Recensioni per
Di Ghiaccio e d'acciaio
di VanessaSpark

Questa storia ha ottenuto 939 recensioni.
Positive : 938
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
15/05/21, ore 15:06

Ciao ciccia mia!
Finalmente, riesco ad arrivare in pari con le recensioni e i capitoli che ho letto. Visto che sei una spoilerona (si scherza, tvb) i miei pensieri te li metterò tutti qui, anche se #tusai, nonostante il tuo spoiler, non ho idea della piega che prenderà la storia e questo mi mette una super elettricità addosso! Mi piace moltissimo la tua caratterizzazione, te l’ho detto mille volte, ma queste ultime due introspezioni – quella di Jaime e quella di Sansa – le ho trovate perfette. Anche lo Sterminatore di Re è deluso, è impaurito, è nervoso. Il suo non volerla incontrare prima delle nozze, non riuscirle a dire una parola, il cercare lo sguardo di Cercei sempre e soprattutto la sua seconda prima volta. Mi ha sempre affascinato l’idea che per quanto Jaime venga descritto come un uomo bellissimo, abbia amato sempre e solo Cercei e si sia dato sempre e solo a lei. Potenzialmente, avrebbe potuto avere molte donne ma anche lì, di fronte alla bellezza d’alabastro di Sansa, nonostante la trovi terribilmente attraente, non può che pensare a come tutto il suo modo di amare sia tarato su Cercei e il suo corpo. Specularmente, i pensieri di Sansa leggono questo quando lui la imbarazza facendo scivolare i suoi occhi su di lei. Mi sono fermata molto a pensare mentre leggevo e ho provato ad immedesimarmi in lei: la vergogna per il proprio corpo, per la propria nudità, che è insita nell’essere umano – in me, in primis – e pensare ai suoi quattordici anni, alla presenza di un uomo che non ha mai conosciuto prima, che è passato da estraneo a sconosciuto in un tempo brevissimo e vuoto, vuoto della loro conoscenza, deve essere stato devastante. Lei è sempre compita, ligia al dovere, granitica: qua, però, crolla perché tutte le paure da quando ha messo piede ad Approdo del Re, si realizzano. Lei non sa chi sia Jaime, non sa se dentro di sé ha la vena sadica del figlio e, soprattutto, non può non fare un paragone con la sua amante e la madre dei suoi figli, la donna la cui bellezza Sansa ha sempre ammirato e a cui ha sempre ambito. Ed è terribile pensarlo, pensare di essere lì, nuda, per la tua prima volta, di fronte ad un marito sconosciuto ed essere al contempo messa sotto esame e messa a confronto con una donna di una bellezza di una tempra disarmante. Infatti, ha paura di essere brutta, di essere stupida, di essere una ragazzina del Nord non adatta ad essere una Lannister. I capitoli con i doppi POV mi piacciono tantissimo perché rendono ben chiaro quanto il non detto e il silenzio siano fonte di incomprensione, di fraintendimenti, di pensieri che deviano da quelli dell’altro e li anticipano senza avere ragione. In questo, poi, questo aspetto si evidenzia più che mai: sono entrambi impauriti dal silenzio dell'altro e allo stesso tempo entrambi incapaci di provare a contrastarlo.
Detto ciò, non vedo l’ora di sapere come svilupperai ancora queste vicende, che pieghe farai prendere a questo intrico così complesso e che prende più sempre strade che sono solo tue e io che io, sul serio, adoro. Ma sai già.
Un abbraccio grande mio cuor, a presto!

Recensore Master
15/05/21, ore 13:32
Cap. 10:

