tantissimi complimenti anche per la scena tra Baelish e Sansa, perché temevo che l'avrei trovata fastidiosa, che mi avrebbe dato un senso di disgusto (l'uomo maturo che concupisce la ragazzina), ma il modo in cui hai costruito questo momento è stato davvero magistrale e il bacio è venuto naturale, anzi, forse anche meno "importante" di quanto potesse sembrare. Nel senso che Petyr è rimasto sconvolto nel vedere Harrold e Sansa perché in loro ha rivissuto la scena di Catelyn e Brandon e quindi ha sentito il bisogno di andare oltre il suo piano, di ribadire il suo potere su Sansa... ma non è lei che vuole veramente, o meglio, la vuole ma solo perché è l'unico modo per lui di riavere Catelyn. Inoltre Sansa è anche l'unica con cui possa veramente parlare "alla pari", svelare i suoi piani e perfino le sue motivazioni. Mi sono davvero emozionata quando Petyr ha spiegato chiaramente a Sansa che vuole ottenere il potere, ma non gli basta, vuole anche vendicare Catelyn, essere ripagato delle frustrazioni e mortificazioni subite, punire chi lo ha sempre umiliato. Sansa, giustamente, si ribella a quel bacio (non dimentichiamo che, alla fine, è sempre di Sandor che è innamorata, anche se non lo sa), dice a Baelish che lui dovrebbe essere suo zio e non comportarsi così, e allora lui le apre gli occhi, spiegandole che ha dovuto sposare Lysa per aiutare lei, per proteggerla dalla sua cattiveria e gelosia, e che adesso, collaborando, potranno essere Signori della Valle ma anche riconquistare Grande Inverno... Insomma, ancora una volta davanti a Sansa Petyr ha poco da nascondere, con lei può anche parlare dei suoi piani perché dovrà essere lei ad aiutarlo, solo lei può farlo e così anche lei potrà vendicare la sua famiglia e riavere la sua vera casa.
Insomma, ho visto questo bacio più come un patto tra due complici che come qualcosa di veramente erotico e per questo mi è sembrato perfetto proprio in questo punto!
Bellissimo anche l'aestethic, non riesco proprio a capire come tu riesca a trovare immagini così belle e azzeccate per i tuoi capitoli, sei straordinaria anche in questo. Complimenti per tutto e a presto!
Abby

Recensore Master
19/09/22, ore 12:47

Ciao! Sono ancora molto lontana dal mettermi in pari, ma almeno cerco di avvicinarmi e poi questo capitolo mi attirava molto, nello scorso Lysa aveva "abortito" e poi Robin era morto e quindi ero curiosa di leggere cosa sarebbe accaduto.
Davvero da applausi il tuo Petyr, ora capisco perché ti piace tanto! È vero che tu gli dai una profondità morale che non credo abbia davvero nella saga (anche se potrebbe averla), a volte mi sembra che, in un certo senso, tu abbia fatto con lui quello che io faccio con Ramsay (ora spero di non offenderti!): è vero che la mia operazione è più assurda e proprio per questo è una parodia, ma alla fine, vedendo la storia di Ramsay nella serie TV (non nei libri), a me viene da pensare che SAREBBE anche potuta andare così se lui e Theon si fossero trovati. E un po' mi sembra lo stesso per il tuo Petyr. Io ti ho detto molte volte che non amavo quello di Martin e che, anzi, la sua ossessione per Sansa mi disgustava. Tu invece hai colto le potenzialità di Baelish e non ne fai un personaggio positivo, sarebbe inverosimile, ma nella sua consapevolezza finisce per essere davvero uno dei pochi personaggi "positivi" della storia. Lui vede le cose per come sono, sa che ognuno guarda solo al proprio guadagno e che, comunque sia, alla fine nessuno può dirsi del tutto "giusto". È da applausi il discorso che fa a Sansa, che si sente in colpa per la morte di Robin (e che forse si sente in colpa non perché avrebbe davvero potuto aiutarlo, ma perché in fondo al cuore, in una piccola parte oscura, lei VOLEVA che morisse): nessun uomo è giusto, nessun uomo fa niente senza averne un tornaconto (e questo può essere in potere, in denaro, ma anche in orgoglio personale) e l'esempio perfetto di questo è proprio Ned Stark. Come aveva già ricordato Sansa nello scorso capitolo, suo padre avrebbe potuto salvare le sue figlie scendendo a un compromesso con i Lannister, invece ha preferito sacrificarle pur di "fare l'eroe che non si piega"... e questa è forse l'azione di un uomo davvero giusto, anche se magari agli occhi degli Stark è stato così? Petyr distrugge le ipocrisie e le sovrastrutture con cui gli uomini amano ammantarsi e credo che riesca ad essere così "sincero" proprio perché ha incontrato Sansa che riesce a capirlo e a condividere ciò che pensa, quindi il loro legame non è più qualcosa di morboso, ma una sorta di "viaggio di formazione" per entrambi. Sansa impara cosa sia la vita vera e Baelish impara a aprire un po' di più il suo cuore, a dire ciò che pensa veramente, almeno a lei.
Ho trovato intrigante il fatto che Baelish abbia capito subito che Harrold ha lasciato morire Robin e, se da una parte sono d'accordo con lui e penso che abbia fatto bene, non solo per se stesso ma anche per la Valle (che razza di Lord sarebbe mai stato Robin?), dall'altra mi chiedo che piani abbia veramente in mente per lui. Non credo che voglia davvero lasciargli sposare Sansa, sebbene lo annunci a tutti, però se lo facesse uccidere ci sarebbe un vuoto di potere nella Valle, visto che lui sarà impegnato altrove, con l'inganno ai Bolton. Per cui chissà cosa succederà? In quanto a Lysa, devo ammettere che mi ero un po' spoilerata perché avevo letto su una tua risposta a una recensione che ti sei ispirata alla Franzoni nella scena di lei disperata tra le braccia di Petyr... comunque, Franzoni a parte, in questo caso Lysa non ha certo la colpa di quello che è successo. In genere io sono sempre molto dura con lei, non le perdono niente, ma Robin è morto mentre esultava per l'aborto (o il presunto tale) della madre e per me se lo è meritato (a volte sono più severa di Baelish stesso! XD) e la gravidanza isterica è una patologia, Lysa non ha certo ucciso nessuno, è semplicemente troppo vecchia per concepire ancora e teme che Petyr la possa lasciare per una donna più giovane, ovviamente non potendo capire che Baelish fa solo quello che gli torna comodo e gli porta vantaggio, quindi non è il fatto di avere o non avere figli o di essere più o meno bella e giovane... Insomma, alla fine sei riuscita a farmi piacere un sacco Petyr e anche a farmi provare una certa comprensione per Lysa, che avevo sempre detestato!
Mi sa che anche tu riesci a fare miracoli in questa tua storia e spero di passare a leggere ancora il prima possibile! Complimenti e a presto!
Abby

