Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
12/09/18, ore 22:46

Bello! Un capitolo molto bello, ben scritto, interessante. Oscar non ha ancora capito nulla di se stessa...ma pazienza! Ci arriverà ad Andrè! In compenso ci è arrivata sua madre....per una volta ha detto la cosa giusta...ah...ma il rango.....
A presto, mi raccomando!

Recensore Master
12/09/18, ore 21:55

Alain è del tutto irragionevole qui, checché ne dica lui stesso; quanto a Madame, ci vede assai più lungo del marito.

Recensore Master
01/09/18, ore 10:35

Sono contenta: André sta tornando in carreggiata.
Ha preso una decisione tutto da solo, proiettata verso il suo futuro ed il suo benessere e non solo quello di Oscar, ha affrontato Lasonne e ha scelto il medico rivoluzionario
Se tornerà a vedere meglio per tutti. Non oso pensare al dolore, ma quello prima o poi passa e comunque l'occhio era quello che considerava andato: non ha niente da perdere. A parte una terribile infezione che lo porterà alla morte ;P

Mi chiedo che effetto possa avere un Vianello che tutti i giorni si dovrà interfacciare con questa nobiltà tanto aborrita e se ci sarà uno scontro con Oscar, magari proprio su maria antonietta ed il suo ruolo.

Il capitolo scritto bene e lascia trasparire una corrente ironico umoristica che fa piacere :)

Recensore Master
01/09/18, ore 10:25

Mi piace davvero tanto quando si trova un rimedio ai problemi oculistici di André, anche perché perdere pure il secondo occhio sembra sempre un accanimendo della sfortuna.
Il dottor Vianello sembra sapere quello che fa e in quello che dice c'è del vero: chi sentenzia poi di solito non rimangia le proprie parole ed André alla fin fine, per il medico della Corte di Versailles, non era poi così importante.
Nell'ultima parte poi del capitolo, poi, ci sveli pure un certo fastidio da prte dell'Archiatra per questo servo un po' troppo ripulito.

Adoro le stamperie clandestine, sappilo! Fa specie pensare a quanto sia stato in fondo facile rovinare l'immagine di una donna e quanto in fondo tutti ci facciamo guidare più dalle chiacchiere succulente che dai fatti. Le immagini fanno tanto.
Maria Antonietta avrebbe avuto bisogno di un buon PR, di quelli che van di moda ora e che parlano di brand e di target, ma credo che non avesse proprio messo in conto la possibilità di una virulenta antipatia e pure le possibili conseguenze per sé e per i suoi familiari.

Speriamo in bene per André!

Recensore Master
14/08/18, ore 12:54

Una annotazione generale: io credo che i cambiamenti nascano da nostre necessità, ma credo anche che spesso nascano cercando cose piccole, che poi andiamo ridefinendo man mano in cose più astratte.
Tanto per dire una si mette a dieta perché desidera essere più in forma, ma poi mentre lo fa scopre che quello che vorrebbe non è tanto essere più magra ma avere più tempo per sé e magari scopre dei suoi hobby, si iscrive ad un corso di tango, o torna all'università per qualcosa che le interessa maggiormente. Ridefinisce insomma l'"essere in forma".

Ora questo è difficile che avvenga tutto da soli: c'è sempre qualcuno che ti aiuta, volontariamente o involontariamente, qualcuno che ti fa capire qualcosa su cui poi lavorerai.

Tutto questo per dire che la storia è tua però mi sarei aspettata / mi sarebbe piaciuto, a questo punto, uno o più discorsi tra Diane ed André, qualcosa che costringesse le riflessioni di lui a mettersi in moto in modo diverso da come ha sempre fatto.
Un conto è ascoltare le prediche degli altri e dire eh si hai ragione, un altro dire a qualcuno che non si muore per amore, guardarlo negli occhi e non chiederti se in fondo non stai facendo la stessa cosa, solo in modo meno plateale e guarda te da che pulpito viene la predica.
Diana nel nostro immaginario è dolce, indifesa, ma dopo una esperienza del genere me la immagino scontrosa, e incazzata con André perché si è intromesso e piena di pensieri su tante e tante cose. Poi per carità, che ad un certo punto finisca per piacerle Grandier ci sta, ma se una ha appena tentato il suicidio per amore, e poi, subito dopo, fa gli occhi dolci a chi l'ha salvata allora è rincoglionita.