Ciao, eccomi di nuovo a proseguire la tua splendida storia e... non ricordo se questa scena è così intensa anche nel libro, ma ti dico subito che mi hai conquistata davvero con Cersei! Pensa che di solito la trovo antipatica, ovviamente non è un personaggio positivo, ma non è per quello, è per il fatto di non avere scrupoli per niente e nessuno... Però in questo capitolo tu mostri due caratteristiche importanti che spiegano il suo comportamento in tanti frangenti: Cersei è nata donna e avrebbe voluto non esserlo, si ritrova schiacciata in un mondo e in un ruolo che non le appartiene, costretta a sposarsi con uomini che non ama, a essere una pedina di scambio, sottovalutata dal padre (quando ritengo che Cersei, di tutta la sua famiglia, sarebbe stata la più adatta al comando). Ovviamente non è gentile e dolce con Sansa, mantiene sempre il suo ruolo di Regina e di Lannister, ma le spiega come stanno le cose, come dovrà comportarsi, cosa dovrà fare per essere accettata dai nobili e dal popolo. In sostanza, le dice cosa ha dovuto fare lei e questo è molto importante perché per la prima volta Cersei apre veramente il suo cuore a Sansa, anche se lo fa parlando in generale (ma Sansa capisce che sta parlando di lei). La seconda caratteristica che giustifica (almeno per me) tante malvagità di Cersei è l'amore per i suoi figli. Lei secondo me non immagina neanche quanto Joffrey sia del tutto folle e crudele, pensa solo che sia "difficile" e che Sansa dovrà compiacerlo per non farlo arrabbiare (anche se noi sappiamo che non è così). E anche lei, come Shae, dà un importante consiglio alla ragazza: non amare nessuno, altrimenti diventi fragile e vulnerabile. E questo è ciò che ha fatto Cersei e che spiega perché sia divenuta tanto fredda e spietata. L'unica eccezione è l'amore per i figli, per loro Cersei è disposta a tutto, anche a perdere se stessa.
E devo proprio citare la frase finale di Cersei, che mi ha colpita ancora di più alla luce della mia storia, specie delle ultime che anche tu hai letto: "Non amare nessuno Sansa, tranne i tuoi figli: in quel caso una donna non ha scelta". Ecco che, con questa semplice frase, Cersei con tutti i suoi delitti si dimostra, come già avevo scritto molte volte, infinitamente migliore di Judith, che uccide il suo. Da questo capitolo mi è venuto spontaneo pensare che, in realtà, Cersei sia molto più vicina a Lagertha che, appunto, a Judith... e mi hai fatto amare Cersei per la prima volta!
Un capitolo meraviglioso che mi ha emozionata tantissimo, anche perché mi ha riportato a momenti molto drammatici della mia storia e mi ha fatto vedere con occhi diversi il personaggio di Cersei. Complimenti, sei sempre più brava!
A presto!
Abby

