Recensioni per
Di Ghiaccio e d'acciaio
di VanessaSpark
Lo sai che ti amo vero? |
Finalmente sono riuscita a recuperare il capitolo!! Come sempre è bellissimo ( mi mancava un po' il Pov di Sandor) e spero che sia il preludio di un incontro che potrebbe avvenire nel prossimo capitolo! |
Ciao Vanessa Spark, perdona il mio ritardo (ma non l'assenza dato che non accadrà mai, poiché presto o tardi io ritornerò sempre su questa magnifica storia che mi ha catturato) u.u purtroppo ritorno a citarti il mio periodo difficile e complicato oltre che ricco di impegni d'ora in poi. Ma passiamo alla storia, la galanteria e la fredda gentilezza di Ditocorto sono davvero disarmanti, la timida Sansa ha preferito filarsene via dal postribolo, ma non aveva assolutamente idea della scomodità e del poco confort offerto dalle locande medioevali. D'altro canto Ditocorto la sta istruendo per bene sulla malvagità del mondo e soprattutto sui vizi degli uomini anche se lei è molto timida, inesperta, innocente e ingenua. Mi piace per questo. Apprezzo in un certo modo anche la signorilità di Ditocorto nel non abusare di lei nonostante fosse completamente indifesa tra le sue mani. Inoltre apprezzo particolarmente i momenti in cui Ditocorto ricorda Catlyn, dopotutto è stato il vero amore della sua giovinezza e l'ha veramente amata. Chissà cosa succederà a nido dell'Aquila. A presto, buona serata e un abbraccio. Dragonlips |
Ciao Vanessa Spark! Tu non puoi finirmi il capitolo così proprio non puoi nooo 😭😭😭😭 cioè erano ad un piccolo passo nel rincontrarsi nuovamente e invece non è successo (anche se, perdona la mia ignoranza inizialmente non avevo intuito si trattasse della carrozza di Sansa e Ditocorto). In ogni caso spero vivamente in un incontro tra i due a Nido dell'Aquila magari come non lo abbiamo visto nella serie TV invece 💔 il fatto di voler fare ricongiungere le due sorelle è un atto di vero amore da parte del Mastino e anche sopportare Arya già è dura di per sé (ho sempre odiato il fatto che sia stata sempre così dura con Sandor nonostante lui le abbia salvato la vita innumerevoli volte, per questo lui non meritava di essere trattato così; poi per carità se non ho odiato Arya quando abbandona il Mastino ferito in mezzo al bosco dopo tutto quello che lui ha fatto per lei, l'ho odiata vivamente perchè non ha neanche avuto il riconoscimento verso di lui!) In ogni caso come lato comico ho apprezzato particolarmente la frase:" Ma ti piacciono gli uccelli??" Davvero divertente anche se dietro si cela un motivo dolcissimo ossia il fatto che il Mastino la notte sogni il suo uccellino (il tuo Sandor è il miglior personaggio, davvero adorabile 💖). Una piccola domanda, dato che tu in questa storia non hai menzionato la vicenda di Mycah, perchè nella tua storia Arya è ugualmente così infuriata con il Mastino?? Ti ringrazio in anticipo, un abbraccio e buona serata 💖🐉 Dragonlips |
No aspè ...Tu non puoi finirmi il capitolo cosi. NON PUOI. |
povero il mastino, non credo che nonostante tutte le schifezze che ha fatto nella vita si meriti una compagnia simile. In fondo è proprio un mastino, grande, grosso, con le zanne, ma se gli fai i grattini dietro le orecchie si scioglie. |
Cara Vanessa, |
Questa probabilmente è una prova d'amore delle migliori verso Sansa, vuole riportarle la sorella perchè così almeno non sarebbe del tutto sola, avrebbe di nuovo qualcuno della sua famiglia. Oltre al fatto che anche accollarsi l'insopportabile Arya di per sè è una notevole prova d'amore. Tanta solidariet e stima al Mastino! |
Ma.. Ma... Tu continui a stupirmi. |
