Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Ciao Agrifoglio. Sai scrivere bene riguardo l'avventura, l'azione, l adrenalina che trasmetti. Non abbiamo fatto in tempo a immaginare André nobile e finalmente con la sua Oscar che subito è abbandonato tutto e ritroviamo i due innamorati in un evento che non si puó nemmeno paragonare a quanto accaduto prima, la rivoluzione. Mi piace come descrivi all'inizio del capitolo questo periodo. Hai anche nominato Camille Desmoulins che è là figura storica che ha ispirato Bernard. Il finale è drammatico e penso che succederà qualcosa di grave a qualcuno, se non la morte ma non penso ad André. Forse Girodel? Non mi resta che scoprirlo nel prossimo capitolo. Un saluto. |
Oscar e la maternità - quando un corpo inamovibile incontra una forza inarrestabile. |
La tua carrellata storica prosegue e come giusto che sia la guerra non è una faccenda romantica ma una carneficina che non può essere infiocchettata. Napoleone è uno dei più grandi macellai della storia e non si può dimenticare. |
Ciao Agrifoglio. Hai fatto bene a mettere un riassunto a questo punto della storia. Tanti eventi son accaduti e credo che ancora molti altri dovranno accadere. È stato bello assaporare l'intimità quotidiana tra Oscar e André, seppur per poco. Mi sono piaciuti molto i dialoghi speculari fra Oscar e la Regina e André e il Re. Qualcosa di sinistro si annida fra i soldati della Guardia Reale. Chissà cosa succederà. Un saluto. |
In questo capitolo si impongo alcuni temi delicati sebbene trattati con morbidezza e senza eccessi. |
Ma che bel capitolo! Mi piace quando un personaggio mostra un lato un poco manipolatorio a fin di bene: e bravo Mirabeau che sa mercanteggiare! E sa come dividere un fronte e riconosce il fatto che tutti, tutto sommato, abbiamo le nostre leve segrete facili da spingere contro cui la razionalità può proprio pochetto. |
Il consiglio di reggenza ha finalmente preso vita ed ha una composizione estremamente eterogenea. Si delineano subito le varie personalità con i fratelli del defunto sovrano reazionari, Maria Antonietta che, malgrado i buoni propositi del capitolo precedente, appare ancora come una spina nel fianco di chiunque voglia tentare la strada della diplomazia e dello svecchiamento dell’apparato statale ed il duca d’Orléans sempre pronto a cogliere al volo ogni occasione per seminare zizzania. |
Eccomi qua! ^^ |
Leggendo te mi trovo a riflettere su di me: credo di avere uno stile, o meglio un approccio sbrodolato - le informazioni da me colano lentamente, spesso narrate da uno personaggio ad un altro che appare probabilmente un po' tonto e che è sceso giù con la piena proprio il giorno prima. |
Colpo di scena sul serio: è proprio un what if! E adesso? |
Allora la scena dello sparo è triste presagio: è un what if e spero proprio che tu non abbia fatto fuori André ;P non dirmi però che il povero Girodel, appena guarito, si becca una seconda pallottola nella clavicola! O stavolta tocca a d Alain? |
Straordinario,se permetti, questo capitolo. Ormai ci hai abituati a una narrazione precisa, scorrevole, pregna di particolari,storicamente e umanamente, attendibili. Oscar prova sulla propria pelle il significato di partecipare ad una guerra, purtroppo non si guarda in faccia a nessuno e l'onore è un optional. Napoleone compie tante azioni decisamente poco onorevoli, ma non è da meno il suo omologo in India. Anche Oscar ha il suo omologo in India, chissà se si scontreranno mai? Adesso che i bambini sono al sicuro e sono riusciti a parlare con il sicario Oscar può dedicarsi alla ricerca del marito. Alain inizia a dubitare di Napoleone, la crudeltà verso i prigionieri anche i civili, passa decisamente il segno. Però a quanto pare il karma esiste e i saccheggiatori di Jaffa muoiono di peste. Bonaparte è psicologicamente allo stremo, ma anche Joséphine non se la passa bene alla mercé dei parenti di Bonaparte. Che aggiungere? Ti faccio tanti complimenti e attendo il seguito con curiosità. Brava. |