Recensore Veterano
14/05/21, ore 19:47

Eccomi, di nuovo. Sono il tuo incubo. Parto dicendo che l’aestethic dello scorso capitolo è bellissimo e pure il buon Sandor lo è, chi lo avrebbe mai detto. Sei arrivata a scombinare ogni mio pensiero su GOT, a farmi rivalutare personaggi, situazioni ed intrecci. E lo hai fatto nel tuo particolarissimo modo, che ad ogni capitolo mi stupisce sempre di più. Ma tant’è. I POV di Sandor e Sansa adesso stridono come non mai: da una parte c’è una normalità quieta, una routine calma, un paese dalle strade fangose come fangosa sembra essere diventata la sua vita. Normalità e noia sono due facce della stessa medaglia, bisogna accettare la seconda per vivere la prima, sennò sembrerà tutto un gran pantano. E se a lui piace il suo nuovo giaciglio caldo, il cibo abbastanza buono, la pancia piena di vino, il resto è quasi sconfortate: si è incagliato in quella locanda che ha bisogno di cure, in mezzo alle chiacchiere infinite del garzone e dei sorrisi sempre pronti di Lydia. Quei sorrisi che quasi lo fanno sentire in colpa per i suoi modi bruschi, per il suo corpo che scansa i suoi baci. Ad Approdo del Re, invece, la vita di Sansa sembra un subbuglio infinito: forse lei vorrebbe fare cambio. Vorrebbe essere in quella locanda cenciosa, barattare quell’abito splendido confezionato per lei. Forse invidierebbe la vita di Lydia, il suo avere accanto Sandor tutto il giorno, il suo osservarlo di nascosto, una vita scandita da noia ma pure da facilità, da libertà. Lei invece è in trappola, una prigioniera non di nome ma sicuramente di fatto. Se Sandor è quieto, lei è l’opposto: deve stordirsi, per riuscire a sopravvivere. Ma anche quando il sonno la inghiotte, la sua mente le restituisce ciò che c’è di vero: la sua vita è un incubo. Anche da sveglia. Tutti e due si ritrovano a pensarsi, a far scivolare la mente più o meno consapevolmente uno all’altro, uno nella veglia, l’altra nei sogni, a chiedersi se sbagliano ad essere dove sono, se uno ha sbagliato a lasciarla e una a lasciarlo andare via, senza di lei. Forse la soluzione sarebbe essere insieme, perché lei dentro quel mantello si perde e con lui a fianco, spariscono i Lannister e i loro occhi vuoti, le imposizioni che le aggrovigliano lo stomaco. E a lui non basta il caldo, i sorrisi, il cibo e una donna che sa che lo vorrebbe: fa troppe domande, le ricorda lei, le ricorda che l’Uccellino non c’è. Può far male un Uccellino? Evidentemente sì. Soffrono entrambi in modi speculari e diversi, mangiati dai rimpianti. Ma se Sandor è forgiato dalla vita, Sansa si sta forgiando e tutto ciò che la sta avvincendo la stritola, la lascia senza respiro. Sa che non può amare Jaime Lannister: perché è un uomo troppo più grande di lei, perché è lo Sterminatore di Re, perché è in guerra con suo fratello e perché è un fratello a sua volta. Un fratello amato, amato in modo viscerale e malsano. Ed è lei che teme: lei che è la sua paura e la sua speranza. Lei che è inarrivabile regina, è punto di arrivo e punto di fine, è aspirazione e disgusto. La regina ama suo fratello: la bellissima, forte, fiera e indomabile regina che lei stessa vorrebbe essere un giorno. Perché lei dovrà sposare Jaime ma la regina non sposerà Loras Tyrell. La immagina dare ordini alle guardie di uccidere chiunque voglia avvicinarsi e questa sua vittoria, anche solo immaginaria e potenziale, la fa sentire più forte, la fa sentire di poter sgusciare dai dettami e dalle decisioni degli uomini. Se Cercei può farcela, un giorno potrà farcela anche lei. Ma Cercei non è più lucida perché l’uomo che ama le è stato portato via, proprio da lei. E la odia, la odia ma non la uccide, la odia ma ritrova in lei la bellezza con quella corona in testa, la corona delle donne Lannister. Sansa sarà bellissima andando lungo la navata e sposando Jaime. Lei dovrà stare a guardare. Per questo la odia. Ma ucciderla le ridarà Jaime? Può qualcuno ridarglielo? Forse la salva per questo, forse perché riconosce in lei una colpa che non ha, forse perché la riconosce vittima di meccanismi che molti anni prima hanno intrappolato anche lei, forse riconoscere il suo sincero dispiacere. La odia? Forse odia soltanto la sua stessa, triste, sorte. Questo è ciò che le rende diverse e allo stesso tempo identiche: belle, infelici, piegate ma non spezzate.
E che dire di Lydia? È così amabile che non mi riesce odiarla, che non riesco a biasimare Sandor che per acquietare i pensieri si ritrova a cercare il calore delle sue cosce, così diverse dal freddo del viso di Sansa, arrossato sotto la sua presa, quando si è illuso di poterla avere e di poterla portare via. Come sempre, che bellezza. E come ti ho detto, i tuoi capitoli mi lasciano con tanti pensieri su cui ragionare, su tanti aspetti da analizzare che sicuramente non riesco a racchiudere in queste poche righe ma che mi sbucano a volte mentre faccio altro, mentre riesumo un pensiero, una frase bellissima che mi salta all’orecchio per la sua musicalità o per la sua spietata schiettezza. Un po’ il riassunto di quello che sei tu!
A presto rossa mia, un abbraccio grande

