Recensioni per
Di Ghiaccio e d'acciaio
di VanessaSpark

Questa storia ha ottenuto 939 recensioni.
Positive : 938
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
05/03/21, ore 00:33

Allora, so che di solito mi soffermo su più capitoli ma per questo devo fare un'eccezione, perché è talmente bello che è come se fossero tanti capitoli in uno. L'ho amato. L'introspezione di Sansa che sei riuscita a delineare è, a dir poco, ammirevole. Veramente, c'è un susseguirsi di pensieri, di sensazioni talmente palpabili che sembra di viverle con lei, essere lì, essere una prigioniera in quella gabbia dorata e bellissima che è la Fortezza Rossa. Trascinarsi avanti e indietro, nei giorni, senza vedere uno spiraglio di luce nel futuro, persa come mai prima perché (forse?) l'unica persona che credevi "amica", l'unico uomo che non ti disgustava, colui che ti aveva salvato dallo stupro e da un'invasione molto più dolorosa, ti ha voltato le spalle, ti ha tradita. Ha raccontato a tutti ciò che è successo, ti ha venduta per qualche risata, si è fatto beffe di un tuo momento di esposizione totale, completa e dolorosa. E fa male. L'unico minuscolo appiglio per sopravvivere, insieme a quegli sparuti sprazzi in cui riconosceva che ci fosse ancora bellezza nel mondo, era svanito. E allora la rabbia ha fatto il posto alla compostezza, alla rassegnazione. Si è mangiata la speranza e le speranze, si è portata via tutto. Anche la calma composta ed irreale che era così brava a dissimulare.
E mentre era lì sul bordo del baratro, la notizia della presa di Grande Inverno e di tanta di quella che era la sua famiglia, è il colpo letale inflitto alla sua giovane vita. La famiglia da cui è lontana, alla cui mancanza imputava quel senso di smarrimento così marcato, è stata privata di altri due componenti. I più innocenti. E se già così sarebbe stato doloroso, sapere che è stato per mano di Theon, colui che considerava come un fratello, lo è doppiamente. Qua scopre tutto quello che dirà sulla crudeltà: non c'è uomo che sia buono, ognuno è crudele. Lo è lui, lo sono i Lannister, lo è il Mastino - che l'ha tradita. E se "prepararsi alle cose brutte le dava un certo conforto" quella notizia tra capo e collo la squassa fino allo sfinimento. Si stordisce, per finire altrove, per finire e basta. Non vuole sentire: non vuole essere Stark, non vuole essere Lannister, non vuole essere lei. Non vuole essere e basta. Ho adorato questo spezzone di storia: questo suo perdersi, che cresce quasi con il maltempo. Man mano che il temporale si avvicina e la notte si fa quindi più buia, anche la sua mente diventa più scura, si annebbia. Scivola, si perde, barcolla. Non riesce a percepire il mondo intorno ma riesce a percepire lui, talmente bene che sorpassa ogni altra sensazione che è invece assopita ed intorpidita. Lui è lì e lei non lo vuole, diventa anche insolente, sfacciata come non è. Sfacciata come si sente ad essere stretta tra la balaustra e lui, in quel contatto che sente giusto e sbagliato allo stesso tempo. Lo odia: è il bersaglio di tutto il suo dolore e di tutto il rammarico accumulato. Lo odia, lo picchia, fino a sfinirsi e gli sfoga addosso quello che senza latte di papavero non gli avrebbe mai detto. E lui (LUI ❤️) è sconvolto che lei pensi che potrebbe tradirla a quel modo, il suo uccellino, che le farebbe mai del male volontariamente. È un bellissimo spaccato di come i pensieri siano nascosti così bene dietro le maschere dei nostri visi e quanto sia facile camuffare anche le emozioni più schiaccianti dietro una maschera di indifferenza. Ma poi, a volte, questa crolla e lui non ha problemi a dirglielo: per lei ucciderebbe, senza pensarci due volte. Basta che lei dica di sì e lui spezzerà le vite indegne di chi ha osato parlare di lei. Che potenza, che bellezza, che meraviglia questo capitolo!
Mi volevo fermare a dirtelo perché meritava un pensiero a parte. Scusa come al solito i miei scleri serali, ormai ci sarai abituata.
Ti abbraccio

Recensore Veterano
03/03/21, ore 19:38

Ciao Vanessa.Lasciami farti i complimenti per come descrivi i pensieri dei personaggi.Sei capace di passare dalla mente di una ragazzina a quella di un'uomo e non è da tutti.Ne ho lette diverse di storie Sandor Sansa ma la tua è la migliore in assoluto.Spero che mi terrai compagnia per molto con i tuoi scritti.Tornando al capitolo finalmente Sandor va via dalla locanda,non era la vita ne la donna giusta per lui.Mi è piaciuta la riflessione sulla sua infanzia,su Gregor che non ha niente di un fratello.Incontra la Fratellanza e quella ribelle di Arya,inizierà il loro viaggio per arrivare dagli Stark.Mi sto chiedendo come farai rincontrare Sandor e Sansa,lei ora è sposata a Jamie e questo è un'altro problema.Ma entrambi non riescono a dimenticare l'altro,una vera storia d'amore.Al prossimo capitolo cara e un bacione

