e si la rossa e la riccia sono molto amiche ed unite ed ora a legarle è una comune e triste esperienza quella della perdita involontaria del figlio che portavano in grembo, entrambe a causa del dolore e della prostrazione in cui i due uomini che amavano li avevano fatti cadere . ci vuole molto tempo , tanta pazienza ed amore per rialzarsi e d andare avanti nonostante quel dolore, ma serve che entrambe ritrovino la voglia e un motivo per vivere , alla riccia il motivo e la voglia che il rosso le ha tolto le è stata ridata lentamente e silenziosamente da colui che in passato l’aveva ferita e che ora cambiato e cresciuto l’ha saputo dirle le parole giuste al momento giusto e darle con i gesti l’affetto e la sicurezza perdute , grazie a lui la leonessa sta lentamente rialzando il capo tanto d cambiare priorità nella sua vita e chissa che non lotti per l’uomo che ha di fronte e che non ha occhi che per lei . per gin la botta è ancora fresca e il peggio è che l’amore per il padre della creatura non sembra riuscire a superare l’odio o meglio il dolore di esser sempre data per scontata, e di come lui non abbai fatto nulla per lottare per loro accettando senza riserve e senza ma il suo no. La presenza della famiglia sembra non essre stata sufficiente a salvare la creatura innocente . il destino costringe una madre a dare alla figlia la peggiore di tutte le notizie , quella che ma si vorrebbe dare
A volte si sente la forte pulsione di starsene zitti, di non dire niente, di tacere. Se fosse esistito un incantesimo che avrebbe permesso a un genitore di farsi carico di tutto il dolore di un figlio, a quell’ora Molly Weasley l’avrebbe già usato.
Non era possibile che nel giro di due settimane la vita della sua famiglia fosse andata in tale rovina. Eppure era tutto perfetto !No, non lo era.
E si il susseguirsi di situazioni ostili ha gratta l’apparente perfezione della famiglia per sorprendere tutti madre compresa di come no fosse poi cosi perfetta e che forse quel continuare a d s spronare i figli ad ottener le cose da soli non è stata una buona idea
Se qualcuno avesse avuto il coraggio di grattare, anche se di poco, la patina di perfezione che sembrava rivestire la famiglia di Molly, avrebbe trovato solo una forte desolazione, soprattutto in direzione dei suoi ultimi due figli: Ginny e Ron.
Dalla prima non aveva ricevuto altro che soddisfazioni, dal secondo solo dolori.
Appunto l’opposto e non riceverà nulla di meglio dal figlio, e se non da un cambiamento netto di rotta nel comportarsi con lui andrà sempre peggio Aveva finto di non vedere ciò che le stava passando sotto gli occhi, aveva sempre accantonato la faccenda, nascondendola sotto il tappeto come con la polvere, aveva soprasseduto ai suoi bizzarri comportamenti e chiuso gli occhi quando la trattava come la peggiore delle serve. E un’innocente ne faceva le spese.
Ginny non meritava tanto, ma Molly sapeva che la verità veniva sempre a galla, in un modo o nell’altro. E lì, su quel letto d’ospedale, sua figlia Ginevra aveva appena perso il contatto con la realtà.
e nel modo peggiore ,
e si come per quello di herm , anche questo innocente non ha avuto la forza di lottare , ne lo stimolo per farlo , perché provarci sforzassi se neppure le loro madri volevano lottare per continuare a camminare e a respirare, due vite spezzate ancor prima che potessero veramente godere della vita
Quel cuore, ora giaceva immobile nel microscopico petto, chiuso in un reticolo di ossa non ancora formate.
Quel cuore che, solo cinque giorni prima, aveva cessato di battere, troppo indifeso per reggere un colpo simile, troppo spaventato dal gesto della madre, troppo timoroso di affrontare un mondo per il quale soprattutto colei che per prima avrebbe dovuto proteggerlo, aveva preferito buttare la spugna .Così si era arreso. O arresa?
Era un bambino o una bambina? Cos’avrebbe preso dalla madre e cosa dal padre?
E il carattere? Come sarebbe stato il carattere? E i capelli? Avrebbe, quella nuova vita, interrotto la tradizione dei capelli Rosso-Weasley? Avrebbe fatto gli occhioni dolci per ottenere qualcosa che, a priori, gli sarebbe stato precluso?
Come sarebbe stato sentire la parola “mamma” o “papà” uscire da quella tenera boccuccia la prima volta? Sarebbe stato un asso dello sport o avrebbe preferito studiare? Tante domande, nessuna risposta. Di certo lo sport vita la passione dei genitori per il volo e il poco amore per i libri, qualcosa mi dice che il rosso avrebbe avuto la meglio
Il giudice e la giuria che c’era dentro di lei avrebbero potuto assolverla facilmente, poiché non sapeva di aspettare un figlio, perché se lo avesse anche solo sospettato, si sarebbe dedicata anima e corpo a quella vita che stava lentamente crescendo dentro di lei. Avrebbe dedicato ogni singolo momento della sua vita a quel bambino e gli avrebbe dato tutto l’amore del mondo; avrebbe scalato montagne per assecondare ogni suo desiderio, avrebbe ucciso chi lo avrebbe fatto piangere e sarebbe stata la prima a gioire dei suoi successi. Niente di tutto questo si sarebbe mai avverato. Di certo quella piccola vita poteva esser la risposta e la cura per il male della rossa , un nuovo obiettivo e motivo su cui far ruotare e ricostruire la sua vita
Il sogno, la vita che aveva programmato non appena aveva sentito sua madre parlare di una vita dentro di lei, era nato e morto nello stesso istante. La gioia della gravidanza era stata sostituita dal più abietto dei dolori, aveva sentito un’implosione dentro di sé, come se una strana bomba le fosse esplosa dentro ma invece di sparare i pezzi del suo cuore all’esterno, li avesse risucchiati in una sorta di buco nero.
Non aveva mai fatto un’ecografia, non sapeva quanto grande fosse il suo bambino, non avrebbe mai sentito il suono del suo cuore attraverso i macchinari dell’ospedale, non si sarebbe potuta lamentare con nessuno delle nausee o delle caviglie gonfie.
insomma ne le gioie ne le noie della maternità avrebbe potuto assaporare
Erano tutti fuori in corridoio ad aspettare che il dottore uscisse per dare notizie dell’unica femmina della famiglia.
Molly continuava a scuotere la testa e a mormorare parole di dolore, Arthur cercava di dominare la rabbia che provava verso Ron, unico artefice, a suo dire, di tutto quel dolore, Bill, i gemelli e Percy erano chiusi in un dolore inimmaginabile. E si Art sta volta sembra veramente preda del desiderio di alzare le mani su uno dei suoi figli :sul responsabile di quell’ulteriore dolore e lutto che la famiglia stava vivendo , non si erano ancora ripresi dalla scomparsa di fred , ed ora anche quello, e se di fred avevano le foto e i ricordi a tenerlo vivo , quell’innocente non avrebbe avuto nulla di tutto questo
La porta si aprì e tutti si precipitarono ad accerchiare il medico che aveva in cura la ragazza.
“Come sta?” – chiese Bill.
Il medico, preso alla sprovvista, sussultò, ma si calmò subito e si preparò a comunicare notizie non buone.
“Fisicamente sta bene. La ferita sul polso sta guarendo e tra pochi giorni potrà levare la fasciatura.”
Nonostante fosse una buona notizia, non era quella che la famiglia voleva sentire.
“E… per l’altra cosa?” – chiese Percy, stranamente coraggioso. to percy che osa fare una domanda cosi vitale , siamo messi bene se qesta si dimostra cosi coraggioso !