Recensore Veterano
14/05/21, ore 17:01

Rossa del mio cuor, visto che oggi è la giornata dedicata non potevo anche io non tornare qua e lasciarti il pensiero. Molte cose te le ho già accennate, perché sono andata un po’ più avanti a leggere, ma sai che ho bisogno dei miei tempi per dire tutto quello che vorrei e che sento. In primis, credo che Sansa sia uno dei personaggi con cui è più doloroso interfacciarsi in tante delle storie che ho letto nella mia vita, non solo qua su Efp. Non ho letto i libri di Martin, non posso fare un paragone e, sinceramente, nemmeno mi interessa. Perché per quanto questa sia una fanfiction e tu abbia attinto ai suoi personaggi, questa per me è la tua storia e questa è la tua Sansa. Si vede il modo in cui la ami, la culli, la “svisceri” ma non le risparmi nulla, non risparmi niente del tanto male che ha passato, della sua innocenza che – dopo tutto – continua a scontrarsi con i muri delle illusioni. Perché se è facile dirsi di non illudersi più, di non sperare, quando il mondo intorno è così nero da inghiottirti, sperare è l’unica cosa da fare. Gliel’ha detto pure Tyrion: si può sperare e il ritorno di Jaime, quando il matrimonio con Tyrion è ormai alle porte, non può portarla a fare altro. I Lannister pagano sempre i loro debiti, Jaime a Catelyn deve la sua vita. Non può non pensare Sansa a rivedere sua madre, quella che ha liberato il più importante degli ostaggi per lei, per riaverla, per sapere sane e a casa le sue figlie. L’amore delle madri mi sorprende sempre in un modo meraviglioso. E questo arriva a stridere così tanto, invece, con Tywin, con un padre-padrone, a cui tutti i Lannister – la bellissima Cercei, lo Sterminatore di Re, l’astuto Folletto – devono soccombere, senza rimedio. Non ho iniziato questa recensione scrivendo una sequela di lettere a caso dettate dallo shock solo perché lo avevo già letto e avevo visto di questa scelta – coraggiosissima! – ed improvvisa che tu hai fatto di dirottare su Jaime il matrimonio di Sansa, con tutto quello che questo potrebbe comportare a livello di trama, soprattutto per ciò che Cercei potrebbe fare a lei. Il suo sgomento, la sua paura, sono tangibili, sono reali. I suoi pensieri sono vividi e tu li descrivi con una dovizia e una sincerità che ogni volta ti segnalo perché ogni volta mi sconcertano! Sei bravissima, te lo dico con il cuore e lo sai. C’è un acume, una ricerca di dettagli, una schiettezza di pensieri che è invidiabile – e io lo faccio, ti invidio. E ti applaudo.
Credo di averlo già confessato in precedenza ma il POV di Tyrion è sicuramente il mio preferito: sei bravissima a muoverlo, mi hai fatta innamorare di nuovo di questo personaggio che la serie tv mi aveva malamente distrutto. Il tuo Tyrion è come l’ho sempre immaginato: intelligente, ironico, sarcastico, sagace. Sono pazza di lui. Ho amato l’immagine di quando Sansa si abbassa (ma non si inginocchia) di fronte a lui e lo supplica di sposarla: la sua sorpresa, la sua incredulità, che una giovane tanto bella e intelligente possa preferire lui, lui a Jaime, al fratello a cui tutti lo hanno sempre subordinato, rilegandolo al figlio storpio, quello a malapena tollerato. Ho amato il suo scambio di dialoghi con Joffrey nel primo capitolo (uno STACCE di proporzioni cosmiche) sia la conversazione con Jaime. C’è così tanta verità e saggezza nelle sue parole, c’è la consapevolezza di voler salvare Sansa che, come lei gli ha detto, non ama ma a cui tiene, che vorrebbe salvare, che vorrebbe riscattare da tutto il male che suo nipote, la sua famiglia hanno fatto a lei. E hanno fatto a Ned Stark. Però c’è la guerra e questa non fa sconti; per quanto il nome Lannister non sia tra i suoi preferiti, è comunque quello accompagnato al suo nome e non serve illudersi con favolette e promesse. Il massimo che può fare Jaime – per salvarla da Joffrey e da Cercei – è portarla a Castelgranito, trattarla degnamente come conviene ad una moglie e accettare di essere stato destituito, di aver perso una mano e di non aver nessuna possibilità di andare contro loro padre.
Il senso che mi hanno dato questi capitoli è di un’impotenza disarmante: quella della fragile ma granitica Sansa ma anche quella del fiero e bello Jaime, della regina dorata che Sansa ha sempre invidiato. L’unico che sembra riuscire a destreggiarsi al meglio è forse Tyrion, perché quando hai poco, devi arrangiarti a far diventare quel poco tanto e l’arte dell’adattamento è diventata il suo punto di forza – non avrebbe potuto sopravvivere in quella famiglia tanto a lungo, altrimenti. Un pensiero che ho trovato incommensurabilmente bello è questo: “Crescendo aveva fatto i conti con le domande generate da una flebile, inevitabile invidia: la vita era stata così ingiusta, così dispari nel distribuire i suoi doni.. ma adesso, vedere che anche lui poteva cadere, perdere, sanguinare, non gli procurava alcun senso di equità”. Mi ha fatta commuovere, giuro.
Sei fantastica, continuo a ripeterlo. I miei complimenti più grandi e qualche sclero random.
Un abbraccio grande