A quel punto, un viaggio per conto del Generale ci sarebbe stato più che bene, per staccare.


Sono idee, ripeto, e, soprattutto gusti e fantasie personali. Non servono per bandierine azzurre bianche giallo o rosse perché se ti imbarchi sulla storia di un altro è ovvio che le decisione sulla rotta non è tua. Ciò non toglie che dopo tanti anni le fan della Alcott dicano "ecc...azzi, ma Laurie proprio con Amy???!?"?"

Capisco invece che Ippolito Nievo è un interlocutore più interessante di Diane.

Interessante le indicazioni sulla vista di André. Che si trovi una cura?
(Recensione modificata il 14/08/2018 - 01:16 pm)

Recensore Master
14/08/18, ore 11:48

Premetto che la storia mi piace.

Provo a trattare questo capitolo come se lo stessi betando, ma non ho una esperienza a riguardo: sono idee e nulla più e come tali vengono date (senza pretese) e vanno prese ;P

Dialogo con il soldato.
Mi piace da pazzi la frase in chiusura di Oscar: "Hai paura Vallon? In questo caso non venire".
Avrei chiuso là - hai una chiusa stupenda, non buttarla via!
Per il resto se una vuole impartire breve istruzioni non sta ad annunciarlo al mondo ;P
Oscar poi è sempre silenziosa, avara di sentimenti e di parole...

Inoltre mi sarei fermata davanti all'agitatissimo e lo avrei fatto subito parlare, per poi mettere tra le frasi le tue osservazioni sul ritmo e la concitazione. Lui la sorprende e la investe, lei osserva e trae conclusioni mentre lui parla. Lo avrei reso, insomma, più movimentato.

So che c'è il problema dello spiegone al lettore: quando vuoi introdurre qualcosa che per te è noto, ma per il lettore forse no e vuoi che capisca, o vai di note, o la voce narrante spiega, o qualcuno deve dare una serie di indicazioni a contorno, della serie che diavolo è il Faubourg Saint Antoine. Pure io se posso ricorro ad un dialogo: c'è il personaggio che non sa e l'altro che gli spiega "Saint Antoine! manco morto ci girerei..."
Per cui ok a Vallon che spiega, ma mi sa un po' di snob: che diavolo fa 'sto soldato per considerare dall'alto in basso quel quartiere? Dove vive?

Sono opinioni, sia chiaro e valgono quel che valgono.

Numero 7 di Rue Buffon.

"Non avendo ricevuto risposta ed essendosi, anzi, uditi dei rumori sospetti provenienti dall’interno, Legrand spalancò la porta con una pedata, così da consentire l’ingresso all’intera pattuglia."
Stringerei: troppe spiegazioni. O mi fai sentire i rumori, c'è lo sguardo di intesa, come al cinema, o lassa sta: la pedata di Legrand parla da sé.

Bella l'idea del cecchino. Attenta che allora oltre i 50 passi non riuscivano a centrare il bersaglio. Vie strette comunque.


Diane
Stracontenta che qualcuno la salvi - fa male al cuore la morte di una ragazza giovane che ha davanti ancora tante possibilità.

