Recensioni per
Di Ghiaccio e d'acciaio
di VanessaSpark

Questa storia ha ottenuto 939 recensioni.
Positive : 938
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
25/01/22, ore 13:54

Non sono solita commentare due capitoli di fila, di solito mi piace avere più materiale su cui riflettere, ma dovevo dire qualcosa su questo capitolo.
Per prima cosa, non so se te l'ho mai detto, ma credo che i tuoi aesthetics siano bellissimi. da qualche parte ho letto che li fai tu, ed effettivamente si vede, sono sempre in linea con il contenuto del capitolo e trasmettono l'atmosfera alla perfezione. Inoltre non sono mai invadenti dal punto di vista dei personaggi, i tagli che dai anche ai visi ci aiuta ad immergerci nella scena, senza toglierci il piacere di immaginare.
Riguardo alla storia, ecco che finalmente sei uscita allo scoperto. non potrei esserne più felice, ho letto la nota, anche io ricordo l'idea di Martin di portare Jayne ai Bolton, però, come sempre, anche in questo caso tu prendi uno spunto canon e lo rielabori, lo rendi più nuovo, più interessante e lo adatti alla tua storia. Insomma, davvero non avrei immaginato che sarebbe andata così.
Trallaltro la scelta di inserire questo OC mi piace molto, non ne fai largo uso, ma da Lydia a Harrold (semi OC) a questa Yenna, devo dire che le loro caratterizzazioni sono sempre sottili e bel delineate. non ci propini mai personaggi banali o bidimensionali, solo perche non sono centrali all'azione o perchè non sono già stati pensati da Martin e questo perchè è evidente che sei proprio brava tu a scovare i caratteri, indipendentemente dal personaggio.
Il capitolo è tutto bollo bello e ben studiato, più veloce, ma non per questo meno approfondito. Prima ci mostri questo Baelish che aspetta, ansioso, poi, una volta saputo ciò che stava aspettando, eccolo che si prepara a comunicare a Sansa la variazione del piano. per quanto breve mi è piaciuta anche la scena post colazione, quando si guarda allo specchio.
E poi, la parte del bagno! Quella scena è tutta estremamente sensuale, anche solo nel modo in cui entra e dice "lasciateci".
Il testo scorre via veloce, così come il dialogo e si vorrebbe sapere, vedere oltre, si vorrebbe che lui restasse in quella stanza.
Non so dirti poi la bellezza del punto in cui le passa il prodotto sui capelli. Non so perchè, ma la trovo una cosa tanto da lui, come a voler completare la trasformazione di Sansa in Alayne. E' davvero bello il modo in cui le tocca i capelli, c'è molta intimità in quel gesto e credo che non sia casuale.
non so spiegare, mi sono davvero immaginata la luce soffusa della stanza, il fuoco acceso, l'acqua lattiginosa che cela e scopre al momento giusto.
sei sempre stata abile a farci vedere le cose, a bilanciare i vari elementi, ma credo che si possa dire che a ogni capitolo, questa cosa si affina.
la cosa più bella in assoluto, ad ogni modo, sono le riflessioni di Petyr, svelarci la sua mente è uno dei regali più grandi che questa storia ci fa.
Ci sono un sacco di immagini suggestive, i vocaboli evocativi, insomma, non è solo un viaggio in carrozza, ma è anche un viaggio nella psiche di Baelish.
E poi, non so, ma ho come la sensazione che ci sia anche un gioco di potere psicologico, fra lui e Sansa, che piano piano sta alterando gli equilibri... è solo un sentore, ma c'è!

Recensore Master
25/01/22, ore 11:25

Mia cara Vanessa, hai scritto un passaggio veramente emozionante, offrendoci un bel colpo di scena, e devo ammettere, tra me e me, che da alcuni pensieri e ragionamenti fatti fare a Lord Baelish, mi sarei aspettata un cambio di rotta, ma non repentino, per qualche sensazione improvvisa che avrebbe potuto sovrastarlo, bensì ristrutturando il suo piano, avendo ormai capito il valore che aveva per lui Sansa, la creatura che stava lentamente formando, conformandola al suo pensiero, e insegnandole a ragionare, e Sansa si era dimostrata una allieva di primissimo livello dalla quale mai avrebbe potuto separarsi, perché in lei sembrava aver trovato il completamento, o meglio, il prolungamento di se stesso. Con il suo atteggiamento sembrava assecondare le sue idee, ma nel frattempo ragionava con la sua testa, e si formava un pensiero tutto suo, da far emergere sempre al momento opportuno.
Ci hai calato, perfettamente, nella dimensione di Petyr, con il suo andare nella parte diroccata del castello, dove poter continuare a pensare, modificare, definire ogni più piccolo dettaglio, affinché raggiungesse quella perfezione che lui vedeva disegnata nella sua mente. Il vento, l’aria, tutto ciò che ha intorno favorisce il calarsi in questa dimensione quanto mai eccitante. Colui che stava aspettando con trepidazione sta arrivando e, insieme, reca con sé la risoluzione di un problema: una ragazza dai capelli rossi e dalla pelle bianca con una forte somiglianza a Sansa. Quella giovane gli permetterà di mantenere la parola data ai Bolton e, contemporaneamente, preservare Sansa da un matrimonio con un Bolton, o meglio con chiunque, perché lui la vuole tenere solo per sé. E’ disposto ad attendere il momento che Sansa riterrà opportuno, quando non potrà fare altro che ringraziarlo per averla riportata nel suo Nord, concedendosi a lui. In effetti, non si era tirata indietro quando l’aveva baciata e così lui aveva iniziato ad elaborare una nuova strategia che avrebbe messo in sicurezza entrambi. Ma non può aspettare e deve mettere a parte del nuovo progetto anche Sansa. Intrigante, e a suo modo sensuale, la scena che si svolge nelle stanze di Sansa mentre quest’ultima sta facendo il bagno e, seppur sconcertata della presenza di Lord Baelish con lei nuda nella vasca, mantiene un controllo pressoché ferreo di se stessa, pendendo letteralmente dalla labbra di Petyr, che le espone il nuovo piano nel quale lei avrà comunque una parte importantissima affinché tutto possa avere la parvenza della verità. Nuovamente si trasformerà in Alayne, ancella di Lady Stark, ragazza cortese e dimessa dai capelli corvini, a cui nessuno baderà. A Sansa il cuore si riapre alla speranza, e il viaggio può così partire per il tanto anelato ritorno a casa. Il Nord, il suo Nord, è come lo ricordava: freddo e inospitale per gli altri, luogo dove poter ritemprare il suo io e trarre la forza necessaria per quella nuova prova. Tutto è rimasto immutato nei suoi ricordi, fatto di rilevante importanza per poter dare le dritte giuste a Yenna, la giovane che si spaccerà per Lady Stark e andare in sposa all’odiato Ramsey Bolton. Lord Baelish sta per raggiungere un ambito traguardo, ottenendo sempre quel “di più” che per lui non è però mai “abbastanza”, ma diventerà “abbastanza” anche per lui quando Sansa sarà sua.
Ora sono più curiosa che mai di vedere come metterai a frutto la tua fervida fantasia, continuando ad intrecciare le vicende che attingono dai libri di Martin, con tutto il nuovo palcoscenico che hai approntato per i tuoi personaggi, sempre più interessanti ed intriganti, dato tutto il lavorio di introspezione che hai fatto, durante il corso di ogni capitolo che ha preceduto quest’ultimo, dove finalmente assisteremo all’azione vera e propria e che potremo comprendere meglio proprio perché meglio abbiamo avuto la possibilità di conoscere i pensieri di ognuno addentrandoci in loro in profondità.
Pertanto, pregustandomi ciò che potrebbe accadere, resto in ... trepidante attesa.
Complimenti e un caro saluto.

