Recensioni per
Lezioni di seduzione.
di jawaadhugsme

Questa storia ha ottenuto 1398 recensioni.
Positive : 1391
Neutre o critiche: 7 (guarda)


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Recensore Veterano
03/06/13, ore 17:58
Cap. 17:

Oddio ho finito ora di leggere questa storia e devo dire che è meravigliosa! Nonostante alcuni errori grammaticali, è scritta davvero bene. Inoltre adoro qualsiasi tipo di FF su Zayn... forse perche lo amo più di me stessa!forse leggero altre tue storie quindi preparati! :D // Ti lascio le mr parti preferite.... ciaoo! // La mano di Zayn si muove lenta sul mio corpo in fiamme. Dalla gamba si sposta con una calma quasi surreale verso il mio fianco fino ad arrivare sotto la maglietta. Le sue labbra si staccano dalle mie e percorrono lente la mia guancia raggiungendo il collo. Avverto un brivido intenso attraversarmi la schiena, amplificato dalla mano di Zayn che si era posata delicata ma piena di brama sul mio seno. Le sue labbra sfiorano il mio collo e poi la sua lingua passa ad accarezzare delicata il punto dietro l’orecchio e non posso fare a meno di gemere di piacere. «Sei davvero sicura?» domanda sussurrando lui proprio vicino a quell'orecchio. «Come la prima volta. Come quando mi hai dato lezioni di seduzione.» sussurro con voce bassa e roca stringendogli la mano. Zayn sorride, stringendomi con forza la mano intrecciata alla sua. «Ti amo piccola.» Le sue labbra tornarono sulle mie ed io mi lascio travolgere da quel bacio, schiudendo la bocca e permettendo che le nostre lingue s’incontrino, fameliche, desiderose l’una dell’altra, aspettando di esplorare ogni centimetro dei nostri corpi. La sua mano continua a toccare il seno che ormai è diventato sensibile ad ogni suo minimo gesto. Le fitte al basso ventre aumentano mentre un calore piacevole e colmo di attese si diffonde per tutto il mio corpo scosso dall'eccitazione. Lentamente la mia maglietta comincia a sollevarsi e Zayn interruppe il bacio per sfilarmela definitivamente e gettarla sul pavimento. Mi guarda intensamente negli occhi e le mie guance si colorarono di un rosso intenso. Mi sento imbarazzata, così come ogni volta che facciamo l'amore. «Sei bellissima», sussurra. Ciò mi fa sorridere: me lo ripete sempre mentre facciamo l'amore. Quando le sue labbra sfiorano il mio capezzolo per poco non lancio un urlo tanta è stata intensa la scarica di piacere che mi ha attraversata. Mentre continua ad accarezzarmi i seni con la lingua, la sua mano scende verso il mio ombelico sfiorando la mia pelle con quelle dita lunghe e affusolate che conoscono, ormai, il mio corpo così bene. Arrivato all'elastico delle mutandine, delicatamente infila la mano sotto di esse fino ad arrivare alla mia parte più sensibile. Inarco la schiena stringendo la mano di Zayn ancora intrecciata alla mia, passando quella libera tra i suoi capelli corvini. Respiro a pieni polmoni il suo odore: muschio bianco, il suo bagno schiuma che io amo terribilmente, e lui lo sa. Con un colpo di reni, ribalto la situazione trovandomi sopra di lui, ammirando il suo petto scolpito e non posso fare a meno di notare quanto sia bello mio marito. «Forza, interrogazione. Fa vedere al maestro tutto quello che ti ha insegnato.» sorride leggermente accarezzandomi il braccio. Accarezzo il volto di Zayn, posando un bacio sul suo naso per poi strofinare il mio lungo il suo collo, partendo da dietro l'orecchio arrivando alla clavicola, per poi tornare indietro. «Mi chiamo Annabell e ho ventinove anni.» sorrido ripensando e iniziando alla prima regola di seduzione: prendere confidenza. Inizio a baciargli il collo, seguendo lo stesso percorso fatto precedentemente col naso accarezzandogli il tatuaggio che ha impresso sulla sua pelle il nome di suo nonno. «Sono sposata con Zayn Malik e lo amo con tutta me stessa.» continuo scendendo e passando al petto, facendo scorrere l'indice dal suo pomo d'Adamo all'elastico dei pantaloni della tuta da ginnastica. «Abbiamo degli amici in comune: Niall, mio fratellastro, Liam, Harry e Louis. All'inizio alcuni li detestavo, ma mi sono stati molto vicini alla morte di mia madre.» sussurro slacciando il fiocco con cui ha stretto i pantaloni, calandoglieli successivamente. Zayn, stanco, inverte la posizione tornando sopra di me. «Sono Zayn Malik ed ho trentadue anni.» sussurra con voce roca baciandomi il seno, facendomi ansimare leggermente. «La quale, ha superato il test.» sorride togliendomi l'intimo rimasto di dosso e togliendo il suo. Sorridendo, si posiziona tra le mie gambe per poi baciarmi la fronte, bagnata dalle goccioline di sudore. «Ti amo Annabell.» sussurra con voce roca prima di entrare in me e baciarmi per fermare il mio grido di piacere misto a sorpresa. E non c'è sensazione più bella di sentire le sue mani sul mio corpo. Non c'è sensazione più bella di guardarlo negli occhi mentre facciamo l'amore. Non c'è sensazione più bella di sentire i suoi baci e i brividi lungo il corpo causati da essi. Non c'è sensazione più bella di sapere che Zayn Malik, è e sarà per sempre mio. Zayn ci copre con il lenzuolo, stringendomi a sé per poi, ancora ansimante, baciarmi la fronte mentre io poggio la testa sul suo petto. «Non potevo desiderare di meglio An. Sei la ragazza che amo, la ragazza a cui ho insegnato ad amare e a sedurre gli uomini, anzi, l'uomo e ci riesci dannatamente bene.» Rido alla sua affermazione stringendomi a lui, sentendo il calore che emana il suo corpo, facendo intrecciare le nostre gambe. «Ti amo Zayn, dico davvero.» sussurro sorridendogli, per poi baciare il suo mento. Il silenzio invade la stanza buia, mentre Zayn accarezza i miei capelli ed io il suo petto. «Ti ho fatto male?» domanda interrompendo il silenzio. «Si, insomma, ho fatto male a te o al bambino?» Alzo il volto e lo guardo: il volto fa capire la sua preoccupazione e la bocca trema leggermente. «Sei stato perfetto Zayn, e sono sicura che lo sarai anche tra sette mesi, quando partoriremo nostro figlio.» Il viso si rilassa e mi sorride, per poi sporgersi e baciarmi teneramente il naso. «Ti amo Annabell Cora.» «Ti amo anche io, Zayn Malik.» «Per sempre?» «Per sempre piccola mia, per sempre.» // «Devi andare a consegnare il progetto, ricordi?» annuisco e alzo il busto tenendomi in equilibrio sui gomiti, per poi baciarla. Ride leggermente per poi uscire dalla mia stanza che ormai condividiamo. Mi passo una mano tra i capelli e mi alzo, indossando i pantaloni, la maglietta e una felpa, per poi mettermi le nike ai piedi: prendo il blocco da disegno e esco dalla camera, scendendo le scale di corsa per andare in cucina. Mi affaccio nella stanza e noto Annabell dare da mangiare a Boris, il quale le lecca la mano per poi mangiare la sua colazione. «Amore..» sussurro per poi abbracciarla da dietro e baciarle il collo. Lei sorride dolcemente per poi baciarmi. «Li c'è la tua colazione, è al sacco, così mentre vai la mangi.» mi porge il sacchetto e lo afferro sorridendo. «Allora ci vediamo questa sera.» sorrido per poi baciarle le labbra e uscire di casa, seguito da lei che mi guarda sul ciglio della porta. «Ti amo.» le dico una volta che mi sono voltato. «Anche io.» la bacio dolcemente e sorrido, poggiando la mia fronte sulla sua. «Forza, vai o fai tardi!» ride spingendomi e le bacio il naso per poi iniziare a correre ridendo. Arrivo alla scuola privata di disegno e noto molti studenti camminare nel corridoio con le loro cartelle tra le mani dalle quali escono alcuni pezzi di foglio. Sorrido spingendo la porta della mia classe e noto che l'insegnante non è ancora arrivato, così mi avvio infondo all'aula dove ci sono Harry e Louis che ridono. «Malik! Vieni, ti abbiamo lasciato il posto.» sorrido al riccio e mi siedo tra di loro, posando la mia borsa sul banco e sistemandomi i capelli. «Buongiorno ragazzi!» il professor Derek entra in aula sedendosi sulla cattedra e ci invita a sederci, per poi sorriderci. «Allora, avete fatto i compiti?» domanda sorridendo maliziosamente e guardandoci uno ad uno: quando incontra il mio sguardo deglutisco e scavo nella mia cartella alla ricerca del foglio ma... non c'è! «Malik!» alzo il volto impaurito e guardo l'insegnante. «Il suo disegno?» Inizio a gesticolare animatamente mordendomi il labbro mentre Louis e Harry, al mio fianco, sghignazzano. «Vede prof..» non faccio in tempo a finire la frase che la porta si spalanca e noto una ragazza ansimante sulla porta. «E lei chi è signorina?» domanda Derek curioso scrutandola ma non riesco a capire chi sia a causa delle teste che coprono la visuale. «Sono venuta a portare il disegno di Malik!» sussurra tra i respiri profondi. Mi alzo dalla sedia con uno scatto e, a grandi passi, raggiungo Annabell, la quale si è vestita anche con le prime cose che ha trovato. «Sei matta?!» urlo togliendomi la felpa e porgendola per coprire la sua pelle scoperta da una semplice canottiera. I miei compagni sghignazzano e li fulmino con lo sguardo uno ad uno. Eh già, solo maschi. Il professor Derek prende il foglio dalle mani di An e lo osserva compiaciuto, portando poi gli occhi su di lei. «La ragazza del ritratto è lei, vero signorina?» le guance di An si colorano di rosso e annuisce timidamente. Mi paro davanti a lei per far si che non possa continuare la radiografia sul suo corpo. «Molto bene Zayn, un bel dieci