Nuovo recensore
14/05/21, ore 09:25

Buon giorno.
Solo oggi sono riuscita a mettermi in pari con le letture.
Che posso dirti, ormai non mi stupisco più, mi pare pure di ripetermi.
Voglio provare a lasciare una recensione migliore delle ultime, più completa.
per cominciare vorrei dire che la storia, intendo proprio la trama, non ha subito deterioramento da quando la stai gestendo in autonomia, anzi.
Il capitolo su Petyr Baelish è scritto davvero bene, lui ne esce una figura enigmatica pur essendo mostrato dall'interno, questo perché enigmatica è la sua natura, così come ce la presenti.
Il modo in cui sti sta avvicinando a Sansa, o sarebbe meglio dire sta spingendo Sansa ad avvicinarsi a lui, è davvero sottile e ben gestito. non è facile mostrare le azioni passive che nasconodono una sottile attività, in questo tu sei bravissima e questo non può che dirmi che tu, in questa storia, ci stai dentro totalmente.
Il capitolo di Sandor per me è dolcissimo.
E' dolce il modo in cui si approccia ad Arya, la ragione per cui lo fa, il suo imbarazzo, quasi adolescenziale, quando si scopre colto sul fatto a sognare la ragazza che gli piace.
Ci sono degli equilibri strani in questo capitolo, quasi ribaltati, volti ad umanizzare una figura come quella del Mastino, che altrimenti resterebbe schiacciata nella retorica dell'uomo grande, grosso e cattivo.
Lui in realtà è molto vulnerabile, forse ancor di più, proprio perché per tutta la vita si è precluso un certo tipo di sentimenti, quindi è del tutto impreparato e indifeso dell'affrontarli.
Arya sta sul filo trall'insopportabile e il divertente. Il suo personaggio esce bene con quello di Sandor, sono quasi un involontario duo comico, il che è davvero interessante in una storia così cupa e violenta per il resto del tempo. Trovo che dia spessore ed autenticità al testo.
Questo capitolo poi è un quadro.
Ci porti in giro per la Valle e ce la mostri. io l'ho vista, l'ho vista meglio che nella serie televisiva, nove si vede ben poco. ogni scorcio, montagna, ruscello, albero.
Mi piace questo tuo dare i nomi alle cose, le rende reali, ci mostra le conoscenze di Sansa e quello che invece ignora, e ci si rende conto anche come, le sue riflessioni, si stiano facendo più serie un po' alla volta.
poi però ecco che esce la ragazzina che vuole fare una buona impressone alla zia e non avere l'aspetto di una scappata di casa!
Mi piace molto, perché sta crescendo un po' alla volta, come è normale che sia.
Ora, detto così pare tutto semplice, in realtà credo che non sia affatto facile bilanciare tutti questi elementi.
la psicologia di un personaggio in evoluzione non deve essere uno scherzo, altrimenti lo farebbero tutti.
Come sempre si denota una grande conoscenza, sensibilità e talento.

Recensore Junior
12/05/21, ore 21:16

Bellissimo capitolo. Pieno di dettagli evocativi. Complimenti.
Al prossimo capitolo :*

Recensore Master
11/05/21, ore 22:19

Mia cara Vanessa, devo ammettere che con questo capitolo ti sei superata nelle descrizioni ambientali e trovo che il tuo saper narrare per immagini sia veramente notevole. Forse questo è uno dei passaggi, dove le ambientazioni rubano la scena agli stessi personaggi, ma che servono a farci comprendere e a farci, forse, capire le azioni che verranno svolte in quei luoghi che, con tanta passione, ci hai descritto, poiché ho la sensazione che tanta accuratezza abbia il compito di rendere più appetibile tutto ciò che avverrà.
Mi sono letteralmente lasciata prendere per mano e, tramite la tua magica penna, che vorrei che ogni tanto mi prestassi per riuscire anche io a scrivere come fai tu incantando il lettore e avvincedolo, ho pututo compiere il viaggio attraverso la Porta Insanguinata, con il suo aspetto greve e maestoso per poi raggiungere la Valle e la sua natura lussureggiante, fino a giungere finalmente, dopo un percorso che mi ha fatto rimanere in sospeso per timore di poter davvero precipitare nel nulla, a Nido dell’Aquila, il cui nome già racconta della sua inaccessibilità.
Sansa è rimasta affascinata da tutto ciò che i suoi occhi avevano la possibilità di contemplare e le sue orecchie di poter sentire. Un intero nuovo mondo si stava aprendo di fronte al suo sguardo. Il viaggio era stato stancante e durante tutto il tragitto pochi sono stati gli scambi tra lei e Lord Baelish, ma ogni cosa che lui le ha rivelato aveva un suo preciso fine, poiché dal poco che ha imparato a conoscere Petyr, egli non parla mai se non a ragion veduta e forse per saggiare il suo grado di attenzione e di preparazione per il gioco di cui le aveva accennato e poi più parlato. L’impressione che Sansa vuole fare a sua zia, che non vede da tempo, è la migliore possibile in quella situazione. La cosa che la lascia perplessa, ma ancora una volta fa buon viso a cattivo gioco, è il sentirsi appellare come figlia di Lord Baelish, il quale a tempo debito, la rassicura, dicendole che gli occhi e le orecchie dei Lannister possono raggiungerla ovunque, ma se lei è sotto una falsa identità più arduo sarà trovarla. Ora che sono giunti all’ambita meta, e che Sansa pensa già che potrebbe piacerle quella sistemazione lontana dalla troppa vita sperimentata ad Approdo del re, ecco che Lord Baelish la riporta alla nuova realtà che dovranno vivere con quella frase: “si va in scena”, dopo averle sussurrato le parole all’orecchio, come qualcuno che ha un segreto non ancora da svelare ma solo da far percepire.
Narrazione veramente stupefacente. Sei sicura di non essere una scrittrice consumata?
Ti aspetto al prossimo appuntamento. Un caro saluto e a presto!