E veniamo allo spiegone
"La lunghezza della corda, stabilita a caso e non calibrata sull’altezza e sul peso della ragazza, aveva fatto sì che lo strattone seguito alla caduta non producesse la rottura immediata delle vertebre e, con essa, una morte rapida e indolore e ciò aveva consentito ad André di effettuare un efficace salvataggio"

Ci importa? Ci interessa? Cambia qualcosa? Lo so vuoi essere precisa: perché Diane ha potuto essere salvata? Non è che si manca di credibilità? ma giusto Sherlock Holmes in un momento così dramamtico farebbe osservazioni del genere.
Forse tutto questo glielo poteva spiegare André, dopo, in un altro capitolo dicendole che si forse lui l'aveva salvata, ma la lunghezza della corda era sbagliata, e spiegandola cosa le sarebbe successo non morendo sul colpo - l'idea della morte è sempre dolce, se uno prova tanto dolore, ma difficilmente lo è.
Magari chiedendole di scegliere se era stato il Caso o il Destino - in ogni caso non era stata lei a salvare se stessa. Tanto con la ragazza parlerà, no? Sono tutti e due innamorati che stanno andando a ramengo buttando via la loro vita, non credo che André non tornerà a parlare con la ragazzina.

"La povera donna non poteva credere ai propri occhi: la figlia era riversa a terra, sorretta da uno sconosciuto, la porta era fracassata e, sul pavimento, erano buttate alla rinfusa una sedia, una spada e una pistola. La fune culminante nel cappio, adagiata accanto al corpo della figlia, ebbe l’effetto di farle comprendere l’accaduto, svelandole le intenzioni di Diane. La poveretta scoppiò in singhiozzi, iniziando a balbettare frasi sconnesse."
Se fosse un film sarebbe perfetto: carrellata sulal scena e singhiozzi. In un racconto io taglierei: la scena la abbiamo già vista, non serve la moviola.


Diane che guarda André è un'ottima chiusura di capitolo che porta l'idea di parecchi guai in arrivo: noi vogliamo tutte Oscar ed André assieme e non soportiamo André con un'altra. Per cui Diane... oh no!
D'altro canto è nobile e non lo è, che educazione ha ricevuto? Cita Virgilio o spenna polli per la cena?
Potrebbe essere una compagna intellettuale per André, ma con una idea diversa di chi è di quanto vale e della libertà che ha.
Eh ma è giovane!
Eh ma quello è parte del fascino: non più l'ombra meno dotata di una donna in gamba ma un compagno di una che qualche bella cazzata l'ha fatta pure lei...

Comunque sia l'aspetto sentimentale si sta intorbidando ed hai aggiunto il cecchino, segno che il complotto ha una portata più ampia e va a sapere le mire esatte.

Recensore Master

Stavolta me la sono presa proprio comoda, approfittando della pausa estiva ma... mica puoi lasciarci così!! Alla fine, quindi, anche tra le tue righe il povero André non può sfuggire al suo destino: che sia con due occhi o con uno non può fare a meno di correre in aiuto di Oscar, finendo per rischiare la vita. Ho il sospetto (o la speranza?) che questo ferimento alla fine si risolva nel migliore dei modi, magari portando lei a farsi qualche domanda in più sui propri sentimenti. Comunque, tornando al capitolo, non ho letto i commenti altrui e quindi non so se ti è stata mossa qualche obiezione, ma ho trovato molto bella la prima parte, seppur più lenta e descrittiva rispetto al concitato finale: sembra quasi di vedere uno di quei quadri, pieni di bei vestiti, che descrivono settecentesche scene bucoliche con dame e cavalieri (per certi versi potremmo definirla un'idilliaca quiete prima della tempesta, vista la piega degli eventi!). L'assalto della folle Theorigne, invece, oltre a mettere pepe nella storia, genera delle reazioni diverse a seconda dei personaggi coinvolti, mostrando inequivocabilmente la vigliaccheria di taluni e il valore di altri. A questo punto, aspetto pazientemente settembre in attesa di buone nuove... Buone vacanze!

