Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Chiedo scusa per il ritardo cronico con cui recensisco, perché il capitolo lo leggo appena lo pubblichi e poi rimando la recensione...ma adesso ci sono. Torna in scena Maxence e alla grande direi, addirittura mentendo a una donna di chiesa per capire l'ubicazione del tesoro dei Giacobini. Invece la povera Bernadette è caduta in depressione dopo la perdita del bambino e l'assillo di de Ligne è snervante. Che sarà andato a fare nelle sue stanze? Veramente inqualificabile. Anche il Conte svizzero pare ambiguo. Forse nel prossimo capitolo avremo le risposte a tutti questi interrogativi. Complimenti per la stesura della storia, sempre più avvincente. |
Buonasera Agrifoglio, rileggendo la scena del vile agguato del tenente de Ligne mi è venuta in mente una scena di Jane Eyre, quando è lei che, sbucando in mezzo alla brughiera, fa imbizzarrire il cavallo di Rochester (però mi è dispiaciuto per la perdita del bimbo). |
Il bello della storia di Bernadette è che le cose non fanno altro che peggiorare. |
Dunque il tesoro dei giacobini si trova sotto le buie volte delle catacombe di Parigi? Bello davvero! Sarà una faticosa spedizione andarlo a cercare e speriamo che nessuno soffra di claustrofobia! Tra l’altro so che là sotto ci si perde con una certa facilità se non si sta attenti a seguire il percorso guidato ed ho pure letto che alcune persone col gusto dell’orrido ci organizzano rave party con tanto di cinema e di discoteche. Ci sono anche dei film sull’argomento. Nei prossimi capitoli tutti nel regno dei morti quindi! |
Questo capitolo si apre con la prosecuzione delle sventure di Bernadette che ormai quanto a sfortuna sta rivaleggiando con l’André della prima ora. La caduta rovinosa le ha procurato un parto prematuro che purtroppo è costato la vita al bambino, un feto di cinque mesi. Bernadette se la caverà e potrà anche avere altri figli, ma al momento sono le condizioni psicologiche della ragazza che allertano. E’ apatica e rassegnata e se non fosse per la madre e per il marchese de Saint Quentin sarebbe sprofondata nel torpore più nero. |
Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che inizia là dove era finito il precedente e cioè con la caduta di Bernadette Apprendiamo che il bambino non ce l’ha fatta mentre la madre sì anche se un po’ acciaccata e col morale a terra . Bello il dialogo tra Rosalie ed il marchese Camille Alexandre de Saint Quentin .Capiamo subito che quest’uomo gentile e sfortunato prova qualcosa di più di una semplice amicizia per la ragazza altrimenti non si sarebbe dato tanta pena per lei non si sarebbe preoccupato di non denunciare il tenente de Ligne per non comprometterla e non avrebbe avuto una reazione tanto emotiva nel sentire la narrazione delle disavventure di Bernadette . Rosalie prova simpatia per lui al punto di aprirsi e non è una cosa frequente per lei . Tra i due si instaura una sintonia immediata ed una comunità di intenti. E’ scioccante a prima vista quello che dice Rosalie ma le sue sono parole sante se rapportate all’epoca Se il bambino fosse sopravvissuto Bernadette non si sarebbe data pace e sarebbe giunta al punto di presentarsi a casa dei coniugi Lefèvre .Ora invece deve voltare pagina per forza ma oltre agli ostacoli materiali ci sono anche quelli psicologici e quella creaturina morta prima di vedere la luce del sole rischia di compromettere la stabilità emotiva della madre come se fosse stata viva. |