Recensore Veterano
14/09/22, ore 19:31

Finalmente è tornato Sandor!
Certo, anche questo capitolo è bello forte. Si inizia nella calma e tranquillità del convento dove il nostro eroe ha trovato rifugio, e dove non pare trovarsi così male nonostante le sue inclinazioni tutt'altro che spirituali...ma non ne sono stupita: a volte persone così traumatizzate, che dal mondo hanno conosciuto solo violenza, morte e brutture di ogni tipo alla fine sono talmente nauseati che bramano quella tranquillità e monotonia che a molti stufa. E difatti vedo in questo capitolo che anche il nostro Mastino pur essendo rimasto lo stesso, apprezza i monaci, la loro compagnia e la loro vita semplice. Certo il suo aspetto non può passare del tutto inossrvato e anche qui trova qualcuno che- in qualche modo, anche se credo non con esattezza- lo riconosce, riportandolo costantemente al proprio passato, ala sua vera identità...gli impedisce di credersi, in qualche modo- quella persona che non è mai stato.
E' bello vedere il suo senso di amicizia e protezione verso i monaci, bello vedere come li apprezza perchè anche se non ne condivide i valori vede che sono sinceri; ed è bello come anche loro lo apprezzino e gli facciano sentire che nel mondo c'è anche il buono e il bello.
Purtroppo....il finale spazza via ogni illusione, ti giuro che mi sono commossa tantissimo leggendolo e ho pure versato due lacrimucce per i poveri monaci che certo non meritavano quella fine. Anche stavolta Sandor è costretto a fuggire, e purtroppo con ulteriori propositi di vendetta nel suo animo esacerbato.
Che dire....non vedo l'ora che continui!