Recensore Master

Un capitolo splendido, accurato e costruito sapientemente. Mi è piaciuto all'inizio, nel tranquillo passaggio introduttivo, ci hai presentato, tra gli altri nobili presenti a Versailles, anche la giovane Anglae'de Polignac, ormai ventenne, consorte del duca de Guiche! Hai deciso per la tua storia la versione originale del personaggio di Charlotte, quindi immagino qui tutto il vissuto con Rosalie viene a cadere, in effetti quest'ultima non fa neanche parte dei tuoi personaggi :). Nota a parte, concordo per il resto, con quanto già ti è stato scritto, tutto è bellissimo tranne per André, particolarmente sfortunato perché ancora una volta rischia la vita per difendere Oscar. Se lei non lo capisce questa volta, non la capirà più.... mi auguro che se ciò accadesse, sia l'occasione definitiva per André di emanciparsi definitivamente e dimenticarla una volta per tutte. In questa storia lei gli ha dimostrato un po'di affetto fraterno, amore e interesse sessuale mai,quindi André, standole accanto riuscirebbe soltanto a farla soddisfattare nel suo egoismo. Io gli consiglierei di non farsi usare, se sopravviverà (come mi auguro) dovrà essere la volta buona per decidersi finalmente a vivere senza Oscar. Ha fatto anche troppo il cagnolino obbediente, è ora di cambiare!! Il rating è verde, per cui mi auguro le mie previsioni possano rivelarsi in futuro abbastanza veritiere. Ti auguro buona estate e ti aspetto prossimamente su questi schermi..... Chiara

Recensore Master

Ciao Agrifoglio; Sono desolata, avevo dedicato a questo capitolo una lunga recensione, ora, appena rientrata dalla vacanza (ma non dalle ferie XD),ho riletto completamente il testo e sinceramente non riesco più a cogliere le stesse impressioni..... Hai tessuto una trama molto, molto ben congegnata e strutturata in modo intelligente, ciò che mi persuade poco(ma sulle sensazioni come già detto è impossibile trovare un accordo, sono diversi tipi di sensibilità)è l'aver riportato indietro di 3 mesi la clessidra del tempo, come se gli ultimi fatti non avessero avuto la benché minima importanza. Come, Oscar si strugge d'amore per Fesen al punto di abbandonare la regina, poi lo rivede e gli è del tutto indifferente,con André ha ripreso a a scherzare e a ridere come quando erano ragazzi immemore entrambi dei sentimenti reciproci che fingono di non possedere. A questo punto non mi dispiacerebbe affatto che André si trovasse un'altra donna da amare(come sarebbe saggio,fare, dimenticasse Oscar e la sua superficialità),non certo la piccola Diane , però se i tuoi personaggi fanno dei giri immensi eppoi ritornano al punto di partenza,A che è servita la loro crescita personale?? Temo invece che prima o poi(più poi che prima)quei due saranno destinati ad amarsi, tuttavia, a differenza della parte avventurosa, la parte psicologica non mi convince al di là del fatto che i personaggi siano o non siano ooc. Mi spiace, ripeto non ricordo tutto quello che aveva scritto, so che era un commento sul Duca che si fa i castelli su Oscar e sulla scena finale del capitolo....purtroppo non ricordo. Ora leggerò il prossimo. Grazie

Recensore Master

Questo tuo capitolo si apre, all’inizio, come una pagina patinata di arredamenti esterni e di moda. Le descrizioni degli esterni della Reggia accompagnano il lettore in una piacevole e rilassante passeggiata. Mentre immagino in tutta la sua goffaggine l’abbigliamento indossato da Luigi XVI, che tu sveli altrettanto doviziosamente. Non so come tu faccia ad immaginare un abbigliamento tanto accurato e a tratteggiarlo con altrettanta cura: io non sarei in grado di descrivere nemmeno pedestremente la banalità del mio.