più.» sorride il prof porgendomi il disegno. «E complimenti anche a lei signorina.» sorride facendole l'occhiolino. «Ci vediamo a casa Zayn..» sussurra timidamente facendomi una carezza sulla schiena per calmarmi. Mi volto verso di lei con la mascella contratta e poggio le mani sui suoi fianchi, avvicinandola al mio corpo, per poi baciarla con foga: per far vedere che è mia, per far vedere che è zona off limits, per far capire a tutti che non si devono avvicinare a lei. «A dopo piccola.» sussurro contro le sue labbra e noto il rossore delle sue guance e poi usce sorridendo imbarazzata. Ritorno al mio posto stringendo il disegno forte tra le mani per non farlo vedere a nessuno per poi metterlo in cartella. «Ehy Malik, che dici di farci vedere il disegno di quel bocconcino?» sorride maliziosamente David. Mi alzo di scatto dalla sedia e gli tiro un pugno sul naso, provocando una rissa tra noi due. «Zayn Jawaad Malik!» urla mia madre entrando in casa. Chiudo ancora più forte gli occhi mentre Annabell disinfetta il labbro rotto e, qualche volta, sobbalzo per il bruciore. «Non mi hanno mai chiamato da scuola in anni come medie e superiori e ti fai chiamare ora che hai venticinque anni?!» urla entrando in salotto e sedendosi sulla poltrona. «Già Zayn, che è successo?» domanda mio padre sedendosi al fianco di mio padre mentre noto le mie sorelle accarezzare Boris. Arriccio il naso per il dolore e fermo la mano di An, la quale mi guarda confusa. Mi alzo e mi siedo prendendo la mano che prima mi stava medicando. «Hanno offeso Annabell e ho dato un pugno al diretto interessato, ma lui ha voluto di più ed è scoppiata una rissa.» faccio spallucce. «Stanno insieme!» scatta Safaa esultando e andando in braccio ad An, la quale ride accarezzandole i capelli. «E' vero Zayn?» domanda mia madre sorridendo dolcemente. «Che c'è, non si può difendere nemmeno la propria ragazza?» domando sorridendo e prendendo tra le mie mani, quelle di An. «Da quanto...?» domanda mia madre infilzando qualche maccherone. «Quattro giorni.» sorride An per poi mettere in bocca la pasta. «Sono così felice! Ero sicura ci fosse qualcosa!» strilla Safaa facendoci ridere. // «Piccola..» la voce di Zayn mi giunge in un sussurro e apro gli occhi lentamente. «Tutto bene?» annuisco piano e mi alzo lentamente, sedendomi sul letto, notando poi di essere nuda: arrossisco facendo ridere Zayn per poi coprirmi con il lenzuolo il seno e portarmi i capelli sulla spalla destra. «Che ore sono?» domando guardandomi attorno, cercando la sveglia o un orologio. «Sono appena le otto del mattino, e ho preparato la colazione.» sorride afferrando il vassoio posto sul comodino, per poi poggiarlo sul materasso tra noi due. «E' stato un gesto davvero carino Zayn, davvero.» sorrido prendendo il panino ripieno di Nutella e iniziando a mangiarlo. Il moro sorride, incrociando le gambe sul materasso e addentando il suo panino alla marmellata, facendo calare il silenzio nella stanza. Guardo Zayn con la coda dell'occhio e ammiro la sua bellezza in silenzio: gli occhi color nocciola concentrati sul panino, le grandi e calde mani che mi hanno accarezzata tutta notte che tengono la colazione, le labbra leggermente sporche di marmellata di more e i capelli spettinati e non in ordine come al solito. E' davvero bellissimo, in tutto e per tutto. Gli ho detto ti amo la sera precedente e non me ne sono pentita affatto: l'ho amato da sempre, solo che non me ne sono mai accorta, troppo spaventata di poter essere lasciata sola un'altra volta. «An..» sussurra timoroso con gli occhi fissi sulle sue mani che stringono l'ultimo pezzo di panino. «Si?» «Ti ho fatto male ieri notte? Era la tua prima volta e io avevo una fottuta paura addosso e...» sorrido posandogli l'indice sulle labbra, fermando le moltitudini di parole che stavano per uscire dalle sue labbra, come ogni volta che è nervoso. «Sei stato perfetto Zayn.» sorrido spostando l'indice per poi sorridere e avvicinarmi a lui: poggio una mano sul suo petto e sento il cuore battergli forte mentre poggio le mie labbra sulle sue in un casto bacio. Noto le sue guance tingersi leggermente di rosso e ciò mi fa sorridere. «Dio. - sospira passandosi una mano tra i capelli- Con te mi sento un adolescente alle prime cotte.» rido leggermente e si aggiunge anche lui, stringendomi tra le sue braccia e mi bacia il capo. «Zayn..» sussurro diventando seria. «Si?» «Il tuo compito? Vuoi ancora che sia io la ragazza da ritrarre?» «Certamente! Ricordi cosa ti ho detto?Non voglio disegnare corpo che non sia tuo: perché non voglio guardare corpo che non sia tuo.» annuisco e Zayn si alza, prendendo il vassoio e uscendo dalla stanza. Ho vergogna nell'essere ritratta, anche perché mi vedrebbe nuda per un tempo indeterminato e io mi vergogno di essere vista nuda, vulnerabile. Mi passo una mano tra i capelli e mi alzo dal letto, portando le lenzuola con me, strette tra le mie mani che mi coprono il necessario e scendo in cucina, dove trovo Zayn alle prese con i piattini che sta lavando. «Zayn?» il moro si volta e mi guarda con uno sguardo interrogativo. «Voglio essere ritratta da te, adesso.» Zayn annuisce distrattamente e, quando realizza le mie parole, si lascia scappare un piatto che quasi non rompe. «Emh. si-si, certo. Aspettami in sala.» Zayn è seduto su una sedia, con il quaderno da disegno tra le mani e gli attrezzi da disegno ai suoi piedi: si china leggermente e prende una matita e una gomma, per poi posare gli occhi su di me, in piedi vicino al divano con le lenzuola ancora strette tra le mani. «Emh.. si, siediti.» dice schiarendosi la voce e tossendo, indicandomi il divano con la matita. Annuisco titubante e sospiro, lasciando la presa sulle lenzuola che cadono lentamente lungo il mio corpo, scoprendolo piano piano fino ad essere a terra. Zayn sussulta stringendo la matita e sorrido divertita mentre sento il suo sguardo addosso mentre mi siedo sul divano. «Come mi devo mettere?» domando cercando di acquistare sicurezza. «Accavalla le gambe, -annuisco facendo come mi dice- porta i capelli sulla spalla destra e il gomito sinistro poggialo sulla gamba accavallata.» Faccio come mi dice e sorrido, chiedendo conferma e, in risposta, Zayn annuisce sistemandosi sulla sedia e impugnando il quaderno in una mano, mentre nell'altra tiene la matita. «Bene, ora inizio e mi raccomando, resta il più ferma possibile.» annuisco leggermente e Zayn inizia a muovere la mano, spostando gli occhi ogni volta dal quaderno a me, osservando ogni mio tratto, ogni mio difetto. «Se avessi detto di no per il ritratto, cosa avresti fatto?» domando cercando di non muovermi. «Semplice: mi sarei preso un tre.» sorride leggermente guardandomi negli occhi, per poi riportarli sul mio seno che sta disegnando da qualche minuto. «Zayn?» sussurro. «Si?» sospiro guardandolo mentre disegna e alle volta cancella una parte fatta male. «Io sapevo che eri un problema e sai perché?» non lo faccio nemmeno rispondere che riprendo il discorso per la paura di dimenticare tutte le parole, tutto ciò che sento. «Perchè mi sono interessata a te fin da subito, ma avevo i prosciutti sugli occhi: non volevo vedere e avevo paura di soffrire, ancora. Sai perchè ho accettato le lezioni? Perchè volevo stare a contatto con te, conoscerti meglio, ma sapevo fosse sbagliato, perchè mi ha portato a capire che ti amavo e ti amo con tutta me stessa, anche se la paura regna sovrana. Ho capito di amarti davvero ogni giorno di più, quando mi sei stato accanto a Mullingar, quando mi hai detto di amarmi con fatti e parole, quando mi hai portato dalla tua famiglia; ogni giorno mi hai dimostrato di amarmi e mi hai fatta innamorare sempre più, fino a quando l'ho capito.» Zayn sorride leggermente per poi prendere un carboncino e iniziare a muoverlo sul foglio mentre mi ascolta attentamente. «Ieri notte è stata la notte più bella della mia vita, ogni giorno con te è il più bello che possa passare, perchè io ti amo Zayn.» sospiro abbassando lo sguardo e, in tutto questo, non mi sono accorta che Zayn si è alzato dalla sedia e si trova davanti a me. «Ti amo anche io Annabell.» sussurra alzandomi il volto per poi posare le sue labbra sulle mie. // «Sono a casa!» immediatamente, metto via il blocco da disegno che uso per ritrarre oggetti e mi alzo dal divano, sorridendo ad Annabell, la quale si sta spogliando del cappotto e delle scarpe. «Come è andata?» domando cortesemente schiarendomi la gola. «Tutto bene grazie, tu al lavoro?» domanda posando gli occhi su di me. «Oh, tutto bene. Ho portato Boris dal mio capo perchè gli deve fare dei controlli.» sorrido lievemente. «Mi dovevi dire qualcosa? Mi è arrivato il messaggio pomeriggio.» Annuisco e le faccio segno di seguirmi e lei mi segue fino a camera mia, dove cerco il blocco da disegno che ho usato durante questi tre anni per ritrarla quando non se ne accorgeva. Sospiro, consapevole che sia giunto il momento e glielo porgo: lei mi guarda stranita e lo afferra, iniziando a sfogliarlo e, mano a mano lo sfoglia, il labbro inferiore le trema. «Questo quaderno l'ho usato per ritrarti quando meno te lo aspettavi: mi sedevo sulle scale molte volte e ti ritraevo dormire sul divano nelle posizioni in cui ti mettevi, oppure qui, sulle scale mentre tu studiavi sul pavimento dandomi le spalle.» e le indico il disegno che