Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
15/09/22, ore 23:59

Chiedo scusa per il ritardo cronico con cui recensisco, perché il capitolo lo leggo appena lo pubblichi e poi rimando la recensione...ma adesso ci sono. Torna in scena Maxence e alla grande direi, addirittura mentendo a una donna di chiesa per capire l'ubicazione del tesoro dei Giacobini. Invece la povera Bernadette è caduta in depressione dopo la perdita del bambino e l'assillo di de Ligne è snervante. Che sarà andato a fare nelle sue stanze? Veramente inqualificabile. Anche il Conte svizzero pare ambiguo. Forse nel prossimo capitolo avremo le risposte a tutti questi interrogativi. Complimenti per la stesura della storia, sempre più avvincente.

Recensore Veterano
14/09/22, ore 18:45

Buonasera Agrifoglio, rileggendo la scena del vile agguato del tenente de Ligne mi è venuta in mente una scena di Jane  Eyre, quando è lei che, sbucando in mezzo alla brughiera, fa imbizzarrire il cavallo di Rochester (però mi è dispiaciuto per la perdita del bimbo).
Sei abile a creare suspense:
- chi è "il giovane nobile" che  agile come un furetto, scivola nei corridoi di Palazzo Jarjayes?
- il finto agguato simulato dal Conte di Compiègne ed il suo tentativo di spacciarsi per André, quali guai porterà?
E poi Suor Leonilde non mi piace….
Brava, a presto!

 

Recensore Junior
14/09/22, ore 11:57

Il bello della storia di Bernadette è che le cose non fanno altro che peggiorare.
L’avevamo lasciata sulle colline nei pressi del castello di Lille a schivare gli assalti del tenente de Ligne e la ritroviamo qui, convalescente dopo aver perduto il bambino e subito una copiosa emorragia. Quel lestofante del suo corteggiatore non fa che stalkerizzarla, roba che se se ne accorgesse la famiglia reale potrebbe anche dire addio all’incarico di lettrice. Il marchese, dal canto suo, non sa se corteggiarla o meno, con degli arrovellamenti così amletici che potrebbe rivelarsi ancora più indeciso e senza spina dorsale del figlio di Lavoisier. Dulcis in fundo qualcuno si introduce di soppiatto nella sua stanza, ma per fare che? Per metterle una bambolina vodoo sotto il letto in modo da farla diventare ancora più scalognata? Per caso, nel prossimo capitolo, sarà morsa
da un cane, graffiata da un gatto, presa a calci da un cavallo, punta da un’ape, avvelenata da un serpente, costretta a leggere dieci volte tutta la Recherche di Proust?
Peccato che Lourdes vedrà le sue prime apparizioni solo quaranta – cinquanta anni dopo questa storia, perché la ragazza avrebbe bisogno di una bella benedizione ed suo il nome è anche in tema con il luogo!
A parte gli scherzi non la vedo messa bene col tenente de Ligne che la perseguita ed il conte von Alois che la spia. La madre le dà dei consigli e l’aiuta come può, ma non è capace di invertire il corso degli eventi. Anche i de Jarjayes hanno fatto quello che hanno potuto allontanando de Ligne dalla famiglia, ma adesso hanno altro a cui pensare ed il tenente d’altronde poco o nulla se ne fa del loro biasimo avendo una moglie ricca che lo mantiene.
Maria Luisa, la moglie di Napoleone, invece si sta misurando con la durezza della vita fuori dalla sicurezza del guscio della sua casa natale. La corte napoleonica lascia molto a desiderare e probabilmente i cortigiani di Napoleone pensano lo stesso della loro imperatrice. Purtroppo un mondo li divide. Maria Luisa rappresenta il passato, le dinastie storiche, la nobiltà del sangue mentre Napoleone ed i suoi sono i nuovi nobili, i nuovi ricchi, quelli che sono venuti su dal nulla coi loro sforzi personali, la forza del dinamismo contro la stasi della tradizione. Il vero pomo della discordia però è il figlio della coppia imperiale perché secondo Napoleone la madre difetta delle qualità essenziali per educarlo. Privata delle gioie e delle consolazioni della maternità, questa ragazza straniera rischia di precipitare nell’abisso della solitudine e della disperazione.
Poi c’è Antigone sempre più mentalmente lontana dal conte von Alois da cui non esita ad allontanarsi per alcune settimane per accompagnare l’amica alle terme di Vichy. La giovane Girodelle nasconde sicuramente qualcosa, ma la sua bocca per ora è cucita.
Non è cucita per fortuna la bocca di suor Leonilde anche se inizialmente sembrerebbe il contrario. Mi è piaciuta la descrizione del convento del Carmelo di Compiègne e mi sono piaciute quelle suore così silenziose ed apparentemente inespressive, ma che dietro i loro veli neri scrutano e valutano senza essere scrutate e valutate. Con poche pennellate, emergono le volte silenziose, il parlatorio
immerso nella penombra, le solide sedie di legno, la doppia grata in ferro battuto e quella massiccia porta che separa la clausura dal resto del mondo.
Non sappiamo che parte ha avuto la nascita illegittima di suor Leonilde nella sua decisione (ma sarà stata proprio sua la decisione?) di entrare in convento e non sappiamo se avrebbe desiderato una vita diversa e come stia adesso. Sappiamo però che non ha mancato di aiutare Oscar ed André e quindi non condivide i sentimenti repubblicani del padre né spera nella chiusura dei conventi.
Abbiamo anche il ribaldo di Compiègne che neanche fosse Lawrence Olivier mette su una rappresentazione teatrale coi fiocchi spacciandosi per André e raccontando una storia rocambolesca che ad un’attenta analisi non sta in piedi (Come ha fatto a sfuggire ai briganti? Un buon marito avrebbe lasciato la moglie nelle loro mani? I gendarmi lo hanno lasciato andare senza invitarlo ad andare in caserma?), ma che basta lo stesso ad irretire le suore o almeno così sembra. Il secondo esemplare della mappa finirà sicuramente nelle mani di questo brutto ceffo che farà di tutto per sconfiggere Oscar ed André e per assicurarsi il benessere che ha inseguito tutta la vita, ma che non è mai riuscito a consolidare, soprattutto per la sua stupidità di base e per tutte le sue intemperanze che lo hanno reso incapace di stabilizzarsi.
Adesso voglio proprio vedere come andrà a finire perché i problemi sono tanti, ma Napoleone non si ferma neanche di fronte ai santi del paradiso che risistema nel calendario a suo piacimento. Oscar ed André sono assediati dai nemici e nel suo piccolo pure Bernadette. In ogni capitolo spunta fuori un mistero nuovo ed il lettore è sempre più conquistato!
Green Tourmaline