Recensore Veterano
03/03/21, ore 10:20

Ciao dear. Eccomi tornata. Come sempre, ti lascio un temino unico ahahah
Per quanto tu possa aver detto che i capitoli con POV Ditocorto non siano quelli che, visto il personaggio, attirano un gran numero di masse, ci tenevo a dirti che il capitolo su di lui secondo me rispecchia il personaggio e la sua "machiavellica" introspezione davvero al cento per cento. Ho adorato la schiettezza spietata dei suoi pensieri: per un uomo abituato a fare buon viso a cattivo gioco, penso non ci sia niente di più tagliente di quei pensieri finalmente nascosti al resto del mondo, dove può vomitare senza maschera ogni pensiero reale, ogni strategia, soppesare ogni ipotesi, piegarla al suo tornaconto. L'analisi cruda che fa di ogni personaggio, il nemmeno minimo accenno di rimorso per il tradimento di Ned e la sorte conseguente in cui ha immerso Sansa. Come si rende conto che Stannis sarebbe un re ligio, un re giusto nella sua rigida visione del mondo, migliore di quanto mai sarebbe Joffrey, e per questo lontano da ciò che lui vorrebbe, lontano dai suoi interessi. Un trono occupato da un giovane squilibrato, inesperto ma che incute timore e che, quindi, rende anche più difficile avvicinarsi, permette a lui un più ampio spazio di manovra, nella vacanza di decisioni che vanno prese e che vengono rimandate o delegate. La lucidità e spietatezza con cui parla di Lysa e del suo sentimento, anche quello per Cat che ormai vede sfiorito dagli anni, sottomesso da altri pensieri, perduto sotto la cappa di obiettivi da raggiungere. E tutto questo in contrasto (ti ho già detto quanto li adori) con l'innocenza pudica di Sansa, tra quel suo arrivare a farla imbarazzare per poi promettere di coprirla. A farla sentire in pericolo, per poi offrirle protezione. A scorgere in lei lo scintillio Tully negli occhi, per poi però metterle una trappola, un coltello alla schiena, pronta a farla diventare burattino dei suoi giochi. Mi è piaciuto anche come hai enfatizzato ogni pausa, sottolineato ogni gesto mimato della sua "farsa". Complimenti davvero.
Soprattutto legato al fatto che, anche qua, il registro cambia e si plasma a seconda del personaggio che abbiamo davanti: anche i pensieri di Ditocorto sono sporchi, anche se in senso diverso da quelli che abbiamo visto fino a questo momento, e questa differenza si riflette sul lessico. Qua c'è un lessico elegante, morbido, guizzante, viscido, che striscia, s'insinua, a rendere perfettamente centrata la descrizione implicita della sua persona attraverso ciò che dice ma, soprattutto, attraverso quello che non dice e come lo dice.
E questo si nota ancora di più appena si passa al capitolo che riguarda Tyrion, molto più schietto, seppur nobile, di concetti semplici e lineari, senza mezzi termini. Mi è piaciuta molto la "boria" Lannister che ho intravisto nel suo descrivere i Greyjoy e, soprattutto, quest'immagine che ho trovato potentissima: avanzavano ciechi nella vita, come onde grigie, e alla fine si infrangevano sui solidi scogli dei loro avversari, riducendosi a una schiuma inconsistente. Le tue capacità descrittive, davvero, il tuo modo di descrivere con metafore efficaci e calzanti ogni vario scenario migliora di capitolo in capitolo e stai già plasmando una storia che è sì Fanfiction ma più della stessa. Sono veramente positivamente stupita, ogni capitolo di più. Ma bando alle ciance, vado avanti. Intanto OMMIODDIOOOOOO. Ok, mi ricompongo. Questo Tyrion, cinico, calcolatore, ma in fondo umano, caldo, affezionato alla sua famiglia è la versione di lui che ho più amato, da quello che ho visto dalla serie TV. Anche con quell'aria saccente che l'ha reso inviso a Tywin e un po' anche a noi. Perché se dietro la sua più scanzonata boria da Lannister, che lo rende il preferibile del terzetto almeno per umanità, c'è comunque un calcolo di sorti e probabilità non diverse da quelle del capitolo precedente di Ditocorto. Entrambi pragmatici, entrambi volti all'obiettivo, uno solo più sfacciatamente egoista e l'altro più improntato alla protezione della sua famiglia (e sua e del suo ruolo, soprattutto). Mi piace tutto il suo excursus iniziale, specialmente del suo sentimento verso la famiglia e verso Jaimie; quanto godrebbe nel vederli sconfitti, ingannati ma quanto, però, farà per proteggerli. Ho, in particolare, apprezzato tantissimo il pensiero che, fra tutte le cose fatte da Jaimie, generare Joffrey è sicuramente la peggiore. "Suo nipote era pazzo, violento e figlio dell'incesto, come un Targaryen qualsiasi": alla fine lo Sterminatore di Re, ne aveva sterminato uno per generarne uno ancora peggiore - ironico. Ho adorato poi il discorso a Clegane: la lucidità spietata con cui analizza quello che potrebbe tenere a bada Joffrey e la sua sete di violenza cieca, il soppesare ogni ipotesi, anche le più luride, anche le più impensabili. La tortura, lo stupro, la violenza sono tutte ipotesi che, in fondo, lo disgustano ma se servono per eccitare il re, per dargli una possibilità di avere un erede... Si stupisce anche lui di quei pensieri, si stupisce soprattutto della reazione scomposta del Mastino. Lo conosce da sempre, sa che i suoi scrupoli hanno sempre rasentato lo zero e adesso si trova ad impazzire di disgusto e senso di colpa per quello che ha dovuto fare a lei, per quello che lui accenna soltanto che Joffrey potrebbe fare a lui. Si sente messo sotto dalla sua presenza minacciosa ma non credo solo da quella: anche dal modo in cui il Mastino lo rimbecca sul fatto di eseguire ordini senza mai porsi davvero una domanda, come cani, come automi. Tyrion ha sempre però la solita pragmaticità e capisce che serve per rimanere vivi, serve per campare. Non è bello, preferirebbe fare altro, ma serve.
«Non sei diverso dagli altri Lannister» disse fra i denti «solo più nano» e probabilmente, in questo momento della storia di Tyrion, è più che vero. Sto tergiversando per non arrivare al momento in cui dovrò inserire di nuovo il caps lock però DAVVERO mi ha spiazzato il modo così spontaneo e improvviso in cui gli chiede se si sia innamorato di lei. La sua reazione preoccupata, spaventata, come se quell'ipotesi gliel'avesse messa davanti lui, per la prima volta, come se scottasse come il fuoco che gli ha deturpato il viso. Ed i consigli di Tyrion fanno paura e fanno pensare, allo stesso tempo. Fortissima l'immagine Lannister che tutto pensa di comprare quando gli offre soldi, nel caso Joffrey lo costringa a fare altro a Sansa e il suo consiglio di scappare altrove, nel caso il sentimento per lei diventi tanto eclatante che rompere visi e spalle non basterà più, se soprattutto non è a qualche guardia semplice.
Fine sclero, lo prometto. Ti rinnovo i miei complimenti, perché li meriti davvero tutti. La storia ti prende, ti cattura e ti trascina con sé all'interno delle dinamiche complesse e sfaccettate dei personaggi che prendi come POV, non dimenticando allo stesso tempo una narrazione incalzante, dialoghi centratissimi e metafore evocative. Mobbastaveramenteperò.
Alla prossima, ti mando un abbraccio