lei osserva attentamente. «Quello che sto cercando di dirti An, è che mi sei sempre piaciuta, dal primo giorno in cui ci incontrammo per l'appartamento. Ho detto subito di si affinché diventassi la mia coinquilina e ho disdetto il si detto qualche ora prima ad un ragazzo.» Annabell mi guarda con gli occhi lucidi e ripone il quadernino sulla scrivania al nostro fianco. «Ti ho sempre osservata in silenzio, e abbiamo scambiato la maggior parte del tempo solo le frasi necessarie che accomunano due coinquilini, ma la verità è che avevo paura di non piacerti.» Titubante, prendo tra le mie mani quelle di Annabell, la quale mi guarda attendendo la fine del discorso, impaziente. «E quindi Annabell, vuoi essere mia?» domando con voce tremante. Lei sorride, avvicinandosi a me e facendo aderire i nostri petti accarezzandomi poi una guancia, mentre l'altra mano stringe le mie: lentamente, si alza sulla punta dei piedi e fa incontrare le nostre labbra, così come la prima volta, mi sento quasi morire. Porto le mani sui suoi fianchi e li stringo delicatamente, mentre lei indietreggia verso il letto dove si stende, mentre io mi porto su di lei facendo leva sui gomiti per non pesarle. Accarezzo lentamente la sua pelle da sotto la maglia che poi tolgo, per poi passare a baciarle il collo lentamente mentre lei inizia a sospirare stringendo i miei capelli. «Sei sicura?» domando sulla sua pelle e lei mi stacca tirandomi di poco i capelli, facendomi intendere di alzare il volto: la guardo negli occhi, ci guardiamo come se fossimo intrappolati l'uno nell'altro. «Si Zayn, mi fido di te.». Una sola frase, una sola frase per farmi capire che finalmente è mia: con mani tremanti, tra baci, sospiri e carezze, ci ritroviamo nudi in poco tempo. Mi posiziono su di lei e la bacio lentamente, per poi staccarmi e poggiare la mia fronte sulla sua. «Non ti farò male, è l'ultima cosa che voglio farti. Mi prenderò cura di te.» sussurro stringendola al mio petto. E entro in lei, facendola sospirare e si stringe ulteriormente a me, mentre inizio a muovermi piano per farla abituare, fino a quando inizio a donarci piacere. La guardo negli occhi e lei guarda me: non c'è posto in cui vorrei essere in questo momento, non c'è posto in cui vorrei essere per il resto della mia vita. So che lei è quella giusta, lo so da quando ho imparato ad amarla osservandola di nascosto, passando per pazzo dai miei amici: dopo tre anni, ho superato le mie timidezze e ne è valsa la pena, perchè finalmente lei è qui, tra le mie braccia mentre facciamo l'amore e lo sarà anche domani. «Ti amo Zayn.» sussurra piano sulle mie labbra per poi baciarmi. La stringo al mio petto e esco piano da lei, avvolgendo il lenzuolo attorno ai nostri corpi e le accarezzo la schiena nuda, fino a quando non si addormenta. Dopo due ore passate a pensare, accarezzarle i capelli e baciarle la fronte, mi alzo dal letto, cercando di non svegliarla e mi sedo sulla sedia, prendendo il blocco da disegno e il carboncino con già la punta: la osservo a lungo e inizio a disegnarla, facendo attenzione ad ogni minimo particolare del suo corpo lasciato scoperto dal lenzuolo. Sorrido disegnando le sue labbra leggermente schiuse e i capelli che le ricadono sulla spalla e qualche ciocca sul seno nudo e arrossisco leggermente. Impiego due ore per portare a termine il disegno e devo ammettere che è venuto molto bene: mi alzo dalla sedia e poso il disegno sulla scrivania, per poi camminare verso il letto dove mi stendo sul fianco destro, in modo tale da poterla guardare. Sorrido accarezzandole la guancia e le bacio le labbra. «Ora che sei qui, con me, non ti lascerò andare.» // «Questo, invece, è il parco dove andavo da piccola.» sussurro facendo un mezzo sorriso. Camminiamo lentamente, percorrendo la stradina che percorre alle altalene dove ci sediamo e iniziamo a dondolarci. «Non ti manca il luogo dove sei cresciuta?» mi domanda guardando atterra. «Insomma, io sono di Bradford e sono cresciuto lì, mentre tu sei di Mullingar..» continua spiegando la sua domanda. Annuisco piano, stringendo la catena dell'altalena e dondolandomi grazie ai piedi. «Si, lo ammetto, ma ci sei tu che mi fai dimenticare la solitudine.» arrossisco rendendomi conto di ciò che ho appena detto. Intorno a noi regna un silenzio imbarazzante, forse perché nessuno dei due sa cosa dire o che discorso affrontare. «Sai, venivo sempre qui dopo l'asilo o la scuola..» incomincio imbarazzata e sento lo sguardo di Zayn su di me. «Venivo qui assieme a Niall e giocavamo a rincorrerci oppure a calcio, era davvero bello. Mi divertivo così tanto con lui e c'è sempre stato per me.» Alzo il viso e lo sposto sullo scivolo e le immagini di me e Niall tornano vive nella mia mente. «Niall, aspetta!» urlai dietro al bambino con la chioma castana che rideva e saliva le scale dello scivolo, per poi scivolare giù da esso. «Non mi prendi Annabell!» disse tra le risate e io sbuffai, spostandomi i capelli biondi dal viso sfuggiti dalla treccia fatta da mia madre quella mattina. Cercai di correre più veloce, fino a quando inciampai e caddi, sbucciandomi un ginocchio. I miei occhi si riempirono di lacrime e il bambino mi raggiunse sedendosi accanto a me, stringendomi tra le braccia. «Non piangere An, ora ti do un bacino e passa tutto.» e così fece, baciandomi la sbucciatura per poi sorridermi. «Sai, la mia mamma diceva sempre che se si bacia una ferita, passa tutto.» mi sorrise e feci lo stesso, abbracciandolo forte. Mi perdo con lo sguardo nel vuoto, per poi riposarlo su Zayn che mi guarda curioso. «Avevamo quattro anni quando ci incontrammo la prima volta e da lì, eravamo sempre insieme.» Sospirai, lacerata dai bei ricordi, i quali, erano solo ricordi. «Era la persona più importate della mia vita, e mi giurò, in un pomeriggio di primavera, che sarebbe sempre rimasto al mio fianco, nel bene e nel male.» «Hey An, come stai?» domandò il tredicenne sorridendomi e sedendosi al mio fianco. «Stanca. Anche oggi mi hanno presa in giro perché sono bionda e dicono che sono stupida, ma io non lo sono! Le bionde non sono stupide!» urlai. Ero spesso vittima di Victor, compagno di classe che mi prendeva in giro assieme alle altre bionde dicendo che eravamo stupide galline senza cervello. «Guarda me: - disse indicandosi i capelli- io faccio la tinta! Potresti farla anche tu, ma castana!» mi sorrise ed annuii, ancora pensierosa. «Niall..» sussurrai piano e lui mi prese le mani incitandomi a continuare. «E se te ne andrai?» domandai con gli occhi lucidi. Il biondo tinto sospirò, posizionandomi meglio tra le sue gambe facendo aderire la mia schiena al suo petto, baciandomi il capo. «Non ti lascerò An, te lo prometto, qualsiasi cosa succeda.» Ed io, a quelle parole, ci credevo davvero... Sospirai e sentii la mano di Zayn staccare la mia dalla catena, facendo intrecciare le nostre dita. «E' per questo che non ho mai avuto un ragazzo: non voglio ritrovarmi nuovamente sola dopo che qualcuno mi promette di esserci sempre.» Il moro annuisce, guardando a terra e facendo per parlare, ma sospira e porta lo sguardo sull'orologio. «Andiamo An, sono le sette e quaranta.» annuisco e mi alzo dall'altalena, afferrando lo zaino e iniziamo a camminare verso casa. Con mano tremante, porto l'indice sul campanello e pigio, sentendo suonare all'interno della villetta. Zayn mi stringe la mano per infondermi coraggio e sento la serratura scattare e, quando la porta si apre, rivela Justin. «Oddio, An, sei proprio tu?» urla per poi accogliermi tra le sue braccia. «Fratellone! Dio, quanto mi sei mancato!» dico per poi baciargli la guancia. Ci stacchiamo e mi sorride, per poi guardare alle mie spalle e notare Zayn che sorride imbarazzato. «Piacere, Zayn.» sussurra porgendo la mano a mio fratello che la stringe sorridendo. «Justin.» Ci guardiamo per un po' fino a quando Justin ride, spostandosi dalla porta. «Avanti! Entrate.» E così facciamo, entriamo e ci guardiamo attorno: Zayn osserva curioso mentre io noto che non è cambiato nulla. «Josephine! Guarda chi abbiamo qui!» urla e dalla cucina spunta la testa di mia sorella che, quando mi vede, urla come una pazza vendendomi incontro e abbracciandomi. «Oddio, non ci posso credere che tu sia qui! Sono così felice! Ma perché?» domanda senza spegnere il sorriso ma che, alle mie parole, scompare. «Niall.» «E' nella sua stanza, intanto noi parliamo un po' con Zayn.» sorride mio fratello. Annuisco. Percorro il lungo corridoio dipinto di bianco fino a giungere alla stanza di mia madre. Busso piano, per la paura che stia ancora dormendo, ma sento un flebile avanti. Apro la porta e sorrido, mentre mia madre ha gli occhi lucidi. «An...» Cammino velocemente verso di lei e la stringo tra le mie braccia, ispirando il profumo di buono che emana e che mi mancava. «Che ci fai qui?» domanda. Divento seria e mi stacco da lei, invitandola a sedersi sul letto, e così facciamo. «Niall. Mamma, ho bisogno di sapere la verità, per favore.» sussurro prendendole le mani. Annuisce sospirando, schiarendosi la voce. «Amavo Bobby, e lo amo tutt'ora: sono stati anni meravigliosi assieme a lui, e lo sai bene. Quando mi hanno diagnosticato la malattia comune a tuo padre, andai in panico: decisi e pensai che era meglio farla finita, così lo lasciai. Lui mi chiese il motivo, e io gli spiegai tutto: non volevo soffrisse