Recensore Junior
13/09/22, ore 22:06

Dunque il tesoro dei giacobini si trova sotto le buie volte delle catacombe di Parigi? Bello davvero! Sarà una faticosa spedizione andarlo a cercare e speriamo che nessuno soffra di claustrofobia! Tra l’altro so che là sotto ci si perde con una certa facilità se non si sta attenti a seguire il percorso guidato ed ho pure letto che alcune persone col gusto dell’orrido ci organizzano rave party con tanto di cinema e di discoteche. Ci sono anche dei film sull’argomento. Nei prossimi capitoli tutti nel regno dei morti quindi!
Qualcosa mi dice che ci vedremo spuntare fuori anche il conte di Compiègne perché la presenza della seconda mappa non può essere casuale. Con la sceneggiata che ha fatto, questo malandrino ha sicuramente ingannato suor Leonilde che ha poca esperienza del mondo. L’altra volta si era spacciato per un ufficiale di polizia mentre adesso direttamente per André. Auguriamoci almeno che non arrivi per primo se no i nostri Oscar ed André rimarranno con un palmo di naso dopo tanto lavoro!
Ad un certo punto, ho davvero pensato che suor Leonilde non li avrebbe aiutati. Il conte di Compiègne ha gabbato lei, ma tu hai gabbato tutti noi o perlomeno me! Con tutti quei silenzi, con quel volto che da sotto il velo non traspare e poi con la ricostruzione del suo passato da figlia illegittima senza dote (e senza bellezza?) come causa di una presunta monacazione semi forzata, con tutte queste cose, io ho pensato che la religiosa avrebbe approfittato del nuovo corso napoleonico e del tesoro per rifarsi una vita. Invece la vita in convento non deve esserle dispiaciuta poi tanto ed ogni sospetto dei nostri si è rivelato eccessivo ed infondato.
Mentre le cose vanno avanti noi ancora ci chiediamo che razza di pigne debba avere in testa Elisabeth Clotilde de Girodelle per preferire il chiostro ad Honoré. Antigone scalda i motori per la partenza alla volta delle terme di Vichy dove farà lo 007 ed i genitori esultano perché questo allontanamento vuol dire che l’infatuazione per il conte von Alois sta svanendo. Il quale conte von Alois continua a confermarsi come un giovane ambiguo ed enigmatico che spia le conversazioni altrui e si dà da fare a destra ed a manca per chi sa quali fini. Ed intanto chi si è introdotto nella stanza della povera Bernadette? Sono incerta fra lui e quell’altro damerino di de Ligne.
Bernadette poveraccia ne ha già passate così tante ed ora qualcuno le entra pure nella stanza, ma a che fine poi?
La situazione di questa ragazza è drammatica. Dopo avere perso la verginità ha perso pure il bambino ed ora la sua vita è un cumulo di dolori ed un sublimato di indifferenza e rassegnazione. Ha voglia a dire la madre che questa disgrazia si è tradotta in un bene, ma finché Bernadette non si metterà in testa di darsi una scrollata e di rialzarsi in piedi non uscirà mai dal tunnel della depressione. Bernadette non è sola, non è stata ripudiata dalla madre e dai de Jarjayes ed ha a suo attivo una laurea, un buon posto a corte e tanta bellezza ed intelligenza. Però anche le voci al suo passivo non scherzano.
Innanzitutto non sappiamo se la sua storia col marchese Camille Alexandre de Saint Quentin andrà a buon fine o se si è incanalata su un binario morto. I due paiono piacersi e stare bene insieme, ma sembrava così pure col tenente de Ligne e col giovane Lavoisier. Troppe sono le differenze di età, di censo e di rango ed inoltre Bernadette è stata messa incinta da un altro. E’ vero che il marchese non è uno stinco di santo e che dopo la batosta di Paolina Bonaparte si è dato ad una vita dissipata, ma purtroppo in passato certe cose si mettevano in conto soltanto alle donne. Non è giusto, ma è così…… Il marchese non giudica Bernadette, quel che ha fatto non lo disgusta e continua a considerarla come prima e questo è già tanto. Chi sa se avrà mai la forza d’animo di presentarla alla sorella ed al cognato. La sorella in fin dei conti non mi sembra un’altra Madame de Lavoisier. Chi sa se la delusione amorosa che anche lui ha vissuto e che lo ha precipitato verso una vita scioperata e lo smarrimento della retta via non lo induca a fare un parallelo. Il problema poi è anche Bernadette che mi sembra piuttosto apatica e poco propensa a fare un terzo tentativo.
In secondo luogo, il tenente de Ligne è ancora lì in agguato, pronto a fiondarsi su Bernadette come un avvoltoio. Non sarà contento finché non avrà finito di annientare la ragazza, conducendola alla disperazione, allontanandola da tutte le sue amicizie e magari facendola pure cacciare dalla corte!
Infine abbiamo anche Maria Luisa d’Asburgo Lorena che rimpiange casa sua perché la sua dimora d’adozione è ostile ed anche poco all’altezza di ciò che ha lasciato. La suocera e le cognate sono delle erinni mentre i cortigiani le riservano l’amarezza delle critiche o la falsità dell’adulazione. Napoleone la tratta con grande riguardo, ma quando si viene al dunque le toglie la cosa più importante e cioè la vicinanza di suo figlio, non reputandola all’altezza di educare quel futuro portento che lui ha immaginato. Nella sua esaltazione l’imperatore sta diventando spietato in famiglia come sui campi di battaglia e mi chiedo se la moglie alla fine vorrà dargli una lezione come fece a suo tempo Joséphine de Beauharnais. Ne dubito però perché la ragazza manca assolutamente di carattere.
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
13/09/22, ore 19:05