Nuovo recensore
02/03/21, ore 14:20

Cara Vanessa,
Capitolo molto bello come sempre, ora ho la consapevolezza che i capitoli con il POV di Sandor sono decisamente i miei preferiti, lo descrivi davvero bene, sia nei pensieri che nei dialoghi.
Finalmente si è rimesso in viaggio ed è tornato ad essere lui, ossia un uomo d’azione, per quanto Lydia potesse essere una dolce tentazione a restare alla locanda quella non era la vita adatta a lui.
Un pò mi è dispiaciuto per lydia, ma solo pochino 😂
Molto bella anche la riflessione di Sandor su Gregor, come hai detto tu non se ne parla abbastanza nei libri e nella serie e mi fa piacere che tu l’abbia inserita.
Sono curiosa di sapere come andrà il viaggio tra Sandor e quella peste di Arya, sicuramente metterà a dura prova la pazienza già precaria del mastino.
Un abbraccio e a presto,
Mara.

Recensore Junior
02/03/21, ore 11:01

ALLELUJA!!!
Finalmente ci siamo lasciati alle spalle quella zo*cola!
Grazie a dio, non ne potevo più. Adesso il nostro amato Sandor più tornare ad occupazioni più degne che sistemare le tegole sul tetto e soprattutto lasciare quella locanda di perdizione (😂)
Sto letteralmente amando ogni singola cosa. Anche questo capitolo è davvero bello! Hai la capacità di rendere interessante anche questo lungo periodo in cui i protagonisti sono lontani (onestamente non ho mai letto una ff in cui i due membri della ship sono lontani per capitoli e capitoli, non credo nemmeno che esistano, e ancor meno credo esistano ship che, nonostante la separazione dei due, ti invogliano ad andare avanti)!
Sei davvero brava a tenere vivo l'interesse lavorando sul resto della storia e sul filo mentale dei personaggi.
Insomma, Sansa pensa a lui anche se è lontano, forse proprio perché è lontano, e stessa cosa Sandor😍, la loro storia sta andando avanti e prendendo forma anche se non sono insieme e questo è un bellissimo preludio per quando si incontreranno di nuovo.
Voglio spendere qualche parola anche per Jaime. Ok, loro due non sono una ship, ce lo hai più ho meno detto, però li trovo davvero interessanti messi uno di fronte all'altra. Sono quelle situazioni che ti mettono quel brividino dietro al collo, senza sapere perché 😅
Cioè davvero, mi sono ritrovato a shipparli (una sgippatina momentanea, giuro), ma credo tu abbia in mente altro, e lo capisco!
Beh, vediamo dove ci porterai adesso.
Baci baci