Recensore Veterano
25/01/22, ore 10:19

Ciao Vane!
Lasciarti una recensione il giorno dopo la pubblicazione del capitolo è una di quelle emozioni (io che sono donna di malafede come te…) credevo non sarei mai riuscita a provare! Invece, ta-daaan. Mi sembra un mezzo miracolo ma non lo è, quindi eccoci qui. Leggere questo capitolo in anteprima è stata un’emozione, com’è un’emozione condividere con te pensieri, idee, impressioni, scavarci dentro fino a trovare le cose giuste e poi riversarle su carta. È un piacere ed un onore poterlo fare con te, quindi GRAZIE.
Detto ciò, passo alla storia: devo dire che ho amato il capitolo fin da subito, dalla descrizione iniziale del luogo e di Petyr. Si sente il suo “astio” verso le Dita, verso quella casa, quel clima, quell’entroterra spoglio e brullo. Ma non solo: mi è sembrato che quella descrizione – del sole fioco, del vento che si scontra, l’ala diroccata della casa – non fossero solo descrizioni di luoghi ma di qualcosa di più. Descrizioni di sensazioni, in particolare di quella così fastidiosa e pungente dell’attesa, che ti sferza vento in faccia, ti costringe a salire sulla torre e fissare una linea dell’orizzonte sempre uguale da cui non spunta ciò che tu vorresti vedere arrivare. E questo ti infastidisce, ti “opacizza” l’umore come quelle nubi si posano sul sole e lo rendono sì, osservabile senza ferirsi gli occhi, ma per questo meno “funzionante”, meno bello, meno sé.
Questo mio delirio a parte, l’idea della sostituta, come ti ho già detto, mi è piaciuta molto: poco importa se ci avesse già pensato Martin. Alla fine Martin ha già pensato a molto in questa storia ma è come tu la stai leggendo, muovendo ed interpretando la vera magia: è Martin e Vanessa, è Vanessa che scalza Martin, ringrazia per averle concesso in prestito dei personaggi e, da brava ENTJ, poi fa a modo suo. E io ho amato quest’idea, ma non soltanto per l’idea in sé ma, soprattutto, per i perché che si trascina dietro. Infatti, non è affascinante solo di per sé ma è affascinante sapere che Petyr, anche se a Sansa non concede la verità, per brama di quel corpo sia arrivato a “fare l’imponderabile”, citandoti. Penso sia questa la cosa che più stupisce di questa scelta. Aveva un palco pronto, tutto al suo posto – dagli spettatori, alla scenografia, ai musicisti – e di punto in bianco ha deciso di cambiare la protagonista, creando una storia nella storia, creando una storia uguale e diversa da quella precedentemente pensata. La scena in cui glielo confessa, lei che gli afferra la mano preda di emozione e felicità e incredulità, ha emozionato anche me: sono entrambi uno vittima dell’altro, in modi diversi. Lui di quel suo corpo, lei degli occhi sul suo corpo. Non pensavo potesse diventare erotica pure una tinta per capelli, ma è un mio feticcio quello di lavare, pettinare, giocare coi capelli quindi questa scena mi ha proprio catturata e ne ho avvertito pure sottotesti che non c’erano forse (ma sono sicura ci fossero!). Lui che le sbircia il seno, che immagina cosa ci sia sotto la superficie lattiginosa dell’acqua, lui che la osserva e la vuole anche quando lei non ne è consapevole, soprattutto quando non lo è. Come in carrozza, solo Yenna è lì ad accorgersi di come il desiderio gli pianti i polpastrelli nella coscia o gli serri la mascella ed i pensieri. Lui, che guardandosi nello specchio si compiace di chi è, sta rischiando molto – anche se il piano è ugualmente studiato al dettaglio – perché “non vuole darla ai Bolton”. La vuole per sé, la vuole tutta – vuole tutto! – e ci sta mettendo tutta la pazienza che occorre per avere qualcosa che si desidera tanto, non facendosi accecare dal desiderio o dalla fretta. Lui che di lei non vuole solo il corpo, vuole pure la mente astuta, l’adorazione che lui, uno non abituato ad adorare, prova per lei, prova per i consigli che dà a Yenna, da vera Lady, di un’eleganza, un’educazione, un candore innati che soltanto lui vuole e vorrebbe sporcare.
E niente, questa recensione avrà poco senso come sempre. Ma davvero non vedo l’ora di vedere dove porteranno queste scelte, dove condurrà questo rapporto che si fa sempre più intimo e fraintendibile, che sta ribaltando i ruoli canonici di cacciatore e preda, di marionetta e burattinaio e di sopra e sotto (?), se può intendersi in questa accezione. Bravissima, come sempre! Mille volte brava.
Un abbraccio forte

Recensore Junior
25/01/22, ore 08:47

Ahhhhhhhh!
Non ci posso credere!!
Sono troppo eccitato, mi si sono drizzati tutti i peli!
Amica mia, che colpaccio!
Cioè siamo partiti, siamo già partiti e siamo nel Nord!!
AAAAAAHHHHHHH!!!!
Ma io morirò, non ce la posso fare!
No ok, mi riprendo e torno padrone di me.
Comunque troppe emozioni tutte insieme.
Chissà che cavolo fai succedere ora, sono fuori di me per la tensione perché adesso non so più cosa aspettarmi.
E comunque BRAVA!!!
Ti adoro, letteralmente!!!

