Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior

Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che ci presenta un Napoleone in versione più che mai faccia di bronzo ahahahhah !!!!! Architetta alleanze pianifica incontri , costruisce tende in meno di due giorni e malgrado l’incontro in terreno anzi in fiume neutrale fa di tutto per comportarsi da padrone di casa Dopo uno scatto degno di Usain Bolt arriva per primo sulla zattera ,si precipita dalla parte dello zar e lo accoglie con estrema nonchalance come se fossero in casa sua ahahahah!!!! L’esito dell’incontro pare scontato anche se lo zar era uno che cambiava idea facilmente ed era un tipo mistico e suggestionabile . il re di Prussia invece lo troviamo in versione dead man walking Napoleone voleva depennare la Prussia dalle carte geografiche ma poi l’ha lasciata sopravvivere sebbene con condizioni capestro. Solo apparentemente migliori sono le condizioni imposte alla Russia che prevedono una spartizione delle conquiste presenti e future ma anche un blocco commerciale contro l’Inghilterra che finirà necessariamente per danneggiare le economie russa e prussiana. La regina Luisa fa di tutto per addolcire Napoleone ma senza successo Un po’ perché una reciproca antipatia non si cancella così all’improvviso ed un po’ perché Napoleone non era certo uno sciocco, la bella Luisa si ritrova con un nulla di fatto e ,siccome era una regina, al posto del classico pugno di mosche si ritrova in mano una rosa…… che poteva benissimo prendersi al mercato dei fiori sotto la reggia anziché fare tanta strada ahahahah!!!! La lettera a Joséphine de Beauharnais riassume benissimo ed in poche righe il Napoleone – pensiero : la regina è bellissima ma non potrei fare concessioni esorbitanti neppure a Cleopatra in persona Nella categoria dei duedipiccati troviamo anche il conte di Compiègne ,viscido individuo che ha sempre fatto antipatia a Napoleone il quale ora getta la maschera Non ha mai avuto intenzione di cedere la Francia del sud al duca d’Orléans e che quest’ultimo non stesse a seccare perché i territori sono di chi li conquista e non di chi li compra…… Napoleone è sulla cresta dell’onda ma si sta facendo un nemico dietro l’altro e non potrà durare così in eterno
In Francia prosegue invece l’inarrestabile ricerca del tesoro dei giacobini che porta Oscar ed Andrè ad Arras ed a Blérancourt. Ad Arras ci sono i fratelli dell’incorruttibile Robespierre che dopo il suicidio del fratello si sono ricostruiti una vita ed una rispettabilità nella terra d’origine dove lui è avvocato e lei dirige la casa avita Sono ospiti gentili e premurosi ma non sanno niente del tesoro dei giacobini ed anzi dubitano che il fratello per carattere e per principi se ne sarebbe mai occupato . Tra tutti i rivoluzionari Danton era quello più venale e sarebbe stato meglio chiedere ai parenti di lui. A Blérancourt invece ci sono la madre e le sorelle di Saint Just . Madame de Saint Just è un’anziana vedova dispotica ed arida che avrebbe fatto paura persino al boia Sanson!!!! Se l’avessero condannata a morte si sarebbe rotta la ghigliottina e lei sarebbe rimasta illesa ahahahah!!!!!!! Del resto una che non lascia toccare palla ad Oscar per tutto il tempo è tutta un programma Neppure lei sa nulla del tesoro dei giacobini e se l’avesse saputo sarebbe vissuta in condizioni migliori dato che quel buono a nulla del figlio era capace soltanto di rubarle l’argenteria e di occuparsi di cause perse in politica L’unica preoccupazione che pare avere è quella che le chiedano il risarcimento per l’esplosione della Bastiglia Quando si dice un cuore di mamma ahahahah!!!!!!!!
A Copenaghen sir Arthur Wellesley compie una missione che non lo rende fiero di sé ma che costituisce un tassello importante nella lotta a Bonaparte Gli inglesi si impossessano della flotta danese per evitare che lo faccia prima Napoleone . I danesi , vasi di coccio in mezzo ai vasi di ferro ,si rifiutano di consegnare la flotta e ne consegue un bombardamento che va avanti per due settimane fino alla distruzione di un terzo della città ed alla tragica morte di moltissimi inermi cittadini Sir Arthur Wellesley è consapevole di trovarsi dalla parte degli aggressori ma giustifica tutto alla luce di un disegno più ampio senza contare che spera che questa missione gli valga un altro tipo di comando Last but non least questo blitz gli ha consentito di tirare una boccata d’aria dal suo oppressivo matrimonio con Kitty donna premurosa fino all’eccesso e che malgrado le sue buone intenzioni finisce per rendersi asfissiante e di peso .
A Versailles invece conosciamo gli sviluppi del fallimentare amore giovanile di Bernadette per il nipote di Oscar Il tenente de Ligne ha trovato una sposa brutta come la fame ed arcigna come una vecchia megera ma carica di soldi e di parentele altolocate Il bellimbusto sarà felice e soprattutto Bernadette riuscirà a toglierselo dalla testa? Prima ci riuscirà e meglio sarà anche se alcuni punti mi hanno portata a credere che la ragazza è ancora molto lontana dalla pace interiore e dal farsene una ragione
E cos’è questa cosa che alla fine ci combini? Davvero ci servirai un incesto su un vassoio d’argento? Che è ‘sta storia che il giovane re si innamora della sorellastra? Non l’avrai mica fatto sopravvivere alle oscure segrete della Torre del Tempio e ad un destino da murato vivo per fargli commettere il crimine di incesto di cui nella realtà storica lui fu costretto e plagiato ad accusare la madre?
Sono davvero curiosa, ti prego di aggiornare presto!!!!