Cara Agrifoglio, ben ritrovata con un capitolo che sa di Storia e che si intreccia abilmente, tramite la tua scrittura, alle avventure dei nostri protagonisti. In questo passaggio ci hai fatto assaggiare sia l’arte della guerra, con le sue strategie, che la parte dolorosa che da essa proviene. Resto sempre molto stupita dalla grande cura che metti nell’inserire ogni più piccolo dettaglio per darci una visione panoramica di ciò che sta accadendo, con lucidità di pensiero, senza indugiare sui particolari truculenti, come quelli che possono accadere in una battaglia. Abbiamo visto i soldati francesi alle prese con le difficolotà della campagna di Egitto, con un Napoleone che per nulla al mondo avrebbe voluto indietreggiare, poiché ne avrebbe perso in prestigio e perché voleva conseguire dei risultati che avrebbero fatto assurgere la sua persona alle più alte vette di comando e chissà cosa altro. Ma le difficoltà erano evidenti e non si potevano bypassare, per cui Napoleone, in questo frangente, decide di non guardare in faccia a nessuno, nonostante le rimostranze dei suoi sottoposti nonché di Oscar, la quale per la prima volta in vita sua vive la battaglia, comprende cosa sia effettivamente una guerra e quanto orrore possa portare, e tira dritto per la sua strada, macchiandosi agli occhi di coloro che lo attorniano, di atrocità come il massacro di centinaia di prigionieri, poiché la sua campagna, con tutte le sue difficoltà, non gli concedeva di trascinarsi dietro tutte quelle persone, che sarebbero state un peso morto e avrebbero rallentato il suo percorso. Ma le periezie in terra egiziana e oltre non erano ancora finite: ecco infatti, dopo gli assedi e dopo aver permesso i saccheggi sulla popolazione inerme, giungere una ulteriore piaga, la peste che decimò il suo esercito e che nonstante le cure prestate come potevano, fece un sacco di vittime e coloro che sopravvissero, ma non erano in grado di continuare la marcia per la conquista, su ordine di Napoleone vennero lasciati a morire tra atroci sofferenze sia per la malattia che per la barbarie dei turchi che prima li torturano e poi li uccisero. Anche Alain, da sempre ammiratore del genio napoleonico, in questo frangente non può non vergognarsi di come si stia comportantdo l’esercito francese al suo comando. Oscar è rimasta folgorata da un tale comportamento privo di una qualsiasi umanità. Il suo pensiero oltre che alla campagna d’Egitto è però sempre rivolto al marito di cui ormai da troppo non sa più nulla, fino a quando il luogotenente di Napoleone la fa chiamare e svela la parziale sorte del marito, il quale era stato fatto seguire per poi essere ucciso su preciso ordine di Napoleone. Oscar di concerto con Alain non può che tornare in Francia e tramite le conoscenze sue e di suo padre tentare di venire a capo del rompicapo che ha come oggetto André, l’uomo senza il quale non riuscirebbe più a vivere. I figli intanto sono tornati sani e salvi in Francia grazie al conte di Fersen. Uno sguardo anche sul versante indiano sul quale si fronteggiano gli inglesi contro il sultano alleato dei francesi la cui fortezza inespugnabile è un baluardo che se fatto cadere potrebbe dare man forte agli inglesi e tagliare qualsiasi aiuto e sostegno che il sultano ha sempre concesso ai francesi in quelle terre. Wellesley è il colonnello preposto al compito di sconfiggere le armate in quel di Mysore e riuscendoci, dopo un assedio, viene nominato Governatore con la speranza di acquisire prestigio e riuscire a scalare posizioni che lo porterebbero a sposare la sorella di Lord Pakenham, che lo considera soltanto il figlio cadetto di un conte irlandese caduto in disgrazia. Non mi resta che attendere gli sviluppi di ciò che accadrà con il rientro a Versailles di Oscar, complimentandomi ancora una volta con te per questo racconto che assume sempre più i toni del romanzo storico. A risentirci presto! |
Capitolo un po' troppo sconvolgente. |
E’ un capitolo sconvolgente cara Agrifoglio dove la brutalità della guerra emerge in tutta la sua crudezza ancestrale |