«Fermati, straniero!» urla di nuovo, ma stavolta la voce è di un uomo.
Un uomo come tanti altri, un uomo come prima, prima di passare alla nuova specie, prima di eguagliarsi al resto della razza suprema. Per lui sono lo straniero, quello sbagliato.
Siamo tutti stranieri, qui.
Non vorrei farlo, eppure al ballottaggio, ora, c'è la mia vita contro la sua.
Supero l'ostacolo e mi fermo, deciso a voltarmi per guardarlo negli occhi.
Al volo tiro fuori la revoler e la punto contro il mio avversario.
Lui fa lo stesso.
L'urlo di uno sparo riecheggia nell'inquietante silenzio che si è venuto a creare attorno a noi.
E' solo un'altra giornata, un'altra agonia.
Una delle tante.