Recensore Master
24/01/22, ore 19:08

Ciao, eccomi di nuovo sulla tua storia e dopo un capitolo che mi ha resa felice nonostante il finale tragico (ma la tua versione lo ha reso accettabile anche a me che voglio sempre il lieto fine!) ecco che mi sono trovata davanti un capitolo che mi ha lasciata perplessa, non tanto per come lo hai reso o per quello che hai scritto (anzi, quello l'ho trovato perfettamente IC), quanto per il protagonista. In realtà io non ho niente di personale, diciamo, verso Petyr Baelish, del resto non sono certo la più indicata a dare giudizi sui preferiti degli altri visto i personaggi che finiscono per piacere a me XD. Ti dirò anzi che nel corso della storia (intendo la saga di Martin, perché finora tu non ti eri occupata moltissimo di Baelish) Petyr non mi dispiaceva affatto. È vero, è un intrigante, uno che cerca sempre il suo interesse, che tradisce più o meno tutto e tutti, ma alla fine è se stesso, insomma, lui è questo, sa di esserlo, si è "fatto da solo" e per farlo ha dovuto calpestare un sacco di gente... ma non fa finta di vergognarsene o pentirsene, non è un ipocrita. Devo ammettere anche che, quando nei libri si parla del suo amore per Catelyn, non mi sarebbe dispiaciuto se avesse potuto sposarla, credo che ne fosse davvero innamorato e che forse sarebbe stato meglio per tutti e due (non ho mai avuto troppa simpatia per l'integerrimo Ned Stark, il "duro e puro", anzi a dirla tutta gli Stark mi stanno proprio sulle scatole e in effetti Sansa è l'unica che mi piace della famiglia, forse proprio perché è molto più Tully che Stark). Però in questo capitolo mi ha fatto davvero rabbia! Io ci credevo al suo amore per Catelyn e credo anche che avrebbe potuto trovare un modo per salvare almeno lei, visto che sapeva tutto e non è certo il tipo che si lascia cogliere impreparato. Non mi importa più di tanto di Catelyn, ma devo ammettere che mi fa piuttosto impressione (per non dire peggio) il fatto che l'abbia lasciata morire per avere Sansa alla sua mercé, indifesa, vulnerabile e manipolabile. Insomma, proprio il fatto che sarebbe potuta davvero essere sua figlia mi fa rabbrividire, i pensieri che fa su di lei mi sono sempre sembrati malati e malsani, alla fine non troppo diversi da quelli di Joffrey, diciamo che questa sua "debolezza" è l'unico punto che me lo fa scadere. Insomma, mi va bene tutto, tenutario di bordello, traditore, voltagabbana, assassino, tutto, ma francamente pedofilo no, quello mi disgusta proprio (anche se so che non lo hai creato tu così, questa parte c'è anche nei libri e tu hai reso benissimo la sensazione di viscidume che provavo anche leggendo queste parti nella saga di Martin).
Invece non ho nessuna comprensione per Lysa e per come lui la stia manipolando, non mi ha mai fatto pena quella, era una donna stomachevole (ammiro il coraggio di Petyr nel fingere di amarla, comunque sia ogni tanto dovrà pur baciarla e... farci cose...) e aveva un rapporto malsano con quel figlioletto insopportabile! In quel caso penso che Baelish abbia fatto la scelta giusta sposandola e facendola fuori, si è accaparrato le terre degli Arryn ed è diventato Lord Protettore dell'Est (o dell'Ovest, faccio sempre casino nei Sette Regni! XD), se avesse lasciato fuori Sansa da tutto il suo piano avrebbe avuto solo la mia ammirazione! Del resto, che Lysa sia una donna orribile lo dimostra anche la scena in cui Petyr le dice che la sua famiglia è stata sterminata dai Frey, che Catelyn e Robb sono morti e che anche suo fratello Edmure e suo zio Brynden potrebbero esserlo... e lei se ne frega! Insomma, anche uno come Baelish che vorrebbe mostrarsi impermeabile a ogni sentimento (ma nel finale si rivela molto meno cinico di quanto vorrebbe) rimane turbato dalla sua freddezza e dal suo egoismo. Sinceramente quando farà il volo dell'aquila mi farò quattro risate (sono una brutta persona, lo so!).
E parlando appunto del finale, ecco che viene fuori la parte più autentica di Petyr, quella che è ancora legata al ricordo di Catelyn e che avrebbe voluto essere ricambiato da lei da ragazzino... Mi auguro che tu sfrutterai questa parte più vera di Petyr per cambiare anche la sua storia e le sue scelte, visto che tra l'altro ti piace come personaggio.
Alla fine sarebbe interessante se diventasse lui il Re sul Trono di Spade, invece dei soliti protagonisti... te l'ho detto, per me il canon è un canovaccio da non seguire e mi piacciono i colpi di scena!
Sono molto curiosa di proseguire la storia e spero davvero che sarai tanto creativa e intraprendente da percorrere strade del tutto inaspettate, mi aspetto davvero grandi cose da te (specie da quando ho saputo che abbandonerai il canon e farai a modo tuo)!
Tantissimi complimenti ancora una volta, riesci a conquistarmi anche nei capitoli più controversi, sei davvero unica!
A presto!
Abby