quando sarebbe arrivato il momento. Gli ho chiesto io di andarsene e così per Niall. Lui non voleva andarsene, voleva rimanere al tuo fianco come aveva sempre fatto in quegli anni e nella notte partirono. Niall non ti ha mai abbandonato: mi chiamava, voleva sapere come stavi e io cercavo di non farti capire che lui c'era ancora per te. Sono stata una cattiva madre in questo, lo so, ma pensavo solo fosse per il tuo bene.» sussurra ormai mentre le lacrime rigano il suo viso pallido. Mi lascio sfuggire qualche lacrima anche io e la stringo a me, accarezzandole i capelli come lei faceva con me quando ero bambina. «Tutti commettono degli errori mamma, e ora che so la verità è meglio.» sorrido staccandomi da lei. Mi svegliai, come ogni mattina e andai nella camera di Niall, pronta a svegliarlo. Avevo diciassette anni allora. «Niall, sveglia è ora...» ma le parole mi morirono in gola: la camera di Niall era spoglia e il letto vuoto. Scesi le scale di corsa e andai in cucina, trovando mia madre che beveva il caffè con lo sguardo vuoto. «Dov'è Niall? E Bobby?» domandai con voce flebile. «Se ne sono andati. E' finita.» sussurrò. E il mio cuore, si spezzò. Scendo le scale e trovo i miei fratelli ridere e scherzare con Zayn e, automaticamente sorrido. «Zayn, possiamo parlare?» domando e i tre si azzittiscono, mentre il moro annuisce alzandosi dal divano e seguendomi in giardino. Ci sediamo sul dondolo e il moro porta un braccio dietro alle mie spalle, iniziando a dondolarci lentamente. «Come stai?» domanda Zayn accarezzandomi la schiena lentamente, sa che mi fa calmare. «Sono arrabbiata, lo ammetto, ma non posso esserlo, insomma, mia madre non sta bene e morirà e non voglio che se ne vada con la consapevolezza che l'ultimo nostro discorso era pieno di "ti odio", "non dovevi farlo". L'importante è che so la verità e che posso tornare ad avere il rapporto di prima con Niall.» a quelle ultime parole, Zayn si irrigidisce. «Che tipo di rapporto?» domanda sussurrando e posso percepire del dolore dal suo tono di voce. «Eravamo fratellastri ma, prima di ciò, migliori amici.» e alle mie parole, il moro rilassa i muscoli. «Sono felice sia tutto risolto.» sorride sinceramente baciandomi il capo e annuisco distrattamente. «Zayn, baciami.» sussurro. Il moro strabuzza gli occhi e mi guarda sorpreso. «Cosa?» «Baciami e fammi sentire viva, come solo tu riesci.» ripeto più sicura portando i miei occhi nei suoi. Siccome Zayn rimane fermo cercando di capire se stessi scherzando o no, chiudo gli occhi e lo bacio, un semplice bacio a stampo. Mi sento viva, ancora, come ogni volta che mi bacia facendomi sentire amata. Quando ci stacchiamo, Zayn mi guarda intensamente, portando la mano libera sulla mia guancia che viene accarezzata dal pollice. « Perché?» domanda. « Perché voglio che tu mi faccia tornare ad amare, che tu mi insegni ad amare. Voglio che tu mi faccia innamorare di te.» // «Zayn...» sussurro cercando di riportare lo sguardo su di me che non tarda ad arrivare. «Si?» «Prima.. prima hai detto due biglietti, cosa significa?» domando intimidita giocando con le dita. Zayn sospira e posa al suo fianco il computer, interrompendo la mia distrazione prendendomi le mani tra le sue. «Significa che vengo con te e che non ti lascio sola in questo momento, ok?» vedendomi contraria, sospira lasciando le mie mani e sostituendole con il viso, facendomi arrossire. «Non ti lascio An, perchè sai che io provo qualcosa per te ed io sono sicuro sia amore e voglio starti accanto, anche se sarà solamente come amico, io ci sarò.» sussurra deciso poggiando la sua fronte alla mia, perforandomi l'animo con i suoi occhi che tanto amo. «E per il biglietto? Non ho abbastanza soldi per prenderne due per l'andata e due per il ritorno.» sussurro mostrandogli i soldi che mi ha dato Niall che bastano a malapena per due biglietti. Zayn sorride accarezzandomi la guancia rossa e bollente dalla vergogna posando le sue labbra sul mio naso. «Non ti preoccupare, ho i soldi necessari per pagarmi i biglietti.» annuisco e Zayn si stacca, tornando alla ricerca dei biglietti. «Dei biglietti per..?» «Mullingar, Irlanda.» Zayn ha trovato subito due biglietti per Mullingar e, dopo aver preparato le valige, siamo andati all'aeroporto per poi aspettare il nostro volo nel bel mezzo della notte. «Forza, è il nostro volo.» mi richiama Zayn dopo aver sentito la voce elettronica che chiamava i passeggeri. Dopo essere saliti sul nostro aereo ed esserci allacciati le cinture, Zayn mi ha preso la mano e mi ha accarezzato il dorso con il pollice, per rassicurarmi e dirmi che lui c'è. «Cosa ti aspetti?» domanda guardando il sedile davanti a sé. «Quando scenderemo da questo aereo, cosa ti aspetti?» Ci penso su, guardando un punto della sua felpa verde indefinito mentre lui attende una mia risposta. «Mi aspetto di sentire la verità, mi aspetto di riabbracciare mia madre, almeno per un ultima volta.» sussurro debolmente l'ultima parte della frase. «Qualunque cosa, io sarò al tuo fianco, fino a quando torneremo a Bradford e dopo.» Mi promette ciò, stringendomi -per un istante- con più forza la mano. Gli sorrido riconoscente e poggio la testa sulla sua spalla, attendendo un riposo che non tarda ad arrivare. Le ultime parole che sento dire da Zayn prima di addormentarmi, sono Ti amo Annabell, e non ti lascerò. // «Al diavolo.» borbotto riaprendo gli occhi e scostando la tenda della doccia, prendendo la busta tra le mani bagnate e la apro tremando, estraendo una manciata di soldi e una lettera: appoggio i soldi sul ripiano in marmo il più lontano possibile e inizio a leggere la lettera, mentre delle pugnalate mi trafiggono il corpo e le lacrime iniziano a scendere. «No.. No.. no!» urlo buttando il pezzo di carta per terra e mi rannicchio su me stessa, seduta sul pavimento della doccia, singhiozzando come una bambina. Sento delle braccia stringermi e una voce lontana che mi pizzica le orecchie: apro gli occhi spaventata e mi trovo Zayn davanti agli occhi bagnato e in soli boxer che cerca di capire cos'abbia. «An, che succede?» domanda scostandomi dal viso un ciuffo bagnato che ostacolava il contatto tra i nostri occhi. Mi fiondo tra le sue braccia, riprendendo a singhiozzare come una bambina mentre lui mi accarezza la schiena, cercando di confortarmi. Non mi interessa se sono nuda, non mi interessa se sono vulnerabile davanti ai suoi occhi: la verità fa male. // «Io...» sussurro senza sapere cosa dire, perchè davvero, non ho parole. La mia mente è confusa, così come il mio cuore: sono innamorata di Zayn io? Provo una sensazione strana per lui, al di fuori dal comune: sto bene con lui da quando prendo lezioni di sezione, mentre prima eravamo... due estranei? Sapevamo malapena qualcosa sulla vita dell'altro e il nostro unico rapporto era da coinquilini: io gli pagavo l'affitto, mangiavamo assieme qualche volta e ci vedavamo raramente. Come siamo arrivati a questa situazione davvero non lo so, o meglio, non voglio pensarci per stare male. «Non dovevo dirtelo, lo so, sono uno stupido.» sussurra arrabbiato a se stesso, sedendosi sulla sedia della scrivania. Lo osservo attentamente: le mani nei capelli, i gomiti poggiati sulle ginocchia e lo sguardo fisso al pavimento. Chissà cosa pensa. Devo dire qualcosa, ma cosa? «Zayn..» inizio alzandomi dal letto e raggiungendolo, chinandomi sulle ginocchia per raggiungere la sua altezza e portare una mano sotto il suo mento, portandogli lo sguardo verso di me. «Io non so cosa provo, non lo so davvero.» sospiro lasciandogli il viso, iniziando a togliermi lo smalto sul pollice aiutandomi con le unghie. «E' la prima volta che provo ciò che sento quando sto con te: non so nemmeno io quello che provo, ma mi fa stare bene. E' l'unica certezza che ho.» mi siedo a terra, incrociando le gambe e iniziando a fissare il vuoto. Ho sempre avuto il terrore a mostrare i miei sentimenti alla gente, solo con Stefanie no e mi trovo in difficoltà a esprimere ciò che penso e provo, ma devo farlo, perchè non voglio perdere Zayn e non voglio che il nsotro rapporto cambi. «Non sono mai stata innamorata davvero. Le mie relazioni duravano si e no tre mesi perchè venivo presa ingiro e illusa, quindi non so cosa sia l'amore. Non so se quello che sento per te sia amore e per questo ho bisogno di tempo.» Sospiro, alzando lo sguardo e incontrando gli occhi color nocciola di Zayn, per poi prendergli la mano timidamente. «Ho bisogno di tempo, ma non voglio che il nostro rapporto cambi, ci starei troppo male.» concludo. Zayn sospira, alzandosi dalla sedia per poi spingerla delicatamente indietro, sedendosi poi davanti a me e prendendomi entrambe le mani nella mano destra, mentre con l'altra mi accarezza la guancia. «Ti capisco, davvero. E non sono arrabbiato con te, ma con me stesso, perchè dovevo essere sicuro di piacerti prima di dirtelo.» sorride amaramente. «Ma tu mi piaci Zayn! Ma non so se sia amore..» sussurro avvicinandomi di più. «E allora lascia che ti faccia innamorare di me. Lascia che ci provi.» dice serio guardandomi intensamente. Deglutisco a vuoto, un po' per paura, un po' per felicità. «Si.» rispondo decisa. «Si cosa?» domanda non capendo. «Voglio che tu mi faccia innamorare di te.» sussurro, per poi chiudere gli occhi e avvicinarmi a lui, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra. // «Servi