Questo capitolo si apre con la prosecuzione delle sventure di Bernadette che ormai quanto a sfortuna sta rivaleggiando con l’André della prima ora. La caduta rovinosa le ha procurato un parto prematuro che purtroppo è costato la vita al bambino, un feto di cinque mesi. Bernadette se la caverà e potrà anche avere altri figli, ma al momento sono le condizioni psicologiche della ragazza che allertano. E’ apatica e rassegnata e se non fosse per la madre e per il marchese de Saint Quentin sarebbe sprofondata nel torpore più nero.
I punti fondamentali riguardo a Bernadette abbracciano il suo passato, il suo presente ed il suo futuro.
Nel passato ormai troviamo il figlio che non ha avuto modo di conoscere, ma che in qualche modo già amava anche se era destinata a separarsene. Quel bambino era per lei un incidente di percorso e Rosalie, col suo solito pragmatismo, fa un discorso che potrebbe apparire cinico, ma che rispecchia i tempi. Il tragico epilogo della gravidanza è lo scossone che ci voleva per la figlia che altrimenti sarebbe anche potuta andare a Marsiglia, in un futuro più o meno prossimo, per conoscere ed addirittura reclamare il bambino. L’interruzione spontanea della gravidanza elimina ogni problema pratico, ma rischia di segnare definitivamente l’animo della giovane.
Nel presente di Bernadette c’è, ahilei, il tenente de Ligne che non demorde dal suo atteggiamento persecutorio. Malgrado il processo familiare subito da parte dei de Jarjayes quest’uomo sciagurato continua gli appostamenti al punto che viene spontaneo chiedersi se sia solo prepotente e sfrontato od anche un poco fuori di testa. Quello che è certo è che la ragazza lo ossessiona non poco e che questa situazione rischia di sfociare in qualcosa di gravissimo. Bernadette è terrorizzata, se lo vede spuntare ovunque e questo stato di cose sta pregiudicando la sua vita sociale con il rischio che la curiosità delle dame di corte, acuita dal suo atteggiamento sfuggente, possa portare alla scoperta della verità. Ora come ora l’unico argine contro de Ligne sembra essere la gelosia sfrenata della moglie orripilante che è colei che regge i cordoni della borsa, ma potrà bastare per sempre?
Nel presente di Bernadette troviamo un’altra presenza inquietante, quella del giovane conte svizzero Albrecht Von Alois che “casualmente” viene a trovarsi nelle vicinanze, occultato dietro una siepe, quando la ragazza si confida con la madre. Albrecht Von Alois stava spiando Bernadette oppure stava davvero cercando i nastri di Antigone? Che intenzioni ha? In passato ha aiutato Bernadette, ma continuerà a farlo anche in futuro o le nuocerà? Chi si è introdotto nella stanza di Bernadette? Lui od il tenente de Ligne?
Nel futuro di Bernadette potrebbe esserci il marchese de Saint Quentin. L’uomo si preoccupa per lei, la soccorre, la fa curare, le tiene compagnia, si pone il problema della sua rispettabilità, non la giudica, non vuole farsi rifondere ciò che ha pagato e piace pure alla madre. I due potrebbero formare una bella coppia se non fosse per le differenze che li separano, per il passato e per il dolore che entrambi si portano dentro. Lui soffre per lei nel sentirne la storia, si rende conto che il suo passato libertino non gli consente di giudicarla eppure unirsi ad una ragazza dalla reputazione macchiata e presentarla alla sorella ed al cognato è un lungo passo per un uomo degli inizi del diciannovesimo secolo. Lei è apatica, ormai rassegnata e non coltiva questo rapporto oltre un’affettuosa amicizia. Le batoste si fanno sentire e forse non vuole la terza delusione tant’è vero che sia lei che la madre si oppongono a che lui le accompagni a casa facendogli notare che ha già fatto troppo per loro.
Un altro punto focale del capitolo è quello della ricerca del tesoro dei giacobini che sembra essere arrivata ad una svolta decisiva. Mi è piaciuto l’incontro con suor Leonilde, frangente dove prevalgono i silenzi. Il parlatorio del convento è immerso nel silenzio e nella semi oscurità, suor Leonilde si muove poco, ha una voce atona ed inespressiva ed è persino velata non soltanto sul capo, ma anche davanti al volto. Non è possibile decifrarne i pensieri e la volontà, ma Oscar ed André sanno benissimo pur non potendo vederla che lei li sta osservando e soppesando. Temono che l’uragano – Napoleone sia giudicato positivamente da quella monaca di clausura che potrebbe cogliere la palla al balzo per recuperare la libertà e vivere la restante esistenza nel lusso garantito dal tesoro, ma per fortuna questi sospetti si riveleranno infondati ed eccessivi.
Purtroppo a suor Leonilde arriverà anche il conte di Compiègne che con una recitazione da urlo riesce a carpire la buona fede delle suore di clausura e ad attirare l’attenzione di suor Leonilde che ora crede di trovarsi di fronte al vero André de Lille. Mischiando sapientemente vittimismo ed adulazione, suscita la compassione ed il senso di protezione delle monache che per la loro missione sono naturalmente portate a soccorrere il prossimo ed a ristorarlo. Questo spregevole personaggio è una vera piaga per i nostri protagonisti. E’ furbo come una volpe ed anche se non brilla per coraggio la morte del duca d’Orléans e la fine del matrimonio con la ricca moglie gli hanno infuso una determinazione feroce perché sa di essere finito sul lastrico e di non avere più nulla da perdere. Poiché le mappe sono due, prevedo che ci sarà affollamento nelle catacombe di Parigi…….
Un altro capitolo strepitoso che stuzzica l’attenzione del lettore al punto giusto perché contiene gli sviluppi dei capitoli precedenti e varie rivelazioni, ma lascia anche molti punti in sospeso.
Alla prossima!
Match Point