Recensore Master
13/09/22, ore 15:13

Ciao, era da un pezzo che volevo passare di nuovo dalla tua bellissima storia, poi oggi ho visto che era il tuo compleanno e allora ho deciso che fosse il giorno giusto, così ti faccio una recensione-regalo!
Mi piace davvero molto l'introspezione di Sansa all'inizio del capitolo. Credo che sia anche più verosimile di quello che succede nei libri e nella serie TV, perché questa ragazza ne ha passate davvero troppe ed è assurdo che continui a fidarsi di chiunque le faccia un sorriso, a meno che non sia scema, ma Sansa non lo è (anche se forse Martin la voleva far passare per tale...). Quindi è normalissimo che ripercorra le varie vicende tragiche della sua vita riflettendo su tutti coloro che l'hanno delusa, e sono d'accordo anche sul fatto che per primo metta suo padre: ho sempre trovato un atto di grandissimo egoismo quello di Ned Stark, che ha preferito morire "da eroe" lasciando le sue figlie sole tra nemici spietati piuttosto che, non sia mai, scendere a un compromesso! Un padre davvero amorevole e preoccupato per le figlie avrebbe calpestato la sua dignità pur di salvarle, ed è giusto che Sansa lo giudichi con severità. Allo stesso modo inizia a pensare che prima o poi anche le persone che ora le sembrano gentili, come Harrold e Petyr, la deluderanno, perché è così che va il mondo e la gente pensa sempre prima di tutto al proprio interesse. Mi fa davvero piacere vedere Sansa così maturata e pronta per affrontare le altre prove che l'aspettano ma da protagonista, senza più esserne la vittima indifesa.
Sansa assiste al momento in cui Lysa "perde" il bambino, e sinceramente la cosa mi ha incuriosita perché sapevo di casi in cui le donne hanno gravidanze isteriche (non accade solo negli animali), ma non pensavo che sarebbe finita così, in un certo senso è come se una parte di Lysa, quella poca lucidità che le è rimasta, sapesse che non c'era nessun bambino e abbia deciso di far finire la gravidanza come se si fosse trattato di un aborto spontaneo. Devo dire che per la prima volta Lysa mi ha fatto anche un po' pena, così come accade a Sansa: lei si rende conto che la zia è una persona con molti problemi, forse pazza, forse resa folle dai dolori e dalle delusioni della sua vita, e in questo senso può fare anche compassione, ma non bisogna dimenticare che c'è anche una parte di lei che è puramente cattiva e gelosa e questo non fa parte della follia, è proprio il suo carattere, e anche di questo Sansa è ben consapevole.
E ora ti sembrerò un mostro, ma devo confessarti che, al contrario, non ho avuto la minima compassione o comprensione per Robin. Diversamente da Lysa, lui non ha mai avuto dispiaceri, dolori o vissuto tragedie, è sempre stato trattato fin troppo bene da una madre che lo ha viziato all'inverosimile e che non ha mai voluto riconoscere che anche in lui c'è un fondo di cattiveria (diversamente da Cersei che, pur amando tantissimo Joffrey, sapeva che era crudele). La sua esultanza di fronte all'aborto di Lysa (perché ovviamente lui non può sapere che non c'era nessun bambino) è una cosa disgustosa, posso capire che un bambino molto piccolo sia geloso di un fratellino o una sorellina che deve nascere e sicuramente uno come lui non aveva nessuna intenzione di dividere sua madre con un altro... ma vederlo addirittura esultare per la "morte" del fratellino, in un modo che per la prima volta fa arrabbiare anche la stessa Lysa, insomma, forse per qualcuno la scena della morte di Robin sarà stata perturbante, ma per me quella davvero perturbante è vedere un bambino che non ha due o tre anni (forse al limite sarebbe stato più comprensibile), ma che al contrario si rende perfettamente conto di cosa sia la morte, che salta e grida di gioia per la morte di un fratellino, fregandosene se la madre ne soffre, anzi, godendo anche del fatto che lei stia male così non potrà avere altri bambini... no, questo è un mostro e non mi interessa se il bambino in realtà non esisteva, per Robin era reale e anche Lysa vive il dolore come se fosse stato un vero aborto. Robin è chiaramente uno di quei sociopatici incapaci di provare emozioni, è una patologia rara ma esiste ed è, credo, la cosa più spaventosa al mondo: persone che non provano niente per nessuno, che non conoscono altri sentimenti che la rabbia e che, caso mai, negli anni imparano a "recitare" quello che gli altri si aspettano da loro. E in questa scena è chiarissimo che Robin non ama neanche sua madre, per lui è solo una fonte di piacere e calore, non si interessa al fatto che stia soffrendo o che, magari, potrebbe anche rischiare la vita (noi sappiamo che Lysa non era incinta, ma ai tempi anche un aborto poteva portare alla morte della madre). E il fatto che abbia un attacco epilettico e muoia proprio per l'eccessivo scatenarsi mi sembra si possa riassumere in un'unica parola: karma.
Sarò anch'io un mostro, ma sono ben felice che Robin si sia tolto dai piedi! Sansa se ne rammarica, forse prova anche una punta di senso di colpa perché magari non ha fatto davvero TUTTO il possibile per aiutarlo e, da qualche parte in fondo al cuore, non è dispiaciuta per lui... ma come dicevo prima, Sansa è umana e ha imparato che si può essere anche più duri nella vita. E in realtà non è che sia indifferente, perché invece resta colpita dalle urla strazianti di Lysa, una madre che ha appena perso suo figlio e quello che credeva di portare in grembo, forse è la prima volta che prova davvero pietà per lei... ma non più di tanto per Robin. Piuttosto, mi viene da pensare che Harrold ci abbia messo un po' del suo zampino nel non soccorrere Robin, visto che poi se ne va tutto soddisfatto da Sansa a comunicarle che, ora che il ragazzino è morto, se loro si sposeranno saranno i Signori di Nido dell'Aquila. Chissà? Io non ero mai stata convinta da questo personaggio, così come Sansa, troppo perfettino, sicuramente nasconde parecchi segreti.
Un capitolo davvero straordinario, ormai sai che sei tu la mia vera scrittrice di questa storia, per me Martin è un dilettante e la serie TV è solo un canovaccio per scrivere io i miei deliri! Tu sei l'unica e sola autrice di questa storia e ancora una volta ti faccio tantissimi complimenti oltre che rinnovarti gli auguri di buon compleanno!
A presto!
Abby