il tavolo due per favore Anna.» mi sorride gentilmente Mark e annuisco, munendomi di taccuino e andando al tavolo detto. «Vuole ordinare?» domando sfogliando le pagine del taccuino in cerca di una vuota. «Si, voglio lei.» alzo lo sguardo dalla pagina bianca e incontro gli occhi occhi color ghiaccio di Jonh. «Non sono compresa sul menù, mi spiace.» ribatto fredda scarabocchiando qualcosa per nascondere la tensione. «Ripeto, vuole ordinare?» domando ancora attendendo una risposta, questa volta, sensata. Jonh si alza dalla sedia afferrandomi il polso e sfrattonandomi, fino a farmi finire davanti a lui naso contro naso. Non provo nulla, se non disgusto. «Ripeto, voglio lei bambolina.» sussurra e maliziosamente, si avvicina al mio viso e chiudo gli occhi, come quella sera e poso una mano sul suo petto per allontanarlo. Sento una mano posarsi sui miei fianchi e un'altra posarsi sulla mia che è sul petto di Jonh, per poi non sentire più la vicinanza di quest'ultimo se non di qualcun'altro, dietro di me. «L'hai sentita? Lei non è nel menù, quindi gira a largo, stronzo.» riconosco la voce di Zayn e apro gli occhi, voltandomi di poco col viso per vedere il suo: maschella contratta, gli occhi puntati in quelli di Jonh che poco dopo si posano su di me e le labbra si stendono in un breve sorriso, per poi tornare sigillate. «Lasciala stare, hai capito? O te la vedrai con me.» sputa quelle parole con odio per poi lasciare la maglietta di Jonh, stretta nella sua mano che prima era sulla mia e abbracciarmi da dietro. «Andiamo piccola..» sussurra al mio orecchio e annuisco, iniziando a camminare mentre Zayn rimane dietro di me tenendomi tra le sue braccia. Guardo Mark che ha assistito alla scena, il quale mi guarda con uno sguardo indecifrabile, per poi dirmi di tornare a casa e che, per quel giorno, avevo finito. «Cosa ci facevi al lavoro?» domando quando entriamo in casa, togliendomi il cappotto di fretta e arrabbiata, appendendolo poi all'attacca panni. «Volevo venirti a trovare e ho visto subito quello stronzo e il sorriso mi si è spento dalle labbra. Sono corso dentro e sono intervenuto.» sbotta buttando il giubbotto sul divano. Boris ci guarda come se capisse tutto e, quando il suo sguardo si posa su di me, io gli chiedo aiuto, anche se non può fare nulla. «Dio, lui stava per baciarti!» urla fuori di sè portandosi le mani tra i capelli, camminando lungo il corridoio e salendo le scale, per poi scomparire in camera sua la cui porta viene sbattuta. Guardo Boris, il quale sembra dirmi di seguirlo ma, in fine, è sola la mia mente malata che vuole farmi fare quello che voglio fare. «E va bene, ci vado!» sbuffo salendo le scale e trovandomi, in pochi secondi, davanti alla camera di Zayn. Non busso nemmeno, entro semplicemente trovandolo vicino alla finestra intento a fumare una sigaretta. «Perchè hai reagito così?» domando sedendomi sul letto. I suoi occhi si spostano dal panorama e si puntano su di me, facendomi quasi paura. «Mi da fastidio, tutto qui. Soprattutto dopo quel che è successo la prima volta.» confessa dopo aver finito la sigaretta ed averla buttata giù, camminando e venendomi incontro, ma so che vuole andare verso la porta. «Ti prego Zayn, resta con me.» sussurro prendendogli la mano quando mi passa accanto: si volta di me e mi guarda incredulo, per poi lasciare intrecciare le nostre dita. «Perchè?» domanda con tono fermo. «Ho bisogno di te.» sussurro. Il moro slega le nostre dita intrecciate, portandosi le mani ai capelli, per poi sferrare un calcio al comodino affianco al letto, facendomi sobbalzare. «Perchè - inizia salendo sul letto, poggiando una mano sul mio petto e spingendomi delicatamente facendomi stendere su di esso, mettendosi poi sopra di me reggendosi sulle mani per non pesarmi.- perchè ogni volta che mi chiedi di rimanere io ti dico di si, pensando che sarebbe l'ultima notte, a quella dopo, io ridico lo stesso cedendo?» mi chiede a fior di labbra. «Non lo so..» rispondo sincera. «Beh, io si. Vuoi saperlo il perchè Annabell!?» domanda. Annuisco. «Perchè io sono innamorato di te, dannazione!» urla contraendo la mascella, guardandomi negli occhi ancora con più insistenza. Io lo guardo, con la bocca leggermente socchiusa, non sapendo cosa dire: so solo che dentro di me provo una piacevole sensazione. // Sono attaccata alla parete affianco alla porta dell'appartamento: le luci sono spente e Boris è chiuso in camera mia, mentre io aspetto il ritorno di Zayn. La chiave che gira nella toppa interrompe i miei pensieri e smetto di respirare. «Sono a casa!» urla Zayn. Lo sento muoversi nel buio cercando nell'interruttore, ma non lo trova, perché io ci sono davanti. «Ma che...» sussurra prima che io mi stacchi dalla parete e mi fiondo alla cieca sulle sue labbra, fortunatamente, le trovo. Lo sento irrigidirsi e le sue mani si posano sui miei fianchi per poi rilassarsi. E' un semplice bacio a stampo che è il nostro primo bacio visto che, pur avendo fatto la lezione della confidenza, non siamo mai arrivati alle labbra. Mi stacco da Zayn e la mia schiena tocca l'interruttore, accendendo la luce quella più debole del corridoio. «An?» domanda incredulo. Il suo sguardo passa dai miei occhi al mio corpo notando che sono in intimo. Deglutisce. «Lezione numero tre: sii coraggiosa.» sussurro prima di stringere tra le mani il giubbotto e portarlo verso di me, iniziando a baciarlo. Le nostre labbra si sfiorano, fino a quando Zayn approfondisce il bacio attaccando il suo corpo al mio mentre mi accarezza il braccio destro provocandomi i brividi. Porto le mani tra i nostri corpi, cercando la cerniera del giubbino che trovo subito e la tiro verso il basso, slacciandolo completamente: Zayn se lo toglie e lo lascia cadere sul pavimento, tornando a baciarmi. Le mie mani sono tra i suoi capelli che, a volte, stringo leggermente tra le mie dita: non esiste sensazione migliore di questa. Zayn si stacca da me e, guardandomi negli occhi, si spoglia della maglietta, liberando il suo fisico scolpito e tatuato. Le sue labbra si posano sul mio collo, iniziando a baciarlo e morderlo mentre io ansimo al suo orecchio. «Chi ti ha dato questa lezione?» sbiascica baciandomi il petto. «Io stessa.» mento, ma voglio sapere cosa ne pensa. «L'allieva che sorprende il maestro, interessante.» sussurra al mio orecchio per poi mordermi il lobo. Gli sorrido e piano piano, ci spostiamo verso la sua camera da letto, arrivando con qualche difficoltà. Zayn chiude la porta a chiave anche se, decisamente, non ce n'è il bisogno. Porto una mano sul suo petto, spingendolo verso il letto dove lo porto a sedersi, per poi mettermi a cavalcioni su di lui. Gli bacio il petto, mentre le sue mani stringono delicatamente i miei fianchi, ma poi mi ferma e mi guarda negli occhi, sorridendomi per poi spostarmi una ciocca di capelli caduta davanti agli occhi. «Sei bellissima Annabell: sei la più bella ragazza che io abbia mai visto.» sussurra e il mio cuore freme a quella parole, smettendo di battere mentre le mie guance bruciano. «Dici un sacco di stupidate, lo sai?» domando mordendomi il labbro. Zayn sorride e si sdraia, portandomi con lui fino a quando ci ritroviamo sotto le coperte sdraiati sul fianco, fronte contro fronte, petto contro petto. «E' la verità Annabell, e mi sto trattenendo dallo spogliarci completamente, perché non voglio che la tua prima volta, che la nostra prima volta sia per delle lezioni di seduzione.» Sospira, accarezzandomi la guancia bollente guardandomi negli occhi, dando avvio a un silenzio di tomba. Rifletto sulla sua ultima frase, mentre nella mente e nel cuore mi rimbombano le sue parole: «perchè non voglio che la tua prima volta, che la nostra prima volta sia per delle lezioni di seduzione.» «Annabell, ho bisogno di chiederti una cosa...» sussurra Zayn interrompendo il silenzio. «Dimmi pure...» sussurro guardandolo negli occhi. «Poseresti per me per quel ritratto di nudo?» Il mio cuore smette di battere mentre guardo gli occhi di Zayn, i quali sono in attesa di una risposta. « Perché?» domando. « Perché non voglio disegnare corpo che non sia tuo: perché non voglio guardare corpo che non sia tuo.» // «E lei chi è?» domanda sorridendo, mostrando la dentatura perfettamente bianca, come quella del figlio. «Annabell, la sua ragazza!» urla Safaa. Le guance prendono fuoco e Zayn mi sorride, come per chiedermi scusa. «Davvero?» domanda l'uomo inarcando le sopracciglia facendosi serio. «In realtà, sono solo una sua amica, la coinquilina.» sussurro imbarazzata. Dopo aver detto questo, l'uomo scansa il figlio e mi abbraccia calorosamente, baciandomi le guance. «Annabell, giusto? Zayn parla in continuazione di te!» mi sorride calorosamente. Sposto lo sguardo verso il diretto interessato e vedo che arrossisce, guardandosi attorno. «E' pronto in tavola!» urla Tricia dalla cucina. «Comunque io sono Yaser, piacere.» mi porge la mano che stringo con un sorriso. «Annabell.» «Allora Annabell, che cosa fai?» domanda Tricia mentre infilza della pasta con la forchetta. «Studio all'università e lunedì darò l'ultimo esame. Nel pomeriggio, invece, lavoro in una caffetteria.» sorrido pulendomi la bocca col tovagliolo. Siamo seduti per il pranzo e io sono seduta affianco a Zayn e davanti ho Safaa e Tricia, mentre al fianco di Zayn c'è Yaser. «Oh, hai una vita