Nuovamente, cara Vanessa, un capitolo estremamente piacevole da leggere. Quando metti insieme il Mastino e Arya, le loro caratterizzazioni ti riescono a meraviglia. Sembra di riuscire a vederli, per come ci riporti ogni più piccolo comportamento, ma anche di riuscire a sentire le loro voci. Quella paziente e molte altre volte spazientita di Sandor e quella petulante e dalle battute acide di Arya. Davvero una accoppiata che insieme riesce a dare il meglio di sé. Ora stanno disquisendo sulla zia Lysa, che potrebbe o dovrebbe pagare una ingente somma di denaro solo per avere una Stark salva, una ragazzina che non ha quasi mai visto e forse nemmeno ricorda. Ma il Mastino è certo di stare facendo la cosa giusta, in quanto lo anima il pensiero che, in un futuro prossimo, il suo Uccelletto possa ancora avere legami con qualcuno della sua famiglia. A questo ha sempre pensato nel suo proposito di recarsi a Nido dell’Aquila. Il percorso è lungo, e la compagnia non particolarmente piacevole. I luoghi che attraversano sono freddi e inospitali, e molto belle le tue descrizioni ambientali, tramite le quali pare di percepire il freddo, o di essere osservati dagli occhi di qualcuno dei clan della valle o dalle pantere ombra, come anche poter ammirare la maestosità del luogo. Poi qualcosa viene a rendere ancora più intrigante il loro viaggio: una comitiva che Arya vorrebbe attaccare per poterla depredare dell’oro che sicuramente ha con sé, subito fermata da Sandor, il quale non ha alcuna intenzione di ingaggiare battaglie che potrebbero danneggiarli. Decidono però di seguirli di nascosto, e in una delle tappe di sera, Sandor ha la possibilità di vedere Arya che si allena nella sua danza di guerra, venendo a sapere qualcosa in più di lei e infine essere messo al corrente che, le parole che recita ogni notte, altro non sono che nomi della sua “LISTA” delle persone da uccidere e su cui c’è anche il nome del Mastino. Quello che però Sandor non si aspetta è di essere quasi stato scoperto da Arya, la quale gli chiede conto insistentemente di un Uccelletto che nomina spesse volte di notte quando dorme, mettendo in allarme il Mastino, che non pensava che il suo sub conscio reagisse ai pensieri che sempre lo accompagnano su Sansa. In questo momento lo possiamo vedere in tutta la sua umanità, nella sua tristezza di uomo solo che desidera, anche se lui pensa di essere patetico e appunto triste, perché si lascia andare dietro a quello che è stato e sempre rimarrà solo un sogno. Se si fosse lasciato scappare il nome della sorella sarebbe stato veramente complicato spiegare il come e il perché soprattutto ad una ragazzina come Arya che difficilmente con la sua indole avrebbe tentato di capire. Intanto la comitiva ha raggiunto una locanda ed entrambi, con sommo stupore, notano che dalla carrozza è sceso Dito corto, domandandosi che cosa lo abbia portato in quel luogo, ma in particolare, perché. Anche qualcun altro sta per scendere dalla carrozza, ma la visuale non è ottimale. Pensare di essere così tanto vicino al sogno e non poterlo neanche vedere. |
Buongiorno Vane, posso chiamarti Vane? |
Un capitolo davvero molto molto intenso e pieno di passione e violenza! Ho amato moltissimo come ha ripercorso la vita di Sandor, una vita fatta di sofferenze, dolore e violenza, violenza però non fine a se stessa, ma per sfuggire alla povertà, alla miseria. Diversamente da suo fratello, Sandor non è un sadico, non gode nell'infliggere il male e la morte, non è privo di sentimenti (ha amato sua madre e adesso prova qualcosa per Sansa), uccide certo senza pensarci, ma lo fa per dovere, come se fosse il suo lavoro, non se ne compiace e non ne gode. |
Ti chiedo perdono, non avevo proprio visto che avevi aggiornato! I numeri mi confondono sempre 😭 |
Ciao rossa del mio cuor. Eccomi di nuovo da te, prima o poi riuscirò a mettermi in pari. Ammetto che il capitolo di Sansa è uno di quelli che mi ha fatto stare peggio per lei. Credo non ci sia sensazione più inibente e soffocante di quella di un’illusione perduta, rotta come una bolla di sapone. La sensazione di una finestra affacciata sulla libertà che viene richiusa, bruscamente, sul viso, a darti non solo la sensazione della libertà perduta ma anche dell’impotenza, della stupidità, dell’ingordigia d’illusioni e di promesse, infrante in un attimo solo. Tutto questo ho sentito in Sansa e tutto questo ho sofferto con lei; Loras Tyrell era uno spiraglio di luce in una vita che ormai sembrava esserne priva, sembrava non aver tracciato per lei nessuna via d’uscita. Per questo, le parole di Cercei arrivano su di lei tra capo e collo come una spada di Damocle, una ghigliottina, qualcosa che fa paura e congela sul posto, azzera le forze. Quelle forze che in lei già tentennano quando il pensiero va altrove; perché