Recensore Veterano
11/05/21, ore 21:50

Finalmente sono riuscita a recuperare il capitolo!
E che dire? Ne è valsa davvero la pena! Ho adorato la descrizione della valle, per un secondo mi è parso di essere sotto le mie amate Dolomiti.
Ora non vedo l' ora di sapere come la "cara" zia Lysa accoglierà Sansa, e come Ditocorto giocherà le sue carte!
Aspetto con tantissima attesta il prossimo capitolo.
Tanti complimenti davvero!
Un caro saluto
Mis!

Recensore Junior
11/05/21, ore 20:18

Eccomi eccomi.
Presente alla lettura del capitolo (nemmeno per il testamento di mia nonna accorrerei così!)
Orbene, questo capitolo è un piccolo pezzetto da antologia, nel senso più positivo possibile, da prendere ad esempio sul "come fare una descrizione".
Mi sono immerso nei luoghi da te raccontati, pareva una guida di lonely planet!
Ad un certo punto ho dimenticato che è un luogo immaginario e mi era venuta voglia di andarci davvero.
Trall'altro, come hai giustamente scritto, il capitolo è pure piuttosto lungo, eppure non mi è davvero riuscito di annoiarmi.
Anzi, se fossi andata avanti avrei continuato a leggere con piacere.
Non preoccuparti, non deve per forza succedere sempre qualcosa, la bellezza della storia traspare anche da questo, anzi, è proprio data anche da questi tuo capitoli più lenti.
Inoltre boh, sarà un mio trip, ma io sono riuscito a cogliere spunti interessanti sia di Petyr che di Sansa, anche all'interno di questo capitolo, sia per quanto riguarda il loro sviluppo, sia sul loro avvicinamento😱
E quella scena finale, quel modo che ha lui di avvicinarla, quell'Andiamo in scena...
A DO RO!!!
Ti aspetto settimana prossima.
Baci baci

Recensore Junior
10/05/21, ore 22:14

Che dire.....avrei divorato altri 3 capitoli basati sulla descrizione di questi paesaggi da favola! Ho infatti riletto alcuni passaggi un paio di volte per inoltrarmi virtualmente nella valle con maggior trasporto, non volendo tralasciare alcun dettaglio...quindi grazie, grazie per avermi permesso di partecipare al viaggio, é come se fossi stata lì.
Ci sono alcune frasi, nei vari capitoli, che mi sono rimaste particolarmente impresse e che ho sottolineato; in questo si tratta delle parole finali pronunciate da Lord Baelish: quel " Si va in scena" rappresenta la quintessenza della personalità di Dito Corto...per me non avresti potuto scegliere espressione migliore (e di estrema sintesi) per definirlo.
Bravissima
A domenica sera 😉😘

Recensore Master
10/05/21, ore 19:21

Cara Vanessa!

QUANTO mi è mancato leggere in questi giorni e quanto è stato crudo e bello questo capitolo. L’aspetto che mi piace di più è che non c’è niente di infiocchettato o edulcorato nel tuo racconto, eppure, nonostante questo, in alcuni momenti è rintracciabile un profondo lirismo. Come quando Clegane ragiona sull’aura angelicata che attribuisce a Sansa. È dilaniato tra una venerazione quasi spirituale per lei e quello che rappresenta e il desiderio di averla non in un giorno lontano, ma adesso, nonostante la differenza di età, nonostante lui per lei sia probabilmente un personaggio compromesso per sempre a causa dei Lannister. La rielaborazione dell’evento occorso negli scorsi capitoli sintetizza alla perfezione questa ridda di stati d’animo. Clegane si disprezza per aver violato l’intimità di Sansa (sebbene vi fossero delle attenuanti che ben conosciamo: opporsi era controproducente per entrambi), eppure gli è piaciuto farlo, perché la desidera. E la concezione angelicata di lei coesiste col desiderio carnale, in delle righe intrise di realismo e di comprensione della natura umana.