In questo capitolo c’è davvero molto.
Descrivi molto bene il patetismo degli ultimi splendori di Versailles. La Rivoluzione è ormai alle porte, forse già inarrestabile, eppure la corte si conserva imbalsamata nel suo tropismo e nella sua vacuità. Poi l’atmosfera rilassata si trasforma in un campo di battaglia ma tu, in questo scenario mutato inopinatamente, non ti fai distrarre e sottolinei la codardia di alcuni nobili, o la loro grottesca delusione per lo spettacolo rovinato.
Eppure, non manca un tocco di tenerezza, in quel nitrire empatico del cavallo di André. Forse non è un caso – o forse si – che tu lo abbia voluto riservare ad un destriero, che così mostra quell’umanità e quel sentimento che sembrano mancare a quella pletora di gentiluomini.

Ti ringrazio con particolare gratitudine per aver sottolineato il valore del - mio amato - Generale.

Infine, sono certa che salverai André: non vedo, altrimenti, perché prendersi il disturbo di farlo operare da un saccente medico italiano!
;-)

Buone vacanze a te, mia cara Agrifoglio.

A presto,

Ilaria

Recensore Master
05/08/18, ore 07:55
Cap. 5:

Il capitolo è interessante, spiega molte cose e situa André ed Oscar, psicologicamente, in posizioni molto precise.
Ti dico subito cosa mi piace poco: la lunghezza - non c'è un dialogo per spezzare e dare fiato e stai facendo passare davvero molti dettagli che in parte disassemblano la coppia canonica e la ricostruiscono. Sono dettagli importanti e sono pure parecchi.

André mi piace, è credibile e molto onesto con se stesso: è cresciuto in un mondo in cui ognuno era parte di un ingranaggio e senza, per il momento, l'odio di classe. Tra lui ed Oscar c'è un abisso dal punto di vista sociale ed economico ed una unione non è pensabile. Non lo è ora e forse non lo sarò nemmeno per almeno un paio di generazioni successive - forse non lo è nemmeno adesso.

La doccia fredda per lui è stata Versailles, dove da membro "visibile" diventa "membro invisibile" del tessuto sociale. E forse pure le sue frequentazioni alla ricerca di mondo migliore hanno contribuito, lasciando un gusto amaro.

Il tuo André in parte è quello dell'anime ed un parte no, quello dell'anime ad un certo punto si è proprio perso e gira a vuoto: lascia il Palazzo per fare lo stalker, finisce in un ambiente dove non si integra, lo menano e non ne esce vincente, non fa amicizie particolari, non risove, piange... un periodaccio.

Quanto al suo amore, narrato da te, in parte è fantastico come deve essere ed in parte è tossico: ci vuole essere solo lui come salvatore della madamigella, a costo di rimetterci la vista. Forse altre soluzione c'erano, ma avrebbe voluto dire ammettere che c'era un mondo oltre loro due. Nell'anime questa autocoscienza non arriva mai, anzi, quasi quasi è felice del suo sacrificio perché ha dato ad Oscar, l'idolo, un sacrificio di peso. Nessuno lo prende da parte per fargli una ramanzina e fargli notare che potevano esserci altre scelte razionali e che se lui ne ha fatte di altre è perché forse vuole essere importante per lei a costo di uscirne mutilato e che tutto questo non è sano. Non lo sarebbe nemmeno se fosse Girodel ;P


Il discorso è lungo e chi legge rischia di saltare righe per l'impazienza non cogliendo che questo André è si innamorato, ma è un po' diverso dall'André classico e potrebbe fare scelte sorprendenti. Sono opinioni sia chiaro, non monto in cattedra sdegnata, non siamo certo a qui livelli ahahahah! ma l'avrei diluito un pochino o gli avrei trovato un interlocutore. Poi non so, forse è il discorso fanfiction - ora come ora sto leggendo un libro e quasi tutto il primo capitolo è introspettivo e questo non mi colpisce. Forse è perché la storia è nota e la ripetizione di dettagli più o meno noti sembra prolissa anche se non lo è? Mentre in un territorio completamente vergine siamo vogliosi di sapere?
D'altro canto tutti vorremmo scrivere fanfiction, quando affrontiamo una multicapitolo, come se fossero storie in grado di stare in piedi da sole. Se uno non conoscesse l'anime cosa avrebbe bisogno di sapere?
Sono domande a cui è difficile rispondere.


