Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Un capitolo pieno di avventura che sembra una puntata del cartone. Da una parte la nobiltà e i curiosi a far festa e dall'altra una pazza scatenata a creare scompiglio e paura. |
Mi è piaciuta molto la struttura di questo capitolo- parte lento e tranquillo, con le descrizioni particolareggiate che disegnano l'ambientazione e i personaggi e allo stesso tempo tengono frenato il ritmo della narrazione, e poi prende velocità fino ad arrivare allo scontro alla fine. |
Un altro capitolo superbo! Prima la calma apparente, perché Oscar è sempre vigile, la descrizione spettacolare degli abiti, rapportati a coloro che li indossano, la leggiadria della Regina, la compostezza del Generale, la fierezza di Oscar, la codardia del cugino. Poi un piccolo stacco per coinvolgere André. In seguito la strategia perfetta di Oscar per attirare i nemici e cogliere loro di sorpresa e non viceversa. Infine quando tutto sembra andare a posto ecco la Menade, l'Erinni , l'Arpia che si palesa e, con massima slealta', sembra avere la meglio su Oscar, ed ecco l'intervento di André, perfettamente tempista ma sfortunato. Dover aspettare fino a settembre sarà dura, ansia e preoccupazione per il nostro eroe. Bravissima, buone vacanze. |
Molto bello e ben fatto il quadro d'epoca, e perfetto lo scontro tra le due donne; certo che alcuni nobili non ci fanno una bella figura.. |
Titolo azzeccato per un capitolo complesso e strutturato (passami l'espressione gergale, ma c'è davvero tanta roba!), eppure proprio per questo avvincente e scorrevole. Ciò che mi colpisce è come le varie scene che ci presenti, apparentemente scollegate tra loro seppur sequenziali cronologicamente, alla fine rappresentano tanti piccoli tasselli che portano il lettore al concitato e inquietante finale. Dal congedo di Oscar e dalle chiacchiere tra soldati, passiamo infatti ad Alain e ai dolcetti di Diane, quindi ecco un breve excursus in quel di Versailles dove incontriamo vecchi e nuovi personaggi, con il cugino di Girodelle più odioso e supponente che mai e il duca d'Orlèans sonoramente sconfitto... fino a giungere con Alain in quella taverna dove scoprirà i minacciosi propositi di Theorigne (da me particolarmente odiata in questa tua perfetta e vibrante rappresentazione ). A questo punto tutto passa nelle mani di Alain (per fortuna ) E se Oscar si scopre sempre meno interessata a Fersen, André risulta il grande assente... ma non nei pensieri degli altri personaggi, in particolare di Diane, pericolosamente infatuata di lui. Concordo con le preoccupate considerazioni di Madame de Soisson, anche se proprio grazie a quei dolcetti sta per essere sventato il delirante piano di assaltare la reggia... |
Questo capitolo, molto bello, sembra avere un ritmo più serrato degli altri e a tratti è divertente. Ho l’impressione che i personaggi si siano scrollati di dosso un po’ delle loro pesanti elucubrazioni, ma forse è solo una sensazione mia. Fai entrate il profumo della poesia leopardiana (e non solo), e ti diverti ad inserire citazioni storiche in un racconto di fantasia. Infine, mi piace molto come riesci a costruire i dialoghi all’interno di una struttura sobria e raffinata. La narrazione diretta è una prova ostica, quando si scrive, ma per te sembra un esercizio facilissimo. |
Ti faccio i miei complimenti sulla trama che stai tessendo. In questo capitolo riprendi i personaggi già incontrati prima, ne aggiungi uno nuovo, continui a creare interesse e curiosità. |
Alain si sta facendo più viaggi di sua sorella su come la sistemerà per bene con André, sul loro futuro stile di vita, i nipoti... fa bene la madre a preoccuparsi, perché anche il figlio grande- che dovrebbe dimostrarsi un tantino più con i piedi per terra della piccola- dimostra di avere la stessa quantità di pigne in testa (se non di più). |
Oscar è in doppio pericolo, con il Duca e con questa matta inc..avolata nera e mentitrice sulla Regina. |
Oscar è diventata Comandante Supremo della Guardia Reale e Orleans non può più nuocerle per ora. Il cugino di Girodel è accattivante come una mosca che ronza intorno, non si vede l'ora di schiacciarla. Alain corre un po'troppo con la fantasia, immagina già i nipoti, vuole a tutti i costi far innamorare André di Diane, e siccome crede che il cuore passi dallo stomaco ha l'idea brillante dei dolci al rum e mentre acquista la materia prima trova la piratessa che avevamo già incontrato. Beati dolcetti, in fondo è grazie a loro se Alain inizia a indagare e ad aiutare Oscar. Sempre più interessante, brava, aspetto trepidante il seguito a presto 💓 |
Che colpo di scena, cara Agrifoglio! Entriamo ancora di più nei meandri del What if e in maniera del tutto naturale e plausibile, grazie anche al modo in cui rielabori e adatti a tuo uso e consumo scene e battute dell'anime che ben ricordiamo. Ecco dunque il Generale che discute con la figlia, ma invece di spingerla verso il matrimonio, vorrebbe che lei lasciasse i soldati della Guardia per accettare la proposta della regina per salvarsi; ecco il duro confronto con André, che riporta alla memoria il primo episodio e che tiene avvinto il lettore a doppia mandata per la tensione tra loro di antica memoria che riesci a trasmettere; ecco soprattutto l'incontro con il dottor Lassonne dall'esito insperato, che conferma la diagnosi di Vianello. Senza lo spettro della tisi, la leonessa può tornare a ruggire... e in ottemperanza alla tua visione della storia e del personaggio (ossia che il precipitare degli eventi e la malattia abbiano spinto Oscar a ''tradire'' la famiglia reale e la sua classe), la nostra sceglie di essere ragionevole, anche se, a mio parere, non solo per preservare l'onore della famiglia e salvare se stessa, ma anche per il prestigio del ruolo che è stata chiamata a rivestire. Bellissimo capitolo, sei riuscita a tenere alta l'attenzione e la suspense anche nelle parti introspettive (magistrale il pezzo con i pensieri di Oscar intervallati dagli spari)... a questo punto sono sempre più curiosa di conoscere il seguito, e un po' mi dispiace che ci sia la pausa estiva! Un saluto e a presto! |
Non riesco a immaginarmi una Oscar sana e felice. Il personaggio a cui voglio così bene è una donna alla canna del gas, beona, depressa, disperata e con più complessi del primo di maggio. Ma ho molta fiducia nella direzione in cui la stai muovendo, anche perché conosco il tuo modo di analizzare con attenzione i personaggi- quindi stiamo a vedere cosa ne verrà fuori, se Oscar imparerà a prendersi miglior cura di sé stessa e a essere meno impulsiva. Ora che sa di avere una vita davanti, sta già facendo i suoi calcoli e ritrovando un istinto di conservazione (anche grazie ad André che la supera ampiamente quanto a maturità). Un po' mi dispiace che lasci i soldati della guardia- ma a Versailles ci sono tanti personaggi interessanti, quindi ben venga! |
Molto interessante il what if, André torna a vedere, ma non vuole farla desistere per tornare suo attendendete, il nuovo lavoro gli piace, vuole solo farla ragionare, e l'unico modo di far ragionare Oscar è un bel duello, sembrava veramente dì vederli duellare. Molto triste l'introspezione di Oscar quando pensa alla lunghezza del processo e a quanto tempo la malattia impiega a uccidere, sperando di morire prima della fine del processo per non far cadere il disonore sulla sua casata. Poi, ecco il colpo di scena, passa per caso Vianello e la rassicura, Lassonne conferma. Un grosso macigno che era posto sul cuore si sgretola, è ora di vivere finalmente! André, intanto, come se non avesse abbastanza pensieri, ha pure Alain alle calcagna. Brava un bel capitolo come sempre a presto 💓 |
La Marchesa si è raddolcita un po' (ma non troppo) 😉 |
Il Generale Jarjayes ha creato un mostro. Ha voluto un figlio maschio, ora ne deve pagare le conseguenze. Oscar, pur immatura, pur egoista, pur tutto quello che vuoi, è capace di esprimere ed imporre una volontà propria: il mio amato Generale non potrebbe realmente opporsi ad essa. Oscar è diversa da tutte le altre sue figlie. Ad esempio, è un’antesignana di Leopardi. Chissà che rabbia, il nostro genio, quando saprà che prima della sua nascita qualcuno gli ha rubato quel suo concetto!. E comunque, tisi o non tisi, per fortuna non avrà il tempo di vedere cosa rimane delle magnifiche sorti e progressive alle pendici dello “sterminator Vesevo”: |