Sandor non è un cavaliere spinto dal senso dell’onore, tutt’altro. È un personaggio disincantato, cinico e prosaico, eppure, quando viene provocato dagli altri cavalieri/militari, incassa fino a reagire in una maniera brutale e plausibilissima col contesto guerresco e violento in cui è ambientata la storia. Le battute impietose e cameratesche toccano quella parte di Sandor che lui vuole nascondere e proteggere, quell’impulso che lo spinge a insultarsi. E Sandor non è nemmeno un uomo paziente, va detto. Realistica è anche la deformazione dell’evento, tra chi se ne attribuisce i meriti e chi racconta sotto giuramento. C’è, però, anche nella goliardia maligna dei commilitoni puniti da Sandor, una nota d’inquietudine che sottolinea l’assurdità della situazione. Il comportamento di re Jeoffrey è inspiegabile e privo di senso in qualunque contesto. La sua gratuità è evidente anche a un branco di soldati ubriachi e sboccati. Se non fosse quasi ora di cena e io non mi riducessi sempre a leggere/scrivere/recensire ora, andrei avanti, ma spero di poter recuperare prestissimo <3, perché il modo intelligente con cui tratti questi personaggi mi conquista ogni volta di più. Un abbraccio e tanti, tantissimi complimenti **,
Shilyss

Recensore Master
10/05/21, ore 18:50
Cap. 9:

Che dirti? Da una parte sono contenta che adesso stiamo entrando davvero nel vivo della storia, ma dall'altra mi sono arrabbiata tantissimo quando Joffrey e Cersei sono entrati nella stanza di Sansa e hanno visto le pezze insanguinate, gentilmente offerte dalla cameriera (chissà perché ho pensato che fosse Shae, anche se non ne hai rivelato il nome). Come avevo scritto anche nella recensione precedente, fa davvero male il pensiero che per Sansa l'inizio del ciclo coincida con l'orrore invece che con la gioia di sentirsi donna, Joffrey da quel malato di mente che è si sta già immaginando le cose terribili che le farà e io penso a quello che invece vorrei fare a LUI. Tra l'altro, Cersei mi fa rabbia perché di sicuro non ama Sansa e non le importa niente del suo dolore e del suo terrore, eppure non credo che lei sappia veramente che suo figlio è un vero e proprio mostro e che la vuole come sposa non per un'alleanza politica e per rafforzare la sua corona (come desidera Cersei), ma per sfogare su di lei tutta la sua perversa follia. Cersei è ambiziosa e fredda, ma perlomeno non è una psicopatica e pensa solo ai vantaggi politici per lei e per suo figlio.
E' stata molto intensa la parte dedicata a Sandor e ai suoi pensieri. All'inizio si poteva anche pensare che lui fosse preoccupato per Sansa, che non la volesse lasciare nelle grinfie di quel sadico di Joffrey... ma qui i sentimenti dell'uomo si rivelano con maggior chiarezza. Sandor pensa che potrebbe anche cercare di rapire Sansa per riportarla alla sua famiglia ma... ma non è realmente questo che vuole, certo vorrebbe difendere la ragazza, salvarla dal destino orrendo che la attende, ma in fondo lui non vuole che lei si sposi, nemmeno con un uomo che magari la tratterebbe bene. Sandor è geloso, la vorrebbe per sé e sa di non avere neanche il diritto di pensarci, sia per la differenza di rango, sia per la differenza di età (continua a ripetersi che Sansa è ancora una fanciulla), sia perché lui è un sicario, un assassino, che non potrebbe mai osare avvicinarsi ad una lady. Ma i pensieri non si possono controllare e lui non riesce a impedirsi di immaginare Sansa che gli è vicina, che lo tocca... La convocazione del Primo Cavaliere arriva proprio nel momento meno opportuno per lui!
Anche questo capitolo è bellissimo e appassionante, e ancora una volta si chiude in un modo che fa venire voglia di leggere presto il seguito! Ho visto che ci sono molti capitoli, ma la storia è talmente coinvolgente che mi sa proprio che mi metterò in pari abbastanza presto! Complimenti, sei veramente bravissima!
A presto!
Abby

Recensore Junior
10/05/21, ore 11:51

Ciao Vanessa Spark, bel capitolo di transizione! Molto descrittivo, la Valle suscita in te voglia di grandi descrizioni ed anch'io lo reputo un posto incantanto un po' come la contea degli Hobbit in Tolkien. La Valle è secondo me il luogo più bello narrato da Martin insieme a Grande Inverno. In ogni caso non vedo l'ora si torni di nuovo all'azione con l'apparizione di Lysa, un eventuale incontro tra Sansa e Sandor magari anche più avanti e perchè no, iniziano ad esserci anche degli scorci delle apparizioni di Daenerys, la madre dei draghi. Sono davvero ansiosa per il seguito soprattutto per il fatidico incontro tra il Mastino e il suo uccellino. A presto! Dragonlips

Recensore Master
07/05/21, ore 11:17
Cap. 8:

