Erano già trascorsi dieci anni all’incirca da quando il signor Fay mi aveva preso come assistente. Egli era un rinomato scrittore, mentre io invece ero nessuno. Ero solo un garzone, un ragazzino rimasto senza una famiglia, al servizio dei potenti. Sfruttato notte e giorno, il mio unico conforto stava in quei pochi momenti di solitudine, durante i quali potevo dedicarmi ai miei interessi e a me stesso. [...] A lungo andare, cominciai a cambiare. Quando ero arrivato lì ero già un tantino diverso rispetto a quando ero stato assunto, ma continuavo a sentirmi smarrito, incredulo, timoroso che tutto potesse sparire da un momento all’altro. Mi chiedevo se non stessi diventando troppo dipendente da quelle persone che mi avevano accolto con calore, quando invece ero sempre stato abituato a cavarmela da solo. Mi domandavo se fosse giusto e se, col mio agire, coi miei modi di fare, riuscissi a dimostrare tutta la mia gratitudine.
Ma a cambiarmi era stata soprattutto Sakura.
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[Basata sul tema del Tsubasa Month di maggio 2020: Day 12 AU]