Ely!
Eccomi qua ^^
*si sfrega le mani* non vedevo l’ora di recensirlo, questo capitolo.
E’ parecchio interessante e il più particolare – credo – tra tutti quelli di questa raccolta.
La prima parte è… non normale, è sbagliata come definizione. Diciamo solo che è tranquillo, non fa presagire nessun grosso cambiamento. C’è la nostalgia di Arthur per Merlin (e starebbe anche, non sia mai che Arthur si dimentichi del suo amato servo idiota, eh!) che fa struggere il Nobile Babbeo e anche i nostri cuori.
Un po’ perché ormai la nostalgia è sempre più forte, sempre più acuta e intollerabile.
Vuol dire che ci stiamo avviando alla conclusione. Vabbè, questo già lo sapevamo.
Però prima d’ora si poteva quasi fingere che fosse tutto ok, che non fosse cambiato niente.
Qui si percepisce proprio l’aria di cambiamenti, questa mancanza che è destinata a non rimanere tale ancora per molto… Il tempo di Linette sta per scadere…
E fin qui ok, tutto molto tranquillo.
Anche il breve tratto in cui il biondo si arrende semplicemente all’attesa, è molto tranquillo. Forse un po’ triste (lo sarebbe molto di più se noi non sapessimo che Merlin è sempre rimasto accanto a lui, Asino Babbeo!)
E anche l’inizio, la scena in cui Arthur e Linette sono bel bosco, è molto tranquilla.
Un semplice momento di tranquillità, di riposo. Oh, solo il cielo sa quanto io ami le loro spedizioni nella foresta. Fa parte dell’elenco delle cose che preferisco di questa long.
E quando Linette si mette a sciogliere i nodi dei capelli del Principe…
E’ proprio una carica di dolcezza pazzesca.
Mi sembrava quasi di poter sentire la consistenza dei capelli biondi del Principe sotto le dita.
Che bella sensazione…
E poi…
[Fu solo uno sfiorarsi di labbra e poi la testa del principe ricadde sul suo grembo.
I loro sguardi si fusero, entrambi increduli e scombussolati da ciò che era accaduto.
“Ecco perché non dormo di notte”, soffiò allora il nobile, un misto di affetto e rassegnazione.
E Merlin gli afferrò il viso e si chinò di nuovo e lo baciò lui, stavolta. Un bacio vero.
“Ecco perché siete un Asino!” lo rimproverò, inframmezzando le parole a gentili tocchi fra le loro labbra. “Dovevate dirmelo prima…”]
Cavolo, è accaduto all’improvviso. Ti giuro, sono rimasta cinque minuti buoni davanti al pc, credendo di aver letto male.
Si sono baciati. Si-sono-baciati. Si. Sono. Baciati.
Non ci posso ancora credere. Un po’ perché pensavo che sarebbe accaduto in modo diverso (non so quale di preciso, ma non così. Non con tutta questa serenità. Anche se i baci migliori sono così, quando meno di sorpresa.) un po’ perché ormai temevo non accadesse più un momento così.
Mi hai proprio fregata, eh? Colta di sorpresa come una novellina ^^
Fossi stata al posto di MerLin avrei reagito un po’ più vivacemente di così (ma solo perché sono io e sono il tipo da farmi prendere da crisi isteriche/di imbarazzo nei momenti meno opportuni) e sono rimasta spiazzata dalla serenità della scena.
Mi hai lasciata a bocca aperta, davvero.
Poi è subentrata la gioia e la tenerezza.
Non ho potuto fare a meno di lanciare un grido di giubilo, mi avranno sentito anche in America, poco ma sicuro.
“MerLin e Arthur si sono baciati! MerLin e Arthur si sono dichiarati!”
E così via per una decina di minuti, a saltellare e lanciare urletti come una bambina.
Però non ho potuto fare a meno di esser contenta ^^
Cavolo, era anche ora!
[“Questi stivali hanno una soletta troppo rialzata, Sire”, borbottò la valletta, alzandosi sulle punte dei piedi per sistemare meglio il colletto della casacca del principe, in paziente attesa davanti a lei.
“Oppure sei tu che sei piccolina”, la punzecchiò, benché sapesse che non era vero. Linette era più alta della media, anche se di poco]
Aww ^^
Sembra solo a me oppure c’è un aumento dei soprannomi di Arthur rispetto agli scorsi capitoli?
Il Babbeo, l’Asino Reale, l’Asino e via dicendo…
Non so, però sei tornata a riutilizzare tutti gli splendidi soprannomi che MerLin ha ideato per la Regale Testa di Legno. E lo adoro! io vado matta per tutti quei nomignoli, sono troppo divertenti ^^
[Preparargli l’acqua calda per il bagno non era più un dovere, ma un piacere.
Fargli trovare i suoi dolci preferiti non era più un dovere, ma un piacere.
Accompagnarlo in ogni dove, persino a caccia, non era più un dovere, ma un piacere.