Recensore Veterano
12/09/22, ore 13:38

Ciao Vane!
Arrivo a recensire tre capitoli insieme e mi perdonerai: sono scivolata da uno all’altro senza smettere e so già che se avessi dovuto aspettare gli aggiornamenti sarei impazzita. Per me questa storia è come fare bingewatching di qualche bellissima serie tv e ci rimango col naso incollato sopra.
Ma veniamo a noi: la storia è in uno dei suoi momenti più cupi, forse nemmeno Joffrey mi metteva questo stato di ansia addosso, e i dubbi sulla vera identità di Sansa si stanno sommando così, uno sull’altro, che temo davvero quello che verrà per il futuro, e questo aggiunge ansia alla mia ansia. La bellezza di questi capitoli è quanto siano introspettivi, che sai essere sicuramente il mio genere preferito quando leggo una storia. Il fatto che Sansa sia da sola al castello e abbia modo di parlare praticamente solo con Lady Wanda lascia il tempo di perdersi in congetture, paure e pensieri che tu ci mostri con la tua solita, sfacciata, sincerità. Siamo Sansa, siamo Theon, ma siamo pure Septa Alayne e Reek. Siamo uno intersecato all’altro, siamo i dubbi, i sospetti, l’angoscia. Siamo quell’immobilità che porta la paura, movimenti rallentati per udire qualche sprazzo di conversazione, siamo quella corsa invece quando dalla fonte della tua paura vuoi scappare il più in fretta possibile. Siamo tutto un gioco di sottili equilibri e siamo, lo so, ne sono sicura, molte briciole di pane disseminate qua e là per costruire quello che verrà. Lo so già che la signora del mercato è un tassello, Brienne ne è un altro, Theon, la serva che non trova la cicatrice di Sansa, il Maestro Bolkan, Lady Wanda… Myranda, poi, Myranda è quella che mi fa paura più di tutte! So che ognuno di loro avrà un ruolo, ogni frase detta, ogni parola anche sfuggita, ogni segno in più o in meno sul corpo, sono tutti indizi, pezzi di puzzle che tu magistralmente stai orchestrando per portare avanti la tua storia. E io non vedo l’ora di vedere come tesserai le trame di tutto questo. Come Ramsay scoprirà o non scoprirà, le conseguenze, Petyr, i nuovi giochi di potere in questa storia tutta tua.
Mi prendo un altro secondo per dirti quanto il pov di Theon ti riesca in un modo che spezza le ossa: stanno diventando i miei capitoli preferiti, perché immergerci così chiaramente nella sua paura e nel suo senso di colpa, trasporta proprio in un modo e in una testa che sappiamo essere persa ma non del tutto. Reek occupa gran parte dello spazio ma Theon è li, tenuto in vita dai sensi di colpa, anche se Ramsay gli ha tolto tutto il resto.
Brava, bravissima! Tornerò presto e spero di riuscire senza i miei soliti tempi biblici. E nel frattempo ti abbraccio, come sempre. Al gusto di pasta d’acciughe.

Recensore Veterano
02/09/22, ore 20:10

Dico solo una cosa: è successo ESATTAMENTE quanto avevo previsto leggendo il precedente capitolo. 
Non ho parole, davvero.

Nuovo recensore
01/09/22, ore 01:59

Ciao Vanessa!
Come ben sai ogni volta che leggo il suo nome il mio cuore manca un battito...🤣
Descrizioni minuziose e splendide,personaggi caratterizzati uno meglio dell'altro e...l'evoluzione di Sandor. Iniziata con Sansa Stark e ora quasi del tutto terminata (come per lei d'altronde),l'hai resa semplicemente perfetta. Ho sempre avuto una connessione speciale con questo personaggio e mi lascia senza parole il modo in cui tu riesci a dar voce ai suoi pensieri. Non vedo l'ora di rivederlo insieme a lei,il septon ci ha visto lungo...
Alla prossima,un abbraccio
Ps:l'attesa vale sempre decisamente la pena