Recensore Veterano
20/01/22, ore 19:21

AAAAA, sono finalmente in pari! Mi sembra di sognare!
Ciao Vane! Finalmente ci siamo: ti ho raggiunto e posso seguirti da questo capitolo in poi. Nella scorsa risposta mi hai detto che con me non è possibile l'effetto sorpresa. MEH! Errato. Tutto questo capitolo è stato un effetto sorpresa: sapevo che ti aveva fatta palpitare, me ne avevi parlato, ma non sapevo come. E quindi prima credevo una cosa, la riga dopo un'altra, quella dopo ancora un'altra ancora. Giulia è confusa, così confusa da colpirsi da sola!
Questo capitolo è evocativo in mille modi: ormai tu e Sansa siete la stessa persona. E tu dirai: grazie al ca', sono l'autrice. Ma no, non è questo. Tu sei dentro il tuo personaggio: sei dentro la sua pelle, sulle sue sinapsi, dentro la gola, sui timpani, affoghi nei suoi pensieri e ci fai affogare noi. Con il rumore del mare che si infrange, lo sfrigolio della spuma, pure noi sentiamo tutto zittirsi. Pure noi sentiamo il suo dolore salire, il caldo delle lacrime, il respiro pesante e umido del mastino che va a farle compagnia, il suo odore.
L'immagine della luna che si riflette sul mare e sulle cose e le rende ancora più spaventose del buio penso sia una delle cose più belle che io abbia letto. Ma non in questa storia, in ogni storia che abbia letto proprio. Ma tant'è.
Il rapporto di Sansa e Petyr è sempre più compenetrato, sempre più riconosciuto come tale dagli altri. Fatto che un po' la imbarazza e un po' la... "culla"? La fa sentire al sicuro? Non so. Per Petyr secondo me è lo stesso: lui che le fa scegliere i dettagli di ciò che concerne la casa, come se davvero lei fosse la moglie di quel potente signore che citerà dopo. Lei ha gusto, lei ha tempra, lei è lei. La batte a scacchi ma lei si affina, anche se lui rimane un passo avanti – ma, come le dice, in quella casa non c'e nessuno sopra di lei, nemmeno lui sembra essere sottinteso, sembra volerle dire (o far credere).
La collana Stark poi consacra il pensiero che ha di lei: lui le infonde fiducia, forse per convincerla sempre di più che quello sia "il modo più sicuro" per arrivare dove vogliono ma non solo. Lui crede davvero in lei e vuole insegnarle quello che le manca. Lei è Lady, e deve diventare adesso vero lupo, quello di cui porta il simbolo.
La scena di loro due è bellissima ed intensa, e colma fino all'orlo di una tensione che avvertiamo in ogni nervo di Sansa: cedere o non cedere, questo è il dilemma. Fermarsi o non fermarsi, questo è l'altro dilemma. Lui la vuole, da sempre, tanto che fa fatica, sente l'eccitazione premere, la testa girare, tanto che scrive ad Approdo del Re in preda ancora agli spasmi della voglia, che inappagata sono più forti che mai.
Che ha scritto ad Approdo del Re? A chi? Forse, per averla, può scegliere anche il modo meno sicuro? Forse non vuole consegnarla ai Bolton? Vuole fare per la prima volta qualcosa di avventato e sconsiderato, qualcosa che, come hai detto qualche capitolo fa, potrebbe creare un butterfly effect a cascata sul resto? Chi lo sa. Io sono sorpresa! E curiosa e in attesa!
Ci sono tante incognite in questo capitolo, tante sorprese, tante cose che si sente stanno arrivando al loro culmine, un po'come il piacere che cresce e sale più violento se fatto nascere dalla lentezza che sfiora l'esasperazione.
Sansa non si concede: Petyr, pur di avere quello che una Lady dà solo a chi di diritto, farà passi falsi? Cambierà idea? AAAA, che ansia.
Intanto ancora io penso all'adagio "Proteggi il Nord e il Nord proteggerà te" perché so che in qualche modo sarà un punto di snodo, ho come captato che lo volessi sottolineare in qualche modo.
Beh, che dire! Adesso lo posso dire: aspetto il prossimo capitoloooo!
Buona scrittura Vee mia,
a presto! Ti abbraccio

Recensore Master
20/01/22, ore 14:13

Ciao Vane,
vedere Sandor in questa quotidianità mi ha fatto molto strano, non è da lui; se a tutto questo ci aggiungiamo che non dice "cazzo" ogni tre per due, questo rende la cosa ancora più inquietante.
Lui ce la sta mettendo tutto per adattarsi a questo tipo di vita, ma diciamoci la verità, si vede lontano un miglio che gli sta alquanto stretta. Non è adatta a lui, non è per lui, non ha nulla di che spartire con queste persone. Non riesce neanche a scopare! L'unica presenza che tollera è quella di Lydia, la quale è una donna spigliata, pratica, alla mano, sorridente, per alcuni versi molto arguta. è molto diversa dalle donne di Approdo del Re. Lei non ha bisogno di nascondere la sue emozioni dietro un'aria di perbenismo, non ha bisogno di comportarsi da gran dama di corte. Se vuole chiedere qualcosa la chiede, senza troppe cerimonie. E infatti con le sue domande secche e dirette riesce a mettere sotto scacco il temibile Mastino, a cui non rimane altra via che scappare.
A proposito di stile di vita che non si adatta a Sandor, se tutte quelle domande Hermann gliele avesse rivolte ad Approdo del Re, probabilmente ora sarebbe in qualche fogna della capitale, morto.
Ed ecco che poi arriva la notizia bomba: i Tyrell e i Lannister si uniscono in matrimonio dopo la sconfitta di Stannis. Ed ecco che il castello di carte mentali che si era costruito venire meno, tutte le sue (in)certezze spazzate via. L'uccellino non è più la promessa sposa di quel mostro del Re.
è una notizia che lo scuote per bene, facendo ritornare a galla quei dubbi atavici, che lo avevano accompagnato per tutta la durata del suo viaggio fino alla meta attuale. Ha bisogno di riflettere, di svuotare la mente e perché no, anche le palle.
Ed eccolo avanzare la proposta che lui stesso aveva rifiutato nei giorni precedenti.
Ad maiora!
Mask