Rimbeccarlo per ogni cosa non era più- uhm, no, quello era sempre stato un piacere.]
Ahaha, constato con piacere che – nonostante la cotta, l’amore sbocciato – MerLin non ha perso la sua impudenza a noi tanto cara. E L’Aristocratico Babbeo non ha perso la sua asineria.
Che bellezza ^^
La scena in cui finalmente decidono di buttare al vento la loro “innocenza” è.. leggera. Me la immaginavo molto più ricca di dettagli al solo scopo di farmi imporporare come una scolaretta.
Ma hai detto che i dettagli li leggeremo nel prossimo capitolo, quindi meglio che stia zitta ^^
Comunque ho letto il tutto come trasognata, continuando a pensare “non riesco a credere che stia succedendo davvero, finalmente”. Ho aspettato 83 capitoli e ne è valsa la pena ^^
Per questi due piccioncini posso attendere anche tutta l’eternità.
Ami sembra tanto di essere arrivata ad una tappa importante del percorso, in dirittura d’arrivo della fine. E questo mi rallegra e rattrista allo stesso tempo. E ancora non so come sia possibile (della serie: riadattare citazioni famose, fatto.)
Quello che mi ha colpita di più però è stato il risveglio e la reazione di Arthur.
Neanche quella di MerLin, che è pure comprensibile (poveretto, lui pensava finalmente di tornare uomo e invece eccolo ancora lì. Che poi, scusa Merlin, ma hai pensato all’infarto che Arthur si sarebbe preso ad addormentarsi accanto a Linette e svegliarsi accanto a Merlin? Ce lo saremmo giocato, altro che i Druidi!) e nonostante tutto lui ama Arthur, quindi sconforto a parte non è andata troppo male. E poi dico perché.
[Linette aveva vinto. Su tutti i fronti]
Arthur… ovvio, lui doveva fraintendere, giusto per farci soffrire ancora un po’. Ok, è egoistico dir così da parte mia. Lo so, non è che lui potesse interpretare in altro modo il comportamento di Linette.
Se MerLin avesse detto la verità (che lei in realtà è sempre stato un lui) l’incantesimo sarebbe stato irreversibile. E tanti saluti.
Strano a dirsi, qui quello che ci sta peggio è Arthur. Di solito è Merlin.
Dannazione, e ora? Ora come minimo Arthur la farà allontanare, credendo di fare il suo bene. E allora è sicuro che MerLin non tornerà mai uomo.
*congiunge le mani* ti prego Arthur, non fare sciocchezze! Ti prego non fare sciocchezze!
[“Lin”, la chiamò.
Merlin deglutì solamente, annuendo.
“Dobbiamo parlare”, le comunicò, inflessibile.]
Merda. Ahia. “Dobbiamo parlare”, le parole peggiori del mondo.
Prevedo guai. Guai colossali.
Adesso, ci scommetto, succederà qualche altro fatto di enorme rilevanza, l’ultima avventura di Linette, prima della conclusione. E questo fatto sarà causato da ciò che Arthur sta per dire.
Tu dimmelo, se la mia ipotesi è sbagliata, ma ho questo presentimento…
Comunque io ho una vaga idea del perché la maledizione non si sia spezzata.
Arthur non ha effettivamente riconosciuto Merlin, in Linette. Lui, quella notte, ha fatto l’amore con Linette (con chi lui crede essere Linette). Non avrà pensato neanche per un istante che in realtà lei potesse essere il suo Merlin. Non l’ha riconosciuto. Non se n’è reso conto. Non c’è stata nessuna rivelazione fulminante.
Lui si è innamorato di Linette (in realtà di Merlin, perché i sentimenti passato attraverso l’uno e l’altra.) Non si rende conto di amare Merlin. Non vuol dire che i sentimenti del Babbeo non fossero sinceri. Solo… non l’ha riconosciuto. E, francamente, come poteva? L’ho detto, salvo rivelazioni fulminanti tra capo e collo (magari nel momento meno opportuno della nottata… perché io son cattiva, si v.v), non v’era l’occasione. Per riconoscerlo, Arthur deve veder fare a Linette qualcosa di talmente simbolico, talmente importante ed evidente che lui (perdonami l’ironia) sgranerà gli occhioni blu e dirà – Merlin! – e Bam! L’incanto si romperà.
O almeno, questa è la mia teoria.
In tutta onestà, non ho creduto neanche per un momento che sarebbe bastata una notte d’amore (anche se la prima) per far quadrare tutti i conti.
Il drago ha detto che Arthur (si, si, è Arthur che dovrò riconoscerlo, c’è poco da fare) deve riconoscerlo. E mentre “si conoscono” (per citare l’Eneide) lui non ha il tempo per riconoscere alcunché, è occupato a fare altro.
Adesso voglio proprio vedere qual è la spiegazione ufficiale. Sono curiosa v.v
Al prossimo capitolo :)
Kiss
Rae |