Recensioni per
Di Ghiaccio e d'acciaio
di VanessaSpark
Ciao ciccia mia! |
Ciao, eccomi di nuovo a proseguire la tua splendida storia e... non ricordo se questa scena è così intensa anche nel libro, ma ti dico subito che mi hai conquistata davvero con Cersei! Pensa che di solito la trovo antipatica, ovviamente non è un personaggio positivo, ma non è per quello, è per il fatto di non avere scrupoli per niente e nessuno... Però in questo capitolo tu mostri due caratteristiche importanti che spiegano il suo comportamento in tanti frangenti: Cersei è nata donna e avrebbe voluto non esserlo, si ritrova schiacciata in un mondo e in un ruolo che non le appartiene, costretta a sposarsi con uomini che non ama, a essere una pedina di scambio, sottovalutata dal padre (quando ritengo che Cersei, di tutta la sua famiglia, sarebbe stata la più adatta al comando). Ovviamente non è gentile e dolce con Sansa, mantiene sempre il suo ruolo di Regina e di Lannister, ma le spiega come stanno le cose, come dovrà comportarsi, cosa dovrà fare per essere accettata dai nobili e dal popolo. In sostanza, le dice cosa ha dovuto fare lei e questo è molto importante perché per la prima volta Cersei apre veramente il suo cuore a Sansa, anche se lo fa parlando in generale (ma Sansa capisce che sta parlando di lei). La seconda caratteristica che giustifica (almeno per me) tante malvagità di Cersei è l'amore per i suoi figli. Lei secondo me non immagina neanche quanto Joffrey sia del tutto folle e crudele, pensa solo che sia "difficile" e che Sansa dovrà compiacerlo per non farlo arrabbiare (anche se noi sappiamo che non è così). E anche lei, come Shae, dà un importante consiglio alla ragazza: non amare nessuno, altrimenti diventi fragile e vulnerabile. E questo è ciò che ha fatto Cersei e che spiega perché sia divenuta tanto fredda e spietata. L'unica eccezione è l'amore per i figli, per loro Cersei è disposta a tutto, anche a perdere se stessa. |
Eccomi, di nuovo. Sono il tuo incubo. Parto dicendo che l’aestethic dello scorso capitolo è bellissimo e pure il buon Sandor lo è, chi lo avrebbe mai detto. Sei arrivata a scombinare ogni mio pensiero su GOT, a farmi rivalutare personaggi, situazioni ed intrecci. E lo hai fatto nel tuo particolarissimo modo, che ad ogni capitolo mi stupisce sempre di più. Ma tant’è. I POV di Sandor e Sansa adesso stridono come non mai: da una parte c’è una normalità quieta, una routine calma, un paese dalle strade fangose come fangosa sembra essere diventata la sua vita. Normalità e noia sono due facce della stessa medaglia, bisogna accettare la seconda per vivere la prima, sennò sembrerà tutto un gran pantano. E se a lui piace il suo nuovo giaciglio caldo, il cibo abbastanza buono, la pancia piena di vino, il resto è quasi sconfortate: si è incagliato in quella locanda che ha bisogno di cure, in mezzo alle chiacchiere infinite del garzone e dei sorrisi sempre pronti di Lydia. Quei sorrisi che quasi lo fanno sentire in colpa per i suoi modi bruschi, per il suo corpo che scansa i suoi baci. Ad Approdo del Re, invece, la vita di Sansa sembra un subbuglio infinito: forse lei vorrebbe fare cambio. Vorrebbe essere in quella locanda cenciosa, barattare quell’abito splendido confezionato per lei. Forse invidierebbe la vita di Lydia, il suo avere accanto Sandor tutto il giorno, il suo osservarlo di nascosto, una vita scandita da noia ma pure da facilità, da libertà. Lei invece è in trappola, una prigioniera non di nome ma sicuramente di fatto. Se Sandor è quieto, lei è l’opposto: deve stordirsi, per riuscire a sopravvivere. Ma anche quando il sonno la inghiotte, la sua mente le restituisce ciò che c’è di vero: la sua vita è un incubo. Anche da sveglia. Tutti e due si ritrovano a pensarsi, a far scivolare la mente più o meno consapevolmente uno all’altro, uno nella veglia, l’altra nei sogni, a chiedersi se sbagliano ad essere dove sono, se uno ha sbagliato a lasciarla e una a lasciarlo andare via, senza di lei. Forse la soluzione sarebbe essere insieme, perché lei dentro quel mantello si perde e con lui a fianco, spariscono i Lannister e i loro occhi vuoti, le imposizioni che le aggrovigliano lo stomaco. E a lui non basta il caldo, i sorrisi, il cibo e una donna che sa che lo vorrebbe: fa troppe domande, le ricorda lei, le ricorda che l’Uccellino non c’è. Può far male un Uccellino? Evidentemente sì. Soffrono entrambi in modi speculari e diversi, mangiati