Mi trovo a recensire con un ritardo schifoso, ma ho letto appena hai postato tranquilla!
Ho aspettato tutto 'sto tempo, non potevo fare a meno di stare davanti al pc ad aspettare un tuo aggiornamento xD
Comunque adesso non so se amarti o ammazzarti.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato -purtroppo- ma in questo modo? Dimmi semplicemente perchè?
Non ci metti nemmeno un pochino di fluff, ma CHILI di angst? Mi vuoi morta, perchè sai perfettamente quanto io sia dipendente dalla tua FF, ammettilo çwç
Sei troppo crudele perchè dopo una settimana ci lasci con un finale così schifosamente schifoso.
A Blaine adesso che succederà?
A Kurt specialmente Dio, non puoi fargli questo, non ora!
Devo ammettere che appena ho letto 'DELFINO' sono andata in panico, tanto panico!
Ma, dopodomani è lunedì e non vedo seriamente l'ora!
Bravissima come sempre poi :)
La parte Kurtsedes mi è piaciuta tanto!
“...È che nemmeno mi ricordo l’ultima volta che abbiamo passato un po’ di tempo insieme. Volevo solo dirti che sono felice che le cose stiano tornando come una volta.” Gli rivelò con un sorriso sincero.
“...Però Kurt devo chiedertelo: non c’è proprio speranza che tu ti unisca al Glee Club?”
“Mercedes...”
“Lo so, lo so che ho già insistito tanto e- ”
“Sai come stanno le cose. Te l’ho detto appena abbiamo iniziato il liceo: non ho intenzione di fare niente per attirare l’attenzione.” Ripeté come un mantra, ed era esattamente così che doveva essere, esattamente ciò che si era ripetuto per tutto quel tempo, l’unica cosa che avesse davvero importanza: cercare di salvaguardarsi, soffocare le sue ambizioni a vantaggio della propria sopravvivenza.
Mercedes abbassò lo sguardo velocemente, quasi fosse accecata da qualcosa nel suo sguardo.
“So come la pensi, Kurt, e conosco anche il motivo.”
Il ragazzo strinse i pugni sotto al tavolo.
Certo, lei lo sapeva: quando erano piccoli passavano insieme ogni minuto di ogni giorno, ed era stata lei a non lasciarlo in disparte, quando gli altri bambini lo prendevano in giro.
Proprio per questo era scappato, da Mercedes e da tutti gli altri: avrebbero potuto capire, e iniziare a guardarlo esattamente come facevano Seth, Anthony e Gregor.
Con l’unica differenza che non l’avrebbe sopportato, non dai suoi amici.
“...Già. Allora saprai anche che è inutile insistere: ho fatto la mia scelta diverso tempo fa.” Mercedes incrociò le braccia al petto.
“Credevo che le cose fossero cambiate adesso...” Kurt alzò un sopracciglio.
“Cosa vuoi dire?”
“Niente. Dico solo che pensavo ti saresti unito a noi, dal momento che nel Glee c’è anche Blaine.”
Kurt sentì il cuore scattargli nel petto, e non poté fare nulla per evitare di essere preso dal panico.
“Non vedo cosa c’entri Blaine.” Rispose seccamente, guardandola fisso negli occhi, con quella freddezza che per tanto tempo era stato il suo pane quotidiano.
“Kurt...”
“No, Mercedes. Niente potrà farmi cambiare idea, ok? Non vedo perché Blaine dovrebbe rappresentare un’eccezione.”
Mentire.
Kurt si accorse solo in quel momento quanto fosse diventato dannatamente difficile quando si trattava di Blaine. Arrivò a chiedersi cosa gli desse la forza di farlo, nonostante quelle parole gli squarciassero la gola come lame affilate, rendendo la sua voce instabile.
Era la paura.
Quella maledetta paura di essere scoperto che non ne voleva sapere di lasciarlo andare.
Nonostante questo, non poteva negare che un piccolo, timido passo avanti ci fosse stato: ora l’angoscia non era più parte di lui, qualcosa di talmente mescolato alla sua essenza da risultare inscindibile.
Si trattava di un sentimento assestante, costantemente agganciato a lui, ma non più parte del suo essere.
Però faceva male.
Da morire.
“Ma Kurt... Non puoi negare di essere profondamente cambiato da quando siete diventati amici. Di sicuro Blaine ti ha fatto bene, non credi?”
“È mio amico esattamente come tutti voi, e come non mi farete cambiare idea tu, Finn e gli altri non me la farà cambiare nemmeno lui.”
“...Ma- ”
“Mercedes, davvero: potremmo smetterla di parlare di Blaine?”
Lei sorrise dolcemente, mentre Kurt si limitò a fissarla, senza capire.
“Ti comporti come se volessi proteggerlo, Kurt.”
“Non voglio proteggere nessuno che non sia me stesso. Dovresti conoscermi: sai quanto sono egoista.” Mormorò, con lo stomaco stretto in una morsa.
Non aveva mai considerato la faccenda sotto quel punto di vista, non aveva mai preteso di essere abbastanza coraggioso da proteggere Blaine.
...Anche se ci era riuscito in un certo senso, il giorno delle Regionali.
Ma si era limitato a schermirlo dai fantasmi del suo passato, non aveva la ben che minima certezza di riuscire a farlo nella vita vera, di avere le facoltà necessarie per rappresentare un punto di riferimento per Blaine.
Il solo pensiero gli scaldava il cuore.
A un tratto la mano dell’amica gli strinse affettuosamente un braccio, risvegliandolo dai suoi pensieri.
“Non sei un egoista, Kurt. E devi smetterla di addossarti colpe che non hai: non sei la persona orribile che credi.”
Kurt non rispose. Si limitò a fissare un punto indefinito ai piedi della propria sedia.
“Il fatto che siate tanto amici è bello Kurt, noi siamo felicissimi per voi. Non dovresti nascondere sempre quello che provi.”
“Io non provo proprio niente.” Mercedes sospirò.
“Kurt... Sei un essere umano. Non c’è niente di male ad affezionarsi alle persone.”
“Ah, davvero? Allora dovrebbero dare una specie di... manuale di istruzioni, o qualcosa del genere, allegati alle persone. Perché non è sempre un bene affezionarsi, Mercedes, anzi, è quasi sempre un male! Quindi per favore non dirmi di non nascondere quello che provo, ok? Non hai mai considerato l’idea che potrei semplicemente non affezionarmi? Che siano anni che provo... che provo a- ”
Kurt si interruppe di colpo.
Non sapeva per quale motivo quel mare di parole gli fosse uscito dalle labbra, e nemmeno perché proprio ora, perché con Mercedes.
La verità era che stava raggiungendo il limite umano di sopportazione: quell’oceano di bugie, tensione e costante necessità di guardarsi alle spalle lo stavano inesorabilmente conducendo verso un punto di rottura, e l’unica cosa di cui era certo al momento era che non sarebbe riuscito a reggere ancora per molto.
“Kurt.” Gli afferrò la mano, guardandolo come se sapesse, come se fosse in grado di leggergli nel pensiero.
“...Mercedes.”
“Solo... Sappi che sei l’unico ad avere il controllo su te stesso. Non devi farti condizionare: vai per la tua strada a testa alta.” |