Recensioni per
Il mio segreto
di mgrandier
"Se qualcosa può andar male, lo farà". |
Ti prego di non fraintendermi e pensare anche solo per un attimo che ciò che sto per dirti voglia sminuire la bellezza, la malinconica delicatezza e la magica atmosfera incantata di questo ballo. Che, per quanto doloroso e "buio" possa essere stato per Andrè, rimane pur sempre "un ballo", con tutto lo splendido "immaginario" di contorno che s'apre ai nostri occhi... |
Brava Maddy,un Girodelle così ci voleva perché fondamentalmente non è cattivo ..che è successo ad Oscar? ?a presto |
Ciao cara e innanzitutto bravissimo, per questa tua notte dell'anima. E l'anima perduta di André ce la mostri cosi bene che credimi, la sua sofferenza diventa palpabile. Ci avrei giurato che questo André così intenso e dolente non l'avrebbe lasciata. C'è troppa alchimia tra loro, troppa comunanza di sguardi e pensieri, troppe parole non dette ma comunque giunte a destinazione, troppo...arf! Oddio l'ho detto di nuovo! Sono sempre più convinta che ci sia un vissuto diverso tra loro, un vissuto, che come ti dissi già alla prima recensione, va un poco oltre l'amicizia. So che non potrai dire nulla ma tant'è, io ho proprio questa sensazione...insieme ad un po d'ansia per quell'accasciarsi del finale. Già me lo immagino, fendere la folla e chinarsi su di lei e prenderla tra le braccia e... Perdono, Maddy, ma questa storia è troppo bella, troppo trascinante, troppo coinvolgente. Un abbraccio ed a presto!!! |
Ciao Maddy, |
Ahhhhhh!!!! Maddy che pensiero gentile... |
Allora vengo anche io al compleanno della coscritta! |
Restiamo sempre dentro la mente e il cuore di un André, un André che dipingi con vera maestria in ogni possibile sfaccettatura di sofferenza; eppure una sofferenza grata e cercata, con quell'idea che l'amore per Oscar sia superiore alla gioia d'essere ricambiato in qualche modo. Descritto in questo modo, il dolore di André è poetico e melodioso, con un tono fiabesco che nulla toglie alla sua intensità. Intendo dire che della fiaba la tua prosa suggerisce il prezioso, il meraviglioso; pure le sofferenze, in una fiaba, hanno ragione d'essere e una loro nobiltà. André soffre, ma non suggerisce mai lo strazio. Proteggerla lo gratifica a sufficienza, ed è meraviglioso. |
André ha passato la sera più lunga della sua vita, si vede benissimo; Girodel è un amico inaspettato e silenzioso; bellissime le descrizioni degli ambienti! |
"... Occhi resi opachi dal vizio e dal pettegolezzo..." |
Povero Andrè che pena vederlo così immagino il suo sguardo quando lei s allontana. E poi si accascia...sarà questo il segreto? Maddyna una fetta di torta pure per me. Un abbraccio 😘 |
Un caleidoscopio di sensazioni e gesti vecchi e nuovi... Accurata e mirabile,ci lasci sempre con il fiato sospeso... Alla prossima.. PS buona la torta. |
Quella lacrima finale mi ha ricordato il vero titolo della puntata 28: "André, a green lemon" nella traduzione inglese, che non ho idea di come suoni in giapponese e che in italiano sarebbe un po' ridicolo. Ma con la tua immagine ho proprio visto la sofferenza spremersi tra le ciglia (come un limone!!), pungere i sensi, scendere dalla guancia... con la sinestesia meravigliosa (sinestesia, tata, è l'accostamento di parole che richiamano sfere sensoriali diverse) dell'urlo che diventa lacrima. |
Questo "groviglio di pensieri e dubbi" a me sembra culmini con una specie di "dichiarazione" in piena regola. Andrè cerca di rassicurare quest' Oscar assolutamente indifesa e "scoperta" nelle vesti che dovrebbero "subliminare" il suo essere donna, ma che in realtà un po' "inibiscono" la vera lei. Mi ha colpito e commosso quel suo dubbio dilaniante: confessare la verità per non creare in lei false aspettative sulla reazione del Conte oppure "edulcorare" pesantemente il tutto? |
Come ti ho già detto mi è sembrato di essere li insieme a loro, su quella strada di cui André conosce ogni dosso ed ogni buca... Splendidi, entrambi, così reali nella tua descrizione da riuscire quasi a percepirne i respiri. Ho adorato entrambi: lui e la sua sofferenza così mirabilmente celata dietro al suo amore per lei che viene sempre prima di tutto, anche di sé stesso. E lei così indifesa, in quell'abito inusuale, esposta ad ogni sguardo senza la corazza che sempre la difende, tanto insicura quanto femminile in quel suo bisogno di essere rassicurata. Ho sperato, ti giuro, per un istante che quelle mani non si lasciassero, che André non scendesse dalla carrozza, che facesse di quel momento il punto di partenza per un "loro" viaggio. Ma giustamente la tua storia ha un'altra evoluzione e il loro percorso continua. Ed io sono felicissima di accompagnarli. Un abbraccio, insieme ai miei complimenti più sinceri. A presto! |