dai rimpianti. Ma se Sandor è forgiato dalla vita, Sansa si sta forgiando e tutto ciò che la sta avvincendo la stritola, la lascia senza respiro. Sa che non può amare Jaime Lannister: perché è un uomo troppo più grande di lei, perché è lo Sterminatore di Re, perché è in guerra con suo fratello e perché è un fratello a sua volta. Un fratello amato, amato in modo viscerale e malsano. Ed è lei che teme: lei che è la sua paura e la sua speranza. Lei che è inarrivabile regina, è punto di arrivo e punto di fine, è aspirazione e disgusto. La regina ama suo fratello: la bellissima, forte, fiera e indomabile regina che lei stessa vorrebbe essere un giorno. Perché lei dovrà sposare Jaime ma la regina non sposerà Loras Tyrell. La immagina dare ordini alle guardie di uccidere chiunque voglia avvicinarsi e questa sua vittoria, anche solo immaginaria e potenziale, la fa sentire più forte, la fa sentire di poter sgusciare dai dettami e dalle decisioni degli uomini. Se Cercei può farcela, un giorno potrà farcela anche lei. Ma Cercei non è più lucida perché l’uomo che ama le è stato portato via, proprio da lei. E la odia, la odia ma non la uccide, la odia ma ritrova in lei la bellezza con quella corona in testa, la corona delle donne Lannister. Sansa sarà bellissima andando lungo la navata e sposando Jaime. Lei dovrà stare a guardare. Per questo la odia. Ma ucciderla le ridarà Jaime? Può qualcuno ridarglielo? Forse la salva per questo, forse perché riconosce in lei una colpa che non ha, forse perché la riconosce vittima di meccanismi che molti anni prima hanno intrappolato anche lei, forse riconoscere il suo sincero dispiacere. La odia? Forse odia soltanto la sua stessa, triste, sorte. Questo è ciò che le rende diverse e allo stesso tempo identiche: belle, infelici, piegate ma non spezzate. |
Rossa del mio cuor, visto che oggi è la giornata dedicata non potevo anche io non tornare qua e lasciarti il pensiero. Molte cose te le ho già accennate, perché sono andata un po’ più avanti a leggere, ma sai che ho bisogno dei miei tempi per dire tutto quello che vorrei e che sento. In primis, credo che Sansa sia uno dei personaggi con cui è più doloroso interfacciarsi in tante delle storie che ho letto nella mia vita, non solo qua su Efp. Non ho letto i libri di Martin, non posso fare un paragone e, sinceramente, nemmeno mi interessa. Perché per quanto questa sia una fanfiction e tu abbia attinto ai suoi personaggi, questa per me è la tua storia e questa è la tua Sansa. Si vede il modo in cui la ami, la culli, la “svisceri” ma non le risparmi nulla, non risparmi niente del tanto male che ha passato, della sua innocenza che – dopo tutto – continua a scontrarsi con i muri delle illusioni. Perché se è facile dirsi di non illudersi più, di non sperare, quando il mondo intorno è così nero da inghiottirti, sperare è l’unica cosa da fare. Gliel’ha detto pure Tyrion: si può sperare e il ritorno di Jaime, quando il matrimonio con Tyrion è ormai alle porte, non può portarla a fare altro. I Lannister pagano sempre i loro debiti, Jaime a Catelyn deve la sua vita. Non può non pensare Sansa a rivedere sua madre, quella che ha liberato il più importante degli ostaggi per lei, per riaverla, per sapere sane e a casa le sue figlie. L’amore delle madri mi sorprende sempre in un modo meraviglioso. E questo arriva a stridere così tanto, invece, con Tywin, con un padre-padrone, a cui tutti i Lannister – la bellissima Cercei, lo Sterminatore di Re, l’astuto Folletto – devono soccombere, senza rimedio. Non ho iniziato questa recensione scrivendo una sequela di lettere a caso dettate dallo shock solo perché lo avevo già letto e avevo visto di questa scelta – coraggiosissima! – ed improvvisa che tu hai fatto di dirottare su Jaime il matrimonio di Sansa, con tutto quello che questo potrebbe comportare a livello di trama, soprattutto per ciò che Cercei potrebbe fare a lei. Il suo sgomento, la sua paura, sono tangibili, sono reali. I suoi pensieri sono vividi e tu li descrivi con una dovizia e una sincerità che ogni volta ti segnalo perché ogni volta mi sconcertano! Sei bravissima, te lo dico con il cuore e lo sai. C’è un acume, una ricerca di dettagli, una schiettezza di pensieri che è invidiabile – e io lo faccio, ti invidio. E ti applaudo. |
Buon giorno. |
Bellissimo capitolo. Pieno di dettagli evocativi. Complimenti. |