Recensore Junior
13/09/22, ore 11:46

Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che inizia là dove era finito il precedente e cioè con la caduta di Bernadette Apprendiamo che il bambino non ce l’ha fatta mentre la madre sì anche se un po’ acciaccata e col morale a terra . Bello il dialogo tra Rosalie ed il marchese Camille Alexandre de Saint Quentin .Capiamo subito che quest’uomo gentile e sfortunato prova qualcosa di più di una semplice amicizia per la ragazza altrimenti non si sarebbe dato tanta pena per lei non si sarebbe preoccupato di non denunciare il tenente de Ligne per non comprometterla e non avrebbe avuto una reazione tanto emotiva nel sentire la narrazione delle disavventure di Bernadette . Rosalie prova simpatia per lui al punto di aprirsi e non è una cosa frequente per lei . Tra i due si instaura una sintonia immediata ed una comunità di intenti. E’ scioccante a prima vista quello che dice Rosalie ma le sue sono parole sante se rapportate all’epoca Se il bambino fosse sopravvissuto Bernadette non si sarebbe data pace e sarebbe giunta al punto di presentarsi a casa dei coniugi Lefèvre .Ora invece deve voltare pagina per forza ma oltre agli ostacoli materiali ci sono anche quelli psicologici e quella creaturina morta prima di vedere la luce del sole rischia di compromettere la stabilità emotiva della madre come se fosse stata viva.
Tornati a Versailles scopriamo che le cose continuano a non andare anche su un altro fronte perché il tenente de Ligne (che il marchese de Saint Quentin non ha denunciato per non svergognare pubblicamente Bernadette ) forte della sua intoccabilità continua a perseguitare la povera ragazza con appostamenti e lettere alluvionali La poveretta non ha più una vita e come spesso accade queste persecuzioni hanno l’effetto di isolare la vittima . Bernadette non esce più non accompagna più Antigone in giro, non si intrattiene più con le amiche e ciò a lungo andare la prostrerà definitivamente ed indurrà i cortigiani a mangiare la foglia sulla natura dell’indisposizione che spinse la ragazza a ritirarsi in campagna per tanti mesi Occorre trovare il modo di fermare il tenente de Ligne. Nemmeno mi piace che Albrecht Von Alois abbia origliato Questo giovane sembra saperne una più del diavolo perché sta sempre nei luoghi dove si svolgono le scene clou…….
Albrecht Von Alois ha il potere di riportarci alla famiglia Jarjayes ed alla caccia ai nastri di Antigone che Oscar definisce ridicola. Questa ragazza ottiene sempre ciò che vuole, è una forza della natura un uragano ed io penso che sia per questo che tra lei e la madre c’è spesso frizione : sono due caratteri forti che devono prevalere .Antigone riesce a sovvertire le regole e ad appropriarsi della casa anche se per poche ore. Ce li vedo proprio questi giovanotti goderecci a ficcanasare per gli angoli del palazzo e ad insidiare le cose del nonno e della madre! Di una cosa però Oscar ed André sono contenti e cioè del fatto che il desiderio della figlia di accompagnare la giovane Girodelle alle terme di Vichy sia indice dell’attenuazione del suo interesse per il bel conte svizzero che loro non sopportano
Assistiamo poi all’indebita introduzione di uno sconosciuto nelle stanze di Bernadette non sappiamo a quale scopo né se con la legittima occupante presente od assente.
Il focus si sposta successivamente all’estero su Maria Luisa moglie infelice di Napoleone che il marito priva del loro figlio per paura che lei lo contagi con la sua debolezza caratteriale Questa spietata presa di posizione è il colpo di grazia alla giovane imperatrice che già ha subito un rapimento un matrimonio imposto e la lontananza da casa .La suocera e le cognate con lei sono delle iene ed anche il resto della corte non brilla perché tra adulatori , detrattori e nuovi ricchi militarizzati ma poco eleganti , il confronto con la corte paterna ed il rimpianto di casa volano Mi domando cosa farà questa donna una volta che l’esasperazione avrà raggiunto l’acme…….
La scena si sposta nel Carmelo di Compiègne dove Oscar ed André scoprono l’ubicazione dell’inafferrabile tesoro dei giacobini La depositaria del segreto è una figlia illegittima di Danton, ora enigmatica ed indecifrabile suora di clausura che si presenta loro dietro una grata e per di più con un velo davanti al volto. Per un attimo Oscar ed Andrè temono che l’anticlericalismo napoleonico possa essere il volano della rivincita della reclusa suor Leonilde che loro immaginano essere una monaca forzata a causa della sua condizione di figlia naturale Quale migliore occasione che attendere la chiusura dei conventi per poi vivere una vita libera da ogni costrizione con la benedizione di un favoloso tesoro? Per fortuna i due si sbagliavano e con l’assenso della priora suor Leonilde dà loro la mappa Ed ecco che una nuova avventura si profila nelle catacombe di Parigi non vedo l’ora!!!!!
Il fatto però è che Oscar ed Andrè non sono gli unici ad avere trovato la via del Carmelo Quel degenerato del conte di Compiègne ormai povero in canna e carico di debiti giunge a spacciarsi per Andrè pur di raggirare le povere suore che erano andate a soccorrerlo credendolo vittima dei briganti Si tratta di un individuo viscido insinuante ,che non si ferma davanti a niente ed a nessuno e che non si fa scrupolo di sfruttare delle religiose ingenue e buone Immagino quindi che a questo scellerato andrà l’altra copia della mappa mentre io gli darei soltanto una sonora scarica di legnate………
E con questa dichiarazione di guerra all’odiato delinquente ti lascio chiedendoti di aggiornare al più presto !!!!!!!!