Nuovo recensore
02/03/21, ore 08:34

Buongiorno!
Sono stata un po' occupata in queste settimane e sono rimasta un po' indietro, mannaggia a me!
Che posso dire, ho amato tutto il capitolo. Sei riuscita ad inserire un incredibile sentore sensuale benche non sia successo nulla di reale.
Il modo in cui porti avanti Sansa (ma anche Sador) da un punto di vista psicologico è davvero eccezionale, con loro due stai facendo un piccolo capolavoro.
Sto leggendo anche altre fanfiction a tema, perche sono una coppia che amo molto, ma paragonate a questa le altre je spicciano casa proprio!
Il punto è che secondo me, in questa storia c'è un grossa consapevolezza di fondo, consapevolezza dovuta allo studio profondo dei personaggi che racconti. Non ti limiti a mettere delle scene gia vista leggermente cambiate, non ti limiti ad inserire momenti shippereschi come nelle classi che romance ff, in un certo senso stai riscrivendo la storia nella storia, in un modo che non avevo mai incontrato. Insomma, la crescita si Sansa è coerente, reale, percepibile, così come quella del Mastino. Qui il modo incui lei prende consapevolezza di alcune nuove sensazioni, senza tuttavia capire a pieno, denota una sensibilità unica. Mi sono un po' rivista io, a quell'età, e credo che qualunque ragazzina potrebbe unpo' riconoscersi in quei primi pensieri a cui non si sa dare un nome.
Inolte quando scrivi il suo pov il registro è davvero acerbo, delicato, sembra incredibile che tu sia la stessa che scrive i pov di Sandor o di Tyrion.
Vabeh, ho scritto anche troppo, ci vediamo ai prossimi capitoli.
 

Recensore Veterano
01/03/21, ore 18:53

Devo ammettere che un po' mi è spiaciuto per Lydia, ma d'altra parte io sono "Team Sansa" e quindi....poi certo è da considerare che la poveretta è attualmente sposata a Jamie Lannister, qui di attendo di vedere come farai evolvere la cosa. Nel frattempo è comparsa sulla scena l'insopportabile Arya....complimenti perchè descrivi molto bene le dinamiche tra i vari personaggi non trascurando le rispettive personalità, cosa non sempre facilissima.

Recensore Master
01/03/21, ore 18:40
Cap. 6:

Cara Vanessa,
Non potevo non proseguire, proprio non potevo. Nello scorso capitolo dicevo che nel momento in cui ci capita qualcosa, non riflettiamo sui massimi sistemi. Dopo sì, dopo ripensiamo e crolliamo, come fa Sansa. Il bilanciamento tra azione e riflessione a mio parere qui è stato perfetto anche nell’umanità della reazione di Sansa, che non sopporta il pensiero, il ricordo, la volgarità delle battute. Che si fa schifo per essere stata guardata e racchiude in sé disprezzo per i bifolchi, orrore per quello che le è quasi capitato e la consapevolezza che le dice che poteva andarle decisamente peggio. In tutto questo, Sandor è un’incognita perché vuole rimanere tale. Sansa è molto giovane e inesperta delle cose del mondo per capire – e poi siamo sempre tutti molto ciechi nelle cose che ci riguardano – per interpretare Sandor. Intuisce, vagamente, che in lui c’è qualcosa di più, ma Clegane deve proteggersi da lei con una maschera di strafottenza.

La verità è che lui è più nobile e schietto di molti altri. Quando dice che non ci vuole coraggio a uccidere dei ratti, dice il vero. Ha affrontato quattro bifolchi che non sapevano nemmeno difendersi. Quando dice che Ned Stark amava uccidere, a mio parere sottilmente si riferiva al potere di vita e di morte che un lord ha nell’esercizio della giurisdizione. Quando dice a Sansa che lei sarà regina e sarà spietata come tutte le regine, dice il vero, anche se lei non può accettarlo. Più furioso, perché preoccupato e geloso, è il ragionamento sull’unica cosa che la separerà da Jeoffrey. Ma qui, Sansa non ha gli strumenti per capire Sandor, le sue motivazioni, il suo odio per la situazione, il suo detestare il ticchettio dell’orologio. E insomma, è un altro capitolo bellissimo, ma ormai non ne avevo più dubbi!
Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Master
01/03/21, ore 18:29

Mia carissima Vanessa,
Awww <3
Potrei concludere la recensione con questo modo significativo, ma mi sforzerò di articolare qualcosa di compiuto (anche se persino una statua li shipperebbe, dopo questo capitolo). La prima, tecnica, che i punti di vista convergono, ma non si sovrappongono se non di pochissimo. In questo modo, la lettura risulta sempre avvincente e il lettore segue il punto di vista più importante in quel momento (e ogni punto di vista aggiunge qualcosa alla trama). Qui abbiamo un Sandor che pur rendendosi conto della giovinezza di Sansa riconosce in lei l’essere una donna con forme femminili. E sa di non essere l’unico ad averlo notato, come sa che il marito che le dovrebbe toccare in sorte è un maledetto sadico (lui userebbe un altro termine, ma tant’è). La desidera, ma la rispetta e la tratta davvero come una cosa preziosa e questo è tanto più bello quanto Sandor è rude e di poche parole (ma molti, molti fatti). È bello vederlo correre per salvarla, trovarla, stringerla a sé (ma è bello anche leggere di come fa fuori quattro bifolchi).