Ciao! Sono sempre più felice di aver scoperto la tua storia e un'autrice brava e sensibile come te! Questo capitolo dedicato a Sansa che diventa donna è insieme angosciante e delicato, hai saputo cogliere tutte le paure della ragazza che si trova a vivere un momento così particolare della sua vita nel posto peggiore possibile, e anche tutto il terrore al pensiero di ciò che significherà questo passaggio per lei.
Sansa deve vivere la sua prima mestruazione, un momento bellissimo per le altre fanciulle, lontana dalla madre e da tutti coloro che ama, invece di sentirsi felice per essere entrata nel mondo dei "grandi" prova solo un indicibile terrore all'idea che ora dovrà sposare Joffrey. Inoltre non c'è la mamma o la balia accanto a lei a spiegarle cosa deve fare, c'è solo una serva con modi bruschi e spicci (devo ammetterlo, ho sempre odiato Shae) che le spiega come usare le pezze di stoffa e le dà anche una lezione sul mondo. Anche in questo caso, però, l'atteggiamento di Shae non mi è piaciuto e mi sembra di ricordare che in effetti sarà lei a tradire il segreto di Sansa (ma potrei sbagliarmi). E' vero, per la maggior parte delle donne la vita non è quella dei libri e delle canzoni e Sansa non ha bisogno di Shae per saperlo, ma non è nemmeno quell'inferno che descrive lei. Sansa ha conosciuto un uomo, appunto suo padre, che non era affatto come gli uomini di cui parla Shae e, alla fine, non lo è nemmeno il Mastino e nemmeno Tyrion (sì, vanno con le prostitute, ma perché non hanno altro modo di avere una donna, in realtà loro sono capaci di amare e non farebbero mai del male ad una moglie). Inoltre Shae è molto superficiale, pensa che la vita di Sansa da Regina sarà comunque un privilegio, come se avere i soldi e il potere fosse automaticamente il passaporto per la serenità. Invece Sansa sa benissimo cosa le succederà quando sarà in balìa di Joffrey, che è un mostro molto più di qualsiasi uomo possa aver conosciuto Shae, e il consiglio che le fornisce la serva non è assolutamente di aiuto.
Sansa è sola e terrorizzata e tu hai saputo rendere in modo perfetto la sua situazione, tanto da farla "vivere" letteralmente a chi legge.
Ancora un capitolo perfetto e bellissimo, complimenti!
Alla prossima!
Abby

Recensore Junior
07/05/21, ore 02:30

mamma mia che capitolo. l'ho letto ieri sera ma non sono riuscita a recensirlo, ho dovuto darmi un pochino di spazio per rifletterci sopra perchè era davvero pesante. E pesante perchè è terribile quello che sansa sta passando, i pensieri di suicidio che sta avendo, la terribile sofferenza che sta provando. E Sandor... God bless his soul, se potesse lo ammazzerebbe quel figlio di puttana, ma se potessi lo ammazzerei pure io, quindi comprendo benissimo i sentimenti del mastino. madò mi sale l'omicidio... mi ha fatto piacere che almeno sua madre sia riuscita a fargli provare un po' di dolore aggrappandogli il braccio. ma quell'uomo è pazzo, dovrebbero metterlo in galera e buttare la chiave. Dovrebbero darlo in pasto alle belve affamate. Non dovrebbe avere il diritto di far del male alla povera sansa. E poverina, l'unica cosa che può fare per proteggersi è deflorarsi da sola. Con una candela. madò. mi immagino il dolore povera disgraziata. ma almeno ora è fatta e nessuno può vantarsi di averla "deflorata". jeoffrey sarà incazzato come una biscia che lei gli abbia fatto uno scherzo del genere. Qualcuno la dovrà pagare... verranno fatte nuove insinuazioni sul Mastino? Epperché è stato lui a trovarla ed è stato l'unico che l'abbia vista...

insomma, capisc'ammé, io sto ancora in questo stato dopo 24 ore dall'averlo letto. immaginati come stavo ieri notte. Questo capitolo è stato molto interessante, e non mi ricordo davvero se avessi promesso una recensione o meno, non mi ricordo più perché ho avuto un sacco di casini e non sono riuscita a leggere fin'ora. se ti avevo promesso la recensione, eccola qui e perdonami per il ritardo. se non te l'avevo promessa fa niente, tanto i capitoli me li sto leggendo piano piano proprio perché la storia mi piace da morire, e mi piace tanto il modo in cui scrivi. Anche in questo capitolo il linguaggio era molto ben ricercato e adatto al contesto. Dipingi le reazioni di sansa e le sue sensazioni in maniera impeccabile.

Alla prossima!
(Recensione modificata il 07/05/2021 - 02:33 am)