“L’utero è in buone condizioni, potrà avere ancora figli, ma non è dell’aspetto fisico che mi preoccuperei. La signorina Weasley ha subito un forte shock emotivo. La perdita del bambino l’ha come trasportata su un altro mondo.”
Bill si voltò e si allontanò di qualche passo. Merlino santo… da dove usciva tutto quel dolore?, si chiese mentre si massaggiava la fronte, inebetito. E si bil che con la sorella ha un forte legame si sente spiazzato
“Cosa propone, dottore?” – chiese Arthur, provato dagli eventi.
“Deve iniziare il più presto possibile a parlare con uno Psicomago che l’aiuti a uscire da questo trauma. Più il tempo passa e più c’è il rischio che vostra figlia perda definitivamente il contatto con la realtà. ”e si in certi casi bisogna agire il tempo è il peggior nemico!
“Non sarebbe meglio aspettare?” – chiese Molly. – “Non so… metterla subito di fronte al fatto compiuto mi sembra così crudele.” – disse, esponendo il suo punto di vista.
“Lo so signora, ma è necessario. Vostra figlia potrà avere altri bambini in futuro, ma non se andrà avanti in questo stato.”
“Cosa potrebbe succedere se… se si aspettasse ancora qualche settimana?” – chiese Arthur.
“Non è il mio campo e a questo proposito…” – iniziò a toccarsi il petto, alla ricerca di qualcosa che si trovava nel taschino sulla destra.
Porse ai genitori di Ginny un bigliettino da visita di uno Psicomago.
“… tenete. Li porto sempre con me, anche se spero di non doverli mai distribuire.”
Molly lesse il bigliettino con il nome dello psicologo.
“E’ una persona competente e tutti coloro che hanno chiesto una sua consulenza hanno saputo affrontare i propri traumi. Lo consiglio a vostra figlia.”
“Ma se per caso…” – iniziò Arthur.
“Signor Weasley…” – lo interruppe il dottore. – “… per avere maggiori informazioni dovrebbe rivolgersi allo Psicomago. Io purtroppo non posso fare di più. Scusate.” – disse, svincolandosi dal gruppo.
“Io non sono d’accordo.” – disse Molly, scuotendo vigorosamente il capo. – “Ha tentato il suicidio e ha appena perso il bambino a causa del suo gesto. Dobbiamo darle tempo per…”
“Tempo per cosa, mamma?” – chiese Percy, autoritario. Ripeto siamo messi bene se adesso è il primogenito a fare da padre o meglio da capofamiglia . ma molly e art sono completamente persi , disorientati e in piena crisi del loro ruolo genitoriale dove hanno scoperto o meglio stanno lentamente aprendo gli occhi sulle tante mancanze che hanno fatto senza saperlo di come abbiano trattato differentemente ron e di come questo sia alla base del suo attuale comportamento . è il omento che i figli supportino i loro genitori che li aiutino e li sostengano
Tutti si girarono a guardarlo, perplessi per quel tono di voce.
“Tempo perché si chiuda sempre più in se stessa? Tempo perché pensi in ogni istante a ciò che ha fatto? Se questo… Psicomago sa il fatto suo, allora Ginny ci deve andare.”
Non l’avevano mai sentito chiamare Ginevra con il diminutivo che tutti le avevano dato. Per lui, lei era e sempre sarebbe rimasta Ginevra. Se non prendevano le giuste precauzioni in breve tempo, c’era il rischio che Ginny venisse ricoverata nel reparto psichiatrico dell’ospedale.e si per quanto doloroso sia deve affrontare subito la cosa , prima che la realta sia superata dalla fantasia
L’unica prova che fosse incinta era la parola del dottore che l’aveva salvata. Il pericolo era che lo shock subito – talmente grande da sconvolgere i bioritmi naturali del corpo umano – portasse la donna a chiudersi in un mondo immaginario, un mondo dove il suo bambino era ancora vivo, dove l’aborto non era mai avvenuto e la gravidanza proseguiva senza intoppi.
Avrebbe potuto rischiare di andare per negozi d’infanzia a comprare tutto il necessario per il proprio bambino, i body, i vestitini, i cappellini, biberon, pannolini… per poi doverli usare su una vecchia bambola che aveva in soffitta.Nessuno della famiglia voleva arrivare a questo punto, perché la guarigione, poi, sarebbe stata impossibile e Ginny avrebbe fatto la fine dei coniugi Paciock.
ecco appunto!
Le parole di Percy erano giuste, dure ma giuste. Più il tempo passava e più c’era il rischio che Ginny si staccasse definitivamente dalla realtà e quella era l’ultima cosa che doveva accadere.
“Prenderò informazioni su questo Psicomago.” – disse Percy, pratico come sempre.
In quel momento gliene furono tutti grati. Erano troppo sconvolti per ciò che era successo per ragionare lucidamente. Serviva qualcuno che sapesse esattamente come muoversi. evviva il senso pratico!
Percy prese dalle mani di sua madre il biglietto e se lo infilò nel taschino interno della giacca.
“Mi accerterò che sia davvero competente e, in caso contrario, chiederò al Primo Ministro se può fornirmi un nome di qualche luminare.”
Forse Percy non era tutta questa nullità, pensarono i gemelli, che lo avevano sempre schernito per la sua inattaccabile perfezione in tutto ciò che faceva ma che in quel momento tornò molto utile.
“Grazie Percy.” – disse Molly.
L’uomo annuì e si diresse, compito come sempre, verso l’uscita per cercare di aiutare sua sorella come poteva.e si ora ognuno dei fratelli con il suo particolare carattere e dote puo aiutare la sorella Perci prendendo decisioni, bill standole accanto , georg con la sua allegria
“Non ho il coraggio di entrare.” – disse Molly, iniziando a piangere sulla spalla del marito.
Bill si fece avanti, passando in mezzo ai gemelli. Non disse niente.Ma entrò.
e si adesso gin ha bisogno di avere accanto a se persone decise vitali che le facciano da sprone continuo e che siano pronte ad abbracciarla quando avrà i momenti di crisi
Ginny era seduta sul letto, con le gambe incrociate e lo sguardo fisso nel vuoto. Si dondolava ritmicamente, forse in un inconscio desiderio di cullare quel bambino che ormai non c’era più. Le braccia erano molli in grembo, le mani con i palmi rivolti verso l’alto.Le labbra erano screpolate e socchiuse e gli occhi erano rossi e gonfi, quasi sporgevano dalle orbite. Due occhiaie paurose facevano mostra di sé, accentuando la sporgenza. Il volto era incavato.
Sembrava una bambola rotta, e solo a quella visione Bill aveva sentito il bisogno di fuggire via. Quella non era sua sorella!
Trovò la forza di avanzare. Chiuse la porta alle spalle e si avvicinò, quasi temendo che quell’essere lo potesse aggredire. Prese una sedia e si sedette vicino al letto.Fu lì che riuscì a sentire ciò che prima gli giungeva solo come un sibilo.
“Assassina, assassina, assassina, assassina…”
Bill si sentì congelare sulla sedia.Le gambe divennero due macigni e il cervello sembrò spegnersi.
“Oh, Ginny…” – sussurrò, permettendosi di piangere.
