Mo Guan Shan si trovava letteralmente con le spalle al muro, bloccato in un vicolo cieco da She Li. Digrignò i denti e si maledisse mentalmente. Non riusciva ancora a capacitarsi come avesse fatto a finire lì, in quella strada sconosciuta. Non sarebbe riuscito a colpire l'altro con un semplice pugno, ne era più che consapevole, ma, non trovando nulla da usare, decise di improvvisare. Gli lanciò contro lo zaino e scattò in avanti per sfruttare quella distrazione. Stava per colpirlo, ma She Li fu più veloce di lui: gli afferrò il polso per poi girargli dolorosamente il braccio dietro la schiena e spingerlo con forza contro il muro.
{Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it}

Tom non avrebbe mai immaginato che gli potesse davvero interessare qualcuno, non avrebbe mai potuto immaginare che avrebbe dovuto precisare nuovamente il suo dominio su Wiglaf.
E mai avrebbe potuto sapere di essersi affezionato a qualcuno, almeno un po’.
(Personaggi del film italiano uscito su YouTube "Voldemort: Origin of the heir"
Se non l'avete visto, vi consiglio di farlo)

Devon, per ordine del suo capo deve rapire una ragazza, Dafne, per chiedere il riscatto al padre. Il padre però si rifiuterà di pagare e a Devon non resta altro che ucciderla ma... qualcosa dentro di lui glielo impedisce.

C'è a chi piace essere sottomesso e a chi piace sottomettere, ma sopratutto, c'è la ricerca del piacere che può spingere due persone che si odiano a fare qualcosa che serve per la sanità mentale di entrambi.

Uno spaccato di Christian Grey e Anastasia Steele

Rieccomi con una storia stramba,proprio uscita da una mente pazza. Bella è una ragzza di 22 anni,chiusa,fredda,tutto ciò causato da un passato difficile e ora si ritrova a Los Angeles a fare la prostituta. Lei è la preferita,la migliore del gruppo,ma una mattina Dave,l'uomo che loro considerano un padre,ma che in realtà deve controllarle,le comunica che il capo di tutti questi traffici di prostituzione la vuole,pretende di averla. Bella non vuole perchè sa che il capo è un uomo viscido e spietato,ma tremendamente bello,ma non può fare altrimenti. E se questo capo fosse Edward... come la mettiamo? Spero vi piaccia,fatemi sapere voi un bacione TanyaCullen.

Le persone credono che storie e leggende siano tutta una farsa, che siano state inventate per allietare i bambini. Peccato che errare sia umano...
E se ci fosse qualcosa oltre l'orizzonte, o magari sotto i nostri piedi... Magari un mondo caduto in rovina che sta aspettando la sua rivincita, la sua luce di speranza. La sua Regina.

One shot ambientata dopo l’episodio 13 della quarta stagione.
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Quando tornò a casa, Adrien si rese conto di essere effettivamente un sottone.
Stupido, stupidissimo amore…

Ed e Stede hanno un piacevole incontro

{Quinta classificata al contest: "I'd die to be where you are", indetto da Stareem sul forum di Efp.}
{Post!TASM2 - tanto, tanto angst}
Fallo. Raggiungila.
No, non voglio.
Non perché non morisse dal desiderio di poterla raggiungere, in qualunque cosa ci fosse dopo la morte – in effetti, il suo corpo moriva letteralmente per questo –, ma piuttosto perché, se le cellule da cui era composto si stavano lentamente consumando – per lei, per lei, solo per lei, sempre per lei, lei che era la ragione per cui alzarsi e quella per cui andare a dormire, anche se era nella terra fredda, nella terra negra, anche se il sole non la rallegrava, né riscaldava più.

Chiuse gli occhi appoggiandosi contro il freddo muro del castello. Era una recluta dei Mangiamorte.Una carta determinante per vincere la partita. Calpestò il mozzicone con il tacco delle scarpe.L'ultima cosa che doveva fare era pensare a lui e a quel bacio insignificante eppure, potentemente, il ricordo scavalcò le sue difese. -Vigliacca!- se lo ripetè...

Impertinente, spaccone, eroe montato, belloccio, latin lover, testardo.
Questi erano solo una parte dei nomi con cui Ruki Makino definiva Ryou Akiyama.

Questa storia non è nel mio solito genere, ma penso che ciò che ognuno pubblica rispecchia un po' quello che è e che ha dentro ed io sono anche questo...

Iwaizumi aveva un modo tutto suo per dirgli che apprezzava il suo lavoro, e che guardandolo attraverso uno schermo, pur essendo uno dei pochi a conoscerlo per com’era a telecamere spente, era fiero di lui; e a Oikawa piaceva, perché percepiva ugualmente la validità di quel sentimento, come una carezza sottopelle.

‘Beh, vorrei proprio che mi raccontassi una storia! Scommetto che mi riaddormenterei in un attimo’. Afferma in modo sicuro. Mi giro e faccio per prendere un libro con vari racconti quando il mio intelligente (anche troppo) figlio mi afferra un polso. ‘No, non voglio quelle del libro. Raccontami la storia di te e papà!'