Recensore Master
31/08/22, ore 12:09

Ben tornata, cara Vanessa, con un capitolo denso di sensazioni ed emozioni e, cosa importante, abbiamo rivisto finalmente la comparsa del nostro Mastino preferito.
E’ stato un passaggio di ampio respiro, dove, con la tua ormai indiscussa capacità di descrizione sia di eventi che di luoghi, ci hai portati tutti quanti in quel monastero, a respirare l’aria serena e distesa che vivevano i monaci e dove, finalmente, il Mastino, o meglio Sandor, poiché loro è così che lo conoscevano, aveva trovato la sua culla di serenità. Una serenità e una tranquillità interiori che si erano fatte largo nel suo animo con semplicità. Tanto aveva sicuramente inciso la vicinanza di quel Septon il quale, con le sue parole sempre misurate e un sorriso che poteva essere l’emblema della sua serenità interiore, che in quel luogo aveva trovato insieme ai suoi confratelli, lo aveva confortato nei suoi momenti più bui attraverso cui era passato, dopo che lo avevano trovato più morto che vivo. Mai gli era stato chiesto di fare o non fare alcunché. Aveva avuto ampia libertà di manovra, e aveva scelto scientemente di adeguarsi al silenzio che vivevano i confratelli, comprendendo quanto facesse bene anche a lui, che così aveva avuto l’opportunità di ascoltarsi e magari di capirsi meglio. Non aveva fatto voto del silenzio ma, seguendo la regola, aveva trovato che gli avesse apportato dei benefici dei quali era grato ai monaci tutti. Decisamente quel soggiorno era stato proficuo, anche perché, fuori da quel luogo, non sapeva dove altro avrebbe potuto recarsi, e soprattutto ancora non sentiva di avere uno scopo per la sua vita. Forse in quel silenzio, sperimentando la bontà di chi lo circondava, e che contrastava in maniera eclatante con la vita condotta per tanta parte della sua vita, avrebbe potuto trovare uno scopo da perseguire.
Aveva, senza difficoltà, accolto quella vita silenziosa, laboriosa e abitudinaria, cercando di rendersi utile anche per ripagare i fratelli per le cure prestategli in un momento di grave bisogno.
Per lui tutto andava bene, non si lamentava mai, osservava, ascoltava e obbediva senza crearsi problemi.
Continuava una parte di sé ad essere sempre molto guardinga, anche quando svolgeva i più umili lavori richiesti ora dal Septon o da un altro dei monaci. L’attenzione era sempre pronta a raccogliere i mutamenti che potevano esserci nell’aria, come la visita di quella soldataglia, già vista in precedenza, e che non aveva niente di amichevole e contro i quali bisognava stare in guardia. Per uno come lui, quello sarebbe stato il comportamento da tenere, ma non per i frati, sempre disponibili verso tutti, non vedendo le ombre che potevano oscurare il volto delle persone non facendone percepire le intenzioni.
Ed è proprio causa di questi uomini che il monastero viene dato alle fiamme, mentre Sandor si era recato, su suggerimento del Septon, a dare un aiuto ad un fittavolo che collaborava con loro. Finito il suo compito, accingendosi a tornare al monastero, aveva avvertito l’odore del fumo nell’aria e uno strano rossore del cielo a quell’ora tarda. E’ purtroppo il convento che sta bruciando. A nulla sono valsi i suoi tentativi per arginare le fiamme. E’ riuscito a trovare il Septon e a slegarlo dal portone al qualo lo avevano appeso, ma per lui è tardi, troppo compromessa la sua vita, dall’età, dalla salute e da quell’ultimo feroce atto contro di lui. Le fiamme, poi, hanno fermato Sandor, che ne prova ancora un terrore folle e per questo si dispera, definendosi un vigliacco per non riuscire a superare quella paura che ormai è entrata a far parte di lui, da quando le fiamme avevano lambito il suo volto deturpandolo e costringendolo ad un tipo di vita diverso da come aveva pensato di poter avere, per colpa di quel suo fratello tanto odiato, ma per il quale l’odio si stava stemperando, proprio grazie agli insegnamenti del Septon, che continuava a dirgli che era più importante la sua vita che la vendetta. Quell’uomo, fin dal primo momento era stato in grado di sollevargli lo spirito, calmando il suo animo, leggendogli dentro come mai nessuno era riuscito a fare, comprendendolo in profondità e senza sforzo alcuno. La bontà dei santi.
Come ormai ci hai abituato, tramite le tue parole e le descrizioni, abbiamo quasi assistito alle scene che si sono dipanate davanti agli occhi.
Dopo questa ulteriore prova alla quale il Mastino è stato sottoposto, l’aver ricevuto da quell’uomo, che aveva cominciato ad amare e rispettare, il perdono dei Sette nonché l’incitamento a ricercare una persona che lui ha ben compreso essere molto speciale, possiamo attenderci che da ora in avanti ricominci l’azione per lui, avendo forse ritrovato quello scopo che pensava di non più avere.
Capitolo apprezzatissimo da leggere e rileggere con piacere, per trovarvi le tante peculiarità che colpiscono nel segno.
Complimenti vivissimi e non posso quindi fare altro che attendere il prossimo 81° aggiornamento.
A presto e un caro saluto, lieta di ritrovarti in smagliante forma dopo questo silenzio durante il quale avrai ritemprato le forze fisiche e non solo!