Il momento che racconti è essenziale per molti motivi: anzitutto, sul fronte politico, mette in moto la povertà che spingerà i Lannister a trattare con i Tyrell e che libererà Sansa dalla presenza di Jeoffrey. Da quello emotivo, consente a Clegane di proteggere la ragazza non perché debba farlo – sebbene Tiryon lo ringrazi come se glielo avesse ordinato – ma per un suo bisogno di saperla sana e salva. Apprezzo immensamente anche la crudezza della scena, non solo realistica e ripresa bene dal canone, ma anche coraggiosamente non edulcorata – anche perché la folla inferocita fa questo e altro. Il punto di vista di Sansa mi è piaciuto perché è rivolto agli aspetti pratici, alla nudità. Sono quei pensieri affilati che ci colgono prima di un incidente, molto pratici. Quando vede Sandor salvarla lo abbraccia e gli si affida perché è troppo sconvolta per fare altro, perché ha bisogno di qualcuno che la protegga, perché il terrore l’ha divorata. Insomma, devi davvero essere orgogliosa di questo capitolo, perché ho avuto il cuore in gola fino alla fine della lettura (piacevolissima, come sempre). Un abbraccio e a presto (prima di quanto tu creda, forse)
Shilyss ^^

Recensore Junior
01/03/21, ore 17:28

Ciao Vanessa Spark! Per ora sto affrontando un po' di problemi e soprattutto dei giorni neri. Mi ero quasi dimenticata del tuo aggiornamento settimanale. È vero, i capitoli in cui vediamo come protagonista il Mastino sono i migliori e sono quelli che scaturiscono più successo tra i fans oltre ad essere quelli più letti. Sarà complice il fatto che il Mastino ti piace veramente come personaggio, infatti descrivi così bene i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue sensazioni ed emozioni che sembra di provare la stessa tristezza del Mastino e sembra anche di ragionare con la sua mente. Ho visto descrivere il Mastino molto bene in questo fandom, ma come lo descrivi tu...beh, insomma è tutt'altra cosa, non credo di aver mai incontrato o letto di un Mastino così, infatti lo considero il mio preferito. Ci si immerge e ci si immedesima totalmente nella sua interiorità. Devo dire che l'addio con Lydia mi ha proprio spezzato il cuore, le suppliche di quella donna e i singhiozzi di quella donna che ormai si era affezionata e aveva provato dei sentimenti per lui, mi hanno davvero colpita e lasciata scossa. Il Mastino avrebbe anche potuto essere più carino, ma se lo fosse stato, di certo non sarebbe stato lui e il suo personaggio sarebbe stato OCC poiché appunto il nostro Sandor spesso è anche molto cinico. Avevo notato sin da subito la scelta di questo nome, ma non lo avevo collegato subito al romanzo di Hermann Hesse in "Narciso e Boccadoro" e mi fa piacere che tu conosca e abbia letto questo bel romanzo. Sempre di Hermann Hesse ti consiglio (anche se sono sicura che tu li conosca già) altri romanzi come "Siddharta" e "Il Lupo della Steppa". Ci sentiamo, al prossimo capitolo! Un bacio! Dragonlips

Recensore Master
01/03/21, ore 12:08

Ciao Vanessa,
il caro, giovane (mica potevo dire vecchio), adorabile ed amabile Joffrey, lui si che sa come farsi amare dalle donne.
Scherzi a parte, questa capitolo è di una violenza psicologica unica, dall'inizio alla fine. Chi non pensa allo scherzo quando qualcuno dice di spogliarti? Ma va da se che è uno scherzo, ci mancherebbe. Anche se te lo ordina con un tono molto serio, con un'espressione che non lascia spazio a nessuna interpretazione scherzosa. Ma si sa, il Re è un gran burlone.
Era uno scherzo, per ora...Peccato che la sua seconda richiesta non è per nulla scherzosa o ilare. é abile nel prendere il discorso da molto lontano, e come se fosse veramente preoccupato per ciò che successo a lei e alla povera Lollys, peccato che i suoi occhi tradiscano un certo divertimento quando fa certe affermazioni. Quello che richiede a Sansa è insensatamente crudele, molto più della richiesta di spogliarsi, con quella richiesta la distrugge psicologicamente, per un duplice motivo: uno, le fa capire chiaramente che non si fida di lei e delle sue parole; due, la mette alla berlina più di quanto aveva fatto in precedenza. Persino i suoi uomini sono in imbarazzo per quella richiesta, ed ho detto tutto.
E a chi poteva toccare questo compito ingrato? Ovviamente a lui, al Mastino. Per un attimo ho sperato che facesse una strage, ma sarebbe risultato troppo OOC e poi non era possibile per esigenze di trama.
Il modo in cui il Mastino rassicura Sansa mi ha fatto molta tenerezza, sa che quello che sta facendo è "sbagliato", sa di mettere la ragazza in una situazione a dir poco imbarazzante, ma sa che anche suo "dovere" farlo. Usa una delicatezza che probabilmente neanche lui sapeva di possedere, ah cosa può fare l'amore. Ora che ha toccato qualcosa che gli sembrava impossibile avere, che pensava che gli fosse perpetuamente proibito, credo che i suoi "brutti quarti d'ora", oltra la sua pena, aumenteranno considerevolmente in presenza della ragazza.
Ovviamente Joffrey con la sua solita delicatezza liquida tutti, per dare inizio al suo divertimento personale.
Ormai ho finito i complimenti, ti dico solo che potresti prendere il posto di Martin e non noterei la differenza. Forse solo una, saresti sicuramente più veloce di lui.
Grazie per la bella lettura e a presto.
Mask.