Le mise una mano sul suo ginocchio, ma lei non lo sentì.Non sentiva più niente, ormai.
e si sembra che in qualche modi la rossa abbia capito quello che le era successo e che tutta la cautela della famiglia sia stata vana e che anzi abbia iniziato il lento cammino verso un m ondo senza realtà o meglio senza quel dolore
Percy si era diretto, subito dopo essere uscito dal San Mungo, all’indirizzo stampato sul bigliettino.Era rimasto positivamente impressionato dall’ambiente, caldo e accogliente, e se la situazione non fosse stata così grave, si sarebbe soffermato a disquisire con il medimago sull’importanza dell’ordine e della pulizia in un ambiente di lavoro. Invece aveva tirato dritto e, forte della sua carica all’interno del Ministero, si era fatto ricevere nonostante non avesse un appuntamento.
Lo Psicomago non aveva dato segni di sofferenza per quel comportamento da odioso pallone gonfiato, quasi fosse sua abitudine aver a che fare con quel genere di persone tutti i giorni. Aveva accolto Percy con un sorriso gentile, che lo aveva subito fatto scendere dal piedistallo di guerra, e lo aveva invitato a sedersi, per spiegargli con calma la situazione.
Era stato cortese, disponibile e attento. Era un uomo che aveva a cuore la situazione delle persone che si rivolgevano a lui e aveva fissato un primo incontro di presentazione per mercoledì ventisette Dicembre, giusto per fare una chiacchierata informale con la sorella del signor Weasley.Percy si congedò, ringraziando l’uomo da parte sua e della sua famiglia per la cortesia e per il poco preavviso. Avrebbe riferito tutto a sua madre, sperando finalmente di poterla vedere un po’ più serena, anche se ne dubitava fortemente. Uscì dallo studio e si rimaterializzò al San Mungo.
e si l primo passo della famiglia è stato fatto adeso occorre starle accanto fino a quel momento
Al manor intanto una giovane copia stava lentamente iniziando a conoscersi meglio
L’atmosfera che si respirava in salone era decisamente più serena.
La confessione di Draco era stata ascoltata e chiusa nel cuore di Hermione che non se l’era sentita di rimanere in un posto che rievocava al suo gentile ospite brutti momenti della sua vita passata.
Era tardo pomeriggio, poiché in biblioteca ci avevano passato più di due ore.
“Ti va qualcosa di caldo?” – chiese l’uomo, mezzo infreddolito, poiché la temperatura della biblioteca era mantenuta a dieci gradi costanti.
“Sì, una cioccolata.” – disse Hermione. – “Oh, ce l’hai bianca?”
“Sì, certo. Elkan?”
L’elfo apparve immediatamente.
“Padrone ha chiamato?”
“Portami un brandy e della cioccolata bianca per la signora.”
“Subito. Elkan va subito padrone.”
“Anche Elkan ti è stato regalato?” – chiese Hermione, memore dell’elfo che aveva servito loro la cena cinese.
“No. Lui è con me da quando sono nato.” – disse Draco.
“Hai altri elfi a casa?”
“Qui pochi, poiché non sono mai a casa. Li ho dati a mia madre.”
Hermione si morse il labbro.
“Come sta?” – chiese, sperando di non essere stata invadente.
“Si riprenderà.” – disse Draco, con un sorriso riconoscente. – “E’ una donna forte.”
“Mi fa piacere, ma ti ho chiesto come sta.” – insistette Hermione.
Draco sospirò.“Non bene.” – disse, guardando le fiamme del camino, con una mano appoggiata al cornicione. – “Il suo sogno era di avere almeno tre figli ma all’epoca i precetti erano molto rigidi: se avevi sfornato il maschio al primo colpo, non era necessario averne altri, ma se per prima fosse arrivata una femmina, dovevi darci sotto fino a che arrivava l’erede.”
Hermione si figurò nella mente una donna purosangue come una sorta giumenta, adatta solo per mettere al mondo il maschio che avrebbe ereditato il patrimonio.
“Non capirò mai le vostre regole.” – disse Hermione, scuotendo la testa.
E si il paragone di herm è azzeccatissimo! In Aggiunta poi luc ha abche una crudelta di sottofondo che mi fa venire voglia di ucciderlo .ogni donna sogna di avre piu di un figlio soprattutto se economicamente se lo puo permettere peccato che spesso le purosangui non abbiano questo desiderio e che se anche lo avessero devono farselo passare e non provare neppure a manifestarlo
“Beh, se ti può consolare, nemmeno noi le capivamo tanto. Ci limitavamo a seguirle.” – disse Draco, in una sorta di presa in giro verso se stesso. – “E poi quel mondo non mi appartiene più.” – si sentì in dovere di affermare.
Hermione, silenziosamente, si alzò dal divano e lo abbracciò da dietro.Draco era rimasto colpito dal gesto di Hermione. Sentirla così vicina gli aprì il cuore alla speranza che lei potesse vedere in lui qualcosa di più di un purosangue, qualcosa di più di un collega, molto di più di un amico .e si dra è ancora molto sorpreso dai gesti spontanei che la riccia ha nei suoi riguardi e per ognuno che riceve si sente piu contento e ricco che mai
“Lo so. L’ho visto.” – disse, con la guancia appoggiata alla sua schiena.
Draco mise la propria mano su quella della donna che intrecciò le dita alle sue.
“Sei così diverso da come ti ricordavo.” – disse, con voce assorta e bassa, quasi non volesse rovinare quel momento così magico e intimo. – “Così cambiato.” La ricccia non immagina neppur la felicità che quelle parole hanno sulla serpe sono il segno che tutte le sue fatiche per cambiare , migliorare e maturare sono serviti al loro scopo
Si beò di quelle parole. Se lei lo vedeva in quel modo, allora la possibilità che potesse vederlo anche come qualcosa di più non era solo un’idea astratta nella sua mente, ma qualcosa che si poteva avvicinare alla concreta realtà.si molto vicina
“Hai una luce nuova negli occhi che li rende più vivi, intensi.”
La sentì sorridere.
“Un po’ invidio la fortunata alla quale la dedicherai.”
Draco aveva sbarrato gli occhi.“La… invidi?” – chiese, cercando di non far trapelare nulla dalla voce.
“Sì.” – ammise Hermione. – “Non la trovi tutti i giorni una persona che cambia così radicalmente come hai fatto tu.” – poi si staccò. E si eco il nuovo problema se prima era lui a non sentirsi degno di lei per il suo passato , adesso è lei che non si sente degna di lui sia per il suo passato , sia per le sue origini babaane che è certa siano un ostacolo e che dra al momento decisivo seguirà quelli che erano i vecchi criteri di scelta per trovare la donna da sposare
Era stata onesta e, soprattutto, non si era sbilanciata troppo. Per un attimo, stava per dire che “avrebbe ucciso pur di avere una persona come lui – lui – al proprio fianco”. Per fortuna si era trattenuta, o davvero avrebbe passato le vacanze a escogitare sistemi per non incrociarlo nemmeno nei corridoi. Io lo ammazzo il rosso è colpa sua ! deve essre sicura di se stessa e lottare per chi ama e per tenerselo e che solo un idiota come ron non poteva essre felice di averla per moglie !
Anche se aveva provato un forte senso di vuoto per il distacco, Draco aveva compensato quel baratro con le parole di lei che ancora gli rimbombavano nelle orecchie.
Ora doveva solo dirle che la fortunata era semplicemente lei stessa. Sentiva che quel macigno sul cuore che lo faceva tentennare ogni volta che voleva dirle la verità si era come dissolto, che bastava sedersi sul divano e aprirle il cuore e finalmente lui avrebbe avuto la sua fetta di felicità com’era giusto che fosse. E si adesso sta alla serpe lottar e convincere la donna che è lei la fortunata e nessun altra , se serve dovrà usare qualche vecchio trucco da serpe !