Oscar introspettiva stupisce di più - non le piacciono i ragazzi troppo bravi e quindi un pochino noiosi, non sa bene che pensare su Fersen, André lo ha sempre dato per scontato al suo fianco, un legame speciale, probabilmente anche se si fosse sposato si sarebbe sentita al primo posto nei suoi pensieri... Lui le da sempre ragione sul mondo ed i suoi consigli non sono mai destabilizzanti, ma ultimamente s'è allargato un po' troppo.

Capitolo comunque interessante e sicuramente ben scritto :)

Recensore Master

Cara Agrifoglio,
Anche se me ne rimango in "silenzio stampa", ti seguo con molto interesse. Ti faccio i miei più sinceri
complimenti per tutta la fantasia che ti riesce di mettere in campo e, naturalmente, anche per la tua
maestria narrativa, già ben dimostrata e ampiamente attestata. Sono qui solo per manifestarti due
cose che mi sembrano degne di nota. Io penso che Luigi XVI, con tutta la sua stazza fisica (era molto
alto e ben piantato) e la sua propensione per i lavori manuali, non dovesse essere poi così imbranato,
che insomma fosse dotato di una discreta padronanza fisica anche in caso di estrema difesa.
Poi vorrei farti notare che il conte di Provenza, futuro Luigi XVIII, non ha mai avuto prole.
Da fan impenitente di Oscar non posso certo accettare senza un certo trasalimento questa sua ennesi-
ma versione "in panne", quasi con dolore direi. Possibile che la scena madre spetti sempre ad Andrè?!
Però, non preoccuparti, so benissimo che ognuno è libero di scrivere la sua storia. Ci mancherebbe!
Grazie di tutto e Buone Vacanze anche a te! Attenderò con interesse il tuo ritorno.
Un affettuoso saluto

Recensore Master

Appurato che Oscar non ha la tisi ed è tornata a corte con la promozione, André ha recuperato quasi del tutto la vista, si sta riavvicinando a Oscar e sta cercando con buona volontà di rifarsi una vita, ora non puoi farmelo morire per colpa di una pazza fanatica che odia la regina e la nobiltà tutta.
Descrizioni sempre curatissime, la corte, i giardini, la festa con i nobili vanesi, stolti o solo vili, ridicoli e superbi come Germaine o quell'altro idiota che vorrebbe non si sa come impalmare Oscar, si sente tutta l'ironia di cui carichi queste due figure, il lusso e le fontane, un abisso incolmabile tra questo mondo quasi irreale al tramonto e le miserie che ha visto la regina in quel quartiere degradato di Parigi.
Carico di tensione gestita benissimo anche la scena dell'attentato e tutta la dinamica della scoperta dell'arsenale nella grotta con Oscar in testa che dirige tutta l'operazione con la consueta efficienza, mi pareva proprio di vederla. Capitolo stupendo... ma non puoi farmi morire Andrè così...
sarebbe davvero un cattivissimo scherzo del destino.
Buone vacanze, aspetto il seguito, quando sarà.

Recensore Master

O caspiterina Agrifoglio 😱😱 Ci lasci con il dubbio sulla sorte di André... Capitolo molto avvincente, wow che battaglia. Ho immaginato il Duca impaurito mentre cerca di arrampicarsi invano 😂😂😂 e il Conte cugino di Girodelle 😬vigliacco!!!! Dopo che gli altri hanno combattuto se ne viene fuori in quel modo.... Grazie per il nuovo capitolo e a prestooo 😘s

Recensore Master

Povero André,ferito nuovamente per soccorrere la sua amata..dovrebbe girare con una corazza!scherzo ovviamente,spero però che Oscar ricambi prima o poi i suoi sentimenti e che Diane rivolga le sue attenzioni altrove