Recensore Master
01/03/21, ore 11:50

Buongiorno Vanessa, sei arrivata puntuale insieme al tuo aggiornamento. Questa volta sondiamo i pensieri del Mastino, e personalmente più vado avanti con la lettura più riesco a immedesimarmi nell’animo di lui, ne percepisco i pensieri profondi che ne hanno modificato e guidato il carattere e di conseguenza la personalità. Un personaggio quello di Sandor Clegane che aveva bisogno di un approfondimento, alfine di poterne capire i comportamenti. L’intermezzo alla locanda insieme alla bella Lydia non è bastato per fargli credere che la sua vita potesse cambiare. Egli sta provando una mancanza che lo lacera nel cuore e nella mente: un tipo di mancanza che però ama coltivare nel terreno solitario del suo animo, una mancanza che gli fa sentire una presenza, sembra un controsenso in termini, ma il fatto di non avere con sé Sansa, lo porta a pensarla e a rimpiangere l’impossbilità di starle accanto. Lydia ha provato a fargli cambiare idea, lei lo avrebbe accettato sempre e comunque, poiché di quell’uomo chiuso e misterioso si è innamorata, ma certamente il sentimento manifestato da una parte sola non può e non deve essere sufficiente. E così si consuma un addio struggente, dapprima sviluppato da Sandor come la fuga di un ladro, poi invece parlando con Lydia e ascoltando quello che aveva da dire il suo cuore, il quale però non coincideva con il suo sentire. L’idea è di tornare a quella vita che sente sua e se ne è accorto non appena ha indossato i suoi antichi panni da guerriero. E poi sono tornate come un mantra le parole di quegli avventori della locanda che avevano riportato la sua mente ad un altro luogo. E poi ancora la compagnia di quelli della fratellanza senza vessilli gli ha messo una strana pulce nell’orecchio. Perché non cercare di seguirli nel loro tragitto senza farsi scoprire e magari, nel mentre, avrebbe potuto anche pensare a come regolare i conti con quel fratello che lo aveva costretto alla vita che conduceva. L’idea gli accarezza sia la mente che il cuore, il potersi prendere la sua vendetta è qualcosa in cui momentaneamente crogiolarsi, oltre che essere un fatto che metterebbe in salvo le popolazioni sulle quali il fratello Gregor, con la sua malvagità, spadroneggia. E mentre insegue quelli della fratellanza ecco che la decisione di salvare Arya Stark da un sicuro affogamento, per una imprudenza di quella ragazzina che tanto lo odia, lo mette nuovamente a confronto con la realtà che gli offrono Dondarrion e il prete, nonché i componenti di quel gruppo stranamente assortito. Ma gli obiettivi di Sandor e della fratellanza divergono e poi c’è Arya che vorrebbe tornare a riabbracciare i suoi famigliari che nulla più sanno di lei. E qui riprendiamo la storia canonica con Sandor che si offre di riaccompagnare Arya a casa in cambio di una buona quantità di oro, che sicuramente gli avrebbero dato per averla riportata all’ovile sana e salva. Chissà cosa accadrà durante il viaggio, se la tua fantasia ha già pensato a qualcosa di differente da quanto conosciamo. Altri passi sono stati fatti nella direzione di un pullulare di eventi che sono ansiosa di continuare a leggere. Ti aspetto presto!