molto movimentata! E la sera cosa fai?» domanda. Zayn si strozza con un maccherone, mentre io con l'aria: il mio coinquilino inizia a tossire, così inizio a dargli delle pacche sulla schiena fino a quando non torna a respirare. «Stai bene?» domando e lui annuisce. E ora che dico a Tricia? Mi faccio dare lezioni di seduzione da suo figlio. Sa, è anche un bravo maestro! Direi proprio di no... «Beh, delle volte esco con una mia compagna di università, altre resto con Zayn a casa. Oppure trascorro il mio tempo studiando.» Tricia annuisce, riprendendo a mangiare. «E mentre stai con Zayn vi baciate?» domanda Safaa facendo strozzare, ancora, Zayn con un maccherone. Ancora, prendo a dargli delle pacche sulla schiena finché torna a respirare. «Tutto bene Zayn?» domanda il padre cercando di nascondere un sorriso. «Si Si.» annuisce pulendosi le labbra col tovagliolo. «Safaa, non fare queste domande! O Zayn a fine giornata sarà al pronto soccorso!» sogghigna Tricia e Zayn la fulmina con lo sguardo. «Come va al lavoro e con gli studi Zayn?» cambia argomento il padre salvando il figlio. «Beh, James è davvero un bravo veterinario e mi piace aiutarlo anche perché sto a contatto con gli animali. Gli studi vanno bene, anche perché la maggior parte delle volte si disegna, quindi..» sorride bevendo un po' di birra. Yaser e Tricia sorridono al figlio, il quale accarezza Boris da sotto il tavolo, messo tra le sue gambe per ricevere le carezze dal padrone. «Stai ancora vendendo i compiti che ti da l'insegnante?» domanda la madre prendendo i piatti. «Si, ora devo pensare al prossimo lavoro, ma non so dove sbattere la testa..» sussurra Zayn. « Perché, cosa devi fare?» domanda la madre mettendo in tavola il pollo con le patate. Zayn borbotta qualcosa, ma nessuno riesce a sentirlo. «Zayn, se parli così non ti sentiamo..» ridacchia Yaser iniziando a mangiare e lo imito. «Devo ritrarre una ragazza nuda disegnandola con la matita e le sfumature varie.» dice più forte. Mi strozzo con una patata e inizio a tossire, mentre Zayn mi da dei lievi colpetti sulla schiena, come ho fatto io con lui prima. Safaa scoppia a ridere, ma Tricia le da una gomitata facendola smettere, anche se pure lei nasconde la risata. «Stai bene?» mi sussurra all'orecchio una volta che mi sono calmata. Annuisco, facendo un segno con la mano invitandolo a continuare. «E per quando è da consegnare il lavoro?» domanda Tricia. «Venerdì prossimo e non so proprio cosa fare.» sussurra. Il resto della cena trascorre in silenzio, mentre io sono persa nei miei pensieri. // «Zayn!» urla la ragazzina e il diretto interessato si abbassa per accoglierla tra le braccia. «Safaa!» sorride il moro baciandole la guancia. «Quanto mi sei mancato Zayn!» «Anche tu piccola.». I due fratelli si staccano dall'abbraccio e spostano lo sguardo su di me che sono immobile davanti al cagnone che mi guarda avvicinandosi lentamente. Zayn scoppia a ridere, probabilmente ricordando la mia paura verso i cani. «Cosa ridi?! Aiutami piuttosto!» sbotto accigliata guardando con terrore il cane che mi annusa i jeans. «Boris, vieni qui.» dice Zayn richiamando l'attenzione del cagnone che corre verso di lui per poi posare le zampe anteriori sui suoi jeans. Zayn sorride accarezzando il suo cagnone baciandogli il capo di tanto in tanto. «Ciao! Io sono Safaa.» mi saluta la ragazzina con un sorriso che parte da un orecchio e arriva all'altro. «Piacere, Annabell.» le sorrido arrossendo leggermente. «Sei la ragazza di Zayn?» domanda alzando la voce, sorridendo ancora di più se è possibile. Quasi mi strozzo con la saliva e Zayn ridacchia guardandomi. «No, sono un'amica.» balbetto. Il sorriso di Safaa si spegne. «Peccato.» fa spallucce. «Zayn!» ci voltiamo verso la voce che ha appena urlato il nome del moro . Una donna lo stringe forte e Zayn ricambia sorridendo dolcemente. «Mamma, non respiro.» balbetta questo. «Giusto, scusa. A volte mi dimentico che non hai più cinque anni, ora sei molto più grande e indipendente.» sorride per poi voltarsi verso di me. «Oh! Tu devi essere la ragazza di Zayn, giusto?» domanda la donna sorridendo. «Oh, nono! Sono solo una sua amica.» sorrido. «La mia amica coinquilina.» aggiunge Zayn. A quelle parole, la donna sorride ancora di più. «Oh cara, Zayn mi ha così tanto parlato di te.» «Mamma.» sussurra Zayn imbarazzato. «Io sono Patricia, ma chiamami Tricia. Forza, entrate! Il pranzo è pronto.» sorride invitandoci ad entrare. Seguiamo la donna lungo il vialetto che ci conduce alla porta e Zayn mi prende la mano, rassicurandomi con un sorriso. Avrei conosciuto la famiglia di Zayn: ma chi si sarebbe mai aspettato quello che sarebbe successo una volta varcata la porta di casa? // «Non farmi prendere più uno spavento del genere, ok?» sussurra baciandomi la fronte Annuisco contro il suo petto e, lentamente, Zayn si stacca dall'abbraccio. «Forza, andiamo a dormire.» In silenzio, Zayn mi accompagna in camera mia. «Buona notte An.» sussurra prima di baciarmi la fronte e entrare in camera sua. Mi spoglio dei vestiti lanciandoli sul letto, per poi indossare il pigiama: non dormirò qui, so che non riuscirei. A passo deciso, percorro il corridoio trovandomi davanti alla porta color crema: busso e, dopo poco, il permesso del proprietario della camera mi viene concesso. «Che succede?» domanda Zayn, il quale stava per sdraiarsi nel letto. «Posso.. Posso dormire con te?» domando. Zayn sorride, alzando le coperte. Velocemente mi stendo tra le lenzuola seguita da Zayn, il quale spegne la luce. «Buona notte Zayn.» sussurro. «Buona notte An.» sussurra al mio orecchio per poi circondare il mio corpo con le braccia. Si, mi trovo proprio dove vorrei essere. // Guardo i vestiti, indecisa su cosa indossare per l'appuntamento con Jonh. Per quello con Zayn, avevo indosso i vestiti usati durante tutto il giorno, mentre adesso mi ritrovo davanti all'armadio a cercare dei vestiti. Sii te stessa! mi aveva detto Stefanie tra i vari consigli. Così, decido di essere me stessa anche nel vestire: jeans, maglietta a righe a maniche lunghe e stivali. «Annabell, mangi?» sento domandarmi Zayn da dietro la porta. «No Zayn -balbetto- puoi entrare? Devo parlarti.» Sento la porta aprirsi e Zayn sorride sedendosi sul letto al mio fianco. «Devi dirmi qualcosa?» annuisco. Avvertendo la mia tensione, Zayn mi prende le mani e mi sorride per darmi forza. «Devo.. devo uscire questa sera.» incomincio. Il moro alza un sopracciglio, incitandomi a continuare. «Con Jonh, un vero appuntamento.» Zayn si irrigidisce sul posto, lasciandomi la mano. Si alza e si dirige a passo lento verso la porta e si ferma una volta davanti, dandomi le spalle. «Quando?» «Questa sera, tra poco.» «Beh, divertiti.» dice con tono freddo prima di sbattere la porta. Ma che gli prende? «Io vado!» urlo indossando il cappotto. Sento dei passi al piano di sopra farsi sempre più veloci, fino a quando vedo Zayn scendere le scale e si avvicina a me, prendendomi il polso. «Non andare, ti prego.» sussurra. Scoppio a ridere, liberandosi dalla sua presa, incrociando le braccia sotto il petto. «E perché? Sentiamo.» il moro boccheggia gesticolando, passandosi poi una mano tra i capelli. «Perchè devo darti lezioni, ovvio.» si giustifica. «Puoi darmele anche domani, Zayn.» sussurro aprendo la porta. Il mio coinquilino mi afferra, ancora, il polso. «Zayn, lasciami!» urlo cercando di liberarmi dalla sua pesa, ma lui mi strattona portandomi davanti al suo viso. «Esci pure con lui Annabell, ma poi vedremo chi ti farà innamorare.» // «Sono tornata!» annuncio cercando Zayn con lo sguardo, fino a incontrarlo. «Bene, si va allora!» sorride entusiasta infilandosi il giubbino, spingendomi fuori dalla porta e chiudendola a chiave. «Ma- Ma dove andiamo?» «Seconda regola: come comportarsi ad un appuntamento.» dice sorridendo e prendendomi per mano, entrando nell'ascensore seguito da me, per poi premere il tasto del piano terra. «Beh, questo lo decide il ragazzo.» dice facendomi l'occhiolino, uscendo poi dall'ascensore. Spaesata, mi accorgo che sta aspettando me, così corro verso di lui che mi apre il portone. «Prima le signore!» rido divertita e gli bacio la guancia, per poi camminare verso il cancello e lo apro, aspettando Zayn. «Prima i signori, questa volta.» ride divertito baciandomi la fronte per poi uscire e io lo richiudo alle mie spalle. Zayn lascia intrecciare le nostre mani, iniziando a camminare per le vie di Bradford illuminate dalle luci dei lampioni e delle macchine. Dopo una decina di minuti trascorsi mano nella mano immersi dal silenzio, arriviamo davanti a un ristorante cinese. «Eccoci arrivati.» mi sorride aprendomi la porta del locale, lasciandomi passare. Gli sorrido in segno di gratitudine e mi levo il cappotto che Zayn mi prende sorridendo. «Desiderate?» domanda una cinese con il suo accento cinese. «Ho prenotato un tavolo per due a nome Malik.» sorride cordiale Zayn. La donna annuisce conducendoci al nostro tavolo, per poi dileguarsi. Il mio insegnante appende la mia giacca sullo schienale della mia sedia, portandola indietro facendo cenno di sedermi. Sorrido e faccio come mi dice, mentre lui accompagna la sedia sotto il tavolo, per poi sedersi davanti a me. «I signoli voliono oldinale?» mi trattengo dal ridere, coprendo il mio volto con il menù. Zayn si schiarisce la voce per evitare