Si girò e le mise le mani sulle spalle.Non la vedeva imbarazzata per quella confessione: era semplicemente lo sfogo di una donna che vedeva in lui la metà perfetta della mela.“Le tue parole mi hanno fatto molto piacere.” – disse, rendendosi conto da solo l’attimo successivo che aveva pronunciato quelle parole, quanto riduttivo e inesatto fosse stato.
“E’ la verità.” – confermò lei.
“E io non aspettavo altro.”
Hermione corrucciò le sopracciglia e lo guardò confusa.
“Che intendi dire, scusa?” chiese, giustamente confusa.
Draco sembrava sprizzare gioia dagli occhi e Hermione non poteva fare a meno di rimanerne incantata. Non era molto diverso dal Draco diciassettenne che ricordava; solo qualche rughetta in più e un fisico adatto a un trentenne erano le sostanziali differenze.
Poi, c’era lo sguardo.
Uno sguardo magnetico, che attirava come una calamita, che assomigliava molto a quello di Silente perché enigmatico, come se conoscesse tutti i misteri dell’universo e volesse aiutare gli altri a scoprirli a piccole dosi, per gustarne meglio la sorpresa.
“Ti ho promesso che ti avrei raccontato tutto e lo farò, solo lasciamo passare il Natale e non pensiamo a nient’altro, sei d’accordo?”
Le dispiaceva dirgli di no, impuntarsi per sapere tutto subito – com’era la sua natura – ma la gioia che gli leggeva negli occhi era troppo bella da vedere per guastarla con la sua solita curiosità.
“D’accordo.” – acconsentì. – “Come preferisci.”
e si ancora poco e la curiosita della riccia sarà soddisfatta.
Draco annuì, le prese le mani e gliele baciò.Il gesto la fece arrossire oltre ogni misura. Era una galanteria di altri tempi, che solo le persone come Draco, con la loro rigida educazione, potevano conoscere. Immaginarsi Harry che le usava una simile cavalleria, l’avrebbe fatta scoppiare a ridere o ritrarsi imbarazzata. Con Draco, invece, era un imbarazzo diverso.
Forse perché lui non era né Harry.Era un uomo – uomo! uomo! uomo! – e come tale si stava comportando. Stava seguendo un’etichetta tutta sua, un’etichetta in cui Hermione, per quanto non la conoscesse a fondo, si trovava bene.
e si dra sta usando la sue educazione per guadagnare ulteriori punti , oltre a poi ad una galanteria innata
Era sempre stata una bambina educata, sia con le persone sia a tavola. Trovava che le buone maniere fossero il passepartout per un mondo migliore. Aveva sempre sognato di trovare una persona che condividesse con lei questa idea, ma aveva seguito l’ideale sbagliato e si era ritrovata con un cuore piagato dalla sofferenza .e si se solo la riccia avesse fatto più attenzione all’indole del rosso e lo avesse visto senza quell’aura da eroe e da eterno bambino con cui lo aveva rivestito ora le cose sarebbero andare diversamente e magari quel cuore no sarebbe stato ferito e un animo spezzato
Stare a contatto con Draco le piaceva: era attento, non necessariamente con lei, ma a tutto ciò che lo circondava, era una mente brillante, sveglio, mordace e deliziosamente fastidioso. Per non parlare del fatto che la conversazione con lui non cadeva mai nel banale e si spaziava da un argomento all’altro senza passare attraverso silenzi imbarazzanti.
Gli aveva chiesto di sua madre non per proforma, ma per reale interesse. Per quanto Narcissa Malfoy, quando passava per i corridoi di Hogwarts, non la guardasse nemmeno per sbaglio, Hermione non era così cattiva da augurare a una donna di sposare un uomo come Lucius. Anche in quel frangente, non aveva dovuto intavolare quella discussione nemmeno stesse camminando sulle uova: le era venuta spontanea e naturale.
Draco l’aveva apprezzato moltissimo, nonostante sapesse perfettamente che i rapporti tra le due erano vincolati a un profondo disprezzo per tutto ciò che Narcissa rappresentava per Hermione, e sprezzante disgusto per tutto ciò che Hermione rappresentava per Narcissa.
Ovviamente le cose, negli ultimi anni, avevano preso una piega molto diversa ma Hermione lo avrebbe scoperto solo lì, al Manor.
E si herm è veramente preoccupata per cissy e il dolore che luc le ha dato
“Ti ringrazio. Vieni, voglio mostrarti le cucine.”
Hermione lo seguì, ma con la mente ancora persa nei propri pensieri. Davvero non riusciva a immaginare cosa Draco potesse mai dirle di così importante.
Le cucine si trovavano due piani più sotto, allo stesso piano delle prigioni ma dal lato opposto. Era come scendere nei sotterranei di Serpeverde, in un certo senso: l’aria si faceva sempre più umida.
Insomma la serpe è decisa a guadagnar epunti su punti facendole fare il giro di ogni sala del manor e soprattutto sfruttando i tanti segreti e gusti che è riuscito a soffiarle , la riccia puo notar e come gli elfi siano trattati bene e di come adorino il loro padrone
Draco perse il conto di tutti i punti che aveva segnato in suo favore fino a quel momento.
“Qui invece stanno pastellando delle verdure.” “Assaggia.”
Prese una zucchina appena scolata dall’olio e la porse a Hermione. La donna tentò di prenderla con le mani ma Draco ritrasse la propria: voleva imboccarla lui. Imbarazzata per quel gesto che trasudava intimità ed erotismo, accettò il dono con la stessa voglia con lui gliel’aveva porto.Nel ritrarsi, gli succhiò leggermente le dita.La cucina e gli elfi attorno a loro scomparvero, c’erano solo loro due.
Draco stava andando a fuoco, eccitato da quello stesso gioco che lui stesso aveva iniziato e al quale lei si era volutamente sottoposta. La testa girava, il sangue pompava veloce nelle vene, mandandolo tutto al cervello: se non voleva rischiare di mandare tutto all’aria era meglio uscire da quella cucina. E alla svelta!
Si schiarì la voce, ghignando divertito per quella piccola partita persa. Hermione si ritrasse, non meno divertita di lui ed eccitata dalla sua stessa audacia.
e si sembra che la cucina sia una zona off limitz per i due !
Il ricordo di quella volta che, a scuola, aveva iniziato a strofinarsi il corpo con la spugnetta fino a farlo quasi sanguinare era lontano anni luce. Non vedeva più l’acqua come un elemento purificatore ma come il piacere che è. I capelli bagnati si erano arricciati tanto da creare tanti piccoli serpentelli che si erano attaccati alla schiena.Fu un vero relax, forse perché, strano a dirsi, in quella casa si sentiva al sicuro, Draco la faceva sentire al sicuro.Beh, a essere onesti la faceva sentire anche eccitata, ma questo forse non era un bene andare a dirlo al padrone di casa. Non era certa che avesse gradito una simile dichiarazione… al contrario lo avrebbe reso felice come una pasqua
Certo, la cosa era una contraddizione unica perché si baciavano come se fossero due fidanzati collaudati ma non si sognavano minimamente di sbilanciarsi con le parole. be entrambi hanno un passato poco piacevole soprattutto lei e dra non vuole corre nel timore di spaventarla
Comunque sia, la doccia la rigenerò e quando scelse l’intimo, per quella sera volle sentirsi bella, anche se nessuno avrebbe potuto vederlo .bene questo è un bel passo avanti farsi bella per s se stesse è il primo passo
Draco aveva scelto uno stile meno sobrio, indossando un paio di jeans scuri e un maglione argento. A casa preferiva un look più casual e meno formale, perché di tanto in tanto aveva bisogno di essere se stesso e poi era sicuro che Hermione avrebbe gradito, perché erano abiti babbani, seppur confezionati nella miglior sartoria. Scompigliò i capelli, sentendosi alla stregua di un ragazzino al primo appuntamento e scese in salone.