Recensore Master
27/02/21, ore 21:48

Il capitolo di Sandor mi è piaciuto tantissimoooo!
E' davvero coinvolgente, bella da leggere, i personaggi e le vicende che hai costruito attorno a lui sono davvero interessanti. Immaginavo sarebbe stato nella locanda per un po'. Lydia è un personaggio particolare, magari potrebbe infastidire visto il suo interesse per il Mastino, ma secondo me l'hai resa molto bene, è gentile, è rimasta vedova ma nonostante tutto non si è mai persa d'animo e ha continuato a mandare avanti la locanda col sorriso. E' ovviamente interessata a Sandor ma le sue intenzioni restano comunque ambigue, perché non capisco se è effettivamente interessata a lui come persona o se vuole diciamo..."Tenerselo buono" perché la protegge. Nonostante abbia capito che sembra essere preso da un'altra ragazza, lei ci prova comunque, senza insistere particolarmente e questo mi piace.
Poi come descrivi tu le introspezioni di Sandor non ci riesce nessuno. Posso dire che adoro davvero i suoi pov, quando quel ragazzetto si era messo a fargli tutte quelle domande e lui che iniziava ad alterarsi, stavo continuando a ridere come una scema di fronte al pc ahaha.
E in tutto questo continuavo a pensare: "Esatto! Direbbe proprio così!"
Brava brava brava, non c'è cosa più bella per me che un personaggio perfettamente IC. Mi si rende felice cosi.
Tuttavia quella vita normale e tranquilla al Mastino inizia a star stretta e li ho potuto empatizzare ancora di più, perché è la stessa cosa che provo io quando torno in Italia xD
Ci stava il voler sperimentare e desiderare una vita come tutti gli altri, immaginandosela migliore, ma una volta provata si rende conto che questa cosa non fa per lui. Era cresciuto in un ambiente completamente diverso, abituato a combattere, uccidere e prendere ordini, ho apprezzato molto il suo momento di riflessione e come tutto questo poi ha portato inevitabilmente a pensare a lei, la sua Sansa.
Inoltre poi qui avviene una bella scoperta, perché Il Mastino ancora non sapeva del cambio di rotta del matrimonio del re e una volta che lo viene a scoprire si crucia, continuandosi a chiedere se deve tornare indietro o meno. Aaaaah inutile dire che in quel punto avrei tanto voluto sapere di più! Dato che stai cambiando diverse cose, ora non so davvero cosa aspettarmi, se sul serio il Mastino ritornerà da Sansa o se si incontreranno da qualche altra parte? Sono troppo curiosa!
Passando poi al capitolo successivo io boh...Ho amato la parte tra Cercei e Sansa, l'hai rappresentata così bene quella donna, in ogni atteggiamento, dialogo, i suoi timori, le sue debolezze, era come averla li davanti. Complimenti, era perfetta.
Secondo me una parte di Cercei vorrebbe provare a voler bene a quella ragazzina, ma Sansa ora sta diventando tutto ciò che un tempo lei era, è giovane, bella, sposerà Jaime per cui invece Cercei è sempre stata costretta a tenere segreta la relazione. Il solo pensiero che possa avere tutto questo la porta anche a tentare di avvelenarla per potersene liberare.
Davvero un bel momento (seppur brutto per la povera Sansa), mi sarebbe piaciuto vederlo nella serie, dico davvero!
E poi c'è da dire che ero davvero super curiosa per il matrimonio, visto i cambiamenti che stai portando, a questo punto non pensavo nemmeno di celebrasse e che magari sarebbe scoppiato un'altra cosa...Invece, ecco gli sposi! Anche se diversi rispetto la serie.
Tutto ovviamente dal punto di vista di Jaime, anche lui, secondo me, descritto davvero davvero bene. Nelle sue introspezioni ci viene raccontata un po' la sua vita, le sue opinioni (ovviamente contrarie) al matrimonio con una ragazzina troppo giovane per lui e soprattutto non è Cercei, la donna che ha sempre amato e continuerà a farlo anche dopo quel matrimonio forzato. E' stato interessante anche leggere delle sue opinioni riguardo il figlio, visto che nella serie non si è mai dato particolarmente spazio (non so nei libri). Questa cosa mi ha incuriosita parecchio, hai trasmesso bene i dubbi e i rimorsi che si porta dietro.
Ogni volta che Joffrey apre bocca però mi viene il nervoso, perché è odioso e tu riesci a renderlo così bene che vorrei davvero entrare nella tua fic e prenderlo a sberle.
Le battute che fa sono perfette.
Guarda, secondo me stai facendo un ottimo lavoro, te lo scrivo sempre e continuo a ribadirlo, a me piace che dai spazio anche ad altri personaggi, okay ci saranno più capitoli in questo modo, ma per me meglio così. Se una storia è bella la si legge volentieri e secondo me è giusto dare spazio anche ad atre cose oltre che alla ship principale, rende tutto più vero, ti stacca anche un po' dalla solita fanfiction romantica.
A me piace quindi continua così ragazza!