Recensore Veterano
19/01/22, ore 23:12

Ciao!
Ormai che siamo in ballo, balliamo. Sono andata volutamente centellinando i capitoli, come quando ti accorgi che stai per arrivare alla fine della tavoletta di cioccolata che ti piace e invece che più quadratini ne mangi uno solo alla volta: meno ma ugualmente buono, forse di più, come se in meno spazio la densità della bontà aumentasse. Ok, similitudini culinarie a parte, ho lasciato il Capitolo 66 da solo alla fine, così da potermelo godere. So che ti ha fatta scompensare più volte quindi la mia sensazione in merito potrebbe racchiudersi in un urlato: HYPE. Ma fingerò di non saperne nulla e parlerò di questo capitolo senza lasciarmi distrarre.
Parto dicendo che ho amato l'aestethic, uno dei miei preferiti fino ad oggi. Poi ho amato la descrizione del paesaggio – tu sei maestra in questo – che fa il paio con lo stato d'animo di Petyr. Quel luogo lo mette a disagio e disagiante è il terreno, la roccia, i colori, lo stato del cielo. Mi è piaciuta molto l'idea dei cespugli che è come se volessero scappare anche loro e lasciare quel luogo, una bellissima immagine.
La cosa che più mi ha colpito però di questo capitolo sono due prime volte, due sensazioni e due atteggiamenti che per la prima volta si vedono così. La prima è quella del mondo in cui Sansa esterna il suo disgusto e il suo rifiuto all'idea di sposare un Bolton. Ha vissuto di tutto, ha visto di tutto: ha pianto, ha tremato, è stata scossa e percossa, ha avuto paura, ha dovuto subire una violenza, ha rischiato di riceverne una ancora più grave ma mai, mai, con così tanto ardore aveva fatto esplodere le sue emozioni. Mi sono emozionata anche io, con lei. Ho sentito la paura, la rabbia, le mani che scattano in automatico sul finestrino della carrozza, la corsa scomposta, le mani al ventre e al viso, forse per trattenere un conato. Perché lei si è fidata, si è affidata, ma quello è alla stregua di un tradimento. Forse è a questo che Petyr pensava quando sentiva la sua dipendenza che non voleva far diventare costrizione. Sa che per farla cedere deve convincerla: non con la manipolazione che riserva agli altri ma con la persuasione che si riserva ad una complice di una stessa battaglia, a chi vuoi convincere come alleato a seguirti. Non un raggiro, ma uno scambio di informazioni e di favori. Lei lo comprende, certo, quando le emozioni finiscono di scuoterla. Ma rimane risoluta e fiera: è una sua scelta. Come sarebbe sua la scelta di togliersi la vita se lui venisse meno agli accordi dati. E sa che questo ferirebbe anche lui, non solo lei, come lo ferisce l'idea di lasciarla a loro.
La seconda prima volta è un grossolano errore di valutazione di Petyr e parlo di come lui non riconosca in quel sobbalzo di Sansa non un tremito di paura, nell'accezione canonica, ma un tremito di emozione di altro tipo. Perché mentre lui schernisce il Mastino, lei magari aveva prorpio la testa a lui, mentre intesseva il suo ricamo. Lui era pronto a disprezzarlo mentre le rubava degli attimi, e lei gli sottraeva la sua attenzione dirigendola all'altro. Anche alla fine, con la sua espressione contrita alla notizia della sua morte che lui scambia ancora per paura che le infondevano i Lannister, sbaglia ancora. Probabilmente quella notizia l'ha scossa terribilmente ma è stata salvata dalla sua apparenza algida, a non lasciare trasparire il dolore per quell'ultimo colpo di grazia in quella bolla di "normalità" che si sono costruiti lì nella vecchia casa, inospitale sì ma vivibilissima se accanto a lei. Quel suo occhio è sempre quasi insinuante, fastidioso, che va a perdersi nelle pieghe del vestito, sul seno che rimane più scoperto. E anche lei sente di poter osare di più: non solo rimanendo più informale, ma prendendosi libertà che non sarebbero state sue. Le candele, il modo di rispondere, di sorridere, il farsi rubare quel bacio. Forse il contrattacco di Sansa è cominciato? Sa che può usare qualche cartuccia, "concedendo" qualcosa? Lasciando che lui la sezioni con lo sguardo, non sottraendosi ma nemmeno esponendosi troppo, lasciandolo in bilico a pensare su come fare per abbattere quelle sue ultime difese e abbandonarsi a lui.
E niente, volevo solo dire che Stannis I feel u, anche io regina solo del mio pessimo carattere.
Al prossimo capitolo!
A presto, ti abbraccio

Recensore Veterano
19/01/22, ore 21:47

Ciao!
Ribadisco quanto già detto: Sansa inizia ad avere contezza di sé e questo capitolo ce lo dimostra nuovamente appieno. Lei e Petyr ormai hanno un rapporto stretto, intessuto, ma lei è ancora "in balia" delle sue scelte e delle sue decisioni. Anche se adesso riesce a chiedergli cosa faranno, può prevederne mosse e desideri, Sansa vive ancora alla sua ombra e a lui deve sottostare. Mi piace il modo in cui lei lo accetta, perché sa che questo comporta un vantaggio, soprattutto a lei. Riprendendo un'immagine bellissima che hai usato, se se ne fosse andata dal castello si sarebbe schiantata contro i massi della vita e si sarebbe rotta la testa proprio come Lysa, che sui problemi rimuginava troppo. Anche vittima di questo senso di precarietà, però, mi piace come rimanga sempre resiliente: ha sperato che Nido dell'Aquila diventasse casa, rimanesse luogo sicuro. Non è successo e allora tocca guardare avanti, a quello che verrà. Vede i pregi di quel posto ma si sofferma sui difetti, che probabilmente la aiutano anche a staccarsi da quella realtà, estraendo le radici con facilità. Ormai ha imparato a non metterne di troppo profonde, perché tanto verranno recise.
Ho trovato molto bella ed incisiva l'immagine di lei che si piazza di fronte alla finestra: questo è il vero coraggio. Affrontare i fantasmi di petto, con il vento in viso, pronta a relegare anche quell'esperienza ad uno dei tanti orrori che ha dovuto consumare. Uno in più, uno in meno, non la scalfiscono più. Sono stati di corazza che si affollano uno sull'altro. Ogni morte, qualche millimetro in più: la sua famiglia e poi lì Robyn, Lysa, Harrold. Il suo futuro sposo, morto in un attacco architettato da Petyr, per cui non riesce nemmeno più a piangere. Così come nei luoghi, anche nelle persone lei non riesce a mettere radici, non permette agli altri di farlo. Tranne in una (in due, in realtà): ho amato il rossore, la gelosia, i discorsi della figlia di Royce che la disturbano, la infastidiscono perché quella ragazza, alta forte formosa, già donna e dai discorsi smaliziati, per Petyr, si legge tra le righe dei suoi pensieri, è troppo poco. È troppo poco il guadagno che ne trarrebbe, sa che non la sposerà, perché lui – elegante, affascinante, ben vestito – vale molto di più. Ho ADORATO il discorso sugli uomini che, se possono, fanno sfoggio di tutto quello che hanno, della minima cosa, in una gara sterile di virilità o ricchezza. Lui che potrebbe fare sfoggio di molto, invece, no. In questo capitolo trasuda tutta la devozione di Sansa per lui e non solo. Perché voglio sottolineare questa frase perché tra un po' mi metto ad urlare: "Erano più alti e prestanti degli altri, era vero, ma non era affatto impressionata: il Mastino li avrebbe schiacciati entrambi, con una mano sola." A D O R O e A T T E N D O.
Mi ricompongo, torno in me, e sottolineo come, finalmente, Sansa non riconosce potenza e forza in qualcun altro ma soprattutto ne riconosce in sé: non solo Petyr riconosce che lei stata brava, dicendole che è stata perfetta e facendola beare di questo, ma lei stessa se ne accorge. È stata brava: comprende i silenzi, sa mentire, sa tramare. Da Sansa Stark, irreprensibile Lady del Nord, è diventata un ibrido con Alayne Stone, creatura di Petyr, mescolanza delle sue capacità naturali e di ciò che lui le ha insegnato. Se lo riconosce, con paura, con un po'di disgusto per se stessa, ma con la consapevolezza che era necessario: macchiata ma sopravvissuta. Mi piace sempre di più questa sua evoluzione e da profana di GOT che ha visto soltanto le stagioni, riesco finalmente a vedere tutto in una prospettiva più coerente e approfondita. Quindi, grazie!
Al prossimo capitolo!
Un abbraccio