Hermione era già giù e stava ammirando la neve che scendeva lenta. La guardava con la curiosità tipica di chi la vedeva per la prima volta e cercava di seguire la scia di un fiocco fino a terra, per poi concentrarsi su un altro e ricominciare ogni volta.
Non si accorse di Draco che era dietro di lei e si perse nei propri pensieri.
herm è ipnotizzata dal gioco della neve che cade e la sua mente ritorna indietro , come se adesso avesse capito di essre rinata il giorno in cui era tornata a scuola , di come temesse che in nuovo dra non fosse altro che il vecchio con una nuova maschera. Era stata ferita dal miglior amico e quidi era normale che dasse per scontato di venir ferita da colui che i passato era stato la sua nemesi, ma si è sbagliata completamente
La mente andò a quel quattro di Settembre, come se la sua vita fosse fiorita solo allora e il suo passato così lontano da non sembrare nemmeno suo, ma di un’altra persona. Tutto il malessere che aveva provato, che si portava dietro da otto anni a quella parte si era volatilizzato nel momento in cui aveva iniziato a stringere un rapporto con Draco.
All’inizio era sospettosa, perché l’immagine che aveva del Draco di Hogwarts cozzava fastidiosamente con quella dell’uomo che aveva conosciuto. Credeva fosse solo un suo contorto modo per avere la sua fiducia e poi tradirla come aveva fatto Ron, ma più il tempo passava e più questa ipotesi scemava. Non erano sempre insieme, sempre attaccati ma se per uno strano motivo uno dei due era in difficoltà, l’altro appariva, nemmeno fosse stato chiamato. Poi aveva preso a osservarlo in quell’habitat che, supponeva, gli sarebbe stato ostile ma anche lì aveva dovuto ricredersi: non solo Draco aveva dato tutto ciò che poteva per amministrare al meglio la scuola, ma gli studenti, a volte, preferivano saltare le lezioni per farsi una capatina nel suo ufficio.
Dra ha mostrato il suo cambiamento tanto da guadagnarsi la stima e l’affetto degli alunni che vedevano in lui una sorte di fratello maggiore a cui ricorrere in qualsiasi situazione ,senza poi pensare allo strano legame che si era creato tra loro di come si capissero solo con lo sguardo , come se le parole fossero un di, più . un po come succedeva prima con Harry , e anche li , il manor non era più come lo immaginava e lo ricordava ora sembrava quasi che ogni singola stanza fosse sttata risistemata solo perché lei si sentisse al sicuro la benvenuta , a casa quasi la padrona
I giorni nei quali una selezione di genitori si era accampata a scuola per vedere con i propri occhi che Draco non sottoponesse i ragazzi a torture medievali, era stata illuminante. Non vi fu nulla di premeditato nel rapporto che l’uomo aveva con gli studenti, perché un atteggiamento forzato prevedeva gesti e parole sempre misurati, ma la spontaneità che dimostravano gli studenti quando lo incontravano per i corridoi era quasi disarmante tanto che i genitori non trovarono nulla da obiettare e furono costretti a tornare a casa.Anche i ragazzi, comunque, avevano palesato all’inizio una certa perplessità per la mossa azzardata di Draco ma poi si erano resi conto che nulla della precedente gestione era cambiato e che forse era un bene rivolgersi a lui per avere dei permessi speciali, perché Draco era ancora in un’età in cui comprendeva le esigenze di un diciassettenne che voleva far colpo sulla ragazza che gli piaceva mentre Minerva, di mentalità più ristretta, era meno avvezza a concedere agli studenti troppe libertà.Draco e l’ex professoressa di Trasfigurazione avevano avuto parecchi diverbi in merito, ma il corretto metro di valutazione di Draco aveva fatto cedere anche la donna più incorruttibile della scuola.Il che era tutto un dire. E si la scuola sembra esser rinata sotto la guida di dra , come se una dose ulteriore di calore fosse entrata
e si anche lei ha dovuto cambiare idea . arrivando a rivalutare il biodo e dargli una fiducia che neppure harry si era mai guadagnato. La serpe è stata presente al momento dell’ulteriore caduta , ma non le ha permesso di farsi male prendendola al vola alleggerendole la caduta ed attenuando il dolore
Poi era venuto il suo turno, quello di scardinare tutte le sue convinzioni per costruirsene delle altre. Non avrebbe mai detto possibile l’eventualità che, un giorno, sarebbe arrivata ad aver più fiducia in Draco Malfoy che non in Harry Potter.
Draco era stato presente in un momento molto delicato della sua vita, era venuto a conoscenza di un particolare che la faceva star male e, in sordina, l’aveva aiutata, non a superarlo, ma almeno a conviverci senza necessariamente attribuirsi ogni colpa del caso. Le era stato vicino senza asfissiarla e, in certe occasioni, era stata lei ad andare a cercarlo nel suo appartamento. Dra l’aveva messa sul giusto sentiero della ripresa ed è diventato per lei un punto di riferimento una boa a cui aggrapparsi , qualcuno da cercare se non lo si trova al proprio fianco
Poi si era assentato senza dirle niente si era preoccupata e quando era tornato, aveva scoperto quella brutta faccenda di Narcissa e lì aveva di nuovo sentito l’antico spirito Grifondoro riaccendersi. Aveva tirato fuori gli artigli e non si era fatta sottomettere.si lui le aveva fatto risvegliare il suo antico spirito!
Bisognava proprio essere delle tarate mentali per farsi sfuggire un uomo come lui.concordo a pieno se lo fa è matta!
Hermione sospirò, uscendo da quella spirale di pensieri unicamente dedicati al biondo uomo. Sì, sarebbe stato da idioti, ma cosa poteva fare?E poi Malfoy aveva certamente un rigido metro con cui selezionare quella che, un giorno, sarebbe diventata sua fidanzata e, successivamente, moglie. Per quanto le avesse detto che il mondo del purosangue D.O.C. non gli appartenesse più, era difficile scardinare anni di insegnamenti inculcati con la forza in poco tempo. Era l’unione di due delle case più antiche che popolavano il mondo magico e di certo non l’avrebbe contaminata con l’ultima arrivata che, tra l’altro, aveva il sangue sporco. Sorrise amara. Oddio credimi si puo sradicare una pianta cattiva se ci si accorge ceh schiaccia e fa morire quella buona . e sul fatto delle due famiglia mi sa che dra sempre di piu ormai pensi a se stesso piu come a un black che a un malfoy soprattutto recentemente e chissà che cissy non sia l’unica a tornare al vecchio nome da nubile lei ha ancora il brutto vizio o pregiudizio di pensare a quello che dra farà senza stare solo a guardare Draco avrebbe voluto accanto a sé una persona con una certa educazione e per quanto Hermione conoscesse la differenza tra la forchetta della carne e il coltello del pesce, sapeva che non era sufficiente per mettersi in lista. Essere una purosangue non era solo un incrocio di DNA accuratamente scelti nel tempo, ma era uno status mentale, era la predisposizione di una persona, uomo o donna che fosse, ad atteggiarsi in un certo modo, a pensarla in un certo modo e a vivere in un certo modo.
Le pressioni da sopportare erano troppe, i nomi da ricordare delle varie famiglie infiniti, l’atteggiamento da vincente che, in quel momento, non sentiva di avere erano solo alcuni dei punti ai quali avrebbe dovuto sottostare per entrare a far parte a pieno titolo del mondo di Draco. E lei non ce l’avrebbe fatta.Lei, la studentessa migliore del suo corso, eroina del Mondo Magico sarebbe stata sconfitta da qualche nome e da un mondo che aveva cercato di combattere con tutte le sue forze.