A presto! Un abbraccio ❤

Recensore Veterano
27/02/21, ore 16:12

Ciao dear.
Perdona il ritardo nel tornare dalla tua storia. Come sempre mi gusto qualche capitolo, questa volta ho letto il POV sia di Sansa e di Sandor dopo quello che è accaduto. Spero di non dimenticare nessuna delle tante cose che voglio dire. Innanzitutto, mi è piaciuto moltissimo come hai affrontato il “dopo” di Sansa. Lei, apparentemente fragile, imperturbabile, spaventata ma arrendevole, finalmente esplode. Esplode la sua rabbia, la sua vergogna. Odia l’idea che sia stata toccata, profanata per il solo ludibrio di Joffrey, perché lui potesse ridere di quello scherzo come ha invitato a fare anche lei. La cosa che amo di più della tua storia sono le contrapposizioni: Joffrey, bello ed educato, con la lingua di velluto, ed il cervello sporco di cose orrende che vorrebbe fargli ma che ancora non fa e lascia ad altri. Il Mastino, il viso sfigurato, i modi rozzi e bruschi, che invece costretto a metterle le mani addosso, si arma di tutta la delicatezza di cui è capace, nonostante i suoi pensieri si affollino delle più ampie perversioni. E poi c’è Sansa che torna nella sua stanza e grida, si odia, odia i Lannister, odia suo padre per essersi fatto uccidere e averla lasciata lì da sola, odia sua madre per averle insegnato ad essere educata e servizievole, odia tutti e odia sé stessa. Arriva a sentirsi in colpa per quello che il Mastino può aver pensato di lei, visto che si è fatta mettere le mani da lui in mezzo alle gambe. Ho trovato questo pensiero di una potenza incredibile: lei, dopo tutto quello che le è successo, si incolpa perché lui, lui l’ha toccata (perché lui? si chiede) e lei non si è ribellata. Lo pensa forte, coraggioso e lei gli ha dimostrato di essere una debole, invece, incapace di ribellarsi. Legge questo pensiero nel suo silenzio, in quello con cui l’ha scortata alle camere e in cui l’ha lasciata immersa, andandosene. Invece, quel silenzio è colmo di un’opposta repulsione verso sé stesso che lui prova: perché a lui è piaciuto mettergli le dita dentro, non riesce a smettere di pensarci. Non riesce a smettere di pensare che, per quanto quella sia stata la violazione al suo uccellino, a quella ragazzina sacra che vorrebbe proteggere, lui la vorrebbe profanare, vorrebbe farla sua, averla fino allo sfinimento. E nel frattempo si schifa per quei pensieri lordi che insozzano la sua mente e come le sue dita abbiano insozzato la sua intimità. Si odia per questo. Lei, d’altra parte, nella sua stanza, si sfrega il viso, la bocca, con violenza per cacciare ogni essenza di Joffrey da lei, ogni contatto. Ma non si lava via quello con lui perché non è quello che vuole dimenticare. Nessuno dei due vuole farlo. Ma Sandor non può nemmeno permettere che di quell’intrusione che lui ha cercato di rendere il meno invadente possibile, la gente ci rida sopra, se la faccia sfuggire di bocca in bocca. Non possono parlare di lei quei sudici, non in quel modo, non trattandola come se fosse una pezza da passarsi di mano in mano. E per quanto non volesse guai, per quanto fosse deciso ad andarsene e basta ed accantonare ogni pensiero (anche quelli che vorrebbero implorare il suo perdono), non riesce a restare impassibile quando qualcun altro, anche solo a parole, profana ciò che lui ha di più sacro e illibato e li punisce, per ogni parola, per ogni pensiero, per ogni desiderio di essere al suo posto, per ogni sillaba fuori posto, per ogni minimo intento lascivo. Perché lui ci metterebbe un secondo a spaccare teste, e lo dimostra bene, ma non riuscirebbe mai a profanare lei, non senza il suo consenso, e si odia per quel desiderio di averla: una ragazzina che si sta mangiando, senza saperlo e senza volerlo, ogni suo pensiero, ogni suo briciolo di indifferente quiete. Ormai troneggia ovunque nel suo cervello, occupa ogni cena, ogni momento.
Come sempre, il cambio di registro, non solo tra i due personaggi, ma anche all’interno degli stessi POV quando cambiano le emozioni (Sansa che in preda alla rabbia diventa più “violenta” anche nei pensieri e nelle parole, Sandor che quando pensa a lei diventa più cauto, più tenue per poi esplodere di collera e turpiloquio di fronte agli insulti di quei soldati) è davvero davvero ammirevole e centratissimo.
Non vedo l’ora di continuare, come sempre! Questi due stanno diventando la mia ship da combattimento.
Un abbraccio

Recensore Master
26/02/21, ore 16:15
Cap. 3:

Ciao Vanessa, eccomi a continuare questa storia.

Questo capitolo mi ha aperto gli occhi su molti aspetti di Sandor che in realtà non conoscevo. In qualità di guardia del corpo, ha sempre svolto il suo dovere egregiamente, d'altronde è un temibile guerriero, e deve il soprannome di "Mastino" proprio alla sua ferocia oltre che alla fedeltà che dimostra ai suoi signori, alla stessa stregua di un cane, per l'appunto. Ma se nella realtà un cane non morderebbe mai la mano di chi l'ha nutrito, Sandor riesce a vedere benissimo oltre il suo ruolo, infatti, credo che abbia seriamente iniziato a odiare il raccapricciante ragazzino a cui è stato fedele per tanto tempo. Che del resto, spiega questa sua esigenza di voler proteggere la piccola Sansa da quel mostro fatto e finito che è Joffrey. Penso sia indice di un cuore che - benché appaia sopito sotto l'armatura - a dispetto di tutto sa' battere ancora. Si vede che è infatuato di lei, anche per questo sposa l'idea del folletto di distrarre l'orrido principe dalla giovane futura sposa, seppur sia convinta che è anche un'innato senso della giustizia a farlo agire. (Sapevo che fine avrebbero fatte le tre poveraccie a corte, e mi meraviglia che non siano morte per le torture subite) I dialoghi fra Sandor e Tyrion sono realistici, ed è un sollievo notare che un minimo di umanità sia ancora viva in loro. Il Mastino è un personaggio magnifico, molto più complesso e profondo di quanto si creda, e sono felice di poterlo rivedere in quest'opera. Ho letto questo terzo capitolo con immenso piacere, e proseguirò senz'ombra di dubbio questa bellissima storia.

Tea.