Recensore Master
17/08/22, ore 18:16

Ciao, ancora una volta arrivo con un ritardo spaventoso, mi dispiace tantissimo, in questo periodo sono poco a casa e quindi poi finisce che per mettermi in pari con storie, letture e recensioni tralascio sempre qualcuno. Oggi comunque sono qui, e avevo davvero tanta voglia di andare avanti con la tua storia visto che ieri sera ho guardato GoT e mi ha fatto venire ancora più voglia di leggere la VERA versione dei fatti!
Mi è piaciuta moltissimo la parte in cui Sansa, pur sentendosi oppressa e infastidita da Robin, cerca di comprenderlo e di mettersi nei suoi panni, sopportandone i modi di fare e l'egoismo e pensando che, per l'esperienza che ha avuto lei, è giusto cercare di essere gentili anche con un bambinetto piagnucoloso e insopportabile, perché anche per lui le cose potrebbero cambiare all'improvviso e chissà che ne sarebbe di lui, così fragile e dipendente com'è. Poi arriva anche Harrold e con il suo modo di fare riesce a distrarre Robin, accontentandolo e trovando un gioco che lo possa divertire senza disturbare troppo Sansa. Anche qui ho amato moltissimo il POV di Sansa in cui lei ripensa all'ultima volta in cui ha davvero giocato liberamente e si sente spezzare ricordando che è stato tanto tempo prima a Grande Inverno, quando la sua famiglia era ancora viva e lei ignorava quanto il mondo potesse essere crudele. Giocando a nascondino, Harrold trova il modo di portare Sansa in disparte per parlarle. Devo ammettere che questo personaggio mi spiazza sempre: da una parte sembra essere gentile e anche premuroso, riesce a distrarre Robin e a farlo divertire facendogli dimenticare i soliti capricci e lagne e poi sembra preoccupato per i sentimenti di Sansa, le dice che non deve sentirsi a disagio, che presto non sarà più considerata una figlia bastarda... e poi sembra che stia per baciarla ma Sansa si ritrae, nonostante Harrold le sembri bello e gentile. E in realtà, ma potrei sbagliarmi, ho la sensazione che Sansa non si ritragga solo perché dentro di sé pensa ancora a Sandor (il fatto che quando vede Brune pensi subito al Mastino è la prova che continua a pensare a lui continuamente...), ma perché anche lei, in fondo al cuore, sente che c'è qualcosa di ambiguo e non del tutto sincero nel giovane Hardyng, e quindi non vuole compromettersi con lui. Insomma, Sansa ha le mie stesse sensazioni su questo personaggio!
Nella seconda parte, poi, possiamo vedere l'accordo stretto tra Petyr e Roose Bolton: Bolton manderà qualcuno dei suoi a fingere di attaccare la frontiera a Sud per poi avere la scusa per mandare il suo esercito contro gli uomini della Valle. Nella guerra che seguirà saranno eliminate alcune persone sgradite a Baelish e, in cambio, Petyr consegnerà ai Bolton la ragazza (che Roose pensa essere Sansa, ma da quello che era venuto fuori nello scorso capitolo non sarà di certo lei). Le cose qui sembrano abbastanza chiare, se non che Petyr decide all'ultimo momento di eliminare un "nemico" in più, non si sa chi sia quel nome cancellato alla fine, ma chissà perché a me viene in mente che possa trattarsi proprio di Harrold Hardyng, che a Baelish non conviene tenere in vita...
Capitolo interessante e sempre più di svolta, le cose si fanno sempre più intriganti e io spero di passare al prossimo capitolo al più presto, intanto ti faccio tantissimi complimenti!
Alla prossima!
Abby

Recensore Veterano
14/08/22, ore 09:17

HE’S BACK!
Arrivo a dirlo con mostruoso ritardo ma tant’è. Ciao Vane! Finalmente riesco a tornare qui e riesco a tornare da lui. Mi era mancato: mi era mancata la sua voracità, qua attutita dai canti dei Septon, dal silenzio, dalla pace illusoria di questa piccola bolla di mondo in cui è finito. E mi era mancata la sua verità. È il personaggio che più di tutti ci vomita addosso i suoi pensieri, anche se poi li ritratta, vuole scacciarli, tenta di reprimerli. Ma i suoi pensieri sono come lui: violenti, sporcati, pronti a saltare alla cintura di qualche neurone figlio di puttana.
La cosa che mi manca sempre, però, ogni volta di più, è la tua scrittura. Quanto è bella! Ci sono a volte alcuni pezzi di dialogo, alcune frasi, che io ti genuinamente invidio perché si vede che ti vengono su con naturalezza eppure dietro si scorge anche tutta l’impalcatura del lavoro certosino che c’è dietro ogni tuo capitolo, ogni scelta lessicale, ogni posizione nella storia, nello sfondo.
Mi è piaciuta molto la figura di questo Septon diverso, quasi fosse un piccolo parroco di campagna che davvero ci tiene ai suoi parrocchiani, così diverso dai Cardinali sugli attici di Roma. È una delle figure più positive che abbiamo incontrato, soprattutto da quando Sandor ha lasciato Approdo del Re. Prima la sua figura positiva era solo lei, ma poi è arrivata Lydia, poi il septon. Ma lei rimane incontrastata, rimane la regina dei suoi pensieri, unica che riesce a scatenargli reazioni più violente di qualche arrogante e di qualche provocatore. L’unica che l’ha tenuto in vita, possiamo dirlo. L’amore e non l’odio. Ho amato il fatto che tutti li si chiamassero fratelli, in contrapposizione così marcata con il suo, di fratello, che è tutt’altro che una persona con cui vorrebbe condividere la vita, l’amore, l’affetto, la casa. E questa nuova dimensione di Sandor mi scalda il cuore, come se potessi sentirli anche io i canti levarsi. Mi ha ricordato un momento che ho vissuto nella mia vita, io che sono tutt’altro che religiosa: sono scesa in questa cripta, immersa in quelle preghiere, ho sentito davvero tutta la forza della fede di alcuni estranei che, per quei pochi attimi, mi hanno contagiata, me l’hanno trasmessa e mi hanno accolta con loro. È stupido? Forse no.
Grazie come ogni volta per farci immergere così bene nelle emozioni, nelle sensazioni, per sondare così bene l’animo umano, in un modo così tagliente e preciso che ognuno di noi può riconoscersi nei pensieri dei tuoi personaggi. Da quelli più torbidi che non ammeteremmo mai a quelli più puri. Sei bravissima. Come sempre avrò dimenticato mille cose ma ogni volta c’è così tanto che non riesco a riassumerlo in così poco.
A presto, ti abbraccio