il giovane Tyrell ha lo sguardo morbido e gentile di Robb, non quello impudente e lascivo di Ditocorto e del Mastino. Mi piace come lei pensi a lui con vergogna, con paura ma poi dica che lui si è fermato e quindi “tutto era andato male”. Come può essere male il non succedere di qualcosa che non si vuole? Mi piace come lei si tradisca ed inciampi nei suoi stessi pensieri, si ritrovi ad arrossire della sue volontà, adesso che il suo destino è ancora più infausto visto che è promessa in sposa a Tyrion. Sia lui che Cercei gli consegnano una doppia lezione: di cinismo, di emancipazione. Se una le insegna che la vita di illusioni è una vita persa a prendere porte in faccia, perché nessuno che si conceda di vivere con tale ingenuità finisce bene o finisce come vuole, Tyrion le insegna che le illusioni non sono la speranza. Con la speranza ancora ci si può nutrire, così come può nutrire la sua vita con la conoscenza, perché dalla sua posizione inferiore (lei di donna, lui di nano) possa innalzarsi, come se quei libri fossero “scale”, sgabelli, per arrivare dove la natura non ha permesso, né con lei la società. Perché “se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non è vero” e questo Sansa deve impararlo con l’esperienza, coi libri, con la crescita che una ragazzina non ha ancora compiuto e che, forse, non è ancora tempo che compia, che quell’innocenza – messa ormai a dura prova dai suoi anni ad Approdo del re – sparisca completamente, risucchiata dal timore, dal cinismo e da una maschera e una corazza che si deve costruire per riuscire a sopravvivere. |
Ciao Vanessa, ormai non mi stupisco più della tua capacità di entrare nella mente dei personaggi e creare a tuo piacimento dei punti di vista che sono decisamente accattivanti. In questo caso sei entrata nei pensieri di Lord Baelish, personaggio che non incute particolare simpatia, ma un fatto è certo, quello che abbia una mente di prim’ordine. Il suo continuo lavorio mentale è portato avanti molto bene dalla tua scrittura: sembra infatti di sentire i meccanismi del suo cervello che stanno cercando la parola migliore da utilizzare in quel preciso momento. Ora la sua sfida più grande è Sansa, nel tentare di addomesticarla ai suoi scopi senza che la ragazza Stark percepisca questa sottile quanto importante differenza. Leggere del suo atteggiamento è come riuscire a vederlo manifestarsi concretamente; ogni suo gesto, ogni sua occhiata, ogni sua scelta, sono tutte cose fatte a ragion veduta. Nulla con lui può essere lasciato al caso. Il fatto di aver ordito trame da una intera vita, gli dona la possibilità di muoversi solo dopo aver conosciuto ogni aspetto della situazione nella quale si sta immergendo, e con Sansa Stark, ogni passo deve essere misurato al millimetro. Lei è una pedina troppo importante in quello che sarà il suo gioco del Trono per la conquista di quel potere che brama da sempre. Ogni occhiata che le rivolge è tesa a scoprire un piccolo segreto di quella ragazza che ha fatto della sua esistenza una tela dove tessere i suoi comportamenti trincerandosi dietro di essi affinché non si potesse comprendere realmente quale fosse il suo pensare e il suo sentire. Approdo del re era stata una scuola nella quale molto aveva appreso e Lord Baelish ne ha compreso tutte le potenzialità.Tutta la sequenza alla locanda è da manuale. Lord Baelish sta tentando a piccolissimi passi di conquistare la fiducia della giovane, misurando ogni atto e Sansa nella sua presunta ingenuità gli sta cadendo fra le braccia. Un plauso a te per essere così capace di entrare nei personaggi dei quali possiamo quindi apprezzare ogni sfaccettatura della loro personalità. Sempre bravissima. Ti aspetto al prossimo appuntamento del lunedì, appuntamento che ormai attendo con estrema curiosità per continuare a sapere cosa la tua fantasia ha pensato per ogni personaggio che muovi in questo tuo scenario alternativo ma anche e soprattutto per poterti ammirare nella tua arte letteraria che trascina il lettore e lo trasporta in un altro mondo con le parole, sempre precise e puntuali, che utilizzi disegnando i tuoi quadri, come nel caso del loro pernottamento alla locanda. Un caro saluto. |