Recensore Master
19/01/22, ore 21:44

Ciao **
Wow, okay, parliamone. Mi sono trovata a shippare Sansa e Jaime come se non ci fosse un domani. Adesso la shippo con entrambi i fratelli Lannister, adoro. Comunque mi è piaciuto tanto davvero questo capitolo, si vede che sia Sansa che Jaime sono a disagio. Sansa è spaventata, è così giovane, e dal canto suo Jaime non sa proprio come approcciarsi ad una ragazzina così spaurita. Certo suo padre la fa facile. Temevo venisse maltrattata, invece Jaime è stato molto dolce e attento, non l'ha forzata in nessun modo (anche perché non credo abbia fretta di consumare). Quindi a Sansa non è andata malissimo, considerando che all'inizio ha rischiato di sposare Joffrey che sappiamo tutti com'è. A presto (;
Nao

Recensore Master
19/01/22, ore 16:41

Ciao e grazie innanzitutto per le spiegazioni che mi hai dato e ancora di più per quello che hai scritto come nota a inizio capitolo, infatti quello che aveva turbato me non era tanto la scena (ti assicuro che vedo serie TV e film horror che fanno molto di peggio... no, non sono una maniaca omicida, però sono anche una che non è facile sconvolgere! XD), quanto il fatto che mi era parsa estrema anche per uno come Joffrey che, vabbè, è sicuramente un sadico e un ragazzo malato di mente, ma è prima di tutto un ragazzo, non un vecchio volpone lucido e spietato come Walder Frey o Roose Bolton. Con la tua spiegazione è stato tutto diverso, Joffrey doveva trovare il modo di eccitarsi (a modo suo...) perché aveva "paura" di non riuscire a consumare il matrimonio con Margaery, cosa che mette a disagio anche un ragazzo disturbato come lui, e non voleva né far stuprare Sansa né straziare la bambina, solo mortificare ancora una volta la sua vittima, spezzarla, perché è quello che lo eccita, e anch'io credo che alla fine abbia picchiato la bimba per farla urlare e sconvolgere Sansa, ma basta così. Insomma, non lo giustifico, ma diciamo che riesco a capire molto meglio le sue intenzioni e in questo modo lo trovo totalmente IC.
E veniamo a questo capitolo davvero sensazionale, che mi ci voleva proprio prima di passare la serata in videoriunone di lavoro! Prima di tutto voglio dirti che adoro come rappresenti Arya, alla fine me la farai pure diventare simpatica! XD Eh sì, perché io ho sempre detestato Arya perché Martin ne ha fatta una specie di Wonder Woman, dimenticando quello che è realmente, ossia una bambina, e tu al contrario metti in risalto proprio queste sue caratteristiche infantili. Certo che è arrabbiata, chiunque al suo posto lo sarebbe, ma la sua petulanza, la sua aggressività, quel suo modo sfacciato di parlare continuamente e di fare la spavalda è il suo modo di nascondere la sua fragilità, la perdita di tutte le sue sicurezze e anche la sua paura. La rendi buffa, ridicola, insopportabile, ma lo stesso Sandor finisce per divertirsi ad averla con sé e a battibeccarci, le dice che le insegnerà lui a ucciderlo, la prende in giro, insomma, la tratta da quella bambinetta impertinente che è. Questo è molto più realistico e in questo modo Arya diventa un personaggio credibile che può anche rimanere simpatico, soprattutto perché tu, attraverso lo sguardo e il POV di Sandor, la disarmi, la destrutturi e la confronti con Sansa facendo, finalmente, comprendere che delle due la vera eroina è la sorella e non certo lei. È Sansa che si è trovata a combattere i nemici peggiori ed è riuscita a sopravvivere senza bisogno di giocare a fare la guerriera e senza perdere la sua eleganza, la sua dolcezza, il suo essere una vera Lady ma nel senso più profondo del termine, non una signorina che dice sempre di sì e sa solo ricamare e danzare, ma una giovane donna che un giorno sarà in grado di gestire un castello e un esercito tutto da sola, come hanno fatto tante grandi donne del passato (penso alla Regina Elisabetta, a Caterina la Grande, a personaggi di questo genere).
E poi... cavolo, io ti adoro proprio quando prendi il canon e lo riscrivi a modo tuo, senza però cambiare quello che è avvenuto anche quando quello che è avvenuto è stato orribile. Ho trovato semplicemente meraviglioso che Arya abbia potuto davvero ricongiungersi con Robb e sua madre alle Torri Gemelle, purtroppo proprio poco prima delle Nozze Rosse, ma vederla riabbracciare madre e fratello e piangere e scherzare proprio come la bambina che è ti giuro che mi ha proprio commossa, mi hai fatto venire le lacrime agli occhi e comunque ti ringrazio per aver regalato loro almeno quella piccola parentesi di gioia prima dell'orrore, almeno hanno avuto una consolazione. Una scena bellissima che ho voluto leggere più volte per potermela imprimere bene nella mente e nel cuore, complimenti, una delle scene più belle tra tutte quelle che ho letto finora! Ho trovato meraviglioso anche il fatto che Robb abbia subito messo da parte il fatto che Sandor sia stato al servizio dei Lannister, gli ha riportato Arya sana e salva e tanto basta per essergli grato, potrà fare quello che vorrà, avere le ricompense che chiede, perfino combattere nel suo esercito (e ho adorato come Sandor abbia fatto subito il paragone tra lui e Tywin, che al contrario lo avrebbe imprigionato e torturato fino a estorcergli ogni minima informazione essendo comunque stato un uomo del nemico). È vero che, purtroppo, Robb e Catelyn non avranno poi modo di ricompensare davvero Sandor, però questo incontro ha creato un legame tra lui e gli Stark che mi lascia molto ben sperare per il suo futuro con Sansa!
Per non parlare poi del capolavoro... oddio, è difficile dirlo perché tutto in questo capitolo è stato perfetto, scritto meravigliosamente e sarebbe stato proprio stupendo se fosse andato così, nonostante il finale tragico: le Nozze Rosse viste con gli occhi scaltri e assuefatti al male di Sandor. Lui avverte subito che c'è qualcosa che non va, lo sente sulla pelle e così non resta nelle tende, bensì entra nella sala del banchetto e così può mettersi vicino ad Arya e... assistere impotente alla strage degli Stark e del loro esercito, ma ancora una volta la sua presenza (e la tua versione dei fatti) ha consentito a Arya di passare un'ultima sera insieme alla sua famiglia e Catelyn ha potuto vedere sua figlia portata in salvo dal Mastino prima che il massacro atroce avesse luogo. Davvero, una versione meravigliosa (se posso usare questo termine per una cosa come le Nozze Rosse), comunque consolatoria nonostante tutto (ho apprezzato il fatto che tu non abbia accennato alla gravidanza della moglie di Robb, che appunto nel libro non c'è e non c'è nemmeno lei). Ho sempre trovato terribile il fatto che Arya e Sandor arrivino troppo tardi e possano solo assistere da lontano all'orrore senza neanche poter provare a fare niente, è vero che anche qui non possono intervenire, ma Sandor fa quello che può e comunque, appunto, ha dato la possibilità a Robb e Catelyn di riabbracciare Arya per l'ultima volta.
Un capitolo davvero stupendo, indimenticabile, se non avessi già la storia tra le preferite vorrei metterci questo capitolo, vorrei davvero che fossi tu a scrivere la saga di Martin e la sceneggiatura della serie TV, adoro tutto quello che scrivi, non so più come esprimerti quanto mi hai incantata e coinvolta con questo capitolo, davvero grazie perché stai facendo un lavoro immenso e il risultato è una storia perfetta sotto ogni punto di vista.
Tantissimi complimenti ancora e a presto!
Abby