Recensore Master
11/09/22, ore 11:39

Ciao Agrifoglio. Il capitolo inizia in un modo terribile, mi dispiace davvero per Bernadette che soffre sia a livello fisico che psicologico. Oltre a tutto questa la presenza del Tenente a farla stare ancora piú male. Sono molto preoccupata per la ragazza. Ho letto con interesse di Rosalie nel parlare con il Marchese e posso comprendere lo stato d'animo della prima. Suggestiva quella lacrima, come scritto, della moglie dell'uomo piú potente d'Europa. La parte che ho trovato piú interessante in questo capitolo é quella finale con Suor Leonilde e il Conte di Compiègne. Saró curiosa di leggere come continuerá questa vicenda. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 11/09/2022 - 11:42 am)

Recensore Junior
10/09/22, ore 22:59

In questo capitolo, così ricco ed interessante si notano tre rapporti genitori – figli irrisolti ed assolutamente male impostati.
Troviamo per prima Bernadette privata da quella rovinosa caduta di una gravidanza frutto di un’avventura clandestina della quale si era amaramente pentita dieci secondi dopo. Malgrado il bambino non fosse ovviamente preventivato né voluto e la situazione l’avesse costretta ad un esilio nelle terre del nord, lontana da casa, dalla madre e dagli amici, la ragazza si era in qualche modo affezionata alla sua creatura, forse più di quanto lei stessa non avesse realizzato, al punto da soffrire immensamente per la morte del figlio. Sin da principio ci siamo accorti che Bernadette viveva con strazio la necessità di dare in affidamento il bambino ai coniugi Lefèvre e che si era a lungo scervellata pur di trovare una soluzione diversa, ma la madre era stata irremovibile. Strada facendo l’abbiamo vista dire a se stessa che non doveva considerare il feto come un figlio, ma come un temporaneo coinquilino. Lei stessa però non era convinta e la situazione la faceva indubbiamente soffrire. L’inseguimento scellerato del tenente de Ligne e la terribile caduta l’hanno fatta partorire al quinto mese, senza alcuna speranza per il feto ed hanno portato alla luce tutti i suoi sentimenti sopiti. Bernadette si dispera per il figlio perduto, l’unico che sentiva di poter avere data la sua posizione irregolare (conversazione con la madre Rosalie di due capitoli fa) e questa situazione la rende apatica ed indifferente a tutto. A questa condizione già pesante di per sé si aggiunge la persecuzione dell’uomo dei danni, il fatuo ed egoista tenente de Ligne che si trasforma in un vero e proprio stalker gettando la ragazza nel terrore e rendendola prigioniera delle sue paure e della incomunicabilità nascente dal fatto di non potersi confidare con le amiche a corte. Se non ci fosse stato il marchese de Saint Quentin che ha capito, ma non ha giudicato e che tanto aiuto e compagnia le ha dato, se non ci fosse stata la madre Rosalie e se la famiglia de Jarjayes ed André non fossero stati così comprensivi, la vita di questa poverina sarebbe stata assolutamente grama.
Abbiamo poi il non rapporto dell’imperatrice Maria Luisa col re di Roma, l’aiglon, quel figlio che Napoleone ha desiderato al punto da non poterlo lasciare alle cure di una madre remissiva ed imbelle. La poveretta si trova in una corte ostile, di nuovi ricchi tutte armi e niente buone maniere e con una suocera e delle cognate che la buona educazione ed un briciolo di carità non sanno nemmeno cosa siano. Napoleone è pieno di delicatezze e di cortesie con lei, ma le nega il bene più grande, stare insieme a suo figlio. Il contatto con una madre dolce, ma debole avrebbe fatto necessariamente del nobile rampollo un rammollito? Non lo sapremo mai, ma intanto Napoleone, l’uomo più potente d’Europa, ha deciso ed alla disgraziata consorte non resta che adattarsi e piangere fingendo emicranie inesistenti.
Il terzo rapporto in questo caso oserei dire fallimentare è quello di Danton con la figlia immaginaria che in questa immaginifica storia gli hai assegnato, suor Leonilde. Il futuro rivoluzionario era un campagnolo squattrinato quando concepì questo giovanile frutto dell’amore e, quando sposò una donna appartenente ad una famiglia bene inserita che gli avrebbe spalancato le porte del successo professionale, la figlia illegittima divenne una zavorra insostenibile ed una vergogna da occultare. Questa almeno è la ricostruzione di Oscar e di André. Di certo questa ragazza non deve avere avuto troppe possibilità. Era senza dote, figlia illegittima di un popolano povero, nemmeno di un nobile e se assomigliava al padre doveva essere anche discretamente bruttina. Ai nostri beniamini lei appare sempre velata, ma non è detto che avesse preso dalla madre e che questa fosse bella. Il convento per lei deve essere stato una delle poche se non l’unica soluzione onorevole. Il padre l’andava a trovare e quindi non l’aveva dimenticata e poco prima di morire, sentendo la maretta le affidò addirittura il segreto del prezioso tesoro dei giacobini. A suo modo forse le voleva bene, ma complici anche i tempi e la passata mentalità che poneva la famiglia legittima al centro di tutto escludendone i figli naturali, non si occupò a dovere di lei e le aprì le porte di una vita da reclusa.
Oltre a tutto ciò abbiamo i misteri, quello disvelato del tesoro dei giacobini (che avventure ci preparerai nelle catacombe di Parigi?) e quelli ancora in atto. Cosa nasconde Albrecht von Alois e perché suscita tanta diffidenza in Oscar ed André e tanta apprensione in Rosalie? Cosa ancora pensa di fare il disgraziatissimo tenente de Ligne? Chi si è introdotto nella stanza di Bernadette? Il conte di Compiègne riuscirà a carpire la buona fede di suor Leonilde e se come credo io ci riuscirà cosa combinerà? Andrà anche lui nelle catacombe di Parigi?
Questo capitolo è splendido come gli altri e, a mano a mano che la soluzione dei vari misteri si avvicina cresce anche la mia tensione emotiva!

