Ciao!
Premetto che (oltre ad essere la seconda volta che scrivo questa recensione, dato che il mio computer ha deciso di cancellarla di sana pianta senza un motivo) mi sento un'intrusa in questo fandom, non avendo mai letto la saga di Harry Potter ed avendo visto solo i film (ho intenzione di rimediare, comunque): mi sono avvicinata a fanfiction simili per curiosità e per valutare da me gli elogi di lettrici a determinate autrici e storie. E non me ne pento, visto che sono potuta arrivare fino a "Gargoyle - Beneath the stone": l'ho terminata stamattina e subito mi sono fiondata a leggere questa one-shot.
Il motivo per cui non mi sono pronunciata prima è semplicemente una questione emotiva e di realizzazione, che approfondirò più avanti.
Voglio cominciare col farti i complimenti: la storia è scritta in modo impeccabile, senza errori di alcun tipo, con un lessico per me invidiabile ed una sintassi perfetta. E se la forma mi ha impressionata molto, l'originalità mi ha dato il colpo di grazia: non ho idea di come tu abbia potuto pensare ad una storia tanto complessa, strana - in senso positivo, articolata e priva di contraddizioni. Ogni vicenda si incastra perfettamente alle altre, senza lasciare alcun dubbio in sospeso e rendendo chiaro il quadro più ampio dal quale è tratta: in una storia del genere sarebbe stato prevedibile incappare nella difficoltà di svolgimento e risoluzione dell'intera trama, ma ovviamente tu non hai riscontrato questa difficoltà e l'hai dimostrato senza problemi. Ammiro il lavoro che hai fatto ed i risultati ai quali ha portato.
I personaggi non sono da meno: ognuno ha la sua identità ben definita, impossibile da banalizzare o da perdere tra quella degli altri, e ognuno è reale. Ciò che più amo e ammiro in un autore è la capacità di rendere ciò che scrive plausibile e quanto più realistico possibile (anche in una storia che tratta di magia): di conseguenza, mi è venuto facile apprezzare sin da subito ogni personaggio e legarmi a loro.
Leggendo la long, ho sempre cercato di non azzardare troppe ipotesi: testarda nel volermi immedesimare quanto più possibile con Hermione per partecipare meglio alla storia, mi sono limitata a seguire i suoi dubbi ed i suoi ragionamenti, assieme alle sue certezze. Ho sempre saputo che Phineas fosse in qualche modo collegato a Draco, ma non ho mai voluto fermarmi davvero a pensare a chi potesse essere: ho mantenuto questa decisione fino al tanto atteso momento della verità. È stato un sollievo sapere che Draco ricordasse la sua Mudblood e che avrebbero potuto vivere di nuovo insieme, ma anche una magra consolazione, in confronto alla consapevolezza che suggeriva.
Per me, infatti, non è stato un lieto fine. Tutt'altro.
Per quanto io sappia che l'anima di Draco fosse presente in ogni vissuto di Hermione con Phineas, per quanto sappia che i suoi sentimenti siano reali e ancora esistenti, non riesco a non vederlo come un intruso. Una sorta di parassita tra Hermione ed il suo antenato, che ha influenzato il loro rapporto forse senza neanche meritarselo, un testimone scomodo e di troppo. Sarò patetica nel pensare queste cose, ma mi è davvero inevitabile.
Phineas non ha mai chiesto o cercato una vicenda simile - nonostante facesse già parte di uno schema molto più grande - e la sua vita è stata in qualche modo mossa in funzione di Draco ed Hermione: che vantaggio ne ha tratto, lui? In cambio ha ricevuto solo il peso di un amore provato ed impossibile, che non ha potuto tenere con sé. È come se fosse stato usato per uno scopo, ma senza alcuna pietà per la sua umanità e per i suoi sentimenti.
L'idea che lui abbia vissuto le stesse emozioni di Draco, con la medesima intensità, l'idea che si sia ritrovato immischiato in un disegno al di fuori della sua portata senza possibilità di ritrarsi dalle conseguenze, che abbia visto morire la sua amata Hermione tra le proprie braccia dopo il suo viaggio nel tempo - come raccontato dallo stesso Draco - e che poi sia dovuto rimanere - mentre Draco ha potuto tornare alla sua vita e rivedere la Mudblood, riaverla.... L'idea che abbia continuato a ricordare, pur senza sapere se Hermione fosse ancora viva, e che abbia dovuto adeguarsi ad una vita stravolta da un qualcosa di incontrollabile... Sono tutte cose che mi hanno fatto piangere come una bambina, lo ammetto. Sono troppo emotiva, lo so, ed anche sconfinatamente empatica, ma ognuno di questi fattori è così ingiusto, nella mia visione romantica del mondo, da essere crudele.
Pur non muovendo alcuna critica alle tue scelte - anzi! - non capisco perché Phineas abbia dovuto perdere l'opportunità di vivere un simile amore, mentre Draco no. Non capisco nemmeno come faccia Hermione ad andare avanti con una tale consapevolezza (della quale non è certa, ovvio, ma che è comunque una possibilità logorante, ai miei occhi): se fossi nei suoi panni, Draco mi sembrerebbe incompleto, insufficiente.
All'epilogo della long, anche per me il fatto che Phineas potesse ricordare tutto con la stessa intensità degli altri due era solo una possibilità scomoda, ma quando ho letto questa one-shot sono capitolata definitivamente (cosa che mi ha spinto a lasciare una recensione): il modo in cui lui si è arreso al suo destino con Bathilda, il modo in cui l'ha trattata, il modo in cui l'ha in qualche modo rassicurata nei limiti del possibile, il modo in cui ha ricordato Hermione... Avrebbe potuto scegliere qualcosa di più passionale e carico di Pathos, ma forse la semplicità di quel frammento di ricordo è ciò che rende tutto ancora più struggente.
So comunque che ogni scelta ha un prezzo e che, spesso, questo prezzo è molto più caro per alcune persone che per altre. Quindi immagino che dovrò semplicemente accettare quel che è e mettermi l'animo in pace, immaginando che Phineas sia riuscito almeno ad apprezzare sua moglie e a rendere il pensiero di Hermione almeno sopportabile.
Spero di esser stata chiara e di non averti annoiata con tutte queste mie riflessioni, ma sentivo davvero il bisogno di scriverle. Direi che mi sono dilungata abbastanza, quindi mi dileguo.
Ti rinnovo i miei complimenti e ti ringrazio per aver scritto una storia così.
Veronica. |