Recensore Veterano
31/07/22, ore 02:19

Ciao Vanessa e scusami per l'assenza.Ti ho sempre seguita anzi a volte mi sono letta due tre capitoli di seguito.Con questo sono rimasta senza parole e si a bocca aperta...Mi dispiace per Sansa,speravo in una sua prima volta diversa ma immaginavo che sarebbe finita così.Tra Roose e Ramsey non saprei chi scegliere ma almeno il padre non è completamente pazzo.Spero di leggerti presto un bacione 😘😘

Recensore Master
20/07/22, ore 16:39

Ciao! Ecco che anche stavolta passo con un enorme ritardo e ti chiedo scusa, ma visto che anche tu hai poco tempo per aggiornare può anche darsi che alla fine riesca a raggiungerti anche con il mio passo da lumachina! XD
Come sempre ti faccio i miei complimenti per il modo in cui stai gestendo la storia e in particolare il legame tra Petyr e Sansa che, nel libro, mi aveva infastidita per la sua morbosità. Qui non c'è nulla di ambiguo o morboso, almeno ai miei occhi: Petyr parla chiaro con Sansa e la ragazza capisce di essere importante per lui, e NON come una figlia adottiva o cose del genere. A Sansa però è consentito partecipare al gioco e conoscere quello che Baelish ha in mente, sia per lei che per le altre "pedine". Forse non sarà del tutto sincero con lei (credo che le nasconda i suoi veri piani riguardo a Hardyng), ma lo è la maggior parte delle volte: è stato molto chiaro sul fatto di aver sposato Lysa per poterla soggiogare e dimostrare a tutti la sua instabilità e fragilità mentale, non so se al momento progetti già di ucciderla, come ha pensato Sansa, ma ad ogni modo non nasconde di voler diventare lui il Lord Protettore della Valle per poi organizzare un esercito che riporti Sansa a Grande Inverno. Nel POV di Petyr, poi, si delineano anche altre soluzioni che lui sta valutando e che almeno per il momento non ha detto a Sansa, ma è anche vero che lui stesso non ha ancora deciso e sta valutando le varie possibilità. Una è quella prospettata a Sansa, il suo matrimonio con Hardyng e la conquista da parte loro di tutta la Valle e di tutto il Nord (con ovvi vantaggi anche per Baelish), ma su questo piano pesa l'incognita di quanto Hardyng possa essere una pedina e quanto, al contrario, possa finire per dimostrarsi troppo avido e ambizioso e rovinare tutto. E in effetti mi sembra che Hardyng non sia molto affidabile, di sicuro non accetterà mai di fare da seguace a Petyr come invece fa Sansa! L'altra possibilità è quella che, almeno fino a un certo punto, vediamo anche nella serie TV, ossia far sposare Sansa e Ramsay Bolton e per questo, in segreto, Petyr incontra proprio Roose Bolton e gli prospetta questo matrimonio per rinforzare la presa del Nord contro qualsiasi nemico e contro Stannis in particolare. Baelish è molto furbo e devo dire anche coraggioso a manipolare un tipo come Roose Bolton, che io trovo uno dei personaggi più agghiaccianti dell'intera saga, gli prospetta la situazione in modo tale che lui veda nell'unione di Ramsay e Sansa Stark l'unica soluzione possibile e in cambio gli chiede un favore (che scoprirò nel prossimo capitolo!). La cosa davvero interessante è che io non credo assolutamente che Petyr, dopo tutto quello che ha fatto e che sta facendo per Sansa, pensi neanche lontanamente di farle sposare Ramsay e quindi deve avere senz'altro un piano B che ovviamente si guarda bene dal dire a Bolton! E di questo sono convintissima non solo perché so che tu apprezzi Petyr e quindi non lo faresti mai complice di Roose Bolton, ma anche perché non ha senso nemmeno nella serie TV: qualsiasi legame si voglia vedere tra Baelish e Sansa, è comunque un legame e lui non avrebbe mai e poi mai accettato di farle passare il calvario che passa con Ramsay. Tanto che questa è una sorta di fanfiction inventata dagli autori della serie TV, perché nei libri, molto più verosimilmente, sono i Bolton a catturare quella che credono Arya (quindi non Sansa, e comunque neanche una vera Stark) e la obbligano a sposare Ramsay per dare legittimità alle pretese dei Bolton sul Nord. Baelish non avrebbe dato Sansa ai Bolton neanche per tutto l'oro del mondo o quasi, quindi sono davvero molto curiosa di scoprire in che modo lui ha intenzione di fregare Roose Bolton, perché è chiaro che ci sarà la fregatura da qualche parte! XD
Complimenti ancora una volta, sono ripetitiva, lo so, ma più vado avanti a leggere e più amo questa storia, specialmente ora che si sta defilando sempre più dal canon!
Spero di andare avanti prestissimo e che anche tu possa arrivare presto alle ferie per riposarti e scrivere con più calma.
Abby