Fu quel pensiero a farle rendere conto di una verità che cercava di palesarsi ai suoi occhi da tre mesi, ormai. Immaginare Draco accanto a un’altra donna le faceva piegare le gambe dal dolore. Era innamorata di lui, senza se e senza ma, senza giustificazioni e senza indugi.
merlino e moragna grazie ha capito di amarlo adesso deve dare fondo al suo coraggio di grifona ha combattuto per la pace e per il bene di tutti , adesso deve combatter la guerra piu difficile quella per se stessa e per il suo cuore che finalmente è tornato a battere ea vivere deve prendersi l’uomo che ama e che a sua volta non ha cchi che per lei e che non vede l’ora de deporre ai suoi piedi il suo cuore innamorato
“Non dirmi che ti sei addormentata.”
Hermione si girò di scatto e arrossì imbarazzatissima per essere stata beccata in momento in cui i suoi pensieri erano tutti rivolti all’uomo che le stava di fronte. Erano talmente intensi che non si sarebbe stupita se Draco le avesse detto di averli visti uscire dalla sua mente sottoforma di nuvolette.
“Scusami, stavo pensando.” – disse lei, a raffica.
“Spero siano pensieri piacevoli.” – chiese.
Hermione arrossì ancora di più. Meglio non specificare la tipologia del pensiero…
“Abbastanza…” – farfugliò.
“Vogliamo accomodarci a tavola?”
“Sì, certo.” – disse, seguendolo.
“Vuoi un digestivo?”
“Le persone ubriache non sono un bello spettacolo.”
“Deduco che tu ti sia ubriacata una volta?”
“No, ne ho solo vista qualcuna, ed è uno spettacolo che preferirei evitarmi.” – disse, con una smorfia di fastidio. – “Puzzano da far schifo, vomitano ad ogni angolo e straparlano.”
“Non sai che si dice “in vino veritas”?”
“Sì, lo so, ma non si può andare in giro a dire tutto quello che ci passa per la mente.”
“Perché no?” – la sfidò lui.
“Perché regnerebbe la confusione più totale.” – disse, come se fosse ovvio.
“Ma almeno si avrebbe la certezza di conoscere ciò che una persona pensa veramente di un’altra.”
“L’alcol non è così amico come credi. Pensi che ti aiuti a sciogliere la lingua, ma non è così.”
“Prendiamo noi due. Entrambi conosciamo il passato dell’altro, giusto?”
Draco annuì.
“Sappiamo chi siamo stati e cos’abbiamo fatto, ok?”
“Va avanti.”
“D’accordo. Allora… io sono ubriaca da far schifo e inizio a straparlare. Inizio a dire che sei un bastardo, uno stronzo, il figlio di un Mangiamorte che gli assomiglia in tutto per tutto.”
Il sorrisetto di sfida di Draco sparì subito.“Tu sei ubriaco quanto me. Inizi a dire che sono petulante, noiosa, che non so curare il mio aspetto fisico e che con tutte le probabilità quello che mi è successo con Ron me lo meritavo perché sono una mezzosangue e quelle come me vanno trattate alla stregua di una giostra sulla quale puoi salire e scendere a piacimento.”
La conversazione aveva smesso di piacergli. e si e on credo solo per le parole che lo fanno apparire come luc ,ma per quello che lei ha detto di se stessa e di ron
“Per quanto mi riguarda, una volta tornata sobria, mi pentirei amaramente di quello che ti ho detto.”
Draco la guardò.“Perché è vero: sei stato un bastardo, uno stronzo e il fatto che tu sia il figlio di un Mangiamorte è la verità. Ma io so che non assomigli a tuo padre, in niente.” – disse, con un gesto eloquente della mano. – “Questa è stata una parte di te, ma tu mi hai dato modo di conoscere l’altro pezzo, quello che mi ha portato a fidarmi di te. L’alcol non aiuta, peggiora solo le cose perché ti fa guardare solo il lato peggiore delle cose e delle persone e dire cattiverie gratuite ma mai a parlare del lato buono di una persona.”
Draco l’aveva ascoltata attentamente. Lui l’alcol lo reggeva molto bene e già dopo una bottiglia del suo miglior vino elfico sentiva la testa ancora presente quindi non sapeva dire come avrebbe reagito – cosa avrebbe detto – da ubriaco. Forse le avrebbe detto davvero che era saccente, petulante e noiosa ma magari le avrebbe anche detto che era innamorato di lei da anni.
No, non voleva vivere quel momento da ubriaco, voleva essere sobrio, voleva vedere la sua espressione mutare di secondo in secondo, voleva essere presente per rispondere alle migliaia di domande che lei gli avrebbe posto e di certo non poteva farlo da ubriaco.“Forse hai ragione.” – concesse lui, anche se non pienamente convinto. e si dra lo regge m a ha capito di non voler l’aiuto del vino per dirle la verità vule esser stra lucido e godersi ogni singolo cambiamento e smorfia di lei
“Oh, togli pure il forse.” – disse, con fare ammiccante, cosa che lo fece ghignare divertito.
“Saccente come sempre, eh?”
“Altrimenti non sarei io.” – disse.
Hermione si avviò verso le scale e salì in camera da letto. Era veramente stanca, nonostante non avesse fatto nulla di particolarmente faticoso.
Draco si rintanò nel suo studio come le aveva detto. Aveva bisogno di scrivere a sua madre e raccontarle tutto ciò che era avvenuto in quella prima giornata di convivenza.
Le parole di Hermione gli rimbombavano ancora nelle orecchie mentre scriveva con mano tremolante per l’emozione l’inizio di quella splendida giornata, iniziando dal viaggio di quel mattino, l’arrivo, e la cena. Le aveva scritto tutto, anche del gazebo, omettendo però il dettaglio del bacio. Anche se era la sua più fidata consigliera, Narcissa rimaneva pur sempre sua madre e certi particolari erano imbarazzanti anche per lui, anche se aveva ventisei anni.
Chiamò il suo falco e gli consegnò la missiva.Nella lettera non aveva mancato di chiederle come fosse andata la sua visita all’avvocato, sperando che ci fossero buone notizie.
e si l’affare tanto urgente di dra altro non era che scrivere una lunghissima e dettagliatissima lettera alla madre
Entrata in camera, Hermione non si accorse immediatamente di Elkan che, rispettosamente in un angolo della stanza, la stava aspettando.
Quando se ne accorse, sussultò.
“Elkan!” – esclamò Hermione. – “Che ci fai qui?” – chiese.
L’elfo fece un inchino e si avvicinò alla donna.
“Elkan ha una cosa per padrona.”
Hermione sollevò un sopracciglio. Padrona? Lei?
“Elkan, ci deve essere un errore.” – disse, bonaria. – “Io non sono la padrona di questa villa. Forse cercavi la signora Malfoy, la madre di Draco.” – lo guardò perplessa, quando vide l’esserino scuotere ripetutamente la testa.
“No, lei padrona.” – disse, indicandola con una delle quattro dita che possedeva.
“No, Elkan, ti stai sbagliando. Io non sono…”
“Sì, lei padrona.” – insistette la creatura.
Hermione iniziò a stizzirsi.
“Elkan, ti ho detto che…”
“No!” – tuonò l’elfo, lasciandola senza parole. – “Lei padrona! E questa è per padrona!” – le schiaffò in mano quella che le parve una lettera.
