Recensioni per
Il mio segreto
di mgrandier
Molto nel tuo stile, pieno di dettagli e descrizioni, dalla colazione, la camerierina che passa, il dialogo, e poi i gesti...le dita sotto il colletto, il piede inquieto... |
Perché non vuole vedere il generalissimo? ... c'è qualcosa che la turba profondamente maddyna CSI VERSAILLES è pronta....la mia lente di ingrandimento pure. Aspetto il prossimo con ansia. Un saluto dalla signora in giallo jessica Fletcher 😘 |
Tutto sembra essere tornato lentamente alla normalità, ma in realtà non è così: i segni di quella fatidica notte sono scolpiti dentro gli animi di Oscar e di André, ognuno in un modo diverso: lui attende, lei cerca di dimenticare, come ha sempre fatto. |
Sono sempre più in ritardo, perdonami... Come ho già avuto modo di dirti innanzitutto complimenti per questo centellinare particolari e piccoli indizi e per questo scavare nelle loro anime che racconta sensazioni ed emozioni, ce le fa quasi sentire. Due le cose che mi hanno colpito: l'atteggiamento di Fersen, quel gesto e quel sussurrare così intimi ma così poco graditi. Il nostro uomo in viola non la racconta giusta, sono certissima che il suo coinvolgimento nella storia è molto più profondo e molto meno innocente di quanto vuol far credere. Poi, tralasciando la parte centrale della svestizione e non perché non mi sia piaciuta (l'ho adorata!) ma semplicemente perché nel ruolo di recensore mi impongo una certa serietà e i pensieri suggeritimi da quei nastri sciolti e da quegli indumenti sfilati proprio seri non sono, fonte di grandissime riflessioni è il finale. Il sogno di André, il ripercorrere episodi e oggetti del passato: spade di legno e biscotti, inchiostro e nastri di velluto, divise bianche e mostrine e lunghissime pezze di stoffa...mmm... Ognuno di questi oggetti ha un significato ma penso che uno in particolare parli più degli altri... E infine il calice. Vuoto. Non penso che Palazzo Jarjayes sia infestato quindi credo che la misteriosa bevitrice sia Oscar. Giunta a cercare André per... Cosa? Una partita di scacchi, una chiacchierata sul tempo? No, non credo. Per raccontargli qualcosa che la turba? Si, ci scommetterei... Vedremo se il proseguo mi darà ragione. Intanto ancora complimenti, tantissimi e scuse, tantissime. E un abbraccio. |
Dunque dunque, ci sta che io non abbia capito niente di niente, ma: |
Vedi che ho fatto bene a fare tardi, uahahahahah! Ora posso subito correre a leggere chi sia questo nuovo venuto con 'sto sorrisetto!! |
Ho riletto tre volte il finale, come nel capitolo del fatidico gesto "sfrontato" di André: il bicchiere è vuoto!? e poi noi non dobbiamo indagare! ;) |
In effetti più andiamo avanti e più la vicenda appare "intricata", come quel nastro malamente accomodato tra le pieghe del corsetto di Oscar, cagione ultima del malanimo e della "depressione" di Andrè. |
Ciao Maddy, |
Mi é piaciuto tutto ma in particolare la serie di immagini di Oscar nei ricordi di André. |
Ciao, mi sono piaciute immensamente le descrizioni che fai, il pulviscolo, la stanza, la biancheria di Oscar, molto struggente il momento del salotto, bellissima la scena del bicchiere. |
La fama di questo intrigo è sbarcata oltre oceano, mia cara Mrs Maddy Grandier. |
André è il solo a vedere chiaro nell'animo di Oscar e a capire il suo desiderio di fuga dal suo dolore. Il ritorno alla vita di tutti i giorni è difficile per entrambi. |
Mmm... c'è qualcosa in quel Calice vuoto che non mi convince. Snervante il conte mi sembra insopportabile qui. Grazie a te per fare parte del mio gruppo e anche se non hai scritto è come se lo avessi fatto. Continuerò le indagini. Jessica Fletcher 😉 |
Un capitolo scandito e armonioso, come una gavotta, un minuetto, Oscar che si allontana da FESSEN (alla svedese si pronuncia così). oblii, fuga e ricordi .. Ben costruito, struttura geometrica e rigorosa che ci porta a domandarci .. Che accadrà? Al prossimo Lunedì e grazie per la dedica J |