Recensore Junior
19/01/22, ore 13:03

Oh Vanessa, grazie, grazie, grazie davvero per questa storia, per questi personaggi, per questi capitoli.
Ma la bellezza di questo 66, ne vogliamo parlare?
Sono stata letteralmente rapita dall'inizio alla fine e l'ho riletto tutto 2 volte!
Il ritmo più sostenuto è vincente e lo amo, anche se capisco che la parte della Valle, effettivamente, richiedesse una narrazione più lenta proprio per far percepire la lentezza da "fuori del mondo" che si respirava lì.
Adesso tutto sembra accadere più rapidamente ed ogni giorno succede qualcosa che ci lascia a bocca aperta.
La storia dei Bolton, la morte del Mastino, Sansa deve affrontare un sacco di emozioni e sono davvero fiera di come lo fa.
Baelish poi, è perfetto.
Io credo, anzi sono assolutamente sicura, che non ci sia nessuno, in tutto il mondo, in grado di descriverlo e caratterizzato bene come lo fai tu. Ho l'impressione che nemmeno quello di Martin sia altrettanto profondo e sfaccettato.
Ogni volte che si muove, ogni volta che apre bocca, posso vederlo e sentirlo, come se fossi lì.
E forse ci sono, perché senza falsi complimenti, nessuno, più di te, ha la capacità di portarci sul posto e nella testa del personaggio, attraverso il pov.
La per te finale del capitolo, con quel primo vero, forte approccio, mi ha lasciata con il fiato sospeso.
Ho percepito lo stordimento di Sansa e l'eccitazione di Ditocorto, e mi sono trovata quasi a tifare perché andassero fino in fondo! Oddio, non so se accadrà mai, ma effettivamente ora era troppo presto.
Comunque io credo che in Ditocorto ci sia un cambiamento in atto, lo vedo più preso di quanto vorrebbe...
Chussa che farà adesso.
Ti lascio, ma prima ti faccio una domanda, non so se puoi rispondere: non ti trovo più su Facebook, ti seguivo, mi piacevano i tuoi post... È successo qualcosa? Hai cambiato profilo? Nel caso, se puoi, fammi sapere, che vorrei davvero poter continuare a seguirti.
Salutoni

Recensore Master
19/01/22, ore 10:37

Ciao Vane,
e siamo a quota trentuno e non poteva esserci capitolo migliore di questo per festeggiare questo traguardo.
Diciamo che ho solo amato Tyrion dalla prima all'ultima riga di questo capitolo incentrato sul suo POV. Poca roba, eh? Ma quando l'autrice è brava...(ora non gongolare troppo, eh).
Lo ripeto nuovamente, Tyrion è il più umano dei personaggi di GoT, quello in cui ci si può rispecchiare meglio. In questo capitolo viene messa ancora più in risalto la sua elevata statura morale. Sa che quello che sta succedendo a Sansa è sbagliato, sa che quello che la ragazza ha vissuto, da quando suo padre è morto, è qualcosa di veramente orribile, sa che quello che sta facendo suo padre è al limite del disumano; lui e i suoi fratelli sono abituati al suo modo di fare, Sansa no.
Prova a consolarla a modo suo, prova a sistemare la situazione per garantirgli un futuro un po' più sereno.
Sono rimasto anche sinceramente colpito dalla maturità di Sansa in questo capitolo, finalmente riesco a vedere qualche passo in avanti. Spero che siano definitivi e non temporanei.
Ma la parte migliore è stato il confronto tra Tyrion e Jamie. Parlano senza filtri della loro situazione sia personale, che familiare. Jamie ha finalmente mostrato quello sprazzo di umanità, quelle fragilità che tanto mi sono piaciute sia nella serie tv, che nei libri.
Tyrion gli spiattella in faccia la realtà senza mezzi termini, lo esorta a modo sua e, cosa veramente incredibile, lo esorta a seguire il volere del padre. Fa tutto questo per un semplice motivo: proteggere Sansa. Non ama la ragazza, almeno nel senso pieno del termine, ma sicuramente per lei prova qualcosa di molto profondo, considerato il gran darsi fare.
Chissà quanto avrebbe imparato Sansa accanto a Tyrion...
Bellissimo capitolo. Complimenti!
A presto.
Mask.