Hermione la prese, facendo contento l’essere che tornò al suo posto, aspettando che Hermione la leggesse.
Titubante, staccò la ceralacca e lesse il contenuto.
E si sembra che anche gli elfi abbiano capito che l’ospite era una persona speciale e che molto presto probabilmente sarebbe diveuta la nuova lady e EL sta eseguendo una missiva importante h portato una lettera che potrebbe forse chiarire molte cose anche se deve lottare per far accettare alla donna la parola padrona
Gentile signorina Granger,
Le porgo innanzitutto i miei saluti e i miei più sinceri ringraziamenti.
Hermione sollevò un sopracciglio. Non conosceva quella calligrafia…
Probabilmente si starà chiedendo chi io sia e a questo suo quesito credo potrebbe rispondersi, semplicemente andando a guardare la firma apposta in fondo alla lettera, ma la pregherei di non farlo.
Hermione si sentì arrossire. La persona che le scriveva doveva conoscerla molto bene se immaginava che la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di controllare il mittente.
e si cissy la conosce tramite i mille racconti del figlio, e non vuole che un nome possa mutare quello che per lei è il primo passo per la creazione di un novo rapporto con chi ha fatto un miracolo
Ho il sospetto che potrebbe partire prevenuta nei miei confronti e non voglio che questo accada.
Hermione era sempre più confusa. Chi era il mittente? E perché avrebbe dovuto smettere di leggere la lettera dopo aver saputo chi gliel’aveva mandata?Incuriosita, continuò .e si beata curiosità
Sono anni che la seguo, non immagina nemmeno quanto tempo è che cerco di capire che persona lei sia. Una persona che le è molto vicina, mi ha raccontato tutto di lei.Non si spaventi, non sono una maniaca…
Allora è una donna, pensò Hermione.
… che pedina le persone, ma questa persona che le è vicina è molto importante per me e ho bisogno di sapere che sarà quella giusta per lui.tipico timore di ogni madre ,ora che è libera di mostarsi materna cissy non si fa sfuggire l’occasione
Giusta per lui?Lui chi? E si in amore è proprio lenta!
Recenti notizie mi hanno messa al corrente di lieti risvolti nella sua vita, una vita che mi piacerebbe vedere legata alla mia.
Ma chi cavolo è?, pensò Hermione, sempre più costernata.
Lei ha suscitato il più vivido interesse nella persona che abbiamo in comune, signorina Granger. Un interesse che non avevo mai visto nemmeno quando ha fatto la sua prima magia o il suo primo volo sulla scopa. Lei ha il potere di rendere viva questa persona, di farla sentire importante, anche se probabilmente non se ne rende minimamente conto. E questa è una cosa importante per me. Vedere un ragazzo cambiare sotto i propri occhi, vederlo crescere, maturare e scegliere di intraprendere un cammino irto di difficoltà solo per aspirare ad essere degno di lei, è quanto più una donna nella mia posizione possa mai sperare E si cissy le è grata per esser stato il motore di cambiamento del figlio cosa che lei non immagina neppure , cissy sa che lei è la persona giusta per lui e di come sarebbe ben felice ed onorata se lei entrasse a fare parte della loro vite
Hermione fu colpita da quelle parole e la curiosità di vedere chi le scriveva, anche per dare un senso a quelle frasi, o a capire di chi si stava parlando fu tanta ma per una ragione nascosta perfino a se stessa, mantenne la promessa fatta a quella misteriosa mittente e continuò a leggere fino in fondo, senza sbirciare la firma.
Fosse per me, le racconterei tutto di persona, le farei vedere tramite i miei ricordi il cambiamento inconsapevole che lei ha esercitato su questa persona. Il mio compito è aiutare questa persona a farsi avanti perché, conoscendolo, si sentirà bloccato di fronte a lei, di fronte al suo spirito di coraggio, di fronte a una persona che innanzi alle difficoltà non ha mollato, ma ha saputo alzare la testa.E sputare loro in faccia.
e si chi le scrive sembra conoscer bene certe azioni del suo passato , cissy sa che il figlio teme ancora di non essre abbastanza e quidi sarebbe ben felice di dare lei una bella spintarella alla situazione magari anche intromettendosi se necessario . che sia stata cissy ad aiutarla in passato con bella ?
Il volto di Hermione era una maschera di pura confusione.Sputare in faccia? Per quanto quella frase fosse un semplice modo di dire, Hermione non riuscì a non andare con la mente all’unica volta in cui aveva per davvero sputato in faccia a qualcuno e…La lettera le cadde dalle mani. E si finalmente il cervellino di herm ha fatto due piu due arrivando a capire che le abbia scritto la lettera e di come ogni stranezza avesse senso
Ogni singola parola assumeva un significato nuovo, più consapevole.
Perfino Elkan con il suo “padrona” aveva trovato il suo significato. Era impossibile. Non era proprio possibile. Raccolse velocemente la lettera da terra e continuò a leggera, spaventata ma allo stesso tempo ansiosa da ciò che vi avrebbe trovato scritto.
Forse ora avrà capito chi sono e spero non me ne voglia. È compito di una madre far sì che il proprio figlio sia felice, di quella felicità che sa di meritare, ma che il destino ha tardato a servirgli. Draco è molto combattuto, signorina Granger…
esi cissy vuole rivelare i mille dubbi che ancora affliggono il figlio
Leggere il nome di Draco in quella lettera fu come realizzare davvero che si stava parlando di lui. Indicarlo come “quella persona” lo rendeva meno reale, qualcosa di etereo che non aveva forma ma ora…
Si portò una mano sulla bocca mentre continuava a leggere.
… e il merito va tutto a lei.Le chiedo di non farne parola con lui. Se sapesse che mi sono intromessa in una faccenda che non mi riguarda – fino a un certo punto – temo si arrabbierebbe molto. Ha sempre detto di volersela sbrigare da solo, come se volesse darmi l’ennesima prova che il suo esilio lo ha reso l’uomo che è oggi che sa assumersi le proprie responsabilità.Ma io lo sapevo già. Sapevo fin dai suoi sedici anni che Draco era un ragazzo molto responsabile e che non mi avrebbe mai deluso, ma avevo l’impressione che stesse… come dire… esitando.
I sentimenti sono difficili da gestire, soprattutto se non si sa come gestirli o, peggio ancora… se non sono ricambiati.Perciò le chiedo di leggere i libri che ho chiesto a Elkan di fornirle.sono i diari di Draco.
e si ormai cissy parla chiaramente le spiega che dra non sa gestire bene i sentimenti poiche teme di on venir ricambiato e la prega di leggere i diari di dra per capire le esitazioni del figlio
“Ma non ci penso nemmeno!” – sbottò Hermione, facendosi guardare male da Elkan.
Aveva rifiutato di stare dentro il gazebo una volta scoperto di cosa era fatto, figurarsi leggere i pensieri di Draco. Era assolutamente impensabile.
Lì dentro troverà tutte le risposte che cerca perché, se conosco bene mio figlio…
Narcissa Malfoy.
… avrà disseminato la vostra convivenza di indizi misteriosi, aspettando che lei facesse il primo passo per chiedergli spiegazioni.
Hermione iniziò a provare un certo timore nei confronti di quella donna.
e si cissy comncia a spaventar eherm per la sua capacita di conoscere non solo ill figlio ma anche lei e il suo modo di ragionare
Ora che Narcissa Malfoy le diceva quelle cose, era come realizzare che Draco le aveva davvero lanciato messaggi subliminari in attesa che lei li traducesse e che non erano stati solo frutto della sua fantasia.