Recensore Junior

C’è una zattera per due soli imperatori, ma dato l’ego smisurato di Napoleone questa corre il rischio di colare a picco come se stesse sorreggendo un’intera nazione!
Apprezzo la capacità che hai di delineare atteggiamenti e caratteri. Napoleone dovrebbe essere una parte dell’accordo come un’altra, ma si comporta di fatto da padrone di casa mentre gli altri abbozzano ed inizialmente stentano pure a chiamarlo maestà o sire. Soltanto la regina Luisa lo chiama da subito coi suoi appellativi, ma non ottiene maggiore successo rispetto al marito e porta a casa un bel due di picche da cuore di pietra. Lo zar Alessandro I ed il re Federico Guglielmo III non possono che stare a guardare questo ciclone inarrestabile ed abbozzare – soprattutto Federico Guglielmo – ma la storia per ora sembra già scritta ed indelebile. La Francia fa la parte del leone nella spartizione dei territori e delle ricompense ed impone ai due “alleati” un embargo contro l’Inghilterra che alle lunghe danneggerà pure le loro economie. Come si suol dire, Napoleone ha preso due piccioni con una fava.
Ad abbozzare nell’angolino buio, c’è anche il conte di Compiègne, beneficiario di uno dei tanti due di picche elargiti dall’imperatore. La Francia del sud resta a Napoleone ed il duca d’Orléans sarà ricompensato dell’aiuto fornito soltanto conservando ciò che già ha. Lo scontento del conte di Compiègne è palese, ma Napoleone, forte della sua antipatia per l’uomo e dell’orgogliosa rivendicazione per cui i territori sono di chi li conquista e non di chi li compra, non si lascia ammorbidire. Questa linea di condotta alla lunga gli sarà fatale perché non si può fare i filibustieri a vita.
Oscar e André proseguono la ricerca del tesoro dei giacobini, ma con scarso successo sia ad Arras che a Blérancourt. La madre di Saint Just è una donna dispotica che monopolizza la conversazione e che avrebbe monopolizzato anche il tesoro dei giacobini, se lo avesse trovato. Per una volta, ho provato compassione per Saint Just, il che è tutto dire. I fratelli de Robespierre sono molto più signorili ed alla mano, ma anche loro sono del tutto all’oscuro dell’esistenza e dell’ubicazione del tesoro e con ogni probabilità ne era all’oscuro anche il loro congiunto.
Cambiando scenario, questa volta è toccato a sir Arthur Wellesley perdere la verginità per prostituzione e ciò malgrado il suo sbandierato ed un po’ rigido senso dell’onore che lo ha portato a sposare una donna che non amava più da un pezzo al solo scopo di onorare una parola data troppi anni prima. Ha dovuto obbedire agli ordini ed attaccare uno stato neutrale. Ha bombardato una città indifesa e fatto morire migliaia di cittadini inermi per catturare la flotta danese e bruciare sul tempo Napoleone.
Antigone non ha peli sulla lingua ed esprime le cose poco lusinghiere che pensa del cugino. Il tenente de Ligne, infatti, si adatterà presto a sposare una donna bruttissima e dal pessimo carattere pur di mettere le mani su una cospicua fortuna. La povera Bernadette è ancora col cuore in pezzi, ma a lui importa solo di se stesso.
Il giovane re Luigi XVII ha preso una bella cotta per la sorellastra che lui non sa essere tale. Anche qui, prevedo un’infinità di problemi e di cuori infranti.
Alla prossima!
Match Point