Recensore Veterano
18/01/22, ore 14:58

Ciao Vane!
A parte la premessa che non sto più nella pelle al pensiero di essere quasi in pari (*seguono lettere sconnesse*), volevo dirti che questi capitoli mi sono piaciuti tantissimo nella loro dicotomia. Sono quasi uno l'antitesi dell'altro: sono emozione e logica, sono trambusto e freddezza, sono confusione e consapevolezza spietata, verità e bugia. Sto amando l'evoluzione di Sansa che, secondo me, in questi due capitoli è più vivida che mai, perché la sua sorpresa, le sue sensazioni affollate, tutte le emozioni tumultuose che l'hanno sconvolta nel primo capitolo, stridono ancora di più nella sua logica e nella sua arguzia nel secondo.
Ho amato molto la prima parte del Capitolo 62 (ho amato entrambe, in realtà): Sansa è ancora una ragazzina ma è in preda a tutte le sensazioni che l'adolescenza si lascia dietro, a tutte quelle sensazioni – anche qui, contrastanti tra di loro – che le si affollano al pensiero del bacio che Petyr le ha dato. È sconvolta anche lei da come questo la infastidisca e la lusinghi, la accenda e la geli sul posto, in tutto quel gioco di contrasti soliti che adoro e che tu sai gestire cosi bene. Si sente sporca ma anche flattered (perché ora un sinonimo di lusingata non mi viene) che l'attenzione di lui – un uomo elegante, arguto e misurato – si sia posata su di lei, che è solo una ragazzina, che del peso del suo sguardo sì è sempre accorta, anche se non ha mai pensato davvero di usarlo a suo favore. Ecco Sansa che cresce, Sansa che non ancora capisce come usare quell'arma e allora la usa come merce di scambio. Mi fa molta paura che lei si chieda: potevo sottrarmi? Dopo tutto quello che quest'uomo ha fatto per me? Alla fine, sembra cosi tanto e così poco, in cambio, se ci pensi. E poi c'è la vergogna, perché è un uomo adulto, che fino a qualche attimo prima fingeva fosse suo padre, che è per davvero suo zio, adulto come Jaime che però era suo marito e quindi anche il pizzicore dei baffi corti (lo sottolinei spesso, quindi lo sottolineo anche io) aveva tutt'altra valenza.
Poi passiamo alla seconda parte, straziante nella sua tragicità: diciamocelo, Lysa è la vera vittima in questa storia. Gelosa, insopportabile, preda di deliri di inferiorità che la affliggono per tutta la vita ma, come ribadisci sprsso tu nella storia, non pazza. Infelice, tremendamente infelice e scossa dalle medicine, dalla finta gravidanza e dall'aborto e dalla morte del suo unico figlio. È una figura che mi provoca fastidio ma anche un profondo compatimento: il suo discorso, prima di impazzire, è stato toccante e doloroso. Quando vorrebbe tornare ad essere bambina, tornare nel suo letto, poter cambiare le scelte che sono state fatte per lei, le vie che la vita gli ha messo davanti... Triste, molto triste. La scena poi successiva è ovviamente apice di tutta la sua follia e della sua gelosia, di chi ha paura che gli si porti via l'unica cosa rimasta, davvero come in un terribile brutto sogno da cui non c'è mai risveglio. L'amore di Lysa per Petyr è viscerale e malato, così come viscerale e malato è quel suo scatto di gelosia. Hai descritto benissimo le sensazioni di Sansa, il vuoto, il terrore, il sentire i passi alle spalle, la voce carezzevole di Petyr. Quando lui volta le spalle alla moglie per sincerarsi che Sansa stia bene, penso che quello sia stato il colpo definitivo, senza contare il volo di sotto. Lui ha consacrato Sansa a sua preferenza: a sua moglie ha lasciato soltanto bugie e morte, come sempre. È stato doloroso e toccante insieme.
E il capitolo dopo, di questo, è proprio tutto il contrario: è calma, sospettosa calma, è studiarsi, come due animali che non si azzardano a fare la prima mossa. Se Lysa ha attaccato alla gola Sansa, adesso i Lord della Valle studiano Petyr, in attesa di poter fare quell'azzannamento. Si sente tutta la tensione che c'è tra di loro e vedere Petyr in preda ai brividi è qualcosa di elettrizzante, come ha dovuto esserlo per lui, in modo del tutto diverso. Per un uomo che passa la vita a tramare ed architettare, lasciare la sua sorte alle parole e alla messinscena di qualcun altro deve essere stato stordente per lui. Infatti, così ci mostri, e qua il pov ci aiuta a vedere cosa gli altri non vedono. Ci mostra la sua apprensione, la sua paura, poi il suo sollievo, la sua ammirazione per quella ragazza che ha cresciuto così bene, ha "addestrato" all'arte della menzogna, del sotterfugio, di cui lei è complice. Sansa è sempre più coinvolta: nella morte di Robin, della morte di Lysa. Ed è sempre più vicina a Lord Petyr (so che per te i nomi sono importantissimi, quindi che lo chiami così è quasi una "consacrazione" al livello successivo), ormai sono coinvolti nella stessa trama: lei ha scelto consapevolmente di stare dalla sua parte, di ricambiare ciò che lui ha fatto per lei, con intelligenza e con arguzia. Si sono salvati a vicenda, uno con l'altro, dalla morte e dall'esecuzione, e quindi il loro legame aggiunge un tassello, si lega più stretto e li rende sempre di più interdipendenti.
Sono molto curiosa di sapere come continuerà e di essere finalmente in pari e poter essere una betaaaa!
A presto, ti abbraccio

Recensore Junior
18/01/22, ore 14:27

AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱😱
Devo riprendermi, devo riprendermi, devo riprendermi!
ODDDEAA!
Ma tu mi vuoi vedere morto, lo so, è chiaro!
Ok, ora la smetto con tutti questi punti esclamativi.
Però, no, scherzi a parte, amica, tu mi doni delle gioie immense ed inaspettate. Se ci fosse una scala della gioia, tipo Mercalli, con questo capitolo avremmo raschiato l'apice.
Cioè, parliamone, ma quanto è bello questo capitolo?
Mi è piaciuto tutto, dalla riflessione iniziale di Sansa, la descrizione dell'ambiente, dei suoni... Poi beh, logicamente c'è lui, LUI, che arriva bello e magnetico come sempre.
Ma che carisma ah?
Come sempre sei bravissima a raccontare le cose attraverso il dialogo, scopriamo ciò che succede senza dover affrontare lunghe digressioni. Lo so che sembro un coglione che scrive solo cretinate dettate dall'emotività, ma noto anche queste cose!
Ma andiamo avanti, il punto in cui le spiega come dovrà comportarsi quando sarà la signora, l'ho adorato, esce fuori tutta l'apertura mentale di Petyr, che non sottovaluta Sansa in quanto donna e giovane.
E poi, vabeh, la scena in camera mi ha fatto impazzire! Non si erano mai avvicinati così tanto. Lui finalmente abbandona l'accortezza e BAM, lingua in bocca! Oddea!
Non so che avrei dato perche andassero avanti, ma ok, capisco che ogni cosa a suo tempo.
Comunque sei davvero bravissima anche con le scene più spinte!!
Ho già detto che ADORO?
ADESSO starò fisicamente male fino al prossimo capitolo.
Mi raccomando.... 😘