Ciao Agrifoglio. Il capitolo inizia in un modo terribile, mi dispiace davvero per Bernadette che soffre sia a livello fisico che psicologico. Oltre a tutto questa la presenza del Tenente a farla stare ancora piú male. Sono molto preoccupata per la ragazza. Ho letto con interesse di Rosalie nel parlare con il Marchese e posso comprendere lo stato d'animo della prima. Suggestiva quella lacrima, come scritto, della moglie dell'uomo piú potente d'Europa. La parte che ho trovato piú interessante in questo capitolo é quella finale con Suor Leonilde e il Conte di Compiègne. Saró curiosa di leggere come continuerá questa vicenda. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
In questo capitolo, così ricco ed interessante si notano tre rapporti genitori – figli irrisolti ed assolutamente male impostati. |
Ciao Agrifoglio, |
Buongiorno Agrifoglio, come spesso succede , i tuoi capitoli ci lasciano sempre col fiato sospeso e dei finali da brivido. |
Il conte di Compiegne è inqualificabile: ingannare così una suora approfittando della sua buona fede! Anche alla povera Bernadette non va meglio, sempre perseguitata da quel lestofante. |
Per una donna di due secoli fa, davvero non c'era molta scelta. Ma la situazione di Bernadette è terribile: certo se il bambino fosse nato, si sarebbe dannata per andare a Marsiglia, vederlo, magari da lontano; così, invece, rischia di sprofondare nel rimpianto ossessivo; e aggiungiamoci la persecuzione da parte del suo ignobile seduttore: almeno il fatto di dover mantenere i buoni rapporti con la moglie che regge i cordoni della borsa lo limita dallo spiattellare la realtà della indisposizione di Bernadette, ler quanto, quando una spariva dalla circolazione per qualche mese, di solito il motivo era proprio quello (lo farà anche Maria Luisa a Parma, incinta del Maresciallo Neipperg). Le parole di Rosalie a noi potrebbero suonare ciniche e sbrigative nel liquidare la vicenda della figlia, ma ai tempi si ragionava così e, come dimostrano gli studi di storia della famiglia, l'attaccamento genitori/figli non era affatto scontato; fra l'altro la mortalità intrauterina e infantile era talmente alta che non era nemmeno giudicato, per tutta l'età moderna e oltre, un investimento emotivo conveniente affezionarsi troppo a una vita appena sbocciata. Un'altra figlia sfprtunata è Suor Leonilde, ii cui padre altri non era che "l'ami du peuple", quel Danton dalla eloquenza torrenziale che gli fu impedito di usare per difendersi durante il suo processo-farsa. E ora si profila una avventura nelle catacombe di Parigi (molto hughiano!): ancora oggi c'è tutto u giro di appassionati che organizzano tour nei sotterranei, e non solo di Parigi (a Roma per esempio oltre alle tappe "classiche", si può visitare un mitreo ben conservato ...e sognare la crtimonia di iniziazione al culto di Mitra-Re): ovviamente, previa risoluzione dell'ultima complicazione (e non certo da poco!) sulla quale concludi il capitolo. Dobbiamo aspettarci il peggio? A presto! D. |
Oh, mannaggia! Come direbbe il Capitan Sparrow. De Compiègne era in agguato con una recita da premio...Oscar. Gli crederà suor Leonilde? Bernadette, intanto, è tornata alla sua vita dopo il grande dolore della perdita del bambino. Forse Rosalie ha ragione è meglio così, ma quanta sofferenza. E il tenente de Ligne non si dà pervinto, un vero stalker. Anche Maria Luisa non è ben messa, nonostante il suo rango, è odiata dalle cognate e dalla suocera. In capitolo di transizione molto interessante che fa sorgere delle domande anche sul bel conte svizzero. Complimenti ancora una volta. Saluti e a presto. |
Con ritardo imperdonabile giungo in queste terre a recensire. |
Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che ci mostra i problemi di due persone molto distanti l’una dall’altra e che non hanno nulla in comune fra loro se non essere state inserite da te nello stesso capitolo .Sto parlando naturalmente di Napoleone e di Bernadette ,un imperatore ed una ragazza della piccola borghesia per giunta disonorata ed alle prese con una gravidanza illegittima |