La prego, signorina Granger, legga quei diari e abbia ancora una volta la forza di affrontare ciò che Draco si ostina a rimandare per timore di essere rifiutato.
Rispettosamente, Narcissa Black
la donna la prega di raccoglire il suo coraggio per affrontare cio che dra ancora non le dice per paura di perderla completamemete
E si cissy ormai firma e agisce e pensa come se fosse gia una black come se l’essre ancora una malfoy sia solo un problema che sarà risolto a breve e che comunque non la riguarda piu essendo solo una mera formalità per lei l’annullamento è gia avvenuto appena ha scoperto ciò che luc le aveva fatto , ora sta solo aspettando che la legge faccia il suo corso la sua procedura
La prima cosa che Hermione notò, fu che la donna non si era firmata come Malfoy. Non indagò oltre perché il contenuto di quella lettera l’aveva sconvolta abbastanza da annullare qualsiasi altro pensiero che non fosse Draco e i suoi… sentimenti.
A pensarci le faceva strano immaginare Draco che provava dei sentimenti nei suoi confronti, sentimenti ben più forti di un’amicizia nata e cresciuta tra le mura di Hogwarts.
Narcissa le aveva parlato del viaggio che Draco aveva fatto in Italia e in Portogallo che in qualche modo erano legati a lei – come, lo avrebbe scoperto solo leggendo i diari – e sembrava che quei dettagli fossero riportati nei diari dell’uomo.
Hermione si fece pensierosa. E si la riccia non riesce a cder che dr abbia dei sentimenti per lei e che di certo non sembrano fermarsi alla pura amicizia insomma che forse il suo amore non è poi cosi impossibile
Certo, leggere i diari di Draco sarebbe stato estremamente facile, avrebbe trovato le risposte alle domande che si era posta durante quei mesi di conoscenza e avrebbe finalmente compreso cosa si nascondesse dietro quel famoso viaggio di lavoro che lo aveva tenuto lontano dall’Inghilterra per otto lunghi anni.
Ma decise che non lo avrebbe fatto.
“Elkan, puoi portarmi da scrivere?”
L’elfo obbedì alla padrona e tornò dopo nemmeno due minuti con un pacco di pergamene, inchiostro e piuma.
Si sedette alla scrivania e passarono lunghi minuti prima che sapesse come iniziare quella strana corrispondenza, anche se aveva ben chiaro il punto chiave di ciò che avrebbe scritto.
si sappiamo bene che herm è una grifona e che il leggere i diari o guadare i ricordi insomma sfruttare dei vantaggi non è da leonessa ma da serpe . la letera di risposta è sincera ed educata ma solo l’ha incuriosita molto e di come i sentimenti da lei accennati invece di spiegare molte cose hanno creato solo ulteriori dubb i confusione non vuole scalfire la fiducua di dra cosa che accadrebbe se leggesse i diari anche se la tentazione cè ed pè forte ma vuole essre leale e rispettare dra come lui ha fatto con lei aspettando i tempi del biondo senza mettergli ne fretta ne sbriciando
Gentile signora Black, buona sera.
Ho ricevuto e letto la sua missiva e vorrei farle sapere che, se anche avessi saputo fin dall’inizio chi me l’aveva mandata, non mi sarei mai permessa di stracciarla o di prestarle meno attenzione.I nostri trascorsi non possono vantare una stretta amicizia ma sapere che la madre di Draco, un tempo mia antagonista, mi aveva scritto una lettera iniziandola con dei saluti e dei ringraziamenti, mi avrebbe forse maggiormente incuriosito. Ammetto di essere stata vittima della più totale confusione, perché non capivo nulla di ciò che vi era scritto. Quando poi mi è stata chiara l’identità del mittente, la lettera ha assunto un nuovo significato, decisamente più chiaro per quanto riguarda la persona cui lei faceva riferimento ma, onestamente, mi ritrovo ancor più confusa in merito ai sentimenti di cui lei fa cenno. Con Draco ho instaurato uno stretto rapporto di amicizia e credo di poter affermare senza ombra di dubbio che così sia anche per lui. In ogni caso, la cosa che più mi preme dirle in risposta alla sua lettera è che non leggerò i diari di Draco. Sono desolata, ma ritengo che agire alle sue spalle in questo modo non sia eticamente corretto e tanto meno giusto nei suoi confronti. Il rapporto che ho con suo figlio va oltre ogni mia comprensione, eppure c’è tra di noi una sorta di tacito accordo in cui, se uno dei due ha bisogno di aiuto, l’altro accorre senza bisogno di chiamarlo. Davvero non me la sento di rovinare un rapporto così bello e puro per soddisfare una mera curiosità. Se Draco sentirà il bisogno di narrarmi del suo soggiorno fuori Inghilterra, io sarò lì ad ascoltarlo. Spero di non essere stata offensiva in queste mie poche righe e se l’ho fatto, la prego di volermi perdonare, poiché non era mia intenzione.
Rispettosamente, Hermione Jean Granger.
Quando Hermione scrisse il suo cognome, si sentì decisamente più sollevata.
Non voleva invadere la privacy di Draco in quel modo perché sapeva bene quanto difficile fosse ammettere una propria debolezza; perciò se Draco avesse incontrato delle difficoltà nel parlarle di ciò che aveva fatto in Italia e in Portogallo, avrebbe cercato di aiutarlo per quanto poteva.
Di certo non ficcanasando nei suoi affari.
“Potresti farla recapitare alla signora Narcissa Black?” – chiese Hermione a Elkan che obbedì senza fiatare.
Quando rimase sola, Hermione si sentì a disagio.
e si herm ha fatto un bel gesto che forse cissy non si aspettava ma che credo non andrà che a far aumentare la stima per la ragazza
Sentimenti.Narcissa Black aveva parlato espressamente di sentimenti. L’unico sentimento che c’era tra di loro, sempre che di questo si potesse parlare, era un accenno di attrazione fisica. Più volte Draco l’aveva baciata di sua spontanea volontà e quando era stata lei a fare il primo passo, lui non si era tirato indietro.
Quindi, c’era attrazione fisica tra loro.
E si sa l’attrazione fisica richiama l’amore e forse ne è la dimostrazione piu pratica e facile da capire poiche non implica l’uso delle parole
C’era poi anche una buona dose di rispetto, perché Draco non l’aveva mai presa in giro da quando si erano incontrati la prima volta a scuola o quando le aveva raccontato delle proprie debolezze o ancora quanto aveva avuto quella disastrosa prima volta con Ron. Il rapporto con Draco era cresciuto lontano dai pregiudizi e dalle azioni commesse alle spalle dell’altro: di certo non sarebbe stata la prima a infrangere quella tacita regola.
Brava
Perciò mandare quella lettera a Narcissa Malfoy, comunicandole la sua decisione di non leggere i diari del figlio era stata l’unica cosa possibile da fare, per non parlare del fatto che aveva messo subito in chiaro il suo pensiero in merito alla questione.Decise di andare a letto. Dopotutto, la giornata di domani sarebbe stata piena, perché c’erano ancora dei regali che non aveva fatto.
Uno dei quali, era di Draco.
A chilometri di distanza dal Manor, Narcissa Malfoy riceveva una missiva in un’ora decisamente insolita. Quando l’aprì, a differenza di Hermione, andò subito al mittente e la lesse con avidità.
E sorrise.
Hermione Granger era davvero la persona giusta per suo figlio.
e si i regali ma mi sa che il regalo herm lo ha gia fatto sia non leggendo i libri sia accettando di essre li con lui
vedremo se cissy satarà lontana o se fara sentire i suoi consigli chissa come sarà l’incontro tra le due donna di dra ? |