Mia cara Vanessa, devo ammettere che con questo capitolo ti sei superata nelle descrizioni ambientali e trovo che il tuo saper narrare per immagini sia veramente notevole. Forse questo è uno dei passaggi, dove le ambientazioni rubano la scena agli stessi personaggi, ma che servono a farci comprendere e a farci, forse, capire le azioni che verranno svolte in quei luoghi che, con tanta passione, ci hai descritto, poiché ho la sensazione che tanta accuratezza abbia il compito di rendere più appetibile tutto ciò che avverrà. |
Finalmente sono riuscita a recuperare il capitolo! |
Eccomi eccomi. |
Che dire.....avrei divorato altri 3 capitoli basati sulla descrizione di questi paesaggi da favola! Ho infatti riletto alcuni passaggi un paio di volte per inoltrarmi virtualmente nella valle con maggior trasporto, non volendo tralasciare alcun dettaglio...quindi grazie, grazie per avermi permesso di partecipare al viaggio, é come se fossi stata lì. |
Cara Vanessa! |
Che dirti? Da una parte sono contenta che adesso stiamo entrando davvero nel vivo della storia, ma dall'altra mi sono arrabbiata tantissimo quando Joffrey e Cersei sono entrati nella stanza di Sansa e hanno visto le pezze insanguinate, gentilmente offerte dalla cameriera (chissà perché ho pensato che fosse Shae, anche se non ne hai rivelato il nome). Come avevo scritto anche nella recensione precedente, fa davvero male il pensiero che per Sansa l'inizio del ciclo coincida con l'orrore invece che con la gioia di sentirsi donna, Joffrey da quel malato di mente che è si sta già immaginando le cose terribili che le farà e io penso a quello che invece vorrei fare a LUI. Tra l'altro, Cersei mi fa rabbia perché di sicuro non ama Sansa e non le importa niente del suo dolore e del suo terrore, eppure non credo che lei sappia veramente che suo figlio è un vero e proprio mostro e che la vuole come sposa non per un'alleanza politica e per rafforzare la sua corona (come desidera Cersei), ma per sfogare su di lei tutta la sua perversa follia. Cersei è ambiziosa e fredda, ma perlomeno non è una psicopatica e pensa solo ai vantaggi politici per lei e per suo figlio. |
Ciao Vanessa Spark, bel capitolo di transizione! Molto descrittivo, la Valle suscita in te voglia di grandi descrizioni ed anch'io lo reputo un posto incantanto un po' come la contea degli Hobbit in Tolkien. La Valle è secondo me il luogo più bello narrato da Martin insieme a Grande Inverno. In ogni caso non vedo l'ora si torni di nuovo all'azione con l'apparizione di Lysa, un eventuale incontro tra Sansa e Sandor magari anche più avanti e perchè no, iniziano ad esserci anche degli scorci delle apparizioni di Daenerys, la madre dei draghi. Sono davvero ansiosa per il seguito soprattutto per il fatidico incontro tra il Mastino e il suo uccellino. A presto! Dragonlips |
Ciao! Sono sempre più felice di aver scoperto la tua storia e un'autrice brava e sensibile come te! Questo capitolo dedicato a Sansa che diventa donna è insieme angosciante e delicato, hai saputo cogliere tutte le paure della ragazza che si trova a vivere un momento così particolare della sua vita nel posto peggiore possibile, e anche tutto il terrore al pensiero di ciò che significherà questo passaggio per lei. |
mamma mia che capitolo. l'ho letto ieri sera ma non sono riuscita a recensirlo, ho dovuto darmi un pochino di spazio per rifletterci sopra perchè era davvero pesante. E pesante perchè è terribile quello che sansa sta passando, i pensieri di suicidio che sta avendo, la terribile sofferenza che sta provando. E Sandor... God bless his soul, se potesse lo ammazzerebbe quel figlio di puttana, ma se potessi lo ammazzerei pure io, quindi comprendo benissimo i sentimenti del mastino. madò mi sale l'omicidio... mi ha fatto piacere che almeno sua madre sia riuscita a fargli provare un po' di dolore aggrappandogli il braccio. ma quell'uomo è pazzo, dovrebbero metterlo in galera e buttare la chiave. Dovrebbero darlo in pasto alle belve affamate. Non dovrebbe avere il diritto di far del male alla povera sansa. E poverina, l'unica cosa che può fare per proteggersi è deflorarsi da sola. Con una candela. madò. mi immagino il dolore povera disgraziata. ma almeno ora è fatta e nessuno può vantarsi di averla "deflorata". jeoffrey sarà incazzato come una biscia che lei gli abbia fatto uno scherzo del genere. Qualcuno la dovrà pagare... verranno fatte nuove insinuazioni sul Mastino? Epperché è stato lui a trovarla ed è stato l'unico che l'abbia vista... |