Nuovo recensore
12/07/22, ore 20:24

Ciao Vanessa
Mamma mia che dolore. Ci sono rimasta veramente di m**** ma in senso "buono".Sono scioccata. Questa umiliazione per Sansa è stata cattivissima ma secondo me necessaria. Anche se ho sperato di no fino all'ultimo,era abbastanza inevitabile un evento traumatico per lei,per completare la sua "trasformazione". E dopo questa non può che diventare la lupa più forte di tutti i tempi.
Nella parte finale l'ho immaginato troppo bene quel viscido ... non sarà solito torturare come il figlio,ma lo schifo per certi versi è stato perfino peggiore. Questa tripla umiliazione inflitta a Sansa (presa contro la sua volontà,in casa sua e da chi le ha tradito la famiglia) spero che la paghi molto ma molto cara.
Un abbraccio e al prossimo capitolo
Ps: il tutto come sempre è stato scritto divinamente 🖤

Recensore Master
11/07/22, ore 18:26

Un altro dei tuoi capitoli, cara Vanessa, non solo coinvolgenti, ma addirittura travolgenti, almeno per quanto mi concerne.
Questa volta sei stata in grado di farci avvertire tutta l’angoscia che ha accompagnato Sansa, dopo che era stata svelata la sua identità, e con le ferali parole con cui si era congedato Lord Bolton.
La povera ragazza non ha potuto fare altro che cercare di mantenere un minimo di autocontrollo, con grandissimo sforzo da parte sua, poiché ogni minuto che passava, era ben conscia di essere caduta nella trappola che lei stessa aveva contribuito a creare con la bugia della spia Lannister. Ora non aveva più alcuna libertà di movimento per il castello e si sentiva completamente sola in balia di coloro che avrebbero potuto diventare a pieno titolo i suoi aguzzini.
Le tue descrizioni come al solito permettono al lettore di entrare nel vivo della situazione che stai tratteggiando così abilmente.
Pensieri su pensieri, per tenere la mente occupata, in serate apparentemente tutte uguali nel loro svolgimento, per ripetere la scena, più e più volte, cosa che anche lei sapeva bene non avrebbe potuto durare in eterno, fino a quando l’avrebbero chiamata di presentarsi a qualcuno dei Bolton e, in quel caso, con tutta probabilità, si sarebbe compiuto il suo nuovo destino.
E la fatidica sera è arrivata: scende come solito nella sala dove si cena e prende posto sempre di fianco a colui che a tutti gli effetti legali sia suo marito, Ramsay, con il quale non scambia parole, solo pochi cenni. Sembra che sia diventata un semplice ornamento a cui nessuno bada. Ascolta intanto i battibecchi sempre più frequenti tra padre e figlio. Quest’ultimo sembra voler sfidare l’autorità paterna con il suo atteggiamento da sbruffone, fino a quando, in quella sala, Lord Roose è costretto a mettere di fronte alle proprie responsabilità quel figlio dal comportamento superficiale e scellerato nonché indisponente. Le armate di Baratheon si stanno avvicinando e potrebbero raggiungere Grande Inverno, e quindi minare il loro potere, anche se, secondo Ramsay, Grande Inverno era uno scoglio duro da abbattere, praticamente inespugnabile.
Parole che a Sansa danno un minimo di sollievo, poiché qualcuno potrebbe giungere a salvarla da quell’orribile situazione nella quale è venuta a trovarsi, con la colpa sempre presente per ciò che potrebbe essere accaduto a Yenna, di cui non sa più nulla, tanto da sognarla talvolta morta e in una pozza di fango ghiacciato.
Se almeno ci fosse stato Lord Baelish si sarebbe sentita più sicura e, magari, avrebbe escogitato un piano come sicuramente lui le avrebbe suggerito di fare. Ma tutta quella situazione pare essere sfuggita di mano e deve solo essere forte e resistere. Ma fino a quando sarebbe riuscita a farcela? L’ausilio delle gocce di dama potevano regalarle solo qualche ora di sollievo e poi? Anche Lady Walda sembra essere diventata ostile nei suoi confronti, anche se nessuno del castello teneva e aveva forse mai tenuto in conto i suoi pensieri.
Ma purtroppo il momento tanto temuto da Sansa è arrivato: Lord Roose, dopo che la moglie si è congedata e ha fatto ritorno nelle sue stanze, ha chiesto a lei di seguirlo in altre stanze, dove si compie quello che mai mi sarei aspettata, lasciandomi pertanto basita. Lord Roose esercita su di lei il suo potere, prendendo il posto del figlio.
Sansa deve così subire l’umiliazione di quella che è una violenza duplice: nel corpo e nello spirito perché perpetrata dall’assassino dei suoi famigliari.
Mi sono talmente immedesimata nell’atmosfera angosciante che hanno creato le tue parole che alla fine della lettura avevo persino la gola chiusa.
Potere delle parole, in grado di suggestionare a dovere il lettore. Sempre più brava!
Un caro saluto e a presto con il capitolo 80!!!