di scoppiare a ridere. «Io un menù della casa e da bere una birra media, tu Annabell?» Faccio scorrere gli occhi sul menù, per poi prendere la mia decisione. «Anche io, ma da bere Sprite.» sorrido cordiale. La cameriera annuisce e io e Zayn ci guardiamo negli occhi, per poi scoppiare a ridere. «Allora, com'è andata la giornata?» domando iniziando a sorseggiare la birra che è appena stata portata assieme alla mia bevanda. «Tutto bene dai, e tu?» lui annuisce sorridendo, notando la cameriera con i nostri piatti. «Buon appetito.» sorride tornando al suo lavoro. Iniziamo a mangiare in religioso silenzio, guardandoci di tanto in tanto e sorridendo come due adolescenti alla prima cotta, cosa che per me, è quasi così. Dopo aver sbloccato il ghiaccio, abbiamo ripreso a parlare un po' di tutto: dell'università, dei suoi amici, delle nostre famiglia e molto altro. «Beh, dimmi queste regole sulla seconda regola.» sorrido pulendomi le labbra con il tovagliolo. «Sii te stessa e divertiti!» sorride aprendo le braccia. «E allora perché mi hai portato qui? Bastava dirle.» domando alzando un sopracciglio confusa. «Semplice, sono il tuo maestro e ti devo far fare anche pratica.» ride facendomi l'occhiolino. Sorrido scuotendo la testa mentre ci alziamo e indossiamo i nostri giubbotti, dirigendoci alla cassa. «Sono Ventitlé e tlenta.» ci tratteniamo dal ridere nuovamente, mentre io tiro fuori il portafogli dalla borsa. «Oh, non ci pensare nemmeno!» mi ferma Zayn rimettendomi il portafoglio nella borsa. «Regola due della seconda lezione: il ragazzo paga.» e mi fa l'occhiolino. Sorrido lusingata e lascio che Zayn paghi, per poi uscire mano nella mano da casa, diretti verso casa. «Grazie per la bellissima serata e per la seconda lezione, Zayn.» gli sorrido. «Non dirlo neanche per scherzo! E poi sono stato bene con te.» mi sorride baciandomi la fronte. In poco tempo ci ritroviamo a casa, e Zayn apre il cancello con le chiavi e così fa anche con il portone, per poi prendere l'ascensore ancora mano nella mano. «Eccoci..» sussurra aprendo la porta di casa. «Normalmente il ragazzo dovrebbe portarti fino al cancello, ma noi viviamo insieme.» ridacchia chiudendo la porta e togliendosi il giubbotto. Rido anche io togliendomi le scarpe e mettendole nella scarpiera così faccio anche con le sue. Ci dirigiamo a passo lento verso il corridoio dove vi sono le stanze da letto, e così mi accompagna fino a davanti alla mia porta. «Beh, grazie ancora di tutto Zayn.» sorrido arrossendo, abbassando lo sguardo sui miei calzini a righe. «Grazie a te, An.» sussurra posandomi un bacio sul collo. Rabbrividisco, mentre il mio fiato viene portato via. «Buna notte.» sussurra poi accarezzandomi la guancia. «Buona notte Zayn.» gli bacio la guancia per poi entrare in camera, dove mi poggio con la schiena alla porta e porto una mano al petto, sentendo il mio cuore battere come un tamburo. // Si volta verso di me e i nostri occhi si incontrano, facendomi mancare il respiro. «Allora, iniziamo.» sussurra prendendomi per i fianchi e facendo aderire i nostri corpi. Imbarazzata, le mie guance si tingono di rosso e le mie mani si vanno a posare sul suo petto, mentre i nostri occhi rimangono gli uni negli altri. A causa della mia timidezza, abbassolo lo sguardo, distogliendo gli occhi da lui. «Guardami.» sussurra con voce roca prendendomi il mentro nella mano destra, alzandomi il viso e rifacendo incontrare i nostri occhi. «Lezione numero uno: prendere confidenza.» sussurra. Annuisco, anche se non ho compreso bene cosa bisogna fare. Zayn ride leggermente, scostandomi una ciocca dal viso caduta davanti ai miei occhi quando ho annuito alle sue parole. «Confusa?» sussurra e io, ancora una volta, annuisco alle sue parole. «Ti spiego meglio...» Zayn indietreggia di un passo sedendosi sul letto tirandomi e finisco seduta su di lui con le gambe sdraiate lungo i suoi fianchi. «Devi avere confidenza con questa persona: sia col suo corpo che sulle conoscenze del suo carattere, vita o qualsiasi altra cosa.» Annuisco alle sue parole, ora tutto mi è più chiaro. «Forza, raccontami qualcosa di te.» sussurra lui accarezzandomi le gambe. Un brivido mi attraversa la spina dorsale e, rilassata, chiudo gli occhi buttando la testa all'indietro. «Ho una sorella e un fratello, sono più grandi di me. Mia madre è metà spagnola, io amo la Spagna.» mentre racconto ciò, la sua bocca è impegnata a baciarmi il collo lentamente, facendomi fremere sempre più e sospirare. «Poi?» biascica tra un bacio e l'altro, per poi staccarsi dal mio collo e afferrare la mia maglietta e sfilarmela lentamente. «Il cantante che preferisco e che ascolto da quando sono piccola è Michael Jackson» sussurro morendomi il labbro conclusa la frase, eccitata dal tocco di Zayn sul mio ventre e i suoi baci sulla mia spalla che scendono sempre più verso il braccio. «Oh, abbiamo una cosa in comune.» sussurra e lo sento sorridere sulla mia pelle. «Ora tocca a te.» sussurra staccandosi dalla mia pelle e guardandomi negli occhi. «Cosa devo fare?» domando impacciata e lui sorride alla mia insicurezza. «Ora io ti parlerò di me e tu farai ciò che ti senti.» sussurra sorridendomi accarezzandomi la guancia con il pollice. «Mi chiamo Zayn, ho venticinque anni e sono nato qui a Bradford. Sono l'unico maschio nella mia famiglia dopo mio padre.» mi guarda divertito siccome, fino ad allora, sono rimasta immobile a guardare la sua bocca muoversi mentre proferiva quelle parole. Lentamente avvicino le mie mani al suo petto, facendogli delle carezze. «Rispetto molto le donne essendo cresciuto in mezzo a tre sorelle. Ho un cane, di nome Boris, mi manca molto.» parla e, verso l'ultima frase il suo tono di voce diminuisce visto che ho preso a baciargli il collo e la mascella contratta dal piacere. «Odio i cani.» sussurro tra un bacio e l'altro e sento le mani di Zayn posarsi sui miei fianchi e avvicinarmi di più a lui. «Come mai?» domanda mentre mogugna dal piacere. «Perchè quando ero piccola, venni morsa da un pastore tedesco e da allora, ho una paura matta dei cani.» gli spiego portandogli le mani tra i capelli, baciandogli il pomo d'Adamo. «Oh, ma Boris è innocuo: l'unica cosa che potrebbe fare è saltarti addosso e leccarti tutta.» ride dolcemente pensando al suo cane. Improvvisamente, Zayn si stende sul letto, portandomi con sé, ritrovandoci io a cavalcioni su di lui sdraiato sul letto. «Ascolto Chris Brown, mi piace come cantante.» continua e mi accarezza il braccio destro con le dita, facendo su e giù provocandomi i brividi. Improvvisamente, grazie a un colpo di reni di Zayn, mi ritrovo io sotto di lui, con la testa sui cuscini che profumano di lui: si tiene sui gomiti per non pesarmi e mi guarda dritta negli occhi, facendo nascere dentro di me una nuova strana sensazione. «E infine, sono l'insegnante di Annabell Cora.» sussurra prima di chiudere gli occhi e poggiare le sue labbra sulle mie. Inizialmente rimango scossa da ciò, ma poi chiudo gli occhi e mi lascio andare, portando le mie braccia attorno al suo collo mentre lui mi accarezza il viso con una mano. Le domande, dentro di me, sono veramente tante: Non erano lezioni di seduzione? Cosa centra questo bacio? Perchè non l'ho respinto? Cos'è questa nuova, strana e inaspettate sensazione? Perchè mi sento dannatamente bene? Perchè improvvisamente voglio di più? Tutto quello di cui sono sicura, è che mi sento al posto giusto, nel momento giusto e con la persona giusta. Non mi importa se fatico a respirare, ora il mio ossigeno è lui, lui è tutto ciò di cui ho bisogno. Dopo un tempo indeterminato ci stacchiamo e, quando riapro gli occhi, incontro i suoi. «Le lezioni, per oggi, sono finite.» soffia sulle mie labbra, togliendosi dal mio corpo e alzandosi dal letto. Abbasso la testa delusa e mi alzo anche io dal letto, indossando la maglietta sfilata da Zayn e camminando lentamente verso la porta, poggiando la mano sulla maniglia. «An?» sussurra richiamandomi. Mi volto lentamente, trovando i suoi occhi così vicini, eppure così distanti. «Ti va di dormire con me?» domanda sorridendo. Sorrido anche io, lasciando andare la maniglia per lasciare posto alla sua mano che si intreccia con la mia. «Si, mi va.» sorrido. Ci incamminiamo verso il letto e Zayn scosta le lenzuola, facendo stendere prima me, per poi seguirmi dopo aver spento la lampada. Sento le braccia di Zayn circondarmi il corpo e si posano sul mio ventre, attirandomi al suo petto, per poi lasciarmi un bacio tra i capelli. «Buona notte Annabell.» sussurra. «Buona notte Zayn.» // «Sai che sono vergine, no?» domando per richiamare la sua attenzione e lui annuisce, aggrottando le sopracciglia. «Beh, oggi ho conosciuto un ragazzo. Mi ha chiesto il suo numero, è carino e mi ha chiesto di uscire. Ci uscirò, ne sono sicura, ma so che arriverà anche quel momento, anche se non con lui prima o poi.» prendo un respiro profondo chiudendo gli occhi, per poi riaprirli e incontrare quelli di Zayn. «Ho ventidue anni Zayn, io voglio fare esperienza, capire come si seduce un uomo, come essere abbastanza per un ragazzo.» sospiro passandomi una mano tra i capelli. «Annabelle...» inizia accarezzandomi il braccio delicatamente, provocandomi dei brividi. «Queste cose verranno da sé, devi solo aspettare il momento giusto.» mi sorride per rassicurarmi. «Il problema Zayn,