Recensore Master
09/09/22, ore 16:14

Ciao Agrifoglio,
attendevo con viva curiosità questo capitolo che ci avrebbe svelato la sorte di Bernadette per quanto accadutole con la caduta provocata dalla comparsa di quel bellimbusto del Tenente de Ligne.
Ma prima di parlare di lei, la mia attenzione è stata catalizzata dal finale del capitolo che ci hai regalato con l’ennesima malefatta del Conte di Compiegne. Decisamente un uomo senza un briciolo di onore che riesce a carpire la fiducia delle persone con quel suo comportamento mellifluo e infingardo. Finalmente Oscar e André, dopo tanto rincorrere il tesoro dei giacobini, sono quasi vicini a raggiungere l’ambita meta, che potrà essere loro donata dalle eventuali, e si spera costruttive, rivelazioni della figlia di Danton, suora di clausura presso il Carmelo di Compiegne. Un incontro che ha lasciato leggermente perplessi i Nostri, per quei lunghi silenzi e la completa assenza di emozioni provate dalla religiosa, la quale ha ascoltato il loro perorare la causa che, con la rivelazione del luogo ove si trova il fantomatico tesoro, avrebbe potuto essere di aiuto allo stato. La religiosa in quegli attimi di silenzio deve aver riflettuto e preso la decisione che, se le sue parole fossero state utili, avrebbe aiutato la Francia a liberarsi di un personaggio controverso e indubbiamente pericoloso per la sua continua sete di potere. E così, con il permesso della Madre superiora, consegna una copia della mappa indicante che il tesoro sia stato nascosto nelle catacombe di Parigi. Ed ecco che però compare, con un trabocchetto studiato alla perfezione, il Conte di Compiegne, il quale riesce ad imbastire un racconto tale che le sorelle del convento non possono non rimanerne toccate. Veramente astuto quanto diabolico, l’unico merito che gli si può ascrivere è di avere una mente pronta a trovare sempre mille e una soluzione ai vari problemi che si interpongono sul suo cammino fra lui e l’obiettivo che si è prefissato.
Ed eccoci a Bernadette della quale apprendiamo che abbia perduto il bambino e che sia caduta in una sorta di depressione. Bisogna ammettere che, nonostante la situazione di lei fosse complicata, questo evento traumatico non possiamo pensare che non abbia lasciato uno strascico. Tutti le sono stati vicini, compreso il Marchese di Saint Quentin, il quale l’ha assistita subito dopo l’evento e si è prodigato per lei, così come pure sua madre Rosalie, la quale ha però pensato che quell’infausto evento potesse appianare la situazione di sua figlia, la quale avrebbe potuto tornare alla vita ricominciando tutto da capo. Ma anche tornate a casa, a Palazzo Jarjayes, Bernadette sente il peso e forse il vuoto nella sua vita ed è sempre in tensione per gli agguati del Tenente de Ligne che non demorde e continua a tempestarla di lettere. Anche lui è un uomo senza una spina dorsale, poiché dopo essere stato respinto, essere stato la causa della condizione di Bernadette, ed essere stato allontanato dalla famiglia Jarjayes di cui fa parte, non riesce a smettere di tormentare quella che per lui è solo una preda da riconquistare. Deve però stare molto attento in quanto la moglie, che è colei che tiene i cordoni della borsa, se dovesse venire a conoscenza dei suoi trascorsi, forse, senza troppi pensieri lo lascerebbe alla sua sorte e lui perderebbe i vantaggi di cui gode.
Uno sguardo regalato anche sulla vita triste di Maria Luisa, moglie di Napoleone, che a corte non se la passa molto bene, essendo osteggiata dalle sorelle di Napoleone, le quali non perdono occasione per sminuirla e farle fare brutte figure, e in più anche a lei tocca l’appellativo di “austriaca”. Maria Luisa sente molto la nostalgia di casa sua, e in più non ha un carattere abbastanza forte per contrapporsi a tutti coloro che vivono di intrighi e lusinghe, finendo il più delle volte per soccombere. L’unico che le mostra riguardo è proprio suo marito, il quale, però, l’ ha di fatto allontanata dal figlio che, secondo i suoi desideri, deve diventare un prode militare per poter ereditare l’impero che il padre sta costruendo per tramandarlo ai suoi posteri. Una vita difficile per l’imperatrice che non può mostrare il suo stato d’animo e che non riuscirà mai, per indole, a trovare un modus vivendi che le si confaccia all’interno di quella corte così tanto lontana da quella dove è vissuta prima del matrimonio.
Solo un accenno anche sul bel conte svizzero, il quale nasconde evidentemente più di un segreto e che, durante una festa organizzata da Antigone a Palazzo Jarjayes, trova il modo di intrufolarsi nelle stanze private di Bernadette, non prima di aver carpito uno stralcio di conversazione tra la giovane e Rosalie circa l’intera sua situazione personale che viene ripercorsa proprio in un momento di intimità fra madre e figlia.
Cosa pensa di trovare il conte Von Alois, che tra l’altro piace poco anche ai genitori di Antigone in quanto non ne hanno ancora capito i fini e trovando qualcosa di poco rassicurante nei suoi atteggiamenti, nelle stanze di Bernadette?
Come al solito resto in curiosa attesa in quanto ci lasci sempre sul più bello mantenendo alta l’attenzione.
A presto!

