Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Che bel finale!!! Avevo sperato in questi due fin da subito, e mi era dispiaciuto quando era sembrato che non avrebbero avuto un futuro. Non mi aspettavo che Girodelle si prendesse su e andasse da lei, specialmente dopo il no di suo padre! Spero vada tutto a finire bene! |
Mmm no no... Non mi piace sta tipa 😶😶😤 Oscar datti na svegliata e riprendi ciò che ti appartiene,perdincibacco!!! |
La solitudine di Oscar è una conseguenza delle sue scelte, è stata scostante, egoista, ha usato uno schermo perché la propria femminilità non la intralciasse alla sua ascesa alla stregua di un semidio. E ora non le resta che la carriera, che per quanto soddisfacente non può riempire il vuoto lasciato da quell'uomo che le ha donato tutto e che ora inevitabilmente le manca. Molto bello il confronto con Dante e Beatrice e anche molto vero. Quando si dice che i classici fanno riflettere... |
La solitudine la fa da padrona con tutti: Oscar e Diane si stanno distruggendo a vicenda, mentre almeno Girodelle e André hanno una leva su cui cercare di appoggiarsi; André ha trovato qualcuno che sembra capirlo con uno sguardo, mentre Girodelle ha deciso di comportarsi da uomo, e di lasciare dietro gli interessi avidi della sua famiglia.. perché immagino che il colonnello dai lunghi capelli sia proprio lui, giusto? |
Mi è piaciuta moltissimo l'analisi psicologica dei personaggi di Oscar ed André contenuta in questo capitolo. Hai descritto le loro anime con molta accuratezza e proprietà di linguaggio. Complimenti. Jowen |
Ciao! |
Una bellissima storia, con quel pizzico di avventura e mistero e intrigo - mi fa molto pensare ad un romanzo di spionaggio - che la rende magnetica e che ti fa desiderare di continuare a leggere i successivi capitoli. Descrivi molto bene le due anime di Oscar, quella con la luce indomita negli occhi - la figlia di Marte - e quella che si preoccupa per André, tenendolo vicino a te per salvaguardarlo da chiunque potesse pensare di fargli del male ma che si accorge dei problemi che lui ha all'occhio destro e lo rimanda a casa dove la nonna potrà prendersi cura di lui. E' una Oscar forse più sensibile e più attenta all'uomo che le è sempre stato vicino. Sei molto brava a descrivere, anche con poche parole, i diversi personaggi, anche quelli minori. Complimenti. Jowen |
Per certi versi Diane ricorda Rosalie, eppure per questa ragazza cui Oscar si è aggrappata “come un naufrago” nessuno riesce a sentire il trasporto che invece era riuscita a suscitare la piccola piagnona. Spero che non soffra troppo, questa sfortunata fanciulla in balìa del prossimo. |
Quindi se il conte di Lille finisse per tentare un omicidio passionale, c'è una candidata per organizzargli la sepoltura dopo giustiziato e baciare la sua testa mozzata? Interessante ;P |
Il titolo rievoca un'analoga puntata dell'anime, ma devo dire che rispetto a Rosalie, che solo in alcuni momenti mi faceva venire il latte alle ginocchia, questa tua querula Diane è insopportabile... e dire che nell'anime era una ragazza tanto a modo! È vero che qui è sopravvissuta al suicidio e quindi è in un momento psicologico particolare, ma nei panni di Oscar mi sarei imbarcata per l'Inghilterra in compagnia dei suoi cugini d'Oltremanica, piuttosto che ostinarmi a fare di lei l'improbabile sostituta di Rosalie! Tra l'altro, dopo questo capitolo sono ancor più convinta che sia il poetastro l'uomo per lei, a chiunque altro faresti un dispetto, dottorino compreso!!! |
Tanta roba! Allora, quando Oscar e Diane parlano sembra di assistere al teatro dell'assurdo, se Oscar parla di come le api fanno il miele l'altra ribatte parlando di orsi! Però diciamo che il vuoto intellettuale lasciato da André fa intuire a Oscar anche un altro tipo di vuoto, però non lo ammetterebbe neanche sotto tortura. L'apice di questa incompatibilità è raggiunto quando parlando della Regina di Navarra e del suo amante Diane ne colga lo spirito romantico e tragico, Eros & Tanatos, mentre Oscar lo trova semplicemente assurdo, e sfodera il più duro pragmatismo. Detto ciò vuole bene a Diane, però quest'ultima a volte è assurda. Girodel mi ha fatto pena, anche la Chambord se ne va e lo molla, spero si trovi una soluzione. L'incontro dei cugini inglesi col duca D'Orleans è a dire poco mitico, per la serie io so che tu sai che io so, quindi fai attenzione. La chicca di André che fa la conoscenza della Marchesina è fantastica, la signorina sa il fatto suo, ed è colpita dai modi di fare di André in maniera molto positiva, non sa che lui ha avuto a che fare con una leonessa fino a qualche tempo prima e sa come trattare le fiere. Sembra esserci feeling, mi accendi una curiosità... Bravissima, contero' i giorni che mi separano dal prossimo capitolo. Un abbraccio a presto 💓 |
Ciao Agrifoglio. |
Diane è un personaggio chenon riesco ancora a inquadrare... è viva e può cercare di rifarsi una vita, ma la sua immaturità la porta a dire e fare certe cose che avrebbe potuto evitare. Diciamo che la simpatia verso di lei è prossima a svanire nel nulla da parte mia. A meno che non avrà un compito preciso. Anche Oscar e i parenti non sembrano tollerarla. |
André e Girodelle hanno situazioni opposte: mentre André infatti può trovare motivi di distrazione dai suoi dolori attraverso le incombenze della sua nuova posizione, Girodelle ha perduto anche l'unica possibilità che il suo cuore aveva di potersi allontanare da Oscar. Diane fa tenerezza, dovrebbe tirare fuori le unghie o soccomberà. La storia di Margherita è rivoltante, degna di Halloween!! |
Capitolo di transizione che riprende le fila dei precedenti: ecco quindi André alle prese con la sua nuova vita a Lille, Diane che continua a struggersi per lui (ma con il suo pov ci chiarisci quanto l'abbandono del padre abbia segnato carattere e personalità ), Oscar che invece ha le sue belle grane, tra cui spicca l'asfissiante cugino di Girodelle (il quale, però, le dice una grande verità... a questo proposito, la nostra avrà inteso, fingendo di ignorare quelle parole che involontariamente affondano nella piaga, oppure effettivamente non ha udito?) ll tutto è affrontato con toni leggeri che rendono la lettura piacevole, soprattutto nei due momenti ''grotteschi '' apparentemente slegati dal filone principale del racconto... ma sottolineo apparentemente. Credo infatti che sia l'acida Genevieve sia il poetastro che andossene (!), torneranni ad allietarci più avanti e avranno un ruolo nella trama (suggerirei alla prima di impalmare Compiegne e al secondo di dedicare quartine alla piccola Diane, sempre che Alain non lo faccia fuori!!) |