Nuovo recensore
03/06/13, ore 16:33

Ciao.
Questa recensione immagino non ti piacerà particolarmente, perchè arriverò subito al punto, senza girarci troppo intorno.
L'idea iniziale è molto bellina, e su questo non ci piove, ma non hai saputo metterla giù in maniera corretta.
Mi spiace dirlo ma critico il tuo modo di scrittura, per i seguenti motivi:
-sono arrivata solamente al primo capitolo e ho già trovato degli errori grammaticali;
-salti troppe fasi del racconto, perciò il lettore perde molti pezzi importanti della vicenda narrata;
-evidenzi i dialoghi in un modo troppo grossolano. Così il lettore si stufa di leggere le parti narrate, e salta direttamente ai dialoghi per sapere cosa succede dopo. Può sembrarti una cosa positiva questa, ma non lo è affatto. Hai mai visto un autore di un libro scrivere le parti riguardanti il dialogo in grassetto? Io mai, se tu lo hai visto in qualche libro avvisami, in modo da "allargare i miei orizzonti" riguardanti i metodi di scrittura.
-per scrivere hai usato il presente, scelta secondo me sbagliata in questo contesto, e non aiuta affatto la scorrevolezza del testo.
Spero che userai questa recensione come miglioramento riguardante il metodo di scrittura che stai utilizzando, e non come offesa personale.
Non voglio sembrare eccessivamente acida o "spocchiosa", ma penso di non sbagliarmi con le critiche che ho fatto, perchè anch'io, che sono una scrittrice dell'università, in passato le ho ricevute.
Mi scuso se nella mia recensione c'è qualche errore grammaticale, ma sto usando una tastiera vecchia e per far si che scriva devo pigiare in maniera decisa sui tasti.

Sgurla

Nuovo recensore
02/06/13, ore 20:39
Cap. 17:

Dio!Sei fantastica,te lo giuro. Sei hdjsidjjsidj. Questa FF la amo,è travolgente,dolce,passionale,è tutto! Devo dire che è la mia preferita tra tutte le quattrocentocinquantamila(?) ff che ho letto hahhah lol Ci sono rimasta di merda perchè è già finita :cc haha Passa da me se ti va,la mia si chiama 'I'm a fighter' (: magari lascia anche una recensione o un consiglio! Ti aspetto baci Asia xx <3

Recensore Veterano
02/06/13, ore 15:28
Cap. 17:

Ho solo una parola, anzi no, due parole per descrivere la tua ff: Semplicemente Meravigliosa!!! *.*
oddio, ho iniziato a leggerla per caso e non sono più riuscita a smettere fino a che non ho letto l'ultima parola *.*
è stata stupenda!!! ho amato dalla prima all'ultima sillaba questa tua ff e... cavolo, non riesco nemmeno a trovare le parole giuste per scrivere il commento talmente le emozioni che mi hai suscitato mi travolgono ancora nelle loro spire!
caspita, non mi succede spesso di restare senza parole per l'emozione tantomeno non mi succede spesso di non riuscire a formulare una recensione di senso compiuto XD
ecco, visto che effetto mi ha fatto la tua ff???
tutta colpa tua!!! u.u
meglio se mi dileguo, ti voglio risparmiare le ripetizioni (la tua ff è magnifica!!! *.*) e le frasi sconnesse che la mia mente non riesce a mettere insieme XD
complimentissimi!!!!
davvero, la tua storia è bellissima!!!!!
ok,ora mi dileguo davvero u.u

ryry

Recensore Veterano
22/05/13, ore 08:38
Cap. 17:

ODDIO MA LA TUA FF SKCJJEAJXJSJ
Quanto ti amo? Tantissimo, dio skcjfdksk
La tua ff é bellissima, non é ka tua prima che leggo, e le amo tutte skxjfkd
Dio sei bravissima, leggero anche le altre, giuro skxfke
Bellissima, continua a scrivere skcjds
Marty x

Nuovo recensore
13/05/13, ore 20:39
Cap. 17:

La adoro <3 adoro questa ff <3 scrivi davvero bene!! che dolce Zayn :'3 seriamente, ho letto questa storia tutta d'un fiato e me ne sono innammorata!! riesci a descrivere benissimo le emozioni dei personaggi e questo è ciò che fa la differenza nelle fanfiction scritte con il cuore e quelle scrutte a casaccio... Davvero stupenda!!!!
xx HAngelS

Recensore Veterano
11/05/13, ore 17:32
Cap. 17:

oh mio dio. è la ff più bella che abbia mai letto anche perchè è scritta decisamente bene asdfghjkl bravissima i miei complimenti. sei staa fantastica anche nel NON soffermarti su alcune scene bhè ci siamo capite, in quanto raiting arancione. il finale poi bellissimo. mi ha fatto strabuzzare gli occhi. tutto mi aspettavo tranne di vedere le parole "marito" e "bambino". wow davvero sono rimasta sbalordita ma anche contenta. non è stata una delusione anzi... tutto il contrario.
di nuovo complimenti
baci
mrskebabbaro93
P.S. io sapevo che quando si è in cinta NON si può "fare" comunque chi sà (lol)

Nuovo recensore
01/05/13, ore 11:00
Cap. 17:

è favolosa, la adoro, perchè finisce bene, e perchè non è troppo piena di intrighi bensì di amore, è piena di emozioni di dolcezza, è la prima volta che in una di queste storie si vede uno Zayn vulnerabile e non il solito strafottente

Nuovo recensore
26/04/13, ore 14:51

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La storia mi ha preso moltissimo, trovo che sia coinvolgente e che sia scritta molto bene. I personaggi sono sviluppati bene ed è un'idea originale. Ho riletto questa storia tante volte e vorrei che entrasse nelle scelte così che tutti la possano trovare con più facilità e perché il sito dovrebbe favorire storie così belle.

Nuovo recensore
26/04/13, ore 14:51

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La storia mi ha preso moltissimo, trovo che sia coinvolgente e che sia scritta molto bene. I personaggi sono sviluppati bene ed è un'idea originale. Ho riletto questa storia tante volte e vorrei che entrasse nelle scelte così che tutti la possano trovare con più facilità e perché il sito dovrebbe favorire storie così belle.

Recensore Junior
26/04/13, ore 10:46
Cap. 17:

Tu sei un genio! Scrivi maledettamente bene e ieri sera sono andata a dormire tardi solo per arrivare agli ultimi cinque capitoli che ho letto ora! E' una bellissima storia! Stupenda! Ti devo fare proprio i complimenti! <3

Recensore Junior
24/04/13, ore 13:00

lalalalala è troppo bello questo capitolo. mi immagino l'espressione e il tono di Zayn mentre dice "allora, iniziamo" ouo quel ragazzo è perfetto. mi sembra di leggere questa storia per la prima volta AHAHHA è strano :')
vashappeninceline.

Recensore Junior
24/04/13, ore 12:51

cavolo, quanto tempo è passato dalla prima volta che ho letto questo capitolo. questa storia rimarrà sempre al primo posto delle mie preferite. è stata la prima ff che ho letto, è un segno del destino. ho una voglia matta di rileggerla e lo farò subito. visto che la prima volta non ho lasciato recensioni perchè troppo immersa nella lettura le scriverò adesso gfdsahjkl
beh quindi... che dire di questo capitolo... amo l'ultima frase detta da Zayn *-* è dolcissimo. e Annabell è un personaggio davvero unico. l'adoro :)
vashappeninceline.

Recensore Junior
20/04/13, ore 17:06
Cap. 17:

Ok, sto piangendo come una cretina, hai presente le bambine che perdono i genitori al supermercato e piangono disperate davanti al bancone dei surgelati?
Ecco io sto in questa situazione. È stato bellissimo seguire i tuoi capitolo e la tua FF, hasduwei <3
Sei meravigliosa, il caso è chiuso c':

Nuovo recensore
16/04/13, ore 14:54

Beh, diciamo che ci sono rimasta un pò male. Mi ero fatta film mentali di ogni genere e alla fine la storia ha un pò deluso le mie aspettative iniziali. L'idea di base è carina, ma secondo me è sviluppata male. Di tanto in tanto c'è qualche errore grammaticale, ma niente di importante. Detto questo, ti saluto. Angel69