Recensore Master
09/09/22, ore 10:22

Buongiorno Agrifoglio, come spesso succede , i tuoi capitoli ci lasciano sempre col fiato sospeso e dei finali da brivido.
La povera suor Leonilde si accorgerà dell' imbroglio? Capirà che l'uomo che ha davanti non è André Grandier e tutta la messinscena che ha raccontato è falsa? Temo proprio di no, sia lei che la priora si lasceranno ingannare e magari consegneranno anche a lui la preziosa mappa.....
Un piccolo passo indietro e un' altra pesante incognita: come è riuscito quell' altro bastardo ad infilarsi negli appartamenti di Bernadette a Versailles in assenza dei nostri? La servitù dormiva? Non capisco ma prevedo guai.
La ragazza è ossessionata e terrorizzata.
Un' altra cosa che non capisco è , come mai , anziché esser sollevata dall' aver perso questo figlio illecito, se ne dispera al punto di andare in depressione. È molto in contrasto con le logiche dell' epoca. Lei mi sembra una donna dei nostri tempi ( dove però la maternità delle single è tutelata , riconosciuta, protetta dallo stato, così come il posto di lavoro).
Purtroppo Bernadette è precipitata in una spirale di disperazione e paura che non le dà tregua. Se nasceva questo figlio sarebbe partita per Marsiglia a reclamarlo ma la madre si illude sperando che con l' aborto spontaneo le cose si potranno sistemare col tempo.
Finché quel mascalzone del tenente de Ligne non sarà reso inoffensivo, per Bernadette sarà sempre un pericolo costante e un incubo.
Ma cosa è accaduto nei suoi appartamenti? E soprattutto lei era presente o no? Spero anche in questo caso che il disgraziato non riesca nel suo intento malvagio.
Aggiorna presto! Buona giornata
(Recensione modificata il 09/09/2022 - 10:28 am)
P.S. E adesso con questa risposta la mia curiosità vola! Cosa può accadere ancora di male alla povera Bernadette? Perché tanto accanimento contro di lei? purtroppo ha un carattere fragile non è forte come la madre, e dalla tua risposta emergono anche sensi di colpa verso il figlio ( ingiustificati). Va a finire che prima o poi morirà veramente oppure si suicidera' . È molto instabile . De Ligne dovrebbe stare in galera altro che punizioni!
Attendo il seguito
(Recensione modificata il 11/09/2022 - 02:31 pm)

Recensore Master
09/09/22, ore 07:22

Il conte di Compiegne è inqualificabile: ingannare così una suora approfittando della sua buona fede! Anche alla povera Bernadette non va meglio, sempre perseguitata da quel lestofante.

Recensore Master
09/09/22, ore 01:36

Per una donna di due secoli fa, davvero non c'era molta scelta. Ma la situazione di Bernadette è terribile: certo se il bambino fosse nato, si sarebbe dannata per andare a Marsiglia, vederlo, magari da lontano; così, invece, rischia di sprofondare nel rimpianto ossessivo; e aggiungiamoci la persecuzione da parte del suo ignobile seduttore: almeno il fatto di dover mantenere i buoni rapporti con la moglie che regge i cordoni della borsa lo limita dallo spiattellare la realtà della indisposizione di Bernadette, ler quanto, quando una spariva dalla circolazione per qualche mese, di solito il motivo era proprio quello (lo farà anche Maria Luisa a Parma, incinta del Maresciallo Neipperg). Le parole di Rosalie a noi potrebbero suonare ciniche e sbrigative nel liquidare la vicenda della figlia, ma ai tempi si ragionava così e, come dimostrano gli studi di storia della famiglia, l'attaccamento genitori/figli non era affatto scontato; fra l'altro la mortalità intrauterina e infantile era talmente alta che non era nemmeno giudicato, per tutta l'età moderna e oltre, un investimento emotivo conveniente affezionarsi troppo a una vita appena sbocciata. Un'altra figlia sfprtunata è Suor Leonilde, ii cui padre altri non era che "l'ami du peuple", quel Danton dalla eloquenza torrenziale che gli fu impedito di usare per difendersi durante il suo processo-farsa. E ora si profila una avventura nelle catacombe di Parigi (molto hughiano!): ancora oggi c'è tutto u giro di appassionati che organizzano tour nei sotterranei, e non solo di Parigi (a Roma per esempio oltre alle tappe "classiche", si può visitare un mitreo ben conservato ...e sognare la crtimonia di iniziazione al culto di Mitra-Re): ovviamente, previa risoluzione dell'ultima complicazione (e non certo da poco!) sulla quale concludi il capitolo. Dobbiamo aspettarci il peggio? A presto! D.

Recensore Master
09/09/22, ore 00:42

Oh, mannaggia! Come direbbe il Capitan Sparrow. De Compiègne era in agguato con una recita da premio...Oscar. Gli crederà suor Leonilde? Bernadette, intanto, è tornata alla sua vita dopo il grande dolore della perdita del bambino. Forse Rosalie ha ragione è meglio così, ma quanta sofferenza. E il tenente de Ligne non si dà pervinto, un vero stalker. Anche Maria Luisa non è ben messa, nonostante il suo rango, è odiata dalle cognate e dalla suocera. In capitolo di transizione molto interessante che fa sorgere delle domande anche sul bel conte svizzero. Complimenti ancora una volta. Saluti e a presto.

Recensore Veterano
07/09/22, ore 19:52
Cap. 85:

Con ritardo imperdonabile giungo in queste terre a recensire.
Il capitolo mi è piaciuto molto, l'ho trovato assai cinematografico, la passeggiata fra  boschi e ruscelli di Rosalie e Marchese de Saint Quentin,  il vile inseguimento di de Ligne.
La battuta finale di André (E io pago! ) è azzeccatissima.
La reclusione di Pio VII a Savona, ne ha segnato  la storia e la toponomastica: esiste una piazza Chabrol come il Prefetto del Dipartimento di Montenotte, di cui Savona era il capoluogo alle cui "cure" Napoleone aveva affidato il Papa. Esiste anche una via centralissima del centro storico, via Pia, in ricordo del papa.
Perdonami la divagazione, a presto!

 

Recensore Junior
31/08/22, ore 12:39
Cap. 85:

Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che ci mostra i problemi di due persone molto distanti l’una dall’altra e che non hanno nulla in comune fra loro se non essere state inserite da te nello stesso capitolo .Sto parlando naturalmente di Napoleone e di Bernadette ,un imperatore ed una ragazza della piccola borghesia per giunta disonorata ed alle prese con una gravidanza illegittima
Napoleone si sente franare la terra sotto ai piedi perché il suo atteggiamento imperialista ed autoritario gli ha alienato le simpatie di tutti gli alleati che ora aspettano il momento più opportuno per rivoltarglisi contro I nemici inoltre ,in primis l’Inghilterra , stanno guadagnando sempre più terreno mentre la Francia del sud è stata riconquistata da Oscar Honoré e Grégoire Henri de Girodelle. Le cose non vanno meglio sul piano interno dove i complotti sono all’ordine del giorno e Napoleone stenta sempre di più a stopparli perché l’impero è troppo vasto e lui è solo ed oltretutto non è più il giovane ufficiale snello e scattante di un tempo A peggiorare la situazione c’è la lettura in chiesa del Magnificat che da sempre lo terrorizza . Napoleone coglie perciò la palla al balzo ottenendo due risultati : sostituire la festa dell’assunzione con un’altra più di suo gradimento ed utilizzare la religione a scopo rafforzativo e propagandistico come tutti i regnanti hanno sempre fatto. Siccome san Napoleone non esiste bisogna mettere in campo cardinali e filologi e così facendo un cardinale scopre un semi sconosciuto san Neopolo ed i filologi lo trasformano in san Napoleone A questo punto l’imperatore decide di piazzare san Napoleone il quindici agosto ,giorno della sua nascita eliminando la festa dell’assunzione ed imponendo ai celebranti di affiancare al Te Deum il suo panegirico Non tarda ad arrivare la reazione del papa che dal luogo della sua prigionia protesta contro la sostituzione di una festa mariana così importante con quella di un santo introvabile e dà l’incarico ad un cardinale di divulgare il dissenso in tutta la cristianità scrivendo un’opera ad hoc Le condizioni del papa sono particolarmente critiche perché anche se vive in un palazzo sontuoso ufficialmente come un ospite è in realtà un prigioniero che non è libero di muoversi come vuole neanche per andare a messa ed è sorvegliato in tutto e per tutto. Questa condizione sfavorevole però non lo ha piegato ,con grande fastidio di Napoleone
Poi abbiamo Bernadette alle prese con il dopo de Ligne La ragazza ha stretto una bella amicizia con il marchese Camille Alexandre de Saint Quentin che tanto soffrì a causa di Paolina Bonaparte L’amicizia potrebbe anche sfociare in amore ma i due sono troppo guardinghi perché temono di scottarsi di nuovo A separarli oltre ai fantasmi del passato ci sono anche il censo ed il rango e soprattutto lo stato di gravidanza di Bernadette Tutte queste cose non fanno di Bernadette una persona presentabile in famiglia e la stessa interessata si rende conto che per lei non ci sono tante chances Il tutto è molto triste perché il marchese ha un passato molto più debosciato di quello di Bernadette ma in altre epoche c’era molto maschilismo purtroppo E’ un peccato perché i due giovani stanno molto bene insieme . Vanno molto d’accordo perché Un po’ hanno gli stessi gusti ed un po’ differiscono ma si compensano ,scherzano insieme, provano piacere nello sfiorarsi e si vedono sempre più spesso Non pensando di avere un futuro però vivono semplicemente il presente Ecco che ad un certo punto il passato si riaffaccia ed il tenente De Ligne con degli stratagemmi riesce a scoprire che Bernadette è a Lille. Il giovane ufficiale dei dragoni non demorde ed incontrata Bernadette la insegue a cavallo e le provoca una brutta caduta proprio di pancia E’ facile intuire che non la ama ed infatti preferisce darsi alla fuga piuttosto che soccorrerla .Lui vuole soltanto riprendersi il giocattolo e spuntarla, ma il suo non è amore è soltanto possesso, Mi è piaciuta la scena nel suo complesso dalla calma iniziale alla concitazione finale e Bernadette mi ha fatto una gran pena quando ha capito che in nessun luogo sarebbe stata veramente al sicuro , quando invano cercava di fuggire cambiando direzione ogni momento ma venendo sempre raggiunta ed infine quando è caduta Mi auguro che il pronto intervento del marchese de Saint Quentin sia risolutivo e che questa povera ragazza non debba finire male………. Un futuro potrebbe sempre esserci con un po’ di buona volontà da parte di entrambi L’importante è che Bernadette si riprenda e la smetta di sottovalutarsi perché lei ha ancora molto da offrire al marchese de Saint Quentin o a qualsiasi altro uomo che sceglierà come compagno di vita
Oscar invece ha rimediato un incontro con suor Leonilde del Carmelo di Compiègne mettendo in campo tutte le forze a sua disposizione ,dal cardinale Brancadoro della curia di Roma al neo pentito cardinale de Rohan .e ciò provoca l’ilarità di André ben conscio che è stato fatto tutto il possibile ma che la situazione è quella che è e quindi è meglio sdrammatizzare con qualche battuta e di fatti sdrammatizza pure per la vicenda di Honoré , facendo il Totò ante litteram
La situazione di Honoré suscita tristezza perché il giovane non si capacita di essere stato abbandonato e non ne capisce la ragione Le ipotesi si avvicendano, il padre è dolce empatico e comprensivo ,la madre è battagliera ed i nonni lanciano accuse velate od esplicite Alla fine è proprio l’ex pestifera Antigone ad avere l’unica idea buona della giornata proponendo di portarsi dietro alle terme di Vichy la giovane Girodelle in modo da metterla sotto fuoco incrociato e da capire cosa diavolo è successo. Non sarà facile ma almeno ci si prova……. Quello che è sicuro è che il giovane non si arrende ed è molto determinato a riconciliarsi con la sua amata . Ma cosa è saltato in testa ad Elisabeth Colotilde? Lasciare uno così innamorato e deciso per rinchiudersi in un chiostro…… Se c’è la vocazione va bene ma qui non c’è ,ci metterei la mano sul fuoco che non c’è E se invece fosse vero che Honorè l’ha tradita come sostiene la nonna?
Mi è dispiaciuto per Bernadette ed Honoré e spero che la loro situazione possa risolversi nel migliore dei modi Per Napoleone invece non mi dispiace affatto perché sta raccogliendo (tempesta ) ciò che ha seminato .( vento)
Ed adesso cosa succederà ?Napoleone troverà il suo equilibrio o soccomberà? Bernadette ce la farà ed avrà finalmente la pace nel suo cuore ? Si capirà perché Elisabeth Clotilde de Girodelle ha piantato in asso Honoré preferendogli il chiostro ?E questo tesoro dei giacobini sarà alla fine trovato?
Aspetto con ansia il seguito!!!! Sono conquistata!!!!!!