Recensore Master

Come sempre un capitolo straordinario. Le descrizioni dei caratteri, dei paesaggi, dei sentimenti più reconditi dei personaggi sono impeccabili. La fluidità della scrittura fa quasi dimenticare quanto lavoro certosino ci sia dietro, quindi tanti complimenti. Il tesoro dei giacobini sembra una chimera introvabile, inventata da una mente diabolica, chissà chi lo nasconde. I fratelli di Robespierre hanno trovato un equilibrio ma non ne sanno nulla, la madre di Saint Just neppure. Un personaggio decisamente arcigno e inflessibile, se avesse saputo del tesoro lo avrebbe usato per sé stessa, non mi sembra molto generosa. Il cugino di Antigone e Honorè ha trovato la sposa ricca che desiderava, ma penso che ne pagherà il prezzo. Il giovane re ha una simpatia per Clotilde, prevedo nuovi colpi di scena data la loro parentela non dichiarata. Ti rinnovo i miei complimenti e ti aspetto al prossimo capitolo.

Recensore Master

Continua il tuo impegnativo esperimento distopico avente per oggetto la storia. Il capitolo è bipartito, ma, ovviamente, con uno stretto filo tematico che unisce le due parti. Mi ha fatto molto sorridere leggere la lettera -reale - di Napoleole a Josèphine, la donna, nel bene e nel male, che egli dichiarò di avere amato di più (le sue lettere d'amore alla moglie, raccolte in 'Più in basso del tuo cuore', curato da L. Scaraffia, sono anche più belle di quelle di Foscolo, il che è tutto dire). Intanto, ad Arras Oscar e André cercano di recuperare il tesoro dei Giacobini: bella l'immagine della sorella di Robespierre, che al fratello non perdona la scristianizzazione coatta e il culto, di matrice prettamente deista, dell'Essere Supremo. Del resto, la regione di Arras era nota per la religiosità fortemente radicata e per lo strapotere del clero: ancora nel 1793, scrive un biografo di Robespierre, per le strade si potevano incontrare sino a quaranta cotte e tonache prima di vedere un uomo adulto in abiti civili. Sempre delicato e premuroso André, come lo descrivi tu, che cerca di addolcire, nelle parole che rivolge alla sorella di Robespierre, il ritratto del fratello defunto. Capitolo succulento davvero: premessa per un denso prosieguo. (Spero che il buon Fersen avrà ancora a che fare con la nostra storia). A presto!d.
(Recensione modificata il 22/01/2022 - 09:53 am)

Recensore Veterano

Mi piace come entri nelle pieghe della Storia, con dettagli che, normalmente, non vengono ricordati. Dall'abbigliamento della regina Luisa agli ambienti; e anche la descrizione di atteggiamenti e stati d'animo che rendono "uomini" anche i grandi personaggi della Storia. Napoleone avrebbe potuto vincere il premio "faccia tosta" ma anche quella è servita nei suoi intenti. Se non avesse peccato di presunzione ed ascoltato persone di cui ammirava le indubbie qualità, chissà...forse le cose sarebbero potute andare diversamente.
E le cose si complicano anche per i "giovani": Robert sarà pieno di soldi ma gli basterà? E il giovane Re nutre sentimenti d'amore per la sorellastra...prevedo guai ;)

Recensore Master

Ciao Agrifoglio, tu sei bravissima una fra le migliori autrici di romanzi avventurosi assieme a Darty; c' era anche un' altra Autrice ma il suo romanzo "Indipendenza" purtroppo è stato interrotto. Ammiro moltissimo chi scrive what if alternativi e pure credibili poiché la fantasia è bella ma non può essere slegata dal buonsenso e dal realismo e da una buona conoscenza introspettiva dei personaggi che a te non fa difetto In questo episodio purtroppo ci parli moltissimo di Napoleone, dello zar e del re di Prussia e della sua consorte. Hai unito la storia vera alla narrazione fantastica aggiungendo dei ruoli per Compiegne e d' Orleans. Tutto molto bello.....ma Oscar la nostra Oscar perché non compare nel capitolo dal principio alla fine? Si è vero sono menzionati i suoi figli, la figlia di Rosalie e il suo miserabile corteggiatore..si parla dei fratelli di Robespierre e della madre di Saint Just. Sembrerebbe il capitolo dedicato alle comparse o ai personaggi secondari. Lei , la leonessa di Francia e André, dove sono?? Attendo il seguito. Buona giornata
(Recensione modificata il 20/01/2022 - 02:45 pm)

Recensore Junior

Napoleone è il grande regista di questa pace un po’ abborracciata, con due altri capi di stato di cui uno è mal tollerato e l’altro è tirato per la giacchetta.
Pare di vederlo in quella pittoresca cornice coreografica, in una zattera in mezzo al fiume, coi dignitari che si godono lo spettacolo da una riva e dall’altra e con Murat che, con la sua divisa sgargiante, le sue medaglie appuntate sul petto ed i suoi capelloni al vento, fa la ruota come un pavone.
Un po’ tiranno, un po’ gaglioffo (con uno scatto da centometrista arriva per primo sulla zattera e fa gli onori di casa come se fosse lui il padrone e l’altro un ospite) ed un po’ mentitore. Era lui che diceva che il segreto del successo sta nel promettere e nel non mantenere. E lo zar Alessandro e re Federico Guglielmo dovranno fare molta attenzione se non vogliono fare la stessa fine del conte di Compiègne e del duca d’Orléans.
Napoleone è un uomo forte e coraggioso, capace anche di impugnare il moschetto insieme ai suoi soldati e di scendere nella mischia. Odia i deboli ed i vigliacchi come il re di Prussia ed il conte di Compiègne mentre ammira le persone forti e di carattere come lo zar Alessandro e la regina Luisa che il re di Prussia suo sposo, già con un piede e tre quarti nella fossa, gli ha mandato davanti nella speranza di carpire condizioni di pace migliori per la patria.
Risultato dell’incontro: a Napoleone l’occidente, ad Alessandro l’oriente, a Luisa una rosa, a Federico Guglielmo un calcio nel sedere e tutti contro l’Inghilterra.
In Francia, intanto, proseguono le ricerche del tesoro dei giacobini.
Ad Arras vivono ancora i due fratelli minori di Maximilen de Robespierre che cercano di ridarsi un equilibrio dopo le ripetute tragedie che li hanno colpiti. Sono persone a modo e molto ospitali, ma del tesoro dei giacobini non sanno niente: chiedete piuttosto agli eredi di Danton, lui sì che era un venalone coi fiocchi!
Nell’altro paese dal nome impronunciabile, invece, vive ancora la fragile madre di Saint Just, plastico esempio di come il frutto non cada mai tropo lontano dall’albero. Con una madre di tal fatta, ora capisco perché Saint Just è diventato così.
Neanche la signora sa nulla del tesoro dei giacobini e se anche avesse saputo qualcosa si sarebbe tenuta tutto per sé. E non azzardatevi a chiederle i danni per la Bastiglia, se no vi farà un pistolotto sulle sue stanche ossa e su quanto è fragile, indifesa e distrutta dal dolore. Una che riesce a zittire persino Oscar fa paura solo a guardarla.
In quel di Versailles, apprendiamo che il tenente dei dragoni più str…ano del mondo ha finalmente trovato la sua degna sposa, un incrocio tra Gollum ed un puffo, ma è ricca come Creso e re Mida messi insieme ed a lui sta bene così. Speriamo che col suo carattere arcigno vendichi la povera Bernadette.
Intanto, il re guarda con amore e passione la sorellastra in incognito. Non è che ci propinerai un incesto, vero?
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Master

Un altro bel capitolo, con il quale ti stavamo aspettando e che, questa volta, si muove pienamente in ambito politico per metterci a parte dei piani di Bonaparte per impossessarsi dell’Europa tutta, quando avrà reso sudditi alcuni degli stati che gli sono di ostacolo. Abbiamo assistito alla pace stipulata con lo Zar di Russia Alessandro, lasciando da parte lo sconfitto re prussiano Federico Guglielmo, il quale non ha il carattere per contrastare un uomo dall’ego ingombrante come Napoleone. La pace tra i due stati è volta a cercare di mettere all’angolo e sconfiggere l’Inghilterra che, strenuamente, si schiera contro il predominio assolutistico di Napoleone, sapendo bene che in mani di un tale uomo l’Europa sarebbe governata da un tiranno, che la ridurrebbe in macerie, pur di raggiungere i suoi scopi e il potere che è la cosa che brama più di tutte: avere tutta la popolazione asservita ai suoi ideali e desideri. Rivediamo comparire anche il conte di Compiegne, che tanta parte crede di aver avuto, affinché lo Zar e l’Imperatore potessero incontrarsi. Il suo gioco è stato elaborato al fine di far ottenere al Duca d’Orleans il governo degli stati della Francia del Sud, che Napoleone certamente non vuole cedergli, poiché lui potrebbe muovere guerra contro quelli del Nord e annientarlo per diventare lui stesso sovrano assoluto. Abbiamo assistito all’incontro avvenuto fra la bellissima e risolutissima moglie di Federico Guglielmo, Luisa, e appunto Napoleone, il quale non si è fatto ammaliare dalle arti della colta sovrana che aveva sperato fino all’ultimo di saper toccare le corde giuste per ottenere ciò che era andata a chiedere e che le era stato con estrema cortesia rifiutato.
Intanto, mentre sul versante politico ci si sta muovendo su più fronti fra accordi e alleanze, Oscar e André sono ancora sempre alla ricerca del tesoro dei giacobini. Ecco allora l’incontro con i fratelli di Robespierre in quel di Arras, dove sono tornati dopo la morte del fratello, e dove conducono una vita tranquilla e agiata, ben voluti dai concittadini che ne conoscono la storia di famiglia e alla fine li hanno accettati. Oscar e André si muovono con estremo tatto e pongono il quesito, ricevendone però una risposta che non soddisfa le loro aspettative, poiché entrambi i fratelli non sono a conoscenza del tesoro, dubitando fortemente che il loro incorruttibile fratello avrebbe disposto del frutto di depredazioni varie ai danni dei francesi. L’unico consiglio fornito dalla sorella di Robespierre è parlare con altre persone che avevano ben altri interessi ed erano più portate ad un certo tipo di comportamento. Ecco allora che i nostri si recano dalla vedova Saint Just, la quale, vive con le figlie con il poco che le è rimasto e, nel caso il tesoro fosse stato nelle mani del figlio, sicuramente ora condurrebbe una vita meno complicata di quella che porta avanti. Grazie alle tue note finali siamo anche venuti a conoscenza di che tipino potesse essere la madre di Saint Just che lo aveva accusato del furto dell’argenteria di casa costringendolo a passare un periodo in prigione.
Ancora uno sguardo anche sul versante inglese, con Sir Arthur che sta contemplando le macerie del suo assedio portato a termine con successo a Copenaghen per entrare in possesso della flotta danese per non farla cadere nelle mani di Napoleone. Sir Arthur ha così rinverdito la sua nomea di condottiero capace, e poi ha preso una boccata di aria da quel matrimonio asfissiante con Kitty, al quale si è costretto per mantenere la parola data troppo tempo prima, quando le situazioni e i sentimenti erano ben differenti.
Infine assistiamo alla passeggiata della regina con le due figlie, una ufficiale e l’altra ufficiosa, e con il suo seguito di dame di compagnia, fra cui Antigone, la quale parla con il fratello Honoré, preposto alla guardia della regina, dei fatti ultimi che avevano visto protagonisti il cugino Robert e Bernadette. Antigone non ha peli sulla lingua e parla del cugino come di un arrivista che ha trovato finalmente ciò che cercava: una ricchissima moglie, anche se brutta come la morte. E’ ancora preoccupata per l’atteggiamento tenuto nei confronti di Bernadette, che pare avere superato la cosa, anche se si è richiusa nel silenzio, quasi volesse dimenticare il naufragio del suo sogno d’amore.
Chi pare nutrire un sentimento d’amore è il giovane re, che lo rivolge a Elisabeth Clothilde de Girodel, non sapendo cosa possa nascondersi dietro, e mai più pensando che la giovane non sia solo una delle dame di compagnia di sua madre la regina bensì purtroppo altro per lui.
Sempre trascinante questa tua ucronia che abilmente vede ricamati e intrecciati fantasia a fatti storicamente avvenuti, rendendo il racconto sempre più coinvolgente e senza mai avere cadute di interesse che viene prontamente rinfocolato da tutto quanto fai avvenire, coinvolgendo tutti i personaggi che fanno da degna corona a quelli principali, i quali si muovono in un eterno palcoscenico sempre in movimento.
Non posso che attendere ulteriori sviluppi, sempre affascinata e curiosa di leggerti. Un saluto e a presto!

Recensore Master

Ciao Agrifoglio. Belle le immagini scelte che fanno immergere ancora di più nell'atmosfera. Mi è piaciuto leggere di Augustin e Charlotte de Robespierre ma quello che mi è piaciuta di più riguarda Madame de Saint Just. Momenti che ho letto con piacere in questo contesto storico che stai scrivendo, dove Napoleone ha un ruolo importante. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 19/01/2022 - 10:39 am)

Recensore Veterano

Buonasera Agrifoglio,
La tua storia prosegue in maniera sempre molto interessante ed abilmente documentata.
Mi ha colpito molto questo periodo: Proprio per questo – replicò Napoleone – i nostri due Stati dovrebbero perseguire una politica comune di mutua assistenza contro l’Inghilterra, impegnandosi a combatterla e ad attuare un blocco continentale contro le navi battenti bandiera inglese. Quando la loro economia sarà in ginocchio, verranno a più miti consigli.
Questo tuo racconto ucronico svela what if imprevedibili, al di là delle vicende di Oscar, Andrè e della Regina Maria Antonietta.
Recentemente ho rivisto un bellissimo film ambientato durante la II Guerra Mondiale, l'Ora più buia e penso: cosa sarebbe successo se la bistrattata Inghilterra (che nella tua storia Napoleone e lo Zar, alleandosi, vogliono annientare), guidata da Churchill,  non fosse accorsa in aiuto della Francia occupata dai nazisti?
A presto!

Recensore Master

La situazione con Napoleone è diventata ingestibile! Bisogna fermarlo, ma come? Eppure, a Versailles sembra continuare tutto come sempre.

Recensore Junior
05/01/22, ore 21:42
Cap. 74:

Povere anime perse e prematuramente sepolte in manicomio, prima di esserlo davvero sotto due metri di terra! Povere donne rifiutate da una società alla quale non sono riuscite ad allinearsi e che per loro è una matrigna senza cuore!
Desolante è il quadro che si presenta davanti agli occhi di Oscar e di André e di fronte a tutti noi lettori perché alla fine siamo tutti un po’ mattacchioni ed a volte percepiamo che il punto di rottura è molto più vicino di quanto a prima vista si pensi!
Le pazze sono perse nei loro vaneggiamenti, inchiodate in rituali ossessivi, eternamente cristallizzate nelle loro manie, in aberranti fobie o nel momento più brutto della loro vita. Intorno a loro, c’è un’umanità indurita che ha fatto il callo alla bruttura e che risponde con cinismo, insofferenza, depravazione, indifferenza, malagrazia o addirittura con utilitarismo: se una delle pazienti è stata famosa in un altro contesto storico, perché non esibirla come fenomeno da baraccone?
In questo humus di abbandono e di degrado, vive quella che ormai è soltanto l’ombra dell’antica nemica di Oscar, ridotta ad un ammasso di stracci incatenato ad un muro. Théroigne de Méricourt sragiona e ferisce, non può o non vuole aiutare Oscar che tuttavia non se la sente di lasciarla là tra topi ed angherie. Alla fine, se lei ed André si sono potuti sposare è stato paradossalmente grazie alla folle rivoluzionaria che attentò alla vita della regina, spianando la strada all’atto di eroismo di André ed alla sua nobilitazione. Oscar parla della situazione a Maria Antonietta ed un nuovo direttore è lì, pronto a condurre la Salpêtrière verso un’era di maggiore professionalità e modernità.
Il matrimonio di sir Arthur Wellesley e della non più bella Kitty è invece un naufragio annunciato. Un bébé è in arrivo, ma dubito fortemente che ciò riuscirà a raddrizzare una situazione che più storta di così non si può. Lei è decisamente assillante mentre lui è insofferente e già pianifica il suo futuro di generale vittorioso e di feroce oppositore di Napoleone.
Napoleone mostra molta meschinità perché pur avendo trionfato su tutti i fronti non riesce a digerire il maggior successo di uno dei suoi marescialli e sta per farne fucilare un altro più per la propria nevrastenia e frustrazione che per l’indubbia incompetenza dell’altro.
Il re dei meschini è però, senza tema di smentita, il tenente de Ligne alla cui bellezza fisica non corrisponde un’altrettanta attrattività morale. Il giovane in questione è un grande egoista che con la grazia di un elefante ferisce Bernadette, proponendole di diventare la sua amante, dato che come moglie non ha i requisiti mentre come oggetto di sollazzo va più che bene. Entrambi sono poveri e lei è pure inadeguata, perché figlia di una governante e di un rivoluzionario. Occorre quindi una moglie ricca che mantenga tutti, amante compresa. Bernadette non crede alle sue orecchie e fugge via indignata ed addoloratissima, ma anche piena di una grande dignità che invece fa totalmente difetto al bello, ma vacuo, tenente dei dragoni.
Davvero sempre più entusiasmante, sono curiosa di leggere il prosieguo!
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
05/01/22, ore 20:47

Questo che ho appena finito di leggere è un altro bel capitolo che mi ha offerto diversi spunti di riflessione.
Mi hanno lasciato con l’amaro in bocca sir Arthur Wellesley e la sua fidanzata – neo sposa Catherine Pakenham che sembrano una specie di coppia Oscar – André rovesciata o, se vogliamo, più realistica.
Si innamorarono perdutamente da giovani, ma furono osteggiati per motivi di convenienza e di economia. Aspettarono a lungo e con pazienza e finalmente riuscirono a sposarsi quando, però, i presupposti erano in gran parte cambiati, i caratteri si erano evoluti in due direzioni diverse e la passione giovanile si era esaurita. Di tanti sogni giovanili era rimasto soltanto il senso del dovere, visto da lui come una gabbia mentale alla quale non è stato capace di sottrarsi. Sir Arthur sembra un condannato a morte, quando si dirige a casa di Kitty e soprattutto in chiesa, ma adempie il suo dovere fino in fondo.
La lettura di tutto ciò mi ha lasciato degli interrogativi oltre a tanta amarezza. Se lui si fosse tirato indietro, lei con tutta probabilità sarebbe rimasta zitella, ma ha avuto senso infelicitare due vite per tener fede ad una parola data undici anni prima? E soprattutto una parola data undici anni prima, in una situazione completamente diversa, era considerata vincolante dall’uomo medio dell’epoca o erano tutte rigidità di sir Arthur? Probabilmente non lo sapremo mai, ma è tutto molto triste.
Agghiacciante è la storia di Lisimba, nero venduto e tradito dai neri, reificato e maltrattato dai bianchi e sfuggito ad un destino più crudele della morte con tanta resistenza fisica e mentale ed un briciolo di fortuna. Piange il cuore a leggere della sorte ingrata e brutale di quei poveretti ai quali neppure era concesso il lusso della morte liberatoria perché i loro aguzzini li nutrivano a forza e piazzavano delle reti lungo le fiancate delle navi!
Lisimba ormai è lontano dalla sua savana e non è più un prode guerriero, ma un semplice domestico e tuttavia il suo stato d’animo battagliero sopravvive.
Da imbestialire è la vicenda di Antigone e delle sue amiche, rifiutate dalla Sorbona perché ragazze. Nel massimo centro culturale si sarebbe consumato l’ennesimo dramma dell’oscurantismo, con tre ragazze scartate ed incattivite con lo scorrere degli anni, se Oscar non avesse affrontato di petto la situazione come al solito e non avesse raddrizzato l’ingiustizia. Il rettore è un anziano paludato e tronfio, un individuo cerimonioso ed untuoso che nulla può contro l’uragano Oscar. La scena è davvero pregevole e movimentata al punto giusto!
Nella sontuosità e nella grandeur si autoincorona imperatore Napoleone, l’ex outsider della Corsica guardato con sospetto dagli insegnanti e bullizzato dai compagni. Il desiderio di rivalsa ed il pensare in grande di questo provinciale dal cervello magico lo portano in poco più di un decennio a riscrivere la sua storia con i pennelli della gloria, ma egli non è mai sazio. Ancora non si è posto la corona sul capo e già pensa alle prossime battaglie, alle nuove conquiste ed alla rivincita verso gli albagiosi sovrani europei che non lo considerano un loro pari e contro il papa che non ha voluto incoronarlo.
Alla cerimonia dell’incoronazione si incrociano gli sguardi della vecchia e della nuova amante di Bonaparte, divise da un corridoio e da una montagna di anni. Una è ingenua e fresca, vittima sacrificale dei suoi compatrioti per il bene della Polonia. L’altra è avanti con gli anni e quasi avviata sul viale del tramonto.
La scena si sposta in Francia, dove Oscar, André ed il generale de Jarjayes cercano ancora senza successo il tesoro dei giacobini mentre Antigone ed Honoré si parlano da quasi adulti. Lei confessa al fratello le sue inquietudini e le sue aspirazioni relative ad un amore che la sconvolga tutta. Esprime anche le sue riserve sul corteggiatore di Bernadette. Poco distanti da loro, Bernadette ed il suddetto corteggiatore leggono poesie e sospirano o meglio, lei sospira, ma lui?
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
31/12/21, ore 13:18

Come brilla il sole di Austerlitz per Napoleone!
“Ci conosciamo bene il sole ed io” e sembra proprio vero! Pare che il supremo astro sia spuntato fuori dalle nubi proprio in un momento concordato col generale corso per fare strage di nemici!
Napoleone pianifica, trama, inganna, si nasconde nella ragnatela come un ragno, in attesa di saltare fuori e di ghermire il nemico con le sue tenaglie velenose.
Per gli altri non c’è storia. Lo zar è troppo giovane ed immaturo, arrogante e facilmente raggirabile mentre gli austriaci non riescono a fare la differenza.
Napoleone trionfa e stermina. In pochi devono sopravvivere perché un nemico sfuggito alla morte oggi è un potenziale assassino domani e questa eventualità deve essere scongiurata. Per tale motivo, alla fine, Napoleone ordina di fare fuoco sugli inermi soldati in fuga che terrorizzati avevano rotto le linee. Gli sventurati trovano rifugio nei laghi e nelle paludi, ma le palle di cannone rompono le lastre di ghiaccio ed i poveretti finiscono in acqua, ad annegare e ad intirizzire.
Sono proprio questi eccessi che sconvolgono Alain, il quale nel corso della battaglia si era distinto per atti di prodezza. Durante il percorso che lo separa dall’ospedale da campo, l’ufficiale si interroga come in passato sul comportamento del suo superiore, sulla freddezza di certe sue decisioni terribili e disumane e sull’inevitabilità di tutto ciò. Mentre è in piena crisi di coscienza, incontra un ufficiale che aveva già notato sul campo di battaglia. Questo, che altri non è che il principe Andrej Bolkonskij di Guerra e pace, ammonisce Alain sulla caducità della vita umana e della gloria e lo esorta a confrontare la meschinità di Napoleone con la grandezza sterminata del cielo.
Su altri fronti, civili e non militari, troviamo sir Arthur Wellesley che un po’ incoscientemente sceglie di rinnovare i suoi voti nuziali ad una donna che non vede da undici anni, in nome del senso dell’onore.
Troviamo anche Oscar ed André alla continua ricerca del tesoro dei giacobini che sembra più l’araba fenice che qualcosa di reale. Nessuno sembra averlo visto e la stessa Rosalie non ne ha mai parlato col compianto marito Bernard.
Proprio la figlia di Rosalie sta per dare una svolta alla sua esistenza insieme agli amici di sempre. Honoré diventerà capitano delle guardie reali, Antigone ed Élisabeth Clotilde de Girodelle saranno dame di compagnia della regina mentre Bernadette, impossibilitata ad essere dama di compagnia dalle sue origini borghesi, sarà lettrice del re.
La giovane però deve stare attenta perché il tenente dei dragoni di Ligne ha intenzioni non troppo chiare nei suoi riguardi. Come un insetto insidioso e velenoso, è entrato nella serra ed in mezzo ai fiori si è messo ad insidiare la serenità di Bernadette.
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
24/12/21, ore 21:55

Napoleone si è ormai insediato nel palazzo reale di Torino, scippato ai Savoia fuggitivi e la sua vita è un susseguirsi di nuove battaglie, di impegni politici ed istituzionali e di gonnelle cui correre dietro.
L’incontro col conte di Canterbury è un disastro annunciato. I due sono totalmente incompatibili, diffidano l’uno dell’altro e Napoleone corteggia anche la moglie del conte!
Il risultato è che il conte di Canterbury teme per le sorti dell’Inghilterra perché quelle di Napoleone sulla pace sono parole al vento e di concreto c’è soltanto l’atteggiamento estremamente aggressivo ed imperialista del neo imperatore.
L’incontro tra i due è andato male, ma nei giardini della reggia avviene un altro incontro, fulmineo e fatale, tra il cognato del conte e la sorella dell’imperatore. Lui è il marchese Camille Alexandre de Saint Quentin, fratello più giovane della contessa Victoire Aurélie, che avevamo conosciuto adolescente a Lille, nelle vesti di un quasi pupillo di André. Lei invece è la famosa e famigerata Paolina Bonaparte, scheggia impazzita della sua famiglia che ai troni ed all’ambizione anteponeva il piacere e l’amore per il lusso.
Lei si lascia decifrare da tutti tranne che da lui. La sua cattiveria verso madame de Beauharnais è palese, così come sono palesi la scarsa etichetta ed il gusto di primeggiare, uniti ad una grande vanità, ma per una sorta di strano incantesimo lui non vede tutte queste cose ed assume sempre più il ruolo di una vittima sacrificale.
In Francia, intanto, è già pronto un piano antinapoleonico, con Talleyrand che fa da imperscrutabile direttore d’orchestra.
Oscar andrà a Roma in compagnia dei suoi cari e convincerà, ove possibile, Pio VII a disertare l’incoronazione di Bonaparte: se il papa non darà il suo avallo, Napoleone sarà pubblicamente screditato ed il suo alone di invincibilità e di invulnerabilità comincerà a dissolversi.
Girodelle si recherà a Torino a tenere d’occhio Napoleone ed a fare da filtro alle notizie che giungeranno al neo imperatore.
Contemporaneamente, il colonnello de Valmy andrà in Corsica, dove si è scoperto trovarsi la prigione di re Luigi XVII.
Parallelamente, il conte di Compiègne tesse intrighi su intrighi e sir Arthur Wellesley sembra temere le frecce di Cupido – o meglio la loro perdita di efficacia – più delle frecce dei guerrieri dell’India.
Ma chi è quel nuovo arrivato che si è introdotto nell’allegra brigata dei de Jarjayes et de Lille? Sembra bello e simpatico, ma anche un tantino sfacciato ed eccessivamente sicuro di sé. Si consiglia a Bernadette di procedere coi piedi di piombo e con molta prudenza, dando retta ai consigli di mammà!
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D.P.