Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Napoleone è scappato oltre l’oceano Atlantico a combinare chissà cosa in America ma ancora se ne sente parlare in Europa, a cominciare dall’ode ‘Egli è’ !!!!!!!!!!!!!! di uno dei nipoti dell’autore del trattato Dei delitti e delle pene!!!!!!!!!!! Con buona pace del Manzoni, è davvero esilarante questa modifica dell’incipit del 5 maggio! E’ tanto esilarante quanto necessaria perché se Napoleone vive ancora non si può dire Ei fu! |
Ciao Agrifoglio. Sono stata lieta di leggere della Principessa Elisabetta Delfina nonostante questo matrimonio. Ma quello che ho trovato interessante in questo capitolo è il crossover con Julien Sorel e deve essere stato impegnativo scrivere al riguardo. Ho letto con attenzione quanto abbia detto Oscar a Julien dove emerge la differenza nell'agire tra quest'ultimo e André. Ho immaginato lo stato d'animo di André con la sua reazione riguardo Julien. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Che bell’intreccio che è venuto quello tra la leonessa ed il rosso e il nero! |
Questo è davvero un capitolo stupefacente che con una grande naturalezza introduce il crossover con uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale. In apparenza niente legherebbe Oscar ed André, ormai degni rappresentanti della quarta età, al pallido ed ambizioso seminarista Julien Sorel eppure tu trovi il modo di farli incontrare in maniera credibile e per nulla forzata. |
Ciao Agrifoglio, un altro capitolo davvero interessante proprio per il tuo voler intersecare le vicende della tua ucronia con gli avvenimenti del celebre romanzo “Il rosso e il nero” di Stendhal. Mi sono pertanto goduta l’intreccio che hai inserito, sempre con molta sapienza, nella storia che vede come protagonisti i Nostri, i quali, in questa particolare occasione, si trovano a dover fronteggiare una incognita enorme data dal personaggio di Julien Sorel, giovane ambizioso che voleva smarcarsi dalla sua condizione di nascita ma che si getta in qualcosa che lo travolgerà anche e soprattutto in virtù del suo carattere che non ama tornare sui propri passi e ammettere un errore. Questa vicenda, quasi di genere romanzesco, che sembrerebbe non poter toccare la Corona, e quindi la Francia, ha invece preoccupato a tal punto il Re che tramite la Regina Madre richiede ancora una volta l’aiuto di Madame Oscar per dirimere una questione che potrebbe sfociare in disordini dall’esito imprevedibile proprio per colpa dell’atteggiamento di Julien che ha delle simpatie non troppo velate verso Bonaparte. Proprio per evitare uno scontro al vertice tra monarchici e bonapartisti Oscar e André vengono pertanto interpellati per far rinsavire quel giovane e riportare tutto in un alveo di normalità, proprio quella normalità conquistata duramente e a caro prezzo e che ha permesso alla Francia di vivere una situazione di tranquillità almeno dal punto di vista politico non dovendo più avere a che fare con un tipo come Napoleone, il quale chissà come si sta muovendo in terre d’oltre oceano. I due, però, nonostante abbiano impiegato tutte le loro capacità di persuasione tornano a Versailles con un nulla di fatto e avendo assistito a quel processo che aveva come punto di partenza lo scontro sociale di classe fra popolo e nobiltà. Durante uno dei tanti tentativi fatti da Oscar e André per cercare di trovare un punto di incontro con Sorel affinché si difendesse in maniera consona, in una chiacchierata da parte di André esplode tutto il nervosismo che quel giovane è stato capace di suscitargli, in quanto anche lui è nato plebeo ma mai si sarebbe sognato di servirsi delle persone, in particolare di quelle a cui era legato, per salire la scala sociale. Rammenta con dispiacere le dicerie sul suo conto quando da attendente era stata insignito di un titolo nobiliare, sposando poi la donna alla quale aveva consacrato la sua vita. Molto bella e profonda in questa occasione la considerazione fatta da Oscar circa il fatto che nessuno poteva sapere chi dei due era stato più fortunato nell’incontrarsi e condividere la vita: André la amava in maniera totale ed le era sempre stato al fianco in qualsivoglia occasione e forse lei non si sentiva al suo stesso livello in quanto a capacità di manifestare il suo sentimento parimenti forte, completo e totale, ringraziando il cielo di averglielo posto accanto, tanto da non desiderare altra vita se non vicino a lui, in quanto è stata la sua maggior fortuna le fosse mai capitata. |
Carissima, |
Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio in cui ci proponi il cross over con un magnifico romanzo oltre che le foto di un uomo bellissimo!!!! Continua così mi raccomando !!!!!!!!! |
Bellissimo il crossover con "le Rouge et le Noir ",adoro quel libro. Usarlo per parlare degli eventuali conflitti tra monarchici e bonapartisti è stato geniale. André non può che disprezzare un tipo come Sorel che è esattamente il suo opposto. Bella la dichiarazione di Oscar quando afferma che la gente non sa chi fra loro due ci ha guadagnato di più. La principessa Elisabetta diventerà Regina ed è molto saggia quando decide di sposare il figlio di Napoleone per porre fine ai conflitti e anche coraggiosa. Chissà che ne potrebbe pensare l'augusto padre? Un altro capitolo veramente interessante, complimenti e a presto. |
Intreccio straordinario, perfettissimo! Anche l'inserimento de "Il rosso e il nero", come quello di "Memorie di un Italiano" è di mio gradimento; ovvio che André provasse disprezzo per un uomo che, provenendo dalle sue stesse origini, si è comportato in modo affatto diverso, infangando così l'intera categoria e contribuendo ad alimentare le malelingue che lo tormentano da quarant'anni! E finalmente l'ingiusta, tribale e animalesca legge salica è sparita: la Delfina sarà un'ottima Regina! Certo che Napoleone padre del suocero di Sissi è duro da mandare giù.. a proposito, che fine ha fatto in America? |
Questo Napoleone è proprio indistruttibile! Neanche sei anni di esilio sono serviti a domarlo! E così mentre tutti pensavamo che fosse giunto alla fine come nella realtà storica, ecco che c’era un colpo di scena in agguato. Napoleone non era moribondo, ma fingeva di esserlo per indurre le sentinelle ad abbassare la guardia e poter fuggire. |
Mi è piaciuta molto la figura della principessa Elisabetta che in questo capitolo popolato da giganti non sfigura, all’alba dei nove anni ed in groppa al suo pony. |
Ecco il mio personaggio preferito, mirabilmente tratteggiato dalla tua penna, che occupa praticamente mezzo capitolo! |
Volano scintille a Sant’Elena che sembra di vedere un barbecue! Napoleone ed Hudson Lowe non si sopportano ed il teatrino è servito….. Napoleone è sempre stato un megalomane ed ha sempre avuto un forte culto della sua personalità, ma qui a sbagliare è Mister Lowe che abusa del suo potere per affliggere un prigioniero. Tralasciando i dispettucci da cortile delle lavandaie, le misure di sicurezza che adotta contro Napoleone sembrano eccessive anche perché aggiunte all’inattività ed alla lontananza da casa contribuiscono ad aggravare il quadro psicologico del prigioniero. Napoleone che tanto stupido non era –ed anzi non lo era affatto – ha anche approfittato della situazione per portare acqua al suo mulino organizzando una vendita dell’argenteria finalizzata ad accusare il governatore dell’isola di averlo ridotto alla fame. Le voci di questa vendita sono arrivate in Europa insieme agli ufficiali inglesi che vi avevano assistito ed hanno contribuito a rinfocolare le polemiche sul destino dell’ex imperatore. |
Che fuga incredibile mette a segno Napoleone! Il bello delle tue storie è che non si sa mai dove si andrà a parare! Tutto avrei immaginato tranne che l’eroe della Corsica riuscisse a fuggire anche da quell’isola remota e salpasse alla volta degli Stati Uniti d’America che poi era il suo progetto originario all’indomani della disfatta di Waterloo. |
Ciao cara Agrifoglio e scusa il ritardo nella recensione ma sono un pò presa. Anche perché non si può leggere alla "leggera " i tuoi scritti poiché sono sempre molto significativi e interessanti. Napoleone è il genio che dice Oscar e viene aiutato a fuggire da una donna altrettanto geniale. L'eredità dei grandi è quella che Oscar lascia dietro di sé: ha l'importante incarico di formare la prossima Regina di Francia non solo nell'uso delle armi e della strategia militare, ma soprattutto nel riconoscere ed esternare i grandi valori della vita. La notizia nefasta che raggiunge André gli spegne le speranze sulla guarigione sua e di Oscar, oltre alla perdita di un caro amico. Bernadette è una donna felice e realizzata, lo stesso non si può dire di Antoine. Chissà cosa combinerà mai Napoleone